ATTUALITA'. ABORTO: IN ITALIA
IN CRESCITA I MEDICI OBIETTORI DI COSCIENZA
di Sabatino Laurenza
Il
numero dei medici che si rifiutano di praticare l'aborto
dichiarandosi obiettori di coscienza in Italia cresce di anno in
anno. A più di trent'anni dall'approvazione della legge
sull'interruzione di gravidanza, oggi circa l'80% dei dottori non
pratica l'aborto quando appena quindici anni fa, nel 1997, il loro
numero rappresentava il 60% dei ginecologi e il 50% degli
anestesisti. Sono questi i numeri rivelati dall'associazione Consulta
di Bioetica onlus che da domani lancerà nel nostro Paese la campagna
contro l'obiezione di coscienza dallo slogan eloquente “Il buon
medico non obietta”. Le motivazioni oggi ammesse, affinchè si
possa compiere una "pratica" che di fatto uccide una vita
umana, sono diverse. In primo luogo i casi di salute della madre, di
gravi malformazioni del feto, di violenza carnale subita. Ma anche
per il solo giudizio della donna sulla propria impossibilità di
diventare madre ad esempio per giovane età, per rapporti
preesistenti al di fuori dei quali è stato concepito il bambino, per
timore delle reazioni del proprio nucleo familiare (o della società
in genere) nei confronti di una gravidanza avvenuta fuori da quanto
si percepisca come lecito. In diversi paesi, tra cui l'Italia,
l'aborto è garantito anche alle minorenni, cui, in assenza dei
genitori, viene affiancato un tutore del tribunale minorile.
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