Caso Marò, Ennesimo rinvio da Corte Indiana. Si va al 18. Procura insiste: "Terrorismo". Letta: inaccettabile, reagiremo
La Corte suprema indiana ha rinviato al 18 febbraio l'udienza sul caso dei Marò Girone e Latorre. Oggi l'Alta corte avrebbe dovuto decidere sul ricorso italiano che chiedeva di conoscere i capi d'imputazione a loro carico. La procura ha confermato in aula la richiesta di applicazione della legge per la repressione della pirateria - Sua act - senza una specifica richiesta di pena di morte. Categorica l'opposizione della difesa italiana. "Se ci sarà un altro rinvio o sarà breve reagiremo", aveva detto il ministro degli Esteri, Bonino, ribadendo: l'Italia non è terrorista, i nostri Marò non sono terroristi. A New Delhi il ministro della Difesa Mauro. Sulla vicenda Marò, è intervenuto anche il presidente del consiglio, Enrico Letta, che nota: "L'imputazione proposta dalle autorità indiane è inaccettabile", l'uso e il concetto di terrorismo è inaccettabile. "Italia e Ue reagiranno", afferma Letta dopo la decisione della Corte suprema indiana di convocare una nuova udienza il 18 febbraio in seguito della richiesta della procura di Delhi appunto di processare i Marò con la legge antiterrorismo. "Abbiamo riproposto con forza la richiesta che i Marò tornino in Italia", rimarca invece l'inviato De Mistura.
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