Camera, approvata la riforma P.A.
Approvato alla Camera il primo tassello della riforma della Pubblica amministrazione . L'Aula di Montecitorio, in terza lettura, ha infatti approvato defintivamente con 303 sì, 163 no e 9 astenuti il decreto legge. Il testo, approvato oggi, tra le principali novità, prevede per i dipendenti pubblici la mobilità obbligatoria fino a 50 chilometri di distanza dalla sede di appartenenza e la rimodulazione del turn over, che diventa più flessibile, per il quinquennio 2014-2018.
Il decreto e le novità - Il decreto era stato già approvato in prima lettura dalla Camera il 31 luglio scorso e poi modificato dal Senato il 4 agosto. Il termine per la conversione era il 23 agosto. Si tratta del ventesimo voto di fiducia per il governo Renzi. Il premier esulta ma la sua è una vittoria di Pirro e quella della Madia una riforma-farsa. Dopo l'allarme lanciato dalla Ragioneria per le mancate coperture per il provvedimento è arrivata la decisione dell'esecutivo di stralciare, per mancanza di copertura, la norma che reintroduceva la cosiddetta "quota 96" che avrebbe consentito il pensionamento anticipato di 4.000 docenti bloccati dalla riforma Fornero.
Le critiche di Brunetta - Molto critiche le opposizioni: la Lega ha definito "deludente" il provvedimento, annunciando voto contrario alla fiducia. E in Aula sono spuntati cartelli da parte dei deputati di Sel con su scritto: "Quota 96, decreto subito". Il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha parlato di "una crisi istituzionale, una crisi esplicita tra governo, Camera, Ragioneria generale dello Stato e ministero dell'Economia".
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