Forza Italia, Mariarosaria Rossi contro Raffaele Fitto: "In Puglia ha lasciato un buco da 700mila euro"
I guai per Raffaele Fitto non accennano ad esaurirsi. Dopo il flop alle regionali, ora per l’ex delfino di Silvio Berlusconi arrivano anche le grane economiche. Come riporta Il Tempo, il tesoriere di Forza Italia Maria Rosaria Rossi intenderebbe infatti impugnare le fatture accumulate da Fitto in 10 anni di campagne elettorali in Puglia. E la cifra è tutt’altro che esigua: si parla di 700mila euro, una sorta di “stipendio” da 70mila euro l’anno che l’ex governatore avrebbe preso dalle casse del partito. In questo non ci sarebbe nulla di strano, i fondi servivano a quello, ma il problema è che questi debiti non sarebbero mai stati saldati. Ed ora che Fitto è uscito da Fi, la patata bollente è passata ai suoi successori. E c’è già chi dice che il buco sia stato appositamente voluto, per debilitare il partito e prosciugarlo delle sue risorse.
I Soldi - I passivi sono stati accumulati nei confronti dell’agenzia di comunicazione leccese Sciroccomedia, che si occupava per conto di Fitto di promozioni pubblicitarie, volantinaggio, manifesti, spot e supporto tecnico tanto alle regionali quanto alle europee. Giuseppe Pepe, titolare della società, non vuole “ né smentire né confermare. Nel rispetto della privacy dei nostri committenti non è nostra consuetudine divulgare queste notizie”. Ma una fonte interna al partito fa intendere che a Roma diano per certe le responsabilità del leader di Conservatori e riformisti: “Non mi risulta che Fitto, perché in Puglia fino a ieri gestiva lui il partito, abbia mai informato Roma. Men che meno ora, visto che è andato via lasciando a noi le grane economica del partito in Puglia".
Le accuse - Parole decise sul buco da 700mila euro arrivano anche da Luigi Vitali, commissario di Forza Italia in Puglia: “Questa situazione non fa che confermare che il progetto di Fitto viene da lontano. Era quello di debilitare Forza Italia, prosciugarla delle sue sia pure regionali risorse, e utilizzare quei fondi per campagne elettorali che servivano solo, come abbiamo visto, ad andare “Oltre” l’1% nazionale. Io sono stato il primo, appena nominato da Berlusconi, a mettere in evidenza le anomalie. I parlamentari mentre facevano i pullman della speranza a seguito propagandistico di Fitto, erano debitori nei confronti del partito che li ha eletti: centinaia di migliaia di euro”. Sentito da Il Tempo, Raffaele non ha però voluto replicare: “Non voglio commentare niente. Non sono più nel partito e queste cose non mi interessano”.
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