Visualizzazioni totali

giovedì 29 giugno 2017

BOOM Caivano a ferro e fuoco Parla il.....

Parla il Segretario del Pd, Antonio Angelino: "Caro Sindaco, il sipario..."


di Gaetano Daniele





Di notte, quando c’è poco controllo, si danno alle fiamme materiali di ogni genere e la mattina l’aria è praticamente irrespirabile. 

È allarme a Caivano. Roghi tossici preoccupano la popolazione locale. Nonostante l’estate sia già arrivata molti abitanti di Caivano e dintorni sono costretti da giorni a chiudersi in casa per l’acre puzza generata dai roghi tossici appiccati nei pressi del Rione Parco Verde.

La preoccupazione è tantissima e la tattica sempre la stessa. Di notte, quando c’è poco controllo, si danno alle fiamme materiali di ogni genere e la mattina l’aria è praticamente irrespirabile. L’ultimo rogo è avvenuto in pieno giorno, scatenando sui social network  “L'ira dei cittadini”. 

UN GIORNO IDEALE A NEW YORK.

Segua i consigli di viaggio di grandi esperti. 



Quella che si sta scatenando è una guerra tra i poveri, caivanesi che accusano scarsi controlli ma soprattutto una politica assente che si limita a giocare sui social network. I consiglieri di Forza Italia, da poco fuoriusciti dalla maggioranza di governo, per le troppe incomprensioni con il Sindaco Simone Monopoli, hanno chiesto l'intervento dell'Esercito, scrivendo al Prefetto. 

E per concludere i dati sui tumori su Caivano e provincia sono tra i più alti della Campania. E immediatamente si riaccendono i riflettori anche sui continui scarichi e sulla non regolarità della raccolta rifiuti.  La popolazione aspetta, per ora barricata in casa.

Ed è di poche ore fa la richiesta di sfiducia non solo al Sindaco Monopoli, accusato di manifesta incapacità, ma anche al Presidente del consiglio comunale Raffaele Del Gaudio, che come titolava una testata giornalistica vicino al Sindaco: "Neanche Stalin si sarebbe sognato la conduzione di un consiglio comunale simile".  



E sulla questione non poteva mancare l'intervento incisivo del Segretario del Pd, Antonio Angelino, che su Facebook, nota: "A Caivano succede che il partito del sindaco, nonché primo partito della coalizione di maggioranza, con un documento a firma di ben 4 consiglieri comunali, SFIDUCIA il primo cittadino, dichiarando "appoggio esterno" in base ai provvedimenti. 

E niente, nonostante tutto questo, 
il sindaco del fallimento;
del dissesto finanziario;
della chiusura del campo sportivo;
del prossimo fallimento di CaivanoArte;
delle scuole senza mensa e riscaldamenti;
della polizia locale fino alle 14:00;
della mortificazione e dell'umiliazione dei dipendenti comunali;

Non ha trovato nemmeno un briciolo di dignità per andare al protocollo e mettere fine a questa bruttissima storia, rassegnando DIMISSIONI irrevocabili.

Il teatrino dell'assurdo ha raggiunto livelli mai visti prima, ma in questo spettacolo non c'è posto per l'ironia e la genialità... stiamo ancora tutti aspettando Godot, un atto di coscienza e responsabilità che ci liberi finalmente di un attore improvvisato, che ha saputo solo attaccarsi ad una poltrona senza manco entrare nella parte. Caro sindaco, il sipario si sta chiudendo: "Facce' sta quiet".

CONAD IL NOSTRO CARBURANTE: "Pieno di convenienza 7 giorni su 7"

CONAD IL NOSTRO CARBURANTE: "Pieno di convenienza 7 giorni su 7" 




Nel novembre 2005 Conad ha aperto il primo impianto di distribuzione carburanti indipendente a Gallicano in Garfagnana (Lucca) con insegna dell’ipermercato cui è collegato. 

Dall’avvio del primo impianto a maggio 2017 il beneficio diretto ottenuto dagli automobilisti che si sono riforniti presso gli impianti Conad è stato mediamente pari a 8,6 € centesimi per ogni litro di carburante, pari a oltre 130,2 milioni di € complessivi, se raffrontati ai prezzi medi mensili Italia pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico. 

A ciò vanno inoltre aggiunti i benefici della concorrenza che ha spinto i competitor ad abbassare i loro prezzi a seguito dell’ingresso di Conad nel bacino.

