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giovedì 25 maggio 2017

TRAGEDIA NEL MEDITERRANEO "Strage di bambini, 34 morti" La tragedia a largo della Libia: toh, sapete chi li ha soccorsi?

LA TRAGEDIA Libia, strage nel Mediterraneo centrale: almeno 20 cadaveri recuperati, "molti sono bambini"



Sono almeno 34 i morti annegati nel Mediterraneo centrale, a largo del porto libico di Zuara, dopo il naufragio di un barcone con a bordo circa 500 migranti. Finora circa 200 persone sono state salvate, ma secondo il comandante della Guardia costiera italiana, Cosimo Nicastro, sono stati recuperati almeno 20 cadaveri. Gli operatori della Ong Moas sostengono poi di aver recuperato almeno 31 corpi, "per la maggior parte bambini". "Alcuni sono neonati", ha puntualizzato il co-fondatore della Ong, Chris Catrambone a cui risponde via Twitter il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: "Se non vogliamo continuare a recuperare cadaveri non bisogna farli partire. I responsabili delle Ong dovrebbero capire che così stanno solo causando centinaia di morti".

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WILLIAM HILL Fisco e gioco: cosa è cambiato e cosa cambierà entro il 2020

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Il 2017 parte forte per quanto riguarda la correlazione tra materia fiscale e gioco d’azzardo. I dati messi a disposizione dalla Camera dei deputati, Camera di commercio e agenzie che si occupano di monitorare il gioco online, ci dicono di un trimestre molto proficuo e positivo, sotto questo punto di vista. Vanno forte sia i giochi di casinò online, sia quelli di scommesse sportive. Un aumento quantificabile con il 27% in più, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e solo per quanto riguarda i dati dei siti online. Nel corso del mese di aprile sono stati pubblicati dati interessanti e il Governo ha stabilito alcune misure circa un rincaro fiscale per il gioco. Sia per il lotto che per le scommesse ci sarà un aumento della tassazione sui giochi. Si passerà quindi dal 6 al 9% per quanto riguarda le scommesse, mentre gli altri giochi subiranno un aumento dal 6 all’8%. Giro di vite anche per gratta e vinci, di cui si prevede un incasso di 400 milioni, ma come una tantum. Secondo questi ultimi dati il gioco è in crescita non solo in Italia, ma anche in Europa. Il boom sul gioco e in particolare su sistemi come quello dei casinò online legali dimostra come l’Italia e più in generale l’Europa sta recuperando un gap sul gioco che è abbastanza normale, visto che fino al 2012 questo tipo di attività non era legale nel nostro Paese. Il mese di aprile scorso, sono stati pubblicati i primi dati relativi al consumo sul gioco d’azzardo che riflette alla perfezione ciò che già si era verificato nel corso del 2016. Così abbiamo registrato un aumento significativo da parte delle scommesse sportive, pari al 27%, tenendo presente dello stesso dato riferito però allo scorso anno.

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Aumentano i consumi, quindi e in relazione a questo si discute, anno dopo anno, di un innalzamento del Preu (Prelievo Erariale Unico) sulle Videolotteries, cioè le macchinette distribuite tra casinò e sale dedicate, poco più di 50mila apparecchi, la cui tassazione potrebbe passare dal 5% al 5,5% sul giocato. C’è sicuramente uno stretto legame tra l’esigenza di fare cassa del governo e i conti che rischiano di non tornare più all’intero settore. In mezzo un’industria abituata alla tempesta, tra polemiche sull’eccessiva offerta, e malavita pronta ad approfittare di ogni errore nella mancata riorganizzazione dell’industria italiana del gaming. Ed ecco che torna il concetto di gap culturale e professionale, su un’industria che nel corso di questi primi 5 anni ha prodotto introiti e risultati operativi ragguardevoli. Il tutto osteggiato da partiti politici e movimenti spontanei di cittadini contrari al gioco d’azzardo legale nel nostro Paese. Quello che però manca, ovvero la visione d’insieme è che più si combatte e si lotta contro il gioco legale d’azzardo, più si dà una mano concreta e sostanziale alla malavita.  Non è certo un caso, se ci sono quasi 29 milioni di italiani che tra il 2015 e questo trimestre 2017 che ha giocato almeno una partita, fatto una scommessa o acquistato un biglietto di lotterie e affini. Andiamo a vedere ora alcuni dati nello specifico. Attualmente ci sono ben 7300 imprese registrate nel nostro Paese. Di queste società operanti nel settore del gambling molte sono estere, alcune storiche come William Hill, che in Italia opera nel settore del gioco d'azzardo e dei bookmakers sportivi, un flusso di denaro vitale per il fisco italiano. Da un punto di vista tecnico bisogna ricordare che 2.958 sono sotto forma di imprese individuali, 3.211 sono società di capitale, 1.102 società di persone e 39 altre forme. La spesa complessiva è stata di 900 milioni di euro, mentre gli ultimi dati erano stati di 726 milioni nel 2014. La crescita dal 2015 è del 23%.

