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mercoledì 29 marzo 2017

Elezioni amministrative, c'è la data Dove e quando si vota: tutte le città

Elezioni amministrative, Minniti: si vota l'11 giugno, ballottaggi il 25



Le consultazioni per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali e per l'elezione dei consigli circoscrizionali nelle Regioni a statuto ordinario si svolgeranno domenica 11 giugno 2017. La data è stata fissata dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, con proprio decreto. L’eventuale turno di ballottaggio è stato fissato per domenica 25 giugno. I comuni interessati alla consultazione sono 1.021, di cui 796 nelle regioni a statuto ordinario e 225 nelle regioni a statuto speciale, "dove lo svolgimento delle elezioni - spiega il Viminale - è fissato autonomamente, anche in data diversa da quella prevista per le regioni a statuto ordinario". Nel dettaglio, 153 sono i comuni superiori ai 15mila abitanti, di cui 25 comuni capoluogo di provincia e 858 comuni inferiori ai 15.000 abitanti.  Tra le città più importanti ci sono Parma, Palermo, Genova, Catanzaro e L'Aquila. 

Brexit, Theresa May firma il divorzio Gelo dell'Ue: niente libero commercio

Brexit, Theresa May ha firmato. Gelo dell'Ue: niente libero commercio



"Siamo una grande unione di persone e nazioni, con una orgogliosa storia e un brillante futuro. E ora che la decisione di uscire dall'Unione europea è stata presa, è ora di unirci". È un passo, secondo le anticipazioni dei media britannici, del discorso che la premier Theresa May farà a proposito della Brexit. "Quando siederò al tavolo dei negoziati nei prossimi mesi, rappresenterò ogni persona nell'intero Regno unito, giovani e anziani, ricchi e poveri, città, cittadine, paesi e tutti i villaggi e i borghi tra essi. E sì, anche quei cittadini dell'Ue che hanno fatto di questo Paese la loro casa", dirà la prima ministra. "È mia ferma decisione ottenere l'accordo adeguato per ogni persona in questo Paese. Mentre affrontiamo le opportunità che abbiamo di fronte in questo cammino trascendentale, i nostri valori condivisi, interessi e ambizioni possono, e devono, unirsi".

Gelo dall'Unione europea che ha affermato che il Regno Unito non otterrà un accordo di libero commercio nei prossimi due anni, e una soluzione di transizione per attutire l'uscita della Gran Bretagna dopo il 2019 non potrà durare più di tre anni. È quanto afferma la bozza di risoluzione del Parlamento europeo sulla Brexit, secondo quanto riferisce il Guardian che ne ha preso visione. In 11 pagine, si legge, la premier britannica Theresa May viene avvertita che l'Ue proteggerà i suoi interessi politici, economici e sociali. La Brexit, afferma il documento, sarà un "evento sfortunato e senza precedenti, mentre nessun membro dell'Ue ha mai lasciato prima", ma "questo esito deve essere gestito in modo ordinato in modo da non colpire negativamente l'Ue, i suoi cittadini e il processo di integrazione europeo".

Tra i vari punti affrontati, il testo afferma che un accordo di transizione post-2019 potrà garantire che barriere e controlli doganali non siano applicati dal primo giorno della Brexit, ma esso non potrà durare più di tre anni e sarà "limitato nella sua portata, non potendo sostituire mai un'adesione all'Unione". Inoltre, si legge nel documento, se Londra tentasse di negoziare altri accordi di libero commercio mentre è ancora uno Stato membro dell'Ue, non ci saranno altre discussioni per un accordo. Il testo sottolinea poi che la data dopo la quale i cittadini europei perderanno il diritto automatico di vivere nel Regno Unito non dovrà essere precedente al 29 marzo 2019, o Londra starà violando la legge europea.