La modalità di rifornimento è self-service con pagamento alle casse drive-in negli orari di apertura e con pagamento alle colonnine degli erogatori negli altri orari.

Conad opera con una filiera di approvvigionamento molto corta, usa le più importanti basi logistiche petrolifere, con un controllo costante della qualità dei carburanti nel rispetto delle normative previste anche per la componente di biocarburanti e con un controllo diretto dei soci Conad alle gestioni degli impianti: tutto ciò offre notevoli garanzie e permette le migliori economie che sono immediatamente riversate ai clienti. 

Le politiche di prezzo dei singoli impianti sono improntate su una elevata competitività, che incide in modo determinante sul livello dei prezzi del bacino dove i distributori operano.

Dove trovi questo servizio:

ABRUZZO
Campo di Pile (AQ)
Avezzano (AQ)

BASILICATA
Lauria (PZ)

CAMPANIA
Giugliano in Campania (NA)
Pagani (SA)
Trentola Ducenta (CE)

EMILIA ROMAGNA
Bibbiano (RE)
Cesena (FC)
Faenza (RA)
Ferrara (FE)
Imola (BO)
Modena (MO)
Pavullo nel Frignano (MO)

FRIULI
Azzano Decimo (PN)
Porcia (PN)

LAZIO
Bracciano (RM)
LIGURIA
Arma di Taggia (IM)

PIEMONTE
Alba (CN) - Corso Asti, angolo strada Porini
Borgo San Dalmazzo (CN)
Ivrea (TO)
Livorno Ferraris (VC)
Savigliano (CN)

SARDEGNA
Carbonia Iglesias (CI)
Porto Torres (SS)

TOSCANA
Altopascio (LU)
Campiglia Marittima (LI)
Castagneto Carducci (LI)
Gallicano (LU)
Grosseto (GR)
Lari (PI)
Lucca (LU)
Prato (PO)

UMBRIA
Corciano (PG) - Via Aldo Capitini 8
Corciano (PG) - Via Ciro Menotti 74
Gualdo Tadino (PG)
Ponte Valleceppi (PG)

L'EX MINISTRO Carfagna acchiappavoti Così si prende Forza Italia: la mossa che inguaia la Lega

Mara Carfagna: "Stati generali a Napoli, nessuna contrapposizione con il Nord"



"A fine luglio convocheremo a Napoli una sorta di stati generali: non sarà una convention con le truppe cammellate, ma una seria occasione di confronto su temi e prospettive per il futuro, per elaborare una nuova proposta politica, aiutare il processo di radicamento sul territorio e la ricostruzione della coalizione secondo la linea tracciata dal presidente Silvio Berlusconi. In Forza Italia non c'è alcuna contrapposizione tra asse del Nord e asse del Sud". Mara Carfagna, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno, analizza i consensi di Forza Italia così come vengono raccolti nelle varie regioni del Paese: "La competizione si fa con gli avversari politici, non al nostro interno - spiega la parlamentare di Forza Italia - In Campania e al Sud il centrodestra non è lo stesso del Nord, dove la coalizione si avvale dell'apporto decisivo di alleati come la Lega. Nel Meridione, Forza Italia è presente in molte esperienze civiche, ma soprattutto non può contare su alleati forti e organizzati. Inoltre, i consensi che raccogliamo in Campania e al Sud restano di gran lunga superiori a quelli che si registrano al Nord, sebbene qui si perda e in Liguria o in Lombardia la coalizione vinca".

CON SPRITE L'ARTE ARRIVA IN CITTÀ! #REFRESHTHECITY

È tempo di rinfrescare i muri di quattro città con la tua creatività, è tempo di #REFRESHTHECITY: scegli la... 

Biaggi, la frase da brividi su Schumi e Hayden: lascia l'ospedale, appare così

"Ho ripensato a Schumi e Hayden. Basta un battito di ciglia per perdere tutto"



"Ho rischiato di non esserci più, ora voglio pensare solo a riprendermi. Ho ripensato a Schumi e Hayden, ora la mia vita è più bella". Dopo essere stato dimesso dall'ospedale San Camillo di Roma, dove era ricoverato dal 9 giugno, Max Biaggi torna a parlare, in un'intervista a Sportmediaset, dopo l'incidente sul circuito Sagittario di Latina. Il pilota romano ha voluto ringraziare chi gli è stato vicino in questi 18 giorni e sottolineare che la passione per la moto resta intatta. 

