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domenica 25 giugno 2017

Marcianise (Ce): "MOTO E BIKERS" SUCCESSONE AL CODE BAR / VIDEO

Esclusiva il Notiziario Oltre 400 moto sfilano davanti al Code Bar



di Giuseppe Topa



Da destra verso sinistra: Giuseppe Gaglione-Roby Maravolo-Raffaele Grifone 




Successone per il raduno di "moto e bikers" organizzato dall'imprenditore Giuseppe Gaglione, titolare del Code Bar. Un evento straordinario dove ha visto sfilare oltre 400 moto tra arte, musica e tantissimo divertimento. L'organizzatore, Giuseppe Gaglione, appassionato di moto, ma promotore anche della buona musica, è rimasto molto soddisfatto del risultato, e ai nostri microfoni, nota: "Sono emozionatissimo. E' stato un successo. Un momento di festa tra moto e buona musica ma soprattutto un momento di incontro e condivisione". 


L'intervista di Paoli a Nicola Porro, la verità-bomba su Massimo Giletti "Ciò che dovete sapere": un massacro per la Rai

Porro contro la Rai: "Premiano solo chi..."


di Enrico Paoli



Cos’è la Rai e come funziona, soprattutto quando la politica decide d’intervenire per correggere la rotta, lo sa perfettamente, avendo sperimentato sulla propria pelle i metodi di viale Mazzini. «Grazie, ma il suo programma viene chiuso. Le faremo sapere». L’offerta che segue è poco più di uno strapuntino, sul quale sedersi è praticamente impossibile. A quel punto, ed è quello che ha fatto Nicola Porro, vice direttore de Il Giornale ed ex conduttore di Virus su RaiDue, oggi felice e vincente timoniere di Matrix su Canale 5, non resta che salutare tutti e prendere altre strade.

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Ma secondo lei Massimo Giletti, ex conduttore de L’Arena, resta o se ne va? Magari proprio a Mediaset...

«Sarebbe una cosa pazzesca pensare che la Rai si lasci sfuggire uno che fa quegli ascolti, per giunta la domenica pomeriggio, però tutto può succedere in questo modo».

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Compreso il ritrovarsi sotto lo stesso logo?

«Io sono un collaboratore di Mediaset. L’ultima volta che sono stato a Cologno Monzese è stato sei mesi fa. Per dire...».

Giusto, per dire. Vedendo i palinsesti Rai viene un sospetto. C’entrerà qualcosa l’arrivo di Fabio Fazio a RaiUno con l’epurazione di Giletti?

«La parola epurazione non l’ho mai usata. Nemmeno quando mi hanno fatto fuori dalla tv pubblica chiudendomi il programma (Virus su RaiDue, ndr), all’indomani dell’arrivo del conte Mascetti (l’ex direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, ndr). Però noto un fatto...».

Quale?

«Quello che sta succedendo in Rai è un vulnus insuperabile. E questa è la citazione di un’intervista di Fazio al quotidiano La Repubblica il 31 marzo scorso che parlava di vulnus insuperabile. La cosa, però, riguardava lui. A me sembra che il vulnus insuperabile riguardi altri, come Massimo Giletti, e non Fazio, che ha avuto un cospicuo aumento di stipendio e la promozione su RaiUno».

Dunque il vero vulnus insuperabile riguarda Giletti e la chiusura del suo programma, non Fazio che si è letteralmente preso il primo canale della tv pubblica? 

«Mi sembra evidente. L’intervento della politica ha colpito un programma vincente e non certo chi ha ottenuto ciò che voleva».

A proposito di politica. In questa storia ha fatto e disfatto tutto. Il tetto ai compensi per legge, aggirato dal Cda, il siluramento di Campo Dall’Orto..

«Fazio è l’unico che ha piagnucolato per l’intervento della politica, però è l’unico che si becca un milione di euro in più, mentre a chi non si è lamentato con i politici, cioè Giletti, cancellano il programma. L’assurdo è in sé. Perché hanno chiuso Virus? Perché chiude L’Arena? Qualcuno ci desse delle risposte».

Roberto Fico, presidente grillino della Vigilanza, ha attaccato Fazio dicendo che ha il portafoglio a destra? Giusto?

«Il problema non è il portafoglio, ma qual è la ragione, vera, che ha fatto cambiare idea a Fazio: l’aumento di stipendio o la chiusura del programma di Giletti?».

Oppure la combinazione dei due fattori?

«E perché no...»

