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lunedì 2 febbraio 2015

Quirinale, Alfano si confessa: "Renzi mi ha messo spalle al muro"

Colle, Angelino Alfano: "Ecco come sono andate le cose con Matteo Renzi"





In un'intervista a Repubblica Angelino Alfano consegna tutto il travaglio e il tormento per la scelta di Mattarella. Smentisce di essere stato ricattato da Renzi, ma ricostruisce la sua versione. Dice che lui e Renzi si sono incontrati per caso, lui entrava alla Camera da via della Missione. Dice: "Ammetto che la discussione è stata molto forte, ma non su quella cavolata delle dimissioni, no. Abbiamo ripercorso i fatti delle ultime settimane. Gli ho rinfacciato di aver lavorato esclusivamente per costruire l' unità del Pd, ma lasciando in piedi fino all' ultimo, ripeto fino all' ultimo, le candidature di Amato e Casini senza aver sollevato obiezioni". Alfano spiega che Amato era il candidato di Berlusconi e Casini il suo. Ma con l'ex alleato aveva un accordo: si sarebbero aiutati a vicenda. Ma poi Renzi ha spiazzato tutti perché ha proposto Mattarella. Alfano spiega che Renzi gli diceva: "Ma come facciamo io e te, che siamo al governo insieme, a spiegare che votiamo in maniera diversa sul presidente della Repubblica?".

Il colloquio con Napolitano - Alfano spiega di aver incontrato anche Napolitano e nei minuti immediatamente precedenti all'appello di Renzi a votare Mattarella. Il prezzo che ha pagato è stata la spaccatura del partito. Dentro Ncd il dibattito è stato di fuoco e ha portato alle dimissioni di Maurizio Sacconi e di Barbara Saltamartini. Adesso i suoi fedelissimi vogliono chiarimenti e c'è anche chi chiede di uscire dal governo minacciando dimissioni. Insomma, la scelta di sostenere Mattarella ha creato moltissimi problemi ad Alfano e al suo partito. 

Il futuro - Alfano spiega: "Per quanto ci riguarda le riforme andranno avanti, ma il patto del Nazareno esiste ancora? Non lo so, la risposta non la dobbiamo dare noi". Alfano rassicura che il partito resterà nella maggioranza, tuttavia "non intendiamo stare zitti sulle cose che non ci piacciono, come il decreto sulle Banche popolari. Con la vicenda Quirinale abbiamo ottenuto il risultato di far capire a Renzi che il governo non è un monocolore Pd". Per quanto riguarda invece il rapporto con Berlusconi, Alfano dice: "Siamo arrivati a questa partita così importante con soli due incontri alle spalle e poi non mi sembra che Berlusconi abbia fatto alcun rimprovero a Mattarella: gli ha pure mandato un telegramma! Nelle prossime settimane penso che ci possa essere un riavvicinamento.Noi comunque lo vogliamo portare avanti».

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