Matteo Salvini: "Un incontro con Silvio Berlusconi. Le primarie e un governo alternativo a quello di Matteo Renzi"
Dopo settimane in cui Matteo Salvini ha tenuto la sua linea, chiudendo nei fatti al dialogo con Forza Italia, ora sembra che uno spiraglio si sia aperto. È lo stesso segretario della Lega Nord che, dalla trasmissione Otto e mezzo di Lilli Gruber su La7, ha dichiarato di voler incontrare Silvio Berlusconi per vedere se ci possono essere dei punti di incontro fra i due partiti. “Ho in programma un incontro con Berlusconi – ha detto - per capire se possiamo ragionare assieme ad esempio sull’Europa. Ci stiamo preparando per un governo alternativo, vediamo se Berlusconi è interessato alle nostre proposte”. Con un Renzi sempre più debole, insomma, l’altro Matteo ha capito che gli spazi si stanno allargando e che l’occasione non va lasciata sfuggire. Certo, “se si andasse a votare domani, la Lega andrebbe da sola”, ma le elezioni non sono così vicine. E tempo per ragionare ce ne sta. Anche perché il “nemico” non sembra così pericoloso: “Siamo governati da sinistra fessa che non controlla la frontiera. Io non ho problemi a superare la moneta unica, figuriamoci se mi faccio problemi a rivedere un trattato come quello di Dublino”.
L’apertura di Silvio - D'altronde il sogno di Berlusconi è sempre stato quello di una casa dei moderati, un grande rassemblement per lanciare la sfida a Matteo Renzi, che comincia a vacillare. Come ha dimostrato il voto ai ballottaggi delle amministrative, dove il centrosinistra ha perso roccaforti rosse come Arezzo e Pietrasanta. Il Cavaliere non pensa a un partito unico di centrodestra ma a un ampio movimento, agile con poche linee e punti nel programma da condividere, aperto a partiti, club, associazioni e privati. L’ex premier immagina per se stesso un ruolo di padre nobile, come va ormai dicendo da tempo, ed è convinto che dentro questo contenitore politico ci saranno anche la Lega di Matteo Salvini. I colloqui di questi giorni saranno quindi fondamentali per capire quali saranno le prossime mosse fra i due leader. E se i partiti saranno in grado di superare le rispettive differenze per coalizzarsi contro la sinistra, magari anche col supporto di Giorgia Meloni.
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