La banda di delinquenti rom Incubo di 40 minuti in villa: la violenza su due 80enni

Roma, l'incubo di due 80enni e la badante: rapina in villa, la rapina di due rom




Un incubo per due anziani coniugi di 80 anni: due nomadi di 26 e 20 anni sono entrati nella loro villa sulla via Cassia a Rocca Cencia (Roma) e li hanno presi in ostaggio insieme alla badante e a un operaio che si trovava in casa, minacciandoli con un martello. Come riporta Il Tempo, dopo averli immobilizzati i rapinatori hanno fatto sedere le vittime sul divano e mentre uno li sorvegliava l'altro ha rubato dai cassetti alcuni gioielli di famiglia. Dopo 40 minuti di paura e violenza, i due rom sono fuggiti in auto ma sono stati identificati da una pattuglia dei carabinieri in borghese e bloccati sulla via Prenestina qualche minuto dopo. La refurtiva è stata restituita agli anziani, i due giovani delinquenti arrestati. Due i complici: un 35enne rom, in fuga dopo aver abbandonato la sua abitazione, e un altro uomo ancora da identificare. Si tratterebbe di una vera e propria banda dedica a colpi nelle ville dell'hinterland romano.

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CALL CENTER ADDIO Telefonate a casa, operatori troppo molesti? La clamorosa decisione

Enel: stop telefonate moleste. Il colosso non chiamerà più a casa dei clienti



Dal 1° giugno Enel non chiamerà più i suoi clienti per proporgli offerte commerciali. Le telefonate a casa spesso risultano sgradevoli, invadenti e moleste. Così il colosso di gas ed energia ha deciso di privilegiare "i valori di ascolto e vicinanza, rinunciando a un canale commerciale di vendita che, seppur gestito d modo corretto, è percepito come invasivo”. La proposta di estendere lo scudo contro le chiamate indesiderate (discussione in corso in commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato sulla riforma del Registro delle Opposizioni) è partita da una petizione de Il Tirreno contro le telefonate moleste. Il primo risultato è che Enel ha deciso di auto regolamentarsi nell'attesa che la discussione termini. È un segnale di indirizzo molto forte quello lanciato dalla multinazionale produttrice di energia elettrica e gas e potrebbe influenzare tante altre aziende italiane. Ad oggi esistono 115 milioni di linee telefoniche, fra fisse e mobili. Solo 1,5 milioni di numeri fissi godono di protezione da telefonate selvagge grazie all'iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni. Meno tutelai le linee mobili, per le quali non esiste nessun registro a cui iscriversi.

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Business degli immigrati, spunta il nome di Schettino Capitan codardo, affari

L'IDEONA Capo Rizzuto, i gestori del centro di accoglienza volevano Schettino per il salvataggio degli immigrati in mare



Il business degli immigrati fruttava talmente bene ai gestori del Cara di Isola Capo Rizzuto da spingerli a studiare nuovi settori in cui investire, con un testimoniale d'eccezione come Francesco Schettino. Il nome dell'ex comandante della Concordia è spuntato nelle carte dell'inchiesta Jonny dell'Antimafia di Catanzaro che ha indagato sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel centro di accoglienza di Capo Rizzuto. Il piano dell'ex governatore della Misericordia, Leonardo Sacco, era di inserire l'impresa Miser Icr e la Sealounge negli affari del centro d'accoglienza.