L'ex campione mondiale si è mostrato consapevole di quello che gli è capitato, del rischio corso e della fortuna di poter raccontare l'accaduto: "Ho capito che la vita è un dono prezioso e non va sprecata. Ho ripercorso il film della mia vita e ho capito di aver realizzato tutto quello che volevo. Ora non devo dimostrare più niente". Adesso nella mente del pilota c'è un solo obiettivo: "Riprendermi e dare amore e felicità ai miei figli e a tutte le persone che mi amano. Ho pensato molto a gente come Schumi e Hayden: a volte basta un battito di ciglia per perdere tutto".

ACQUISTA BIRRA MORETTI!

Subito per te gli esclusivi piatti da collezione con 7€ nei formati 3x33cl e 3x66cl 
Non si è sbilanciato invece sul suo ritorno in pista, ma il suo futuro comunque non sarà lontano dal mondo delle moto. Per Biaggi la passione resta incrollabile, "ma voglio dare spazio ai giovani e insegnare a loro. In questo lavoro il talento da solo non basta, servono altri valori che voglio trasmettere. Ora la mia vita è bella". 

Clamoroso: Kim Jong sparito Retroscena: "Lo decapitiamo" Per lui una fine terrificante?

L'ULTIMO ASSEDIO Corea del Nord, Kim Jong-un terrorizzato non si fa più vedere: Usa, il piano per decapitarlo. Peggio di Bin Laden



Da tempo Kim Jong-un si fa vedere sempre meno per le strade di Pyongyang. Il Rispettato Maresciallo secondo l'intelligence sudcoreana "è molto nervoso", come hanno riferito gli 007 in un'audizione a porte chiuse con i parlamentari di Seul. Secondo il rapporto, da mesi Kim avrebbe stravolto le sue abitudini a causa dell'ossessione per l'"operazione decapitazione", captata dallo spionaggio nordcoreano alle intelligence di Seul e Washington.

Con l'imminenza di un conflitto nella regione coreana, il piano si sarebbe delineato con un programma ben definito. La priorità è di tagliare la testa al regime, eliminando in qualsiasi modo Kim Jong-un. Il leader nordcoreano sarebbe quindi terrorizzato - e con lui l'intera schiera di capi militari che lo affiancano - tanto da intensificare gli esperimenti missilistici, come rivelato dagli Stati Uniti.


TOYOTA C-HR

Coupé, Suv, Ibrido. King of the flow. Dalle linee così dinamiche che sembra muoversi anche quando è fermo. 
Il piano per colpire al cuore il regime nordcoreano è quasi del tutto top-secret. Le uniche indiscrezioni arrivano sulla strategia di massima decisa da Sud Corea e Usa. Seul avrebbe messo in piedi una unità di uomini selezionatissimi dal suo esercito che dovrà infiltrarsi a nord del trentottesimo parallelo. Da parte sua Donald Trump ha dato il via libera per imbarcare sulla portaerei Carl Vinson, già impegnata vicina la penisola coreana, i famigerati Navy Seal Team 6, gli stessi impiegati per la mitica operazione che ha permesso di uccidere Osama Bin Laden.

NON LASCIA, RADDOPPIA "Potete anche punirmi, ma l'islam lo odio lo stesso" Facci a valanga: "Chi sono davvero i musulmani"

Filippo Facci: "Ecco perché odiavo l'islam e adesso continuo a odiarlo"


