Gaetano Daniele: Ecco chi ha ucciso Davide Bifolco, il 17enne di Napoli
di Gaetano Daniele
Gaetano Daniele Amministratore il Notiziario |
Ormai è chiaro, la morte prematura del giovane Davide Bifolco ha smosso sia il mondo intellettuale che non. Ci sono due scuole di pensiero che circolano in questi giorni sui Social Network e sui giornali nazionali, a mio avviso propagandistiche. Il primo pensiero, quello istituzionale, il solito ritornello stonato: "non si gira alle 03.00 di notte in tre su uno scooter, soprattutto in compagnia di un latitante". Specialmente non si forza un posto di blocco. (Giustissimo). Ma nel momento in cui, le stesse istituzioni devono assumersi le loro responsabilità, nel rilanciare crescita sociale e culturale di tali ambienti, vengono meno, uso una provocazione: quasi come se gli convenisse.
La Politica propagandistica - La Politica propagandistica, sfrutta direttamente ed indirettamente la buona fede e l'ignoranza di quella gente. Come riabilitare un delinquente? Sbatterlo in galera!. Come riabilitare un errore di gioventù? Toglierci i diritti civili, mica reintegrarlo nel tessuto sociale e lavorativo, No?!. Per l'amor di Dio, figuriamoci, non c'è lavoro per i laureati, si immagini per i poveri disgraziati, che a volte poveri non sono, anzi tutt'altro. sia chiaro!. Poi, per detta di qualche professorino, li premiamo pure? No, lasciamoli pure alla mercè dell'antistato,.. Conviene di più, altrimenti le cronache e l'informazione spazzatura vanno in cassa integrazione.
L'altra scuola di pensiero - Ma c'è l'altra scuola di pensiero, quella che viene dalla strada. Quella scuola senza principio se non fatta di regole personali. Lì, tutto è consentito, appunto girare alle 03.00 di notte in tre su di uno scooter, senza casco e forzare, perchè no, anche un posto di blocco. L'arte dell'arrangiarsi. Sopravvivere alla giornata. Cercare di farsi strada controcorrente. Lo Stato è assente? Ci pensa l'antistato. Loro ci considerano di più, almeno per detta di quei pochi ignoranti che credono ancora a determinate metodologie preistoriche, peccato che il loro spirito di protagonismo li spinge oltre, innanzitutto a non leggere le percentuali dei tanti morti ammazzati, e del sovraffollamento delle carceri, dati che fanno rabbrividire la pelle.
Chi vince? A vincere è lo Stato e l'antistato. A perdere sono ragazzini come Davide Bifolco, vittime di un sistema sbagliato ma che conviene. Ma a perdere non è solo Davide Bifolco, a perdere è anche l'appuntato dei Carabinieri che, pur facendo dignitosamente il proprio dovere, in un contesto sociale particolare, nella speranza di ritornare a fine servizio a casa sano e salvo, è caduto, disgraziatamente nella trappola dell'antistato.
Ecco chi, secondo me ha ucciso Davide Bifolco, lo Stato assente e l'antistato che, quotidianamente si nasconde dietro ragazzini come Davide Bifolco.
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