Caivano (Na): BOOM Sulle tracce dell'attacchino abusivo Ci siamo quasi

Caivano (Na): BOOM Sulle tracce dell'attacchino abusivo Ci siamo quasi

di il Notiziario



Un danno alle “Imprese vere”, un rischio per i consumatori, un problema per lo Stato e le Amministrazioni locali. È questo il danno che produce il fenomeno dell’abusivismo, che colpisce con forza tutte le aree dell’Italia, crescendo a dismisura negli ultimi anni fino a superare la soglia del 50 per cento. Solo nel settore del benessere (alias acconciatori ed estetisti) si stima che gli abusivi rappresentino circa il 30% dei regolari. Da alcuni controlli è emerso che per ogni impresa regolare ci siano addirittura due aziende “fantasma”, con un grave impatto sulla salute dei cittadini. Ma l’abusivismo riguarda molti altri settori del commercio e dell’artigianato: da quello alimentare a quello dell’edilizia, dall’autoriparazione alla fotografia.Per non parlare del fenomeno dell'affissione abusiva che puntualmente arriva alla vigilia di ogni tornata elettorale. 

Il fenomeno dell'affissione abusiva è un malcostume diffuso in tutta la penisola. A Caivano, in provincia di Napoli, un po di più. Soprattutto con l'ultimo episodio che ha visto coinvolto il neo segretario nonchè consigliere comunale del Partito Democratico Antonio Angelino. Vittima appunto di manifesti anonimi. 

"Ci siamo quasi. Siamo sulle tracce di chi ha affisso quei manifesti abusivi che hanno danneggiato non solo la mia immagine ma quella di tutta la comunità caivanese. Deduco che la matrice sia sempre la stessa, cardito-caivano. Oggi, precisa Angelino, sarò puntuale negli uffici delle autorità competenti, per ampliare e seguire le indagini dal vivo, grazie anche all'aiuto di amici del posto che non solo non temono ripercussioni, ma combattono giorno dopo giorno l'abusivismo affinchè si ripristini la legalità nel nostro Paese. Per rispetto alle indagini non faccio il nome dell'attacchino che sta circolando in queste ultime ore, ma il mio ulteriore invito alle forze dell'ordine è di visionare anche le telecamere del Bar "La Dolce Sosta" dalle ore 07.00 alle ore 09.00 di domenica 26 marzo 2017, affinchè fermare ed inchiodare questo fenomeno". 

Serracchiani, il giudice la brutalizza Sono guai, la frase choc sulla Dem

L'attacco brutale del giudice. Sono guai, la frase-terremoto sulla Dem



Un attacco ferocissimo è partito dal profilo Facebook di un giudice di Trieste contro la presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Debora Serracchiani. Giorgio Nicoli, riporta la Stampa, non è neanche un giudice qualunque, visto che è stato il Gip dell'inchiesta Rimborsopoli sui consigliere regionali e i sospetti rimborsi spese ai gruppi consiliari. Sul social il magistrato avrebbe voluto rispondere alla domanda del consigliere comune di Fratelli d'Italia, Claudio Giacomelli, su quale fosse la "legge più dannosa approvata dalla Serracchiani". Da quel momento al magistrato le dita sono partite incontrollate sulla tastiera.

Prima di pentirsi e cancellare tutto, Nicoli ha scritto sul suo profilo: "Mah... credo che era meglio se la Serracchiani non fosse entrata in politica... ma se anche lo ha... non cambia niente... danneggia tutti da destra a sinistra... il che è diverso dal meritarsi le critiche dell'opposizione... quello è normale in democrazia e va bene sempre... ma questa Presidente supponente e inconsistente lascerà dopo di sé il vuoto assoluto e credo che nessuno la rimpiangerà... una errore della Storia e basta", con tanto di emoticon.

Al quotidiano triestino Il Piccolo ha provato a giustificare lo sfogo da semplice cittadino: "non in veste di giudice" come fanno "tanti medici che danno un giudizio pessimo sulla riforma della sanità". Certo paragoni a parte, lo stesso Nicoli dopo un po' si è accorto di aver esagerato e si è scusato di nuovo sul suo profilo: "Scusate, ho dimenticato per un attimo che le mie parole pootevano essere lette come qualcosa di correlato, anche solo alla lontana, al mio ruolo".

