Igor il russo è fuggito per sempre, Italia umiliata: così un magistrato ha...
Il killer di Budrio è fuggito, la caccia è finita, lo Stato italiano ha perso. Ma dietro l'incredibile "impresa" di Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, alla macchia dall'1 aprile scorso dopo aver ucciso un barista a Budrio e mai più ritrovato, ci potrebbe essere anche lo zampino della (mala) giustizia di casa nostra.
Igor il russo era noto ai magistrati da un pezzo, per reati come furti, rapine e aggressioni a lungo sottovalutate dai tribunali italiani. In un caso, come ricorda Il Giornale, è arrivata addirittura la beffa: le prove di uno dei suoi delitti più brutali, il sequestro di un artigiano di Villanova di Denore il 26 luglio 2015, sono state distrutte su ordine del magistrato inquirente. Lì c'erano le impronte e il Dna di Igor, che avrebbe almeno permesso l'identificazione certa del delinquente.
CON SPRITE L'ARTE ARRIVA IN CITTÀ! #REFRESHTHECITY
È tempo di rinfrescare i muri di quattro città con la tua creatività, è tempo di #REFRESHTHECITY: scegli la...
Sull'aggressione all'artigiano, massacrato di botte nella sua villa da Igor e altri tre criminali, le falle delle toghe sono evidenti: nessuno mette in relazione quel crimine agli altri registrati nella zona e compiuti dalla stessa banda. Poche settimane dopo l'orrore si ripete, ancora più clamoroso: un pensionato di Aguscello il 9 settembre viene tenuto in ostaggio nella sua casa, picchiato e poi gettato vivo in un fosso, dopo due giorni. Morirà così. Nessun magistrato mette in relazione i due fatti accaduti a pochi chilometri di distanza, i reperti delle inchieste, archiviate "a opera di ignoti", vengono fatti distruggere.
C'è poi il caso, altro esempio di inefficienza italiana, della mancata espulsione di Igor, pur disposta con decreto dal questore di Rovigo dopo la scarcerazione. Igor è rimasto in Italia, da irregolare, libero di delinquere, rubare, uccidere.
Nessun commento:
Posta un commento