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lunedì 5 giugno 2017

L'incubo della ballerina di Amici Quella brutta storia con la mafia: ora la notizia che le cambia la vita

Lecce, assolta la ballerina di Amici Marianna Scarci: era accusata di...



La corte d'Appello di Lecce ha assolto la ballerina Marianna Scarci, coinvolta nell'inchiesta dell'antimafia "Octopus" e accusata di fittizia intestazione di beni. La popolarità della Scarci è cominciata con la partecipazione al talent Amici di Maria De Filippi nell'annata 2001/2002. In primo grado era stata condannata a 22 mesi di reclusione, dopo che spuntò il suo nome come titolare dello stabilimento balneare Squalo beach a Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Quella struttura nel 2011 era stata sequestrata nel corso di un blitz che aveva portato all'arresto di 11 persone.

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800 aerei, 4mila voli al giorno Chi è il colosso americano che vuol prendere Alitalia / Foto

Alitalia, l'americana Delta Airlines tra le compagnie interessate al salvataggio



Mancano poche ore, ormai. Per sapere se e chi è interessato a prednersi Alitalia salvandola dalla liquidazione. Il termine per presentare le manifestazioni di interesse è stato fissato dai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari per oggi, lunedì 5 giugno alle ore 18. Secondo quanto rivela il quotidiano Il Messaggero, le buste (rigorosamente sigillate) giunte presso lo studio del notaio Nicola Atlante di Roma sarebbero fin qui 5 o 6. Ma potrebbero anche avvicinarsi alla decina entro la serata di lunedì.

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E, secondo indiscrezioni, tra quelle già arrivate ci sarebbe anche quella dell'americana Delta Airlines, una delle tre maggiori compagnie a stelle e strisce e una delle più grandi compagnie del mondo, in seguito all'acquisizione, qualche anno fa, della Northwest Airlines. Delta ha recentemente fatto altro shopping, acquistando nel 2012 il 49% di Virgin Atlantic, la compagnia fondata dal magnate della musica Richard Branson. Conta circa 80mila dipendenti, ha una flotta di circa 850 aeroplani e opera circa 4mila voli ogni giorno, con un network che copre tutti i sei continenti. Ma, sopratutto, è la maggiore protagonista di "Skyteam", l'alleanza internazionale di cui fanno parte anche Alitalia, Air France e Klm. E l'acquisto di Alitalia (sempre per una quota inferiore al 50%) di Alitalia permetterebbe un riavvicinamento al più grande gruppo aeronautico europeo. Allo stesso tempo, il controllo della maggioranza delle azioni della società resterebbe in mano a Intesa e Unicredit.

Per il tumore della mammella BRCA+ Ok la nuova classe dei PARP-inibitori

Per il tumore della mammella BRCA+ Ok la nuova classe dei PARP-inibitori


di Maria Rita Montebelli



I risultati dello  studio di fase 3 OlympiAD, condotto su circa 300 donne e presentati all’ASCO in sessione plenaria, ‘laureano’ i PARP inibitori come nuovo possibile trattamento per questo tipo di cancro della mammella. Rispetto alla terapia convenzionale, l’olaparib, una terapia a target orale, ha ridotto del 42 per cento il rischio di progressione del cancro della mammella BRCA positivo, in fase avanzata, ritardandone la progressione di circa 3 mesi. “E’ la prima dimostrazione - commenta Mark E. Robson, direttore clinico del  Servizio di Genetica Clinica e oncologo del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York - di un miglioramento degli esiti con un PARP inibitore, rispetto alla chemioterapia standard, nelle donne con cancro della mammella associato alle mutazioni BRCA. Ed è molto incoraggiante vedere che l’olaparib è risultato efficace contro i tumori della mammella tripli negativi che si sviluppano nelle donne con mutazioni BRCA. Si tratta di una tipologia di tumore della mammella molto difficile da trattare, che spesso colpisce le donne in giovane età. Questo studio - conclude Robson - rappresenta la prova di principio che i tumori della mammella con un difettoso sistema di riparazione del DNA sono sensibili ad una terapia a target, disegnata proprio per sfruttare questo difetto”.