di Filippo Facci




Ho scritto che odiavo l’Islam, circa un anno fa, e voglio chiarire che lo odio ancora. Molti lettori sapranno che il 15 giugno scorso l’Ordine dei giornalisti della Lombardia (meglio: il Consiglio di disciplina territoriale, composto dai colleghi Paolo Colonnello e Anna Migotto più l’avvocato Claudia Balzarini) ha deliberato una mia sospensione di due mesi dalla professione e dallo stipendio. La ragione non è chiarissima, e neanche chiara: nasce da un esposto fatto da una collega (che non so chi sia) e ogni procedimento dell’Ordine viene inviato anche alla Procura generale presso la Corte d'Appello, e questo significa che, se fossero stati ravvisati reati - tipo la violazione della Legge Mancino, che tratta l’incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale-etnico-religiosa - la Procura avrebbe dovuto procedere. Non lo ha fatto. Certo, non c’è solo la legge dello Stato, c’è anche la legge professionale dei giornalisti che regola la deontologia: tuttavia nella sentenza è citato vagamente solo «l’articolo 2, punto b» che parla della necessità di tutelare «la persona umana e il rispetto della verità sostanziale dei fatti, principi da intendere come limiti alle libertà di informazione e di critica». Ora: io di singole «persone umane» non ho parlato, ho parlato solo di idee, le quali, certo, non nascono sugli alberi perché sono elaborate da uomini, ma allora qualsiasi idea - e dottrina, ideologia, religione, filosofia - non dovrebbe essere criticabile perché elaborata da uomini. Quanto al «rispetto della verità sostanziale dei fatti», nel mio corsivo non si parlava di fatti. Comunque sia: la sanzione non scatterà subito perché ho proposto appello, ma in ogni caso ne è nata una reazione insperata che ha visto molti miei colleghi scagliarsi contro l’esistenza stessa dell’Ordine (io non sono tra questi) o comunque difendere la libertà di espressione da una decisione che a molti è parsa assurda logicamente e giuridicamente.

LA PROSPETTIVA SVIZZERA SULLE OBBLIGAZIONI.

Obbligazione a Tasso Fisso Step Up Callable in Dollari USA. 




LE CASTRONERIE
Ma non di questo volevo parlare. Il punto è che molti colleghi hanno ritenuto di dover difendere la mia libertà di opinione pur considerando - hanno detto - una porcheria quello che avevo scritto, anzi, «castronerie», «una stronzata illeggibile», cose così. Pazienza: lungi da me volerli convincere del contrario, ma ai lettori di Libero vorrei perlomeno far sapere che io, di quell’articolo, non cambierei una virgola o quasi. Mettersi a fare l’esegesi di un proprio scritto, ora, è un po’ da toccati, anche perché qualcuno potrebbe interpretare che la scrittura non fosse chiara: quando il problema, semmai, è che lo era troppo. Forse fa eccezione la prima parte: che nessuno cita mai anche se speravo restituisse il senso dell’articolo che perlomeno io avevo in mente, che è il senso dell'invettiva, della provocazione liberatoria allo stato puro: «Odio l’Islam. Ne ho abbastanza di leggere articoli scritti da entomologi che osservano gli insetti umani agitarsi laggiù, dietro le lenti del microscopio: laddove brulica una vita che però gli entomologi non vivono, così come non la vivono tanti giornalisti e politici che la osservano e la giudicano dai loro laboratori separati, asettici, fuori dai quali annasperebbero e perirebbero come in un’acqua che non è la loro. È dal 2001 che leggo analisi basate su altre analisi, sommate ad altre analisi fratto altre analisi, commenti su altri commenti, tanti ne ho scritti senza alzare il culo dalla sedia: con lo stesso rapporto che ha il critico cinematografico coi film dell’esistente, vite degli altri che si limita a guardare e a sezionare da non-attore, da non-protagonista, da non vivente. Ma non ci sono più le parole, scrisse Giuliano Ferrara una quindicina d’anni fa: eppure, da allora, abbiamo fatto solo quelle, anzi, abbiamo anche preso a vendere emozioni anziché notizie. Eccone il risultato, ecco alfine le emozioni, le parole: che io odio l’Islam, tutti gli Islam, gli islamici e la loro religione più schifosa addirittura di tutte le altre, odio il loro odio che è proibito odiare».

