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venerdì 30 giugno 2017

A SAN DONATO Milano, vigile spara al superiore La tragedia davanti ai colleghi: lo uccide e poi si toglie la vita

A SAN DONATO Milano, vigile spara al superiore. La tragedia dentro al comando



Tragedia al comando di Polizia locale di San Donato, a sud di Milano. Un agente ha sparato a un collega, il suo vice-comandante, uccidendolo e si è poi tolto la vita. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, ma per i due non c'è stato più nulla da fare.


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Laureata a 37 anni: subito dirigente del colosso (e senza concorso). Toh, è la figlia di...

UN CASO ITALIANO Bari, si laurea a 37 anni e diventa subito dirigente dell'azienda di trasporti: è la figlia del sindacalista



L'azienda di trasporto ha una nuova dirigente: appena laureata, a 37 anni, e figlia di un sindacalista di spicco nella stessa azienda. È diventata presto un caso, come spiega Leggo, la vicenda di Barbara Santeramo, nominata direttore amministrativo della Stp, azienda di trasporto pubblico locale partecipata dal Comune di Trani e dalla Città Metropolitana di Bari, solo 9 giorni dopo il conseguimento del prestigioso titolo di studio, con tanto di 110 e lode. La Santeramo lavora in azienda da oltre 10 anni e per la promozione non era necessario alcun concorso, tranne che la laurea magistrale. A far chiacchierare è il fatto che la neo-dirigente sia la figlia di Michele Santeramo, segretario provinciale Ugl e capo delle relazioni industriali dell'azienda. Il sindacalista però si difende: "Io non ne sapevo nulla, non tutti i sindacati erano stati avvertiti, ma in ogni caso non c'entro niente con questa nomina". Anche l'Ugl difende la signora: "Solo strumentalizzazioni, Barbara è una ragazza brillantissima che ha già ricoperto il ruolo di responsabile delle risorse umane. Si è liberata una posizione organizzativa a tempo determinato e l'azienda ha fatto la nuova nomina. La competenza è stata premiata da una società che, è bene ricordarlo, non è tenuta a fare concorsi pubblici".

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Igor il russo è sparito per sempre, Italia umiliata Retroscena: così un magistrato ha favorito la fuga

Igor il russo è fuggito per sempre, Italia umiliata: così un magistrato ha...



Il killer di Budrio è fuggito, la caccia è finita, lo Stato italiano ha perso. Ma dietro l'incredibile "impresa" di Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, alla macchia dall'1 aprile scorso dopo aver ucciso un barista a Budrio e mai più ritrovato, ci potrebbe essere anche lo zampino della (mala) giustizia di casa nostra. 

Igor il russo era noto ai magistrati da un pezzo, per reati come furti, rapine e aggressioni a lungo sottovalutate dai tribunali italiani. In un caso, come ricorda Il Giornale, è arrivata addirittura la beffa: le prove di uno dei suoi delitti più brutali, il sequestro di un artigiano di Villanova di Denore il 26 luglio 2015, sono state distrutte su ordine del magistrato inquirente. Lì c'erano le impronte e il Dna di Igor, che avrebbe almeno permesso l'identificazione certa del delinquente.

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Sull'aggressione all'artigiano, massacrato di botte nella sua villa da Igor e altri tre criminali, le falle delle toghe sono evidenti: nessuno mette in relazione quel crimine agli altri registrati nella zona e compiuti dalla stessa banda. Poche settimane dopo l'orrore si ripete, ancora più clamoroso: un pensionato di Aguscello il 9 settembre viene tenuto in ostaggio nella sua casa, picchiato e poi gettato vivo in un fosso, dopo due giorni. Morirà così. Nessun magistrato mette in relazione i due fatti accaduti a pochi chilometri di distanza, i reperti delle inchieste, archiviate "a opera di ignoti", vengono fatti distruggere. 