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“Questo significa - commenta Daniel F. Hayes presidente dell’ASCO - che da adesso saremo in grado di fare una terapia su misura per il tumore della mammella, non solo sulla base delle alterazioni genetiche del tumore, ma anche sulla base dei fattori ereditari che ne hanno favorito lo sviluppo”. Lo studio OlympiAD ha arruolato pazienti portatrici di mutazioni BRCA ereditarie, con tumore della mammella in fase metastatica e recettori ormonali positivi o triplo negativi (cioè senza recettori per estrogeni, progesterone e HER2). Tutte le pazienti sono state inizialmente sottoposte a due cicli di chemioterapia per tumore della mammella metastatico; quelle con recettori ormonali positivi sono state inoltre sottoposte ad ormono-terapia. Successivamente, le 302 donne sono state randomizzate a ricevere il trattamento con olaparib o con chemioterapia standard (capecitabina o vinorelbina o eribulina) fino a progressione del tumore o a comparsa di effetti collaterali gravi. Le dimensioni del tumore sono risultate ridotte nel 60 per cento delle pazienti in trattamento con olaparib, contro il 29 per cento di quelle in trattamento chemioterapico. Dopo un follow-up medio di 14 mesi, le pazienti trattate con olaparib presentavano una riduzione del 42 per cento del rischio di progressione del tumore, rispetto al gruppo trattato con chemioterapia. L’intervallo di tempo medio fino a progressione del tumore era di 7 mesi per il gruppo olaparib, contro 4,2 mesi del gruppo chemioterapia.

Anche dopo l’avvenuta progressione del tumore, i ricercatori hanno continuato a seguire queste pazienti per verificare l’intervallo di tempo prima di una seconda progressione, che è risultata comunque ritardata in quelle trattate con olaparib rispetto al gruppo di controllo. Non è possibile ancora stabilire se questo trattamento sarà in grado di determinare anche un aumento della sopravvivenza, ma questi primi risultati sono definiti molto incoraggianti dagli esperti. Alcuni degli effetti indesiderati più frequentemente osservati con olaparib sono stati nausea e vomito; nelle pazienti trattate con chemioterapia sono stati invece osservati riduzione dei globuli bianchi, anemia, fatigue, eruzione cutanea a livello delle mani e dei piedi. Solo il 5 per cento delle pazienti è stato costretto a sospendere il trattamento con olaparib per effetti collaterali gravi e le misure di qualità di vita sono risultate nettamente superiori nel gruppo trattato con il PARP inibitore. “L’olaparib sarà probabilmente utilizzato in fase precoce nelle pazienti con tumore della mammella metastatico BRCA+, visto che consente di preservare la loro qualità di vita e di ritardare il ricorso alla chemioterapia per via endovenosa; con questi nuovi farmaci inoltre non si verificano problemi quali riduzione dei globuli bianchi e caduta dei capelli”.

L’olaparib è già utilizzato nel trattamento delle donne con cancro dell’ovaio BRCA-correlato. Fino al 3 per cento di tutti i tumori della mammella si sviluppano in pazienti portatrici di alterazioni ereditarie dei geni BRCA1 e BRCA2; queste mutazioni condizionano la capacità di riparazione del DNA della cellula. L’olaparib agisce bloccando altri ‘ingranaggi’ chiave del meccanismo di riparazione del DNA della cellula, il PARP1 e il PARP2. Le cellule tumorali con mutazioni BRCA sono particolarmente vulnerabili al trattamento con PARP inibitori. L’OlympiAD, presentato all’ASCO, è il primo di 4 studi clinici di fase 3 sull’impiego dei PARP inibitori nel cancro della mammella ad essere giunto a conclusione. Sono necessarie altre ricerche per comprendere il reale valore di questo farmaco nei tumori che mostrano un peggioramento dopo chemioterapia a base di platino, un regime standard non vagliato in questo studio. Bisognerà inoltre capire se la chemioterapia a base di platino possa essere di qualche utilità nei tumori che mostrano un peggioramento nonostante il trattamento con olaparib.