Ecco: voleva essere una premessa, anzitutto, che criticava come i quindici anni seguiti all’11 settembre, dopo una fiammata iniziale, ci avessero celermente riportato a un cerebralismo parolaio e a una «correttezza» che avevano soltanto caricato a molla molti di noi, così come l’iper-correttezza statunitense intanto avevano a molla tanti americani che poi avrebbero votato Trump. La mia morale, dopo 15 anni, è che odiavo l’Islam, tutti gli Islam, e odiavo il loro odio che è proibito odiare. Quanto alla «religione più schifosa addirittura di tutte le altre», mi riporto a posizioni che a molti lettori di Libero non piaceranno: quelle che furono di Bertrand Russell e più di recente di Christopher Hitchens, secondo le quali le religioni «pubbliche» avvelenano ogni cosa, temi che ora non v’interessano. Ma l’Islam - tutti gli Islam - rappresentano qualcosa di peggiore e invasivo perché respinge la separazione tra Stato e religione, non contempla la democrazia, respinge l’equivalenza di altre religioni e culture, esclude la parità giuridica e di genere, nega l’eguaglianza, ammette le pene corporali e la tortura, contempla e pianifica la sottomissione del nemico, e simpatizza - essa sì - per l’odio. Tutta roba che si può trovare su quel Corano che ho serenamente definito «manualetto militare» e nondimeno «libro di merda»: problemi miei. Nessuno può impedirmi di non sopportare anche le moschee, la cultura aniconica, il muezzin, l’ipocrisia sull’alcol e sulle vergini, soprattutto certa permalosità sconosciuta alla nostra cultura e le loro povere donne rinchiuse in quei sarcofaghi. «Odio l’Islam», scrissi, «perché l'odio è democratico esattamente come l'amare, odio dover precisare che l’anti-islamismo è legittimo mentre l’islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura. Io non odio il diverso: odio l’Islam, perché la mia (la nostra) storia è giudaica, cattolica, laica, greco-latina, rousseauiana, quello che volete: ma è la storia di un’opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli islamici dicono e fanno». Non si smette mai di imparare, ma ho studiato quanto basta, ho viaggiato quanto basta, e posso volerlo ripetere sinché mi pare: «Odio l’Islam ma gli islamici non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro». L’ho scritto e lo ripeto.

LE LEGGI VIOLATE
C’è una frase del mio articolo, molto contestata, che riletta oggi non piace molto neanche a me, ed è questa: «Un calcio ben assestato contro quel culo che occupa impunemente il mio marciapiede è il mio miglior editoriale». Non la riscriverei così, e non solo perché quel «culo» mi sembra una volgarità ridondante, ma perché distrae dal termine «impunemente» che è quello a cui tenevo di più: prega dove vuoi - volevo dire - ma non sul marciapiede che a noi serve per camminare; non trasformare un tuo-vostro problema (la religione) in un problema mio, perché qui da noi non ci sono solo la democrazia e la tolleranza, ci sono anche le leggi, che se non rispetti, alla decima volta, spingeranno il mio piede verso il tuo sedere e mi farai passare dalla parte del torto. Ma ci passerò, prima o poi.

FINITA LA PACCHIA La sentenza che svuota le casse del Vaticano Rovinati: quanti soldi devono

Corte di giustizia Ue, esenzioni fiscali alla Chiesa sono aiuti di Stato



Arriva una notizia pericolosissima per il Vaticano dalla Corte di giustizia europea. I giudici hanno stabilito che ogni esenzione fiscale a favore di un'organizzazione religiosa possono essere considerati come aiuti di Stato, quindi incorrere in sanzioni per i Paesi membri dell'Ue. Nel mirino quindi potranno presto finire tutte quelle attività commerciali che si svolgono in luogo considerati di culto e che per questo godono, sia in Italia che in diversi altri Paesi, di un regime fiscale agevolato.

La sentenza è partita da un'incauta richiesta da parte di un'organizzazione religiosa della Chiesa cattolica spagnola che, riporta il Giorno, ha preteso il rimborso delle imposte comunali pagate sulle costruzioni, impianti e opere su una scuola vicino a Madrid. Prima che la Spagna entrasse nell'Ue, era stato sottoscritto con il Vaticano un accordo per concedere una tassazione più leggera per le attività gestite dalla Chiesa cattolica. Quella istanza però si è ritorta contro i preti spagnoli, dopo una serie di sconfitte in patria, è arrivata fino alla Corte di giustizia Ue.

Un giorno per pochi? Super Weekend per tutti!

Su eBay trovi sconti fino a -60% dal 29 giugno al 4 luglio. Affrettati, la spedizione è rapida e gratuita, per... 



L'Italia da questa sentenza potrebbe solo andarci a guadagnare. Una delle grande questioni irrisolte con il Vaticano è il mancato versamento delle imposte sugli immobili della Chiesa dove si svolgono palesi attività commerciali, da negozi a strutture ricettive. Come ricorda il Giorno, proprio su questo punto la Corte aveva respinto un ricorso lo scorso anno. Ma questa nuova sentenza potrebbe rappresentare un precedente fondamentale per la svolta attesa da anni dai contribuenti italiani.