C'è poi il caso, altro esempio di inefficienza italiana, della mancata espulsione di Igor, pur disposta con decreto dal questore di Rovigo dopo la scarcerazione. Igor è rimasto in Italia, da irregolare, libero di delinquere, rubare, uccidere.

Svelata la prova-bomba Crolla il segreto, Bossetti ora spera davvero: la foto

ORE FEBBRILI Massimo Bossetti, la foto satellitare che può ribaltare il primo grado: tra poche ore inizia il processo d'appello



È durato appena 24 ore il segreto sulla prova clamorosa che potrebbe scagionare Massimo Bossetti al processo di Appello a Brescia per l'omicidio di Yara Gambirasio, previsto per oggi, venerdì 30 giugno. Poche settimane fa, gli avvocati del muratore di Mapello hanno depositato un dossier di 102 pagine, alle quali hanno collaborato anche gli autori di un documentario, intitolato Unknow one cioè Ignoto 1, che in circa otto episodi ripercorrerà la vicenda giudiziaria di Bossetti e le indagini dopo l'omicidio nel 2010 della giovane ginnasta di Brembate di Sopra.

L'accordo di segretezza tra gli avvocati e gli autori del documentario ha retto finché non sono spuntate le prime indiscrezioni sull'esistenza di una fotografia. Come ha riportato il Fatto quotidiano, nel dossier ci sarebbe uno scatto recuperato da una rilevazione satellitare del 24 gennaio 2011, cioè un mese e due giorni prima del ritrovamento del corpo di Yara nel campo di Chignolo d'Isola: "Appare l'esatto ritrovamento del corpo della vittima che - è riportato nelle carte - tuttavia parrebbe non essere identificabile".

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I difensori di Bossetti vogliono dimostrare che il corpo della ragazza per oltre tre mesi non è stato in quel campo, a differenza di quanto dichiarato nella sentenza di condanna in primo grado. Un dettaglio che smonterebbe completamente l'impianto accusatorio e riporterebbe Bossetti in libertà.

Le speranze dei legali sono fortissime, considerando che già un primo punto a loro favore l'hanno portato a casa. Finora era stata esclusa l'esistenza di foto satellitari. Averne trovata almeno una e così determinante, potrebbe dare molto più più peso alla tesi della difesa, cioè alla convinzione che le indagini siano state "depistate dal vero assassino". 

Parigi, attacco alla moschea: lancia il suv contro gli arabi "Vendetta per il Bataclan"

Parigi, col Suv cerca di investire musulmani fuori dalla moschea



Il caso del gallese che ha travolto i musulmani fuori dalla moschea di Londra non poteva restare un caso isolato. I più autorevoli commentatori (tra i quali anche il direttore di Libero Vittorio feltri) avevano avvertito: ci saranno altre vendette. E così è stato. Dove? Dopo Londra, a Parigi, ovviamente.

Nel gioco a rimpiattino dell'orrore tra le due maggiori città europee, oggi è toccato alla capitale francese, dove un uomo di origini armene ha cercato di investire con il suo fuoristrada la piccola folla di persone che si trovava fuori dalla moschea di Creteuil, nella banlieu parigina.

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L'attacco è avvenuto ieri, intorno alle 18.30, quando l'uomo ha cercato più volte, senza riuscirvi, di abbattere col suo Suv i piloncini e le catene poste a protezione dell'ingresso della moschea. Poi è fuggito , ma è stato arrestato poco più tardi presso la sua abitazione, dove aveva tentato di rifugiarsi. Non ci sono state nè vittime nè feriti. Ai poliziotti, l'armeno ha spiegato il suo gesto come "una vendetta per il Bataclan e per gli attacchi agli Champs Elysèes".

giovedì 29 giugno 2017

Marcianise (Ce): A colloquio con il Presidente della IV Commissione, Antonio Golino

