Scoppia il caso rimpasto, Renzi: A Governo senza voto non conviene
"Ma chi ce lo fa fare ad andare al governo senza elezioni?. Nelle anticipazioni dell'intervista esclusiva ad Agorà, in onda oggi su Rai 3, il segretario del Partito Democratico Renzi, replica a Cuperlo, ospite ieri in "Mezz'ora", che ha detto no al voto e si al rimpasto, con l'ingresso dei renziani nell'esecutivo. "Sono tantissimi i nostri che dicono: ma perchè dobbiamo andare? Tra questi ci sono anch'io. Nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo", spiega ancora Renzi a proposito delle ipotesi rimpasto o staffetta con il Premier Letta. "Non dirò mai che voglio posti per i ministri o sottosegretari, non farò nessuna lista della spesa", aggiunge Renzi. Poi: "E' stato preso un impegno di 18 mesi per fare certe cose e Letta ha detto che ci farà sapere cosa intende fare. Il Premier ha oneri e onori, a lui il compito di dire cosa ha funzionato e cosa no". E ancora: "Giusto fare la riforma della legge elettorale, come intervenire per rilanciare investimenti sul lavoro e su altre riforme, ciò serve anche a ridare credibilità alla politica". Sul problema rimpasto, a dire no è anche il neo partito di centrodestra (Ncd) che dice: "Non ci stiamo a un governicchio che ogni giorno rischia di scivolare su un incidente perchè sostenuto da una maggioranza che non ci crede fino in fondo". "La mia idea - spiega Alfano, leader di Nuovo Centro Destra - è che serva una vera ripartenza, temo che qualche ritocco non basti". Pur riconoscendo meriti al governo che, prosegue Alfano, "ha fatto il meglio possibile nelle condizioni date, non possiamo accettare che si dia vita a un tira a campare". Infine: "Non siamo disposti ad aspettare fino al 20 febbraio, domani presenteremo i contenuti della nostra proposta per il 2014". Insomma, una vera confusione all'interno del governo. Cuperlo e i nominati non vogliono nuove elezioni e premono per un Letta-Bis. Renzi e la nuova politica, premono invece a concludere le varie riforme promesse a monte, quelle riforme che hanno poi scaturito le larghe intese e dare finalmente la parola ai cittadini. Cosa accadrà?
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