Il web può allungare la vita alle persone con un tumore

Il ‘web’ può allungare la vita alle persone con un tumore


di Maria Rita Montebelli



Uno studio su 766 pazienti presentato in sessione plenaria all’ASCO ha valutato uno strumento informatico in grado di consentire ai pazienti di segnalare la comparsa di un nuovo sintomo in tempo reale, consentendo così ai medici curanti di intervenire tempestivamente. Lo studio, condotto su pazienti con tumore in fase metastatica, in trattamento chemioterapico, che segnalavano i loro sintomi in tempo reale via internet, ha dimostrato che questo semplice approccio si traduce in un prolungamento della sopravvivenza di 5 mesi, rispetto a chi non ha accesso a questo strumento. “I pazienti in trattamento chemioterapico - spiega Ethan M. Basch, professore di medicina al Lineberger Comprehensive Cancer Center della University of North Carolina - presentano spesso dei disturbi importanti. Ma medici e infermieri non sono a conoscenza di questi sintomi in almeno la metà dei casi. Con questo studio abbiamo dimostrato che, utilizzare un sistema di segnalazione dei sintomi basato sul web, che allerta il team oncologico se qualcosa non va, porta a intraprendere rapidamente azioni correttive che alleviano la sofferenza dei pazienti e migliorano i risultati delle cure”.

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Risultati preliminari di questo stesso studio avevano dimostrato che l’impiego di questo strumento informatico si associa ad una migliore qualità di vita e ad un minor numero di accessi in pronto soccorso o di ricoveri. Questi pazienti sono risultati anche in grado di tollerare la chemioterapia più a lungo. “Cinque mesi di vita in più possono sembrare una piccola cosa - commenta Basch - ma è molto più di quanto riescano ad ottenere molte terapie moderne nei pazienti con tumore in fase avanzata”. Lo studio è stato condotto sui 766 pazienti con tumori solidi (genito-urinari, ginecologici, della mammella, del polmone) in fase avanzata, trattati in chemioterapia in regime ambulatoriale. I pazienti sono stati assegnati in maniera randomizzata a segnalare i loro sintomi via tablet o computer (gruppo di intervento) o ad un gruppo nei quali i sintomi venivano monitorati e documentati dai medici, come avviene normalmente nella pratica clinica. Nel gruppo di controllo i pazienti avevano la possibilità di parlare dei loro sintomi solo in occasione delle visite con il medico. Venivano anche incoraggiati a telefonare al medico tra una visita e l’altra in caso di comparsa di nuovi sintomi.

Ogni settimana i pazienti del gruppo di intervento venivano sollecitati a fornire informazioni su 12 comuni sintomi che possono comparire durante la chemioterapia (perdita di appetito, difficoltà a respirare, fatigue, vampate, nausea, dolore, ecc.), classificandoli su una scala da 0 a 5. I pazienti avevano dunque la possibilità di segnalare i loro sintomi da casa o nel corso delle visite di controllo o per la somministrazione della chemioterapia, utilizzando dei tablet o dei totem computerizzati. I medici valutavano i report dei sintomi durante le visite, mentre le infermiere ricevevano degli alert per email nel caso in cui i pazienti segnalassero dei sintomi gravi o in peggioramento. Tutti i pazienti del gruppo di intervento, compresi quelli con scarsa familiarità con lo strumento informatico, si sono dimostrati molti disponibili a riferire regalmente i loro sintomi via web, per tutta la durata della chemioterapia. Le infermiere hanno preso provvedimenti immediati nei tre quarti dei casi in cui i pazienti avevano segnalato dei sintomi gravi o in peggioramento. E grazie a questa iniziativa, i pazienti del gruppo di intervento hanno presentato una sopravvivenza globale media di 31,2 mesi, contro i 26 mesi del gruppo di controllo. Risultati importanti che andranno adesso confermati da uno studio di più ampio, attualmente in corso negli USA, che utilizzerà uno strumento più user-friendly, che funziona sia su computer che su cellulare o tablet. 