La Serracchiani alla Stampa si è detta "sbigottita", l'attacco ha pochi precedenti e di sicuro non resterà con le mani in mano: "Sono convinta che gli organismi competente sapranno cosa fare...". E il fascicolo di Nicoli potrebbe presto arrivare sul banco del Consiglio superiore della magistratura.

Ebola: immunizzazione di un anno grazie al vaccino in studio in fase 1

Ebola: immunizzazione di un anno grazie al vaccino in studio in fase 1


di Martina Bossi



I risultati finali dello studio clinico di Fase 1, pubblicati sul The Journal of the American Medical Association (Jama) dimostrano che il regime vaccinale sperimentale prime-boost contro Ebola di Janssen, farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, ha indotto una risposta immunitaria nel 100 percento dei volontari sani mantenuta a un anno dalla vaccinazione. Lo studio di Fase 1 è stato condotto dall’Oxford Vaccine Group dell’Università di Oxford sul regime vaccinale prime-boost contro l’Ebola sviluppato da Janssen Vaccines & Prevention B.V. e basato sulla tecnologia AdVac di Janssen e sulla tecnologia MVA-BN di Bavarian Nordic A/S. Volontari sani hanno ricevuto una dose di vaccino (prime) per attivare la risposta del sistema immunitario e, successivamente, l’altro vaccino (booster) per rafforzare la risposta immunitaria. Sono in corso ulteriori studi di Fase 1, 2 e 3 per confermare questi risultati.

“Il mondo ha bisogno di un vaccino che aiuti a prevenire o mitigare future epidemie di Ebola e idealmente offra una protezione duratura alle popolazioni a rischio - ha dichiarato Paul Stoffels, Chief Scientific Officer di Johnson & Johnson - Siamo impegnati ad aiutare la comunità internazionale per portare a termine lo sviluppo di un vaccino preventivo contro l’Ebola. Insieme al London School of Hygiene & Tropical Medicine, all’Università di Oxford ed Inserm, nostri partner nel consorzio EboVac1, ringraziamo, per il sostegno che non è mai venuto meno, l’Iniziativa europea in materia di Medicinali Innovativi (Imi), la Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda) e il National Institutes of Health (Nih). Collaboreremo, inoltre, con nuovi soggetti quali la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi), oltre che con i regolatori e gli altri principali stakeholder per andare avanti a proteggere la salute mondiale”.

Evidenze recenti, che mostrano la persistenza del virus dell’Ebola nei fluidi corporei e la possibile trasmissione sessuale del virus fra coloro che sono sopravvissuti, rafforzano l’importanza di un vaccino potente che offra una protezione duratura contro questa malattia. “La nostra tecnologia AdVac è composta da vettori virali, basati su virus appartenenti alla famiglia degli adenovirus, trasformati in modo tale da non risultare patogeni per l’uomo - ha spiegato Maria Grazia Pau, senior director Area Malattie Infettive e Vaccini, Ricerca e sviluppo, Janssen Vaccines B.V. - In altre parole, non provocano malattie, perché non possono moltiplicarsi nelle cellule umane; servono, invece, per trasportare le informazioni geniche fondamentali per indurre il sistema immunitario a combattere contro i virus. Tra questi, l’Ebola, dove siamo riusciti a modificare un vettore, che si basa appunto sull’adenovirus tipo 26, per fargli trasportare un gene della malattia in grado di codificare una glicoproteina del virus. Si tratta dell’antigene più importante per generare una risposta immunitaria efficace contro Ebola”.