Ma il vulnus insuperabile che si è venuto a creare con la chiusura de L’Arena riguarda più il programma o il conduttore? Qual è il vero bersaglio? 

«Questo non so dirlo con esattezza. Non ho un quadro completo dei fatti, essendo a Mediaset e non in Rai. Però, da osservatore, faccio una considerazione».

Spieghi...

«Un programma di successo come L’Arena, con ottimi ascolti, come lo era Virus peraltro, realizzato con risorse interne all’azienda, viene sostituito da un prodotto che non produrrà gli stessi risultati. Non solo. Ai conduttori la “buona novella” viene comunicata a giugno, all’ultimo momento, in maniera vigliacca. È successo a me ed è capitato a Giletti».

Vigliacca perché?

«Perché l’offerta che ti viene fatta è ridicola, inaccettabile. Nel mio caso era addirittura improponibile. Non a caso ho detto no e me ne sono andato».

Giletti seguirà il suo esempio?

«Mario Orfeo (il neo direttore generale della Rai, ndr) ha una sensibilità ben diversa da quella del Conte Mascetti. Mi sembra più accorto. Probabilmente farà di tutto per trattenerlo. Vedremo».

Vedremo, appunto. Ma a Mediaset, nel corso della stagione appena conclusa, ha mai avuto problemi con il vertice aziendale?

«No, assolutamente. Ci siamo dati delle indicazioni di massima all’inizio dell’avventura e da lì più nulla. Matrix ha ospitato tutti i maggiori leader politici, ottenendo ottimi risultati».

Pluralismo vero, dunque?

«Esattamente. Abbiamo fatto tornare centrale l’informazione».

In Rai, invece, è successo l’esatto contrario...

«La libertà di manovra che mi era stata garantita dall’allora direttore generale, Luigi Gubitosi, è venuta meno quando è arrivato il Conte Mascetti. Da quel momento in poi è cambiato tutto».

Ballottaggi 2017, crolla l'affluenza Alle 12 ha votato solo il 14,86%

Comunali, l'affluenza al 31% alle 19: un crollo di dieci punti percentuali


Comunali, l'affluenza al 31% alle 19: un crollo di dieci punti percentuali

Tutto come previsto: al ballottaggio delle amministrative anche i dati delle 19 confermano il crollo dell'affluenza. Alle 19 si era recato alle urne il 31,21% degli aventi diritto, così come comunicato dal Viminale. Un crollo pari al 10% rispetto al primo turno (la percentuale non tiene conto dei comuni di Friuli Venezia Giulia e Sicilia). Le urne sono aperte dalle 7 alle 23, i ballottaggi riguardano 22 comuni capoluogo e altri 99 centri con oltre 15mila abitanti. La scarsa affluenza potrebbe favorire il centrodestra, che rischia di prendere gran parte dei 20 capoluoghi al ballottaggi. Fari puntati, in particolare, su Genova, dove il candidato Bucci potrebbe fare il colpaccio. Insomma, chi rischia più di tutti è Matteo Renzi: un ko per il Pd potrebbe minare la sua corsa da candidato premier.

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Porno, corna e quegli slip? Ecco la decisione estrema della moglie di Bossetti

PRIMA DEL PROCESSO Massimo Bossetti, la moglie Marita: "Non lo lascerei neppure se il test del Dna confermasse la traccia. Hanno sbagliato"



Massimo Bossetti è in carcere, e a pochi giorni dal processo d'appello per l'omicidio di Yara Gambirasio, torna a farsi sentire la moglie, Marita Comi, che ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Gente. La donna ha voluto mandare un messaggio chiarissimo al carpentiere di Mapello: gli crede e non ha intenzione di abbandonarlo. "Non chiederò il divorzio". Inoltre, la Comi rilancia la richiesta di ripetizione del test del Dna e accetta di parlare anche di argomenti scomodi, quali i tradimenti coniugali, le lettere di Bossetti a una detenuta, le ricerche su siti porno di cui si discusse al processo di primo grado, dei rapporti con la suocera Ester Arzuffi, ormai interrotti perché, spiega, "nel momento del bisogno più acuto né io né i miei figli abbiamo potuto contare su di lei". La moglie di Bossetti, come accennato, confida che mai divorzierà dal marito, "neppure se l'ergastolo fosse confermato sia in appello sia in Cassazione". La fiducia di Marita è assoluta. Quando le chiedono cosa farebbe nel caso in cui il test del Dna ripetuto confermasse che la traccia sugli slip di Yara appartiene al marito, ripete che non lo lascerebbe: "Vorrebbe dire che lo sbaglio è altrove".

