Liberato Saif, il figlio di Gheddafi: in Libia feste in piazza
di Mirko Molteni
Dopo sei anni di prigionia il secondogenito del defunto dittatore libico Muhammar Gheddafi è stato liberato dai miliziani delle brigate Abu Bakr Al Siddiq che controllano con altri gruppi la città di Zintan, a sudovest di Tripoli.
COMMENT APPRENDRE UNE LANGUE EN 3 SEMAINES
Vous allez tomber amoureux de cette appli pour apprendre une langue étrangère
Ancora giovane, 45 anni, Saif Al Islam Gheddafi potrebbe così ritrovare un ruolo nella stabilizzazione politica del paese, dato che fonti della BBC britannica lo davano ieri sera già arrivato a Tobruk, dove ha sede il parlamento rivale che contesta al governo di Tripoli del presidente Fayez Al Serraj la fragile autorità su una Libia sempre divisa.
Il comunicato diramato nella notte fra sabato e domenica su ordine del capo delle brigate Al Siddiq, Al Ajmal Al Atiri, sostiene che il rilascio è avvenuto fin da venerdì: "Saif è completamente libero e confermiamo che ha lasciato subito Zintan il giorno 14 di Ramadan, ossia il 9 giugno". Così a Saif sono state date ore preziose per dirigersi a Tobruk di nascosto, prima della notizia. La decisione sarebbe dovuta "a un' amnistia approvata dal parlamento di Tobruk", ma sembra non condivisa da altre brigate del Consiglio militare di Zintan, fra cui la brigata Sawaiq, la Qaaqaa e la "Brigata Civica", che parlano di "collusione e di tradimento dei martiri".
Potrebbe però essere un gioco delle parti poiché è un fatto che le brigate di Zintan sono alleate del parlamento di Tobruk e della principale forza militare a esso legata, quel ricostituito Esercito nazionale libico comandato dal generale Khalifa Haftar, che ha la sua roccaforte in Cirenaica. Le brigate di Zintan avevano catturato Gheddafi Junior fin da novembre 2011, un mese dopo l'uccisione del padre, mentre tentava di fuggire in Niger attraverso il deserto.
Lo hanno tenuto in cella rifiutandosi sempre di consegnarlo al malfermo governo di Tripoli, a maggior ragione dopo che, il 28 luglio 2015, i tripolini lo hanno condannato a morte in contumacia, individuando in lui il più politicamente preparato, quindi il più pericoloso, fra i figli del dittatore. Quelli di Zintan, insomma, se lo sono finora tenuto stretto, vivo e vegeto, come fosse un bel conto in banca da gestire politicamente. E ora, man mano che il loro alleato Haftar, per conto dei deputati di Tobruk, avanza e conquista sempre nuove basi, è venuto il momento di "investire" quel capitale.
E' troppo presto per dire quale contributo, volente o nolente, potrebbe dare Saif nella capitale alternativa Tobruk, ma intanto il suo avvocato Khalid Zaidi ha assicurato poche ore fa: "Saif ha una sua propria strategia per arrivare alla riconciliazione nazionale e giocherà un ruolo decisivo in questa fase, al quale sarà incoraggiato dalla sua grande popolarità". In effetti non sono pochi i libici che rimpiangono almeno la stabilità dell'epoca di Gheddafi. E anche il momento internazionale aiuta, poiché Tobruk e Haftar si sono schierati negli ultimi giorni anch'essi contro il Qatar, esattamente come il loro grande protettore, l'Egitto alleato dell' Arabia Saudita, accusando l'emirato del Golfo Persico di sostenere le milizie jihadiste che seminano ancora il caos, specialmente i gruppo salafiti, ma anche i rivali di Tripoli.
L'Egitto ha negli ultimi mesi aumentato, insieme alla Russia, il suo appoggio ad Haftar, tanto che aerei da caccia egiziani F-16 affiancano i pochi ma ancora efficienti Mig-23 libici su basi al confine della Cirenaica.
Con l'appoggio dell'aviazione del Cairo, Haftar sta riprendendo il Sud desertico del Fezzan e la zona di Sirte. E se si congiungerà ai miliziani di Zintan circonderà Tripoli, rendendo ridicolo il riconoscimento di ONU e UE a Serraj come leader della Libia, mentre controlla a malapena la capitale. Guardando agli altri figli di Gheddafi, resterebbe latitante, ancora in Libia, il 34enne ex-ufficiale Khamis, dato più volte per morto, ma senza prove.
Tre, Muhammad, Hannibal e l'unica femmina, Aisha, sono rifugiati in Oman, insieme all'adottiva Hanna. Mutasim e Saif Al Arab sono stati uccisi, mentre l'ex-calciatore Saadi è in prigione a Tripoli.