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sabato 15 febbraio 2014

Vesuvio: Aggiornato il piano d'emergenza, 25 comuni da evacuare

Vesuvio: Aggiornato il piano d'emergenza, 25 comuni da evacuare 


L'assessore regionale alla Protezione civile: "Una pietra miliare: i 700mila abitanti interessati (150mila in più rispetto al passato), verrebbero trasferiti nelle Regioni gemellate"


Sono state firmate oggi dal Presidente del Consiglio dei Ministri le disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio.

Il documento, che ha ottenuto l'intesa della Conferenza unificata lo scorso 6 febbraio, oltre a stabilire l'area da evacuare cautelativamente in caso di ripresa dell'attività eruttiva, definisce i gemellaggi tra i 25 Comuni che hanno aree ricadenti proprio nella cosiddetta zona rossa e le Regioni e Province Autonome che accoglierebbero nei loro territori la popolazione evacuata. Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa sono, infatti, sia quelle soggette ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) sia quelle soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico (zona rossa 2).


In particolare, saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province Autonome dovranno sottoscrivere con la Regione Campania e le amministrazioni comunali interessate - d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile - a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere.

Nel frattempo, entro 45 giorni da quando le Disposizioni del Presidente del Consiglio verranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale, il Capo del Dipartimento della Protezione civile - d'intesa con la Regione Campania e sentita nuovamente la Conferenza Unificata - dovrà fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza previste per lo specifico rischio vulcanico al Vesuvio, aggiornamento che dovrà compiersi entro i successivi quattro mesi.


La pianificazione nazionale nasce dal concorso delle pianificazioni di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni centrali e periferiche, alle organizzazioni di volontariato e alle società di servizi: l'obiettivo del piano di emergenza nazionale, infatti, è quello di assicurare la mobilitazione di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile come un'unica organizzazione volta a portare soccorso e assistenza ai cittadini.


Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa, fa sapere la Protezione civile, sono sia quelle soggette "ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici" (zona rossa 1) sia quelle "soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico" (zona rossa 2). I flussi piroclastici sono la colata lavica e di gas ad alte temperature.


Saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province autonome dovranno sottoscrivere con la Regione Campania e le amministrazioni comunali interessate - d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile - a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere.


Con la definizione da parte del Governo della zona rossa del Vesuvio e dei gemellaggi, si stabilisce una pietra miliare per il Piano di emergenza Rischio Vesuvio: i 700mila abitanti interessati (150mila in più rispetto al precedente Piano), in caso di necessità verrebbero trasferiti nelle Regioni gemellate, sostenuti dallo Stato", è stato il commento dell'assessore regionale alla Protezione Civile della Regione Campania Edoardo Cosenza.

Ecco i gemellaggi tra i Comuni delle zona rossa e le Regioni Comuni che accoglieranno gli evacuati: 

Piemonte: Portici
Valle D'Aosta: Nola
Liguria: Cercola
Lombardia: Torre del Greco-Somma Vesuviana
Province Trento e Bolzano: Pollena Trocchia
Veneto: San Giuseppe Vesuviano-Sant'Anastasia-Pomigliano D'arco
Friuli Venezia Giulia: Palma Campania
Emilia Romagna: Ercolano 
Toscana: San Giorgio a Cremano
Umbria: San Gennaro Vesuviano
Marche: Poggiomarino 
Lazio: Ottaviano e parte della circoscrizione di Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio
Abruzzo: Terzigno
Molise: Massa di Somma
Puglia: Torre Annunziata-San Sebastiano al Vesuvio
Basilicata: Boscotrecase
Calabria: Boscoreale
Sicilia: Scafati-Trecase
Sardegna: Pompei


Fonte: Repubblica.it

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