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TREVISO Lei 20 anni bianca, lui nero africano: sesso completo in cambio di marijuana. Lo fanno al parco, finisce male

Sesso in cambio di marijuana: arrestato immigrato del Gambia



Cose che solo una di vent'anni... e neanche tanto a posto. La notizia è sul quotidiano Il Gazzettino. Che racconta del "baratto" intercorso a Treviso tra una ragazza trevigiana di 20 anni e un immigrato gambiano di 23. Lui voleva marijuana e emozioni forti. Lui in cambio, anzichè il danaro, le ha chiesto di poter avere un rapporto sessuale completo... all'aperto. Detto, fatto. I due si appartano in un angolo dei giardinetti di Sant'Andrea, in pieno centro storico di Treviso. Si nascondono dietro a un albero, sicuri di non essere visti nè disturbati.

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Ma l'affare droga-sesso non va a buon fine. Una pattuglia del nucleo operativo della polizia locale di Treviso li ha beccati in atteggiamenti inequivocabili. Lui aveva una mano sul seno e l'altra sotto la gonna della ragazza. I due stavano inequivocabilmente consumando un amplesso. Il gambiano è stato denunciato per spaccio con l'aggravante della prestazione sessuale.

IL SALVATAGGIO TARDIVO Banche in crisi, la cifra oscena I miliardi per Mps? Briciole: toh, quanti soldi tuoi bruciano

Il salvataggio delle banche venete è costato più di Mps


Il salvataggio delle banche venete è costato più di Mps

L'ultimo salvataggio delle due banche venete, Veneto Banca e Popolare di Vicenza, ha segnato un nuovo e irritante record nella storia recente dei disastri che gli istituti italiani in crisi sono riusciti a mettere a segno. Per evitare il collasso delle due venete sono stati spesi finora oltre 10 miliardi di euro, una cifra inedita considerando che per tenere in piedi la prima vera malata delle banche italiane, Monte dei paschi di Siena, sono stati necessari quasi 9 miliardi di euro.

Con Sprite l'arte arriva in città! #RefreshTheCity

È tempo di rinfrescare i muri di quattro città con la tua creatività, è tempo di #REFRESHTHECITY: scegli la... 



Nonostante per anni il sistema bancario italiano era stato definito "solido", come ricorda la Stampa, finora sono stati necessari oltre 31 miliardi di euro pur di allontanare l'implosione dell'economia nazionale. In quella cifra oscena c'è denaro delle banche sane, dei correntisti, soldi dei contribuenti e dello Stato. Una montagna di denaro abbastanza grande per ridurre di un punto e mezzo il debito pubblico, l'equivalente di due punti di Pil.

Al costo per l'economia italiana - e per le tasche delle famiglie - va aggiunto anche tutto il tempo perso a "temporeggiare", come sostiene il prof. Stefano Caselli, docente di economia degli intermediari finanziari all'Università Bocconi. Tanto tempo perso prima di intervenire sia a Vicenza, quanto per le banche del centro Italia, vedi Etruria. E il problema di fatto è tutto politico: "Forse la nostra presenza a Bruxelles non è stata così decisiva - ha detto Caselli - Ma che si dovesse intervenire con soldi pubblici io come altri osservatori lo sosteniamo da anni". Intervenire prima però avrebbe fatto risparmiare a tutti tanto, tantissimo denaro.

LA TRAGEDIA NEL SALERNITANO In manette l'attore Diele: ha ucciso una donna in auto Scontro terribile: era drogato

LA TRAGEDIA NEL SALERNITANO Salerno, arrestato l'attore Domenico Diele: ha investito e ucciso una donna sotto effetto di stupefacenti



La notte scorsa l'attore Domenico Diele, 32 anni, ha investito e ucciso una donna di 48 anni vicino l'uscita autostradale di Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno. Diele è stato arrestato per omicidio stradale aggravato, perché sarebbe stato alla guida sotto effetto di stupefacenti. L'attore si trovava in quella zona per le riprese del film Una vita spericolata, del regista Marco Ponti. Volto emergente del cinema italiano, ha recitato in diverse fiction e serie tv di successo come Don Mateo e 1992 e 1993.

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Dopo una serata passata con gli amici, la vittima, Ilaria Dilillo, stava rientrando con il suo scooter a Salerno, quando l'auto di Diele l'ha tamponata con violenza facendola cadere per terra. Dopo l'incidente, l'attore è stato portato in ospedale dove è risultato positivo sia ai cannabinoidi che agli oppiacei.