A colloquio con il Presidente della IV Commissione, Antonio Golino


di Gaetano Daniele


Antonio Golino
Presidente IV Commissione


Nel corso degli anni, Marcianise, ha vissuto periodi di stabilità e momenti turbolenti. Insomma, Marcianise con la vittoria di Antonello Velardi, volta pagina. Il dato che emerge dalle urne è il più alto di quello dei capoluoghi italiani. Un successo. Una vittoria schiacciante che ha catapultato in consiglio comunale, anche volti nuovi, come quello di Antonio Golino, da poco nominato presidente della IV Commissione

Presidente Golino, innanzitutto auguri per la nuova nomina. Insomma, come diceva Anatole France: non esistono governi popolari. Governare significa scontentare? Anche se in quest'ultimo anno con il Sindaco Antonello Velardi, state facendo grandi cose. 

Grazie a lei per lo spazio che mi concede. Si, sono d'accordo. Stiamo facendo bene. Vedo sempre in tutti i componenti della maggioranza grande determinazione ed un grande orgoglio per quello che si sta facendo, vedo a volte anche facce sconcertate di fronte a ciò che emerge andando avanti con la conoscenza della macchina comunale - che ha assolutamente bisogno di cambiamenti strutturali - ma le motivazioni sono forti e le competenze acquisite nei propri ambiti professionali ampie e solide per cui sono certo che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi, anche se i tempi necessari per vedere realizzati i nostri progetti e per dar corpo alle nostre idee sono più lunghi di quanto ci si potesse aspettare. Ma in meno di un anno abbiamo dimostrato tanto. 

Quali sono i suoi obiettivi come presidente della IV Commissione? 

Come prima responsabilità, oltre che per personale convinzione, credo sia mio preciso dovere garantire i diritti delle opposizioni affinché abbiano i giusti spazi e gli strumenti adeguati per esercitare le loro attività di collaboratori di minoranza. È altresì mio dovere assicurare un efficace, oltre che trasparente, funzionamento delle Commissioni affinché i lavori si svolgano nel rispetto delle leggi e siano allo stesso tempo funzionali all’interesse della città.

Qualche soddisfazione recente?

Ce ne sono tantissime. Ma una in particolare, la proposta approvata in via definitiva dei mercatini giornalieri rionali presso i maggiori quartieri della città di Marcianise. La proposta mira innanzitutto alla progressiva eliminazione dell'abusivismo commerciale itinerante sul territorio, a soddisfare le esigenze di tutti quei commercianti che non hanno un proprio Box presso la fiera settimanale del venerdì, nonchè a garantire un maggior controllo igienico-sanitario degli alimenti posti in vendita dagli ambulanti

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Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente! 

Crispano (Na): Il Comune rescinde il contratto con la ditta della refezione scolastica. Ecco perché

Il Comune rescinde il contratto con la ditta della refezione scolastica



di Sossio Barra



Continua l'agonia in virtù di un'altra, ennesima  batosta degna di nota sul territorio crispanese. Dopo la mortificazione subita a causa dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche e le polemiche innescate sulla sospensione della festa del giglio, arriva l'ennesima bomba ad orologeria. Di cosa parliamo? Il Municipio con determina nr. 389 del 26 giugno rescinde il contratto con la  ditta che aveva la gestione della refezione scolastica. ovvero "La Fattoria srl". Motivo? La società con sede legale a Sant'Antimo e di proprietà della famiglia Petito ha ricevuto un'interdittiva antimafia perché sprovvista della relativa documentazione rilasciata dalla Prefettura. Di conseguenza il Comune ha revocato qualche giorno fa il servizio di refezione scolastica alla scuola dell'Infanzia a seguito della nota inviata proprio dalla Prefettura di Napoli. Sicuramente nei prossimi giorni la società si muoverà per presentare ricorso al Tar per tentare di difendersi da questo problema. Una stiuazione che deve far riflettere non poco la politica locale che, negli ultimi tempi, ha deciso di spegnere i riflettori e dedicarsi ad un periodo di silenzio.

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