La gestione dei sintomi è una parte centrale delle attività del team oncologico. E i risultati di questo studio supportano l’impiego di strumenti online nella pratica clinica, che consentano ai pazienti di comunicare in tempo reale sintomi e disturbi ai medici e alle infermiere di riferimento. Lo strumento informatico utilizzato nello studio presentato all’ASCO è lo STAR (Symptom Tracking and Reporting), che è stato sviluppato a scopo di ricerca e dunque non è sul mercato. Lo studio è stato finanziato dalla Conquer Cancer Foundation dell’ASCO. “Lo strumento informatico STAR utilizzato nello studio - commenta Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) - riconosce piena ed effettiva centralità al malato protagonista e co-regista del proprio percorso di cura. Anche in questo caso l'idea vincente è di riconoscere il ruolo centrale del paziente sfruttando un sorta di medicina 2.0; la persona si sente più tranquilla perché sa di essere seguita in ogni momento senza le difficoltà di accesso alle strutture sanitarie (con tempi, luoghi e persone non sempre disponibili). Altro vantaggio è la maggiore aderenza alle terapie e la diminuzione di accessi impropri e non realmente necessari ai luoghi di cura, con evidente vantaggio anche per le strutture sanitarie oltre che con riduzione di giorni di assenza dal lavoro del malato e del caregiver, spostamenti inutili e quindi costi sociali aggiuntivi che possono essere evitati. Questo strumento infine facilita un maggior tempismo nella gestione degli effetti collaterali e avversi. Quest'anno FAVO ha voluto riservare particolare attenzione alle pratiche di mobile health in Oncologia in collaborazione con la Fiaso. In occasione della giornata nazionale del malato oncologico - conclude la Iannelli - sono state premiate le 3 migliori esperienze di mobile health in oncologia ed è stato approfondito il tema anche in un capitolo del non Rapporto dell'Osservatorio sulla condizione assistenziale del malato oncologico”.

DEGRADO CAPITALE Cara Raggi, Roma fa schifo In una tranquilla domenica... Le foto dell'orrore / Guarda

Roma, Mole Adriana invasa dai rifiuti: le foto del degrado



Roma? Fa schifo. La capitale, infatti, continua ad essere invasa dai rifiuti. E, come documenta la cronista di Libero Elisa Calessi, non si tratta soltanto delle periferie. Il degrado si presenta in tutta la sua bruttezza anche alla Mole Adriana, a due passi dalla Città del Vaticano. Fotografie emblematiche. Immagini alle quali Virginia Raggi, prima o poi, dovrebbe trovare una risposta seria. Di seguito, i tweet che documentano il degrado:

Giardini Mole Adriana

Mole Adriana

Vista Castel Sant'Angelo

Vittorio Feltri dà il colpo di grazia a Laura Boldrini: il gesto con l'immigrato con cui umilia gli italiani

PRESIDENTA DISASTROSA Vittorio Feltri contro Laura Boldrini: celebra gli imprenditori extracomunitari e umilia gli italiani


di Vittorio Feltri




Torno su un argomento che ho già trattato ieri: la bravura di tanti imprenditori. Leggo sulle cronache milanesi del Corriere della Sera che la presidente della Camera, signora Boldrini, è intervenuta a una cerimonia in omaggio a immigrati nel nostro Paese che ce l’hanno fatta a imporsi in vari settori economici e scientifici. La notizia ci riempie di letizia. Apprendere che alcuni extracomunitari, invece di bivaccare nel capoluogo lombardo, pisciando nelle aiuole e spacciando droga, hanno avuto successo professionale ci riempie di gioia. Ma non solo. Ci dispiace che costoro siano una esigua minoranza, mentre la maggioranza dei nostri ospiti (si fa per dire) tiri a campare in qualche modo senza combinare nulla, nel migliore dei casi facendosi mantenere dalla carità pubblica.

