Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Beppe Grillo: "Ora referendum sull'euro anche in Italia"
Vince il "no" in Grecia, e la "voglia di referendum" invade l'Italia. Almeno una (grande) parte d'Italia. Matteo Renzi aveva derubricato (improvvidamente) la consultazione ellenica a "minor pericolo rispetto all'Isis", ergo per il premier questo voto è soltanto una barzelletta. Ma per le opposizioni il referendum di Atene è qualcosa di storico, di importante, di decisivo. Apre le danze Giorgia Meloni, che intervista da Il Tempo attacca: "Il voto greco dice basta all'Ue degli strozzini, dei creditori, degli egoismi nazionali di pochi che piegano la sovranità di molti. Riprendiamoci la nostra sovranità e diciamo no agli interessi di pochi capi di Stato". Insomma: "Referendum anche in Italia". Al coro si unisce, subito, anche Matteo Salvini, che da tempo insiste per una consultazione: "A prescindere dal risultato, l'Europa deve cambiare trattati e moneta. La vittoria del no è uno schiaffone agli europirla che ci hanno portato alla fame". Infine Beppe Grillo, il leader di quel M5s che del referendum sull'euro ha fatto uno dei suoi capisaldi. In diretta da Atene, ai microfoni de La7, ha tuonato: "Nessuno ci ha chiesto se volevamo entrare nell'euro. Noi vogliamo chiedere ai cittadini se ci vogliono restare". Il fronte italiano del referendum cresce, si allarga. Meloni, Salvini e Grillo: un trio che se trovasse compattezza e unità politica sul punto (in attesa di un segnale anche dalla Forza Italia di Silvio Berlusconi) potrebbe puntare in alto, molto in alto.
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