Lo studio di Fase 1 è stato condotto a Oxford, Regno Unito, e ha arruolato volontari sani di età compresa fra i 18 e i 50 anni. Dei 75 soggetti che hanno ricevuto il vaccino attivo, 64 si sono presentati al follow-up al 360esimo giorno, ovvero l’ultima analisi in ordine temporale. Dal 240esimo al 360esimo giorno non sono stati osservati eventi avversi seri associati al vaccino. Tutti i soggetti che hanno ricevuto il vaccino attivo hanno mantenuto una risposta anticorpale specifica per il virus dell’Ebola (immunoglobulina G) dalla prima analisi post-vaccinazione sino all’ultima al 360esimo giorno. Come riferito dal dottor Matthew Snape, principale sperimentatore dello studio, si tratta del periodo più lungo di follow-up su un regime vaccinale eterologo prime-boost contro l’Ebola per cui, ad oggi, ci siano risultati pubblicati. Ci sono in totale 10 studi clinici condotti in parallelo negli Stati Uniti, in Europa e in Africa a sostegno dell’eventuale futura registrazione del regime vaccinale contro l’Ebola. Il primo studio sul regime vaccinale in un paese dell’Africa Occidentale colpito dalla recente epidemia di Ebola è stato avviato in Sierra Leone a ottobre 2015. Janssen in collaborazione con Bavarian Nordic ha rapidamente aumentato la produzione del regime vaccinale e al momento dispone di circa 1.800.000 dosi del regime vaccinale e la capacità di produrne diversi milioni all’occorrenza.

Sorpassi una bicicletta con l'auto?  Occhio, sei finito: multa-horror. E...

Norma salva-ciclisti, multa alle auto che sorpassano a meno di un metro e mezzo



È arrivato in Senato il decreto 2658, la nuova proposta di legge che presenta importanti novità circa il codice della strada, in particolare per preservare i ciclisti dalle manovre imprudenti degli automobilisti. La norma "salvaciclisti" impone infatti l'obbligo per gli automobilisti di mantenere una distanza laterale superiore al metro e mezzo durante il sorpasso di una bicicletta e, in caso di violazione, si rischiano sanzioni salatissime da 163 fino a 651 euro, oltre alla sospensione amministrativa della patente fino a tre mesi e fino a sei per i neopatentati. Il primo firmatario del testo è stato Michelino Davico, poi l'iniziativa legislativa è stata appoggiata da più di sessanta senatori, su indicazione della federazione Ciclismo Agonistico Italiano.

Nel testo, si legge: "Le biciclette sono spesso nemiche degli automobilisti, che cercano il momento migliore per sorpassarle perché sono viste come un intralcio alla circolazione". Questo invece è quanto riportato nella relazione al vaglio della commissione: "Osservando gli indici di gravità, ossia il rapporto tra numero di morti e feriti, si può notare che gli incidenti più gravi avvengono nell'ambito extraurbano dove, a influire sul maggior rischio di decesso per i ciclisti, è proprio la velocità dei veicoli motorizzati". Il nuovo disegno di legge verrà ora assegnato all'esame della commissione competente e l'approvazione al Senato è prevista in tempi molto brevi. È probabile che entrerà in vigore entro la fine dell'anno, dopo il definitivo placet della Camera. 

Sondaggio bomba sul centrodestra Sorpresa, quanto guadagna col Cav

Sondaggio bomba sul centrodestra. Sorpresa, quanto guadagna col Cav




Analizzando la serie storica dei sondaggi prodotti dal 6 dicembre 2016 ad oggi si può vedere che il centrodestra unito vincerebbe, in caso, di elezioni con netto distacco sui suoi diretti avversari, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Un dato è certo, il Partito Democratico di Matteo Renzi precipita, e anche il Movimento 5 Stelle ha subito flessioni. Il centrodestra unito nei sondaggi è oltre il 33 per cento, e con Silvio Berlusconi in campo si può puntare al 40 per cento.

I numeri, con le sequenze storiche, dicono che Forza Italia, tra tutti i partiti del centrodestra, è quello che è cresciuto maggiormente, superando anche la Lega, e attestandosi come primo partito del centrodestra. Quest'ultimo dato, infatti, non arriva da un'unica rilevazione (nella tabella c'è quella relativa ad Euromedia) ma prendendo in esame le percentuali di 5 diverse case di sondaggi (Euromedia, Index, Emg, Swg, Tecnè).