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E ci dispiace maggiormente constatare che la presidente in questione, la quale dovrebbe rappresentare i nostri compatrioti, si sia mobilitata per testimoniare agli stranieri la sua gratitudine, e se ne infischi altamente dei propri concittadini proprietari di aziende cui si deve il 99 per cento della occupazione nazionale. Il che conferma un dato: se sei un profugo hai diritto ad ogni onore, oltre ad essere assistito col denaro pubblico, se viceversa sei nato e cresciuto in Italia meriti l’indifferenza delle autorità, se non addirittura il loro disprezzo.

Gli industriali italiani, i commercianti e gli artigiani infatti continuano da anni a subire la persecuzione del fisco, il peso insopportabile della burocrazia, la lentezza disarmante della Giustizia, le prepotenze dei sindacati senza che nessuno se ne preoccupi. Non c’è politico di alcun partito che non predichi la necessità di creare posti di lavoro per giovani e gente di mezza età, ma non uno di essi fa qualcosa di concreto onde instaurare un clima favorevole a chi intenda intraprendere iniziative economiche. Anzi. Il libero mercato è oggetto di mortificazioni che scoraggiano chiunque voglia mettere in piedi un’aziendina o un’aziendona.

Risultato, siamo all’inerzia più deprimente e il Pil e l’occupazione non hanno l’opportunità di crescere. Così non andiamo avanti, bensì indietro. Tra l’altro, leggendo il servizio del Corriere dedicato ai trionfi dei migranti, scopriamo che un libanese ha sfondato nella moda e che una croata è diventata una oncologa importante. Ci felicitiamo con entrambi. Ma siamo obbligati a osservare che due rondini non fanno primavera. Migliaia di africani sbandati seguitano a vendere cianfrusaglia (di sfroso) lungo i marciapiedi dei centri urbani. Uno schifo illegale che viene tollerato in nome di un malinteso senso dell’ospitalità e dell’integrazione. Il tutto sotto gli occhi, foderati di fette di salame, di madame Boldrini e soci.

domenica 4 giugno 2017

FOLGORE "Sapete che cose me ne faccio del suo applauso?" Forza, Generale: come massacra Laura Boldrini

L'ex generale della Folgore Gianni Fantini: "Il mancato applauso di Laura Boldrini? Noi siamo superiori a queste cose"



Del mancato applauso alla Folgore da parte di Laura Boldrini alla parata del 2 giugno, intervistato da Il Tempo, parla Gianni Fantini, generale, ex presidente dell'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia. Quarant'anni da soldato e 36 passati nella Folgore. Il generale premette che "non è obbligatorio applaudire al passaggio dei militari. Noi rispettiamo la carica dello Stato, qualunque essa sia, poi sulle persone possiamo avere qualche dubbio", aggiunge sibillino. Dunque, più tranchant, Fantini sottolinea che "certo, un segnale poteva essere dato per determinati reparti, quelli più a rischio magari".

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Incalzato sull'espressione della Boldrini e sulle sue mani ferme davanti ai paracadutisti, continua: "Noi siamo superiori a queste cose. L'applauso non ce lo fa né la Boldrini, né Mattarella, né Scalfaro, né Cossiga. Le mani, se lo meritiamo, ce le battono i nostri caduti". E ancora: "Se possiamo trovare delle inefficienze nel comportamento del presidente della Camera se ne possono trovare altre 150mila, non ciò che non è stato fatto su uno spazio di 150 metri". Dunque, la conclusione, durissima: "Fossi io il capo dello Stato non applaudirei a nessuno perché o batti le mani a tutti o a nessuno". Una sonora lezione, per Laura Boldrini.