Sacco aveva raccontato la sua idea in una telefonata con Andrea del Bianco, direttore della Confederazione nazionale delle Misericordie. Il progetto secondo gli investigatori era semplice, volevano allestire un centro della Protezione civile sull'isola e dotarlo di imbarcazioni adeguate per il salvataggio in mare degli immigrati.

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Come riporta crotonenews.com, i due puntavano a stringere i propri rapporti con membri del governo, così da riuscire a cambiare la legge che ad oggi impedisce ai privati di effettuare salvataggi in mare in modo sistematico. L'idea per un grosso affare c'era tutta, mancava la ciliegina sulla torta che doveva arrivare proprio con Schettino, che avrebbero costretto a lavorare gratis, come se fossero servizi sociali.

PREPARATEVI AL PEGGIO Arriva lo tsunami sui prezzi delle vostre case La mossa atomica delle banche, crolla tutto

Altra bomba sulle case: le banche svendono e il mercato crollerà


di Sergio Luciano



Una villa da 6 milioni di euro di valore che stava per essere svenduta a uno e mezzo, in un'asta giudiziaria e grazie a una perizia tecnica sballata. Un bravo avvocato che interviene in extremis, le carte si rimescolano e l'immobile, alla fine, è stato venduto al triplo: 4 milioni e mezzo. Storie di tutti i giorni in quest'epoca grama di crediti bancari «in sofferenza» e di esecuzioni immobiliari forzate, messe in atto dalle banche per rientrare almeno in parte dei loro soldi. Sarebbe un fenomeno doloroso ma in fondo anche giusto, se non fosse inquinato da una velenosissima speculazione. Fondi specializzati che raccattano a due lire i pegni che le banche hanno a garanzia dei crediti non rimborsati e non solo lucrano, su di essi, guadagni favolosi ma non liberano dal gioco del debito residuo i debitori. Doppio danno, insomma.

SUPERVILLA IN SALDO
«Sì, posso raccontare tutto», conferma l'avvocato Biagio Riccio, fondatore della Associazione Culturale Favor Debitoris (www.favordebitoris.it) «perché con i miei clienti faccio ormai anche delle battaglie di civiltà. In questo caso si è trattato di Adriano Fracassi, stilista e proprietario di negozi di abbigliamento, proprietario di un palazzo antico nel cuore di Brescia. Una villa di 4 piani, con un parco di 500 metri quadri, edificato in parte nel XV secolo e in parte nel XVIII, che è un tripudio di affreschi, fontane, mobili antichi, stucchi e decorazioni (opera dallo scenografo Eric Job). A seguito di una perizia sbagliata per ragioni misteriose, stava per essere battuto all' asta al prezzo irrisorio di un milione e 497mila euro. Era evidente la speculazione, in aggiunta alla generale ingiustizia del procedimento esecutivo. Ho fatto ristimare l' immobile che è stato correttamente valutato 6,6 milioni. Ho fatto istanza al tribunale perché l'asta fosse bloccata per "evidenti errori nella Ctu". Il giudice ci ha dato ragione, ha ordinato di ripetere la stima e il prezzo di vendita è salito a 4 milioni e mezzo. (3 volte il prezzo iniziale)». Storie del genere sono all'ordine del giorno, ma è un'eccezione che finiscano bene. Non tutti hanno al fianco un bravo avvocato.

Non tutti riescono a difendersi, anzi. «Quel che è successo a Fracassi non è casuale, accade pure alle famiglie povere», commenta l'avvocato Riccio. «Il mondo delle esecuzioni immobiliari pullula di sciacalli. La vendita di beni a prezzi irrisori ha ormai generato un mercato parallelo aperto ad ogni genere di speculatori, anche i peggiori».

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GLI SCIACALLI
«Indro Montanelli al tempo del terremoto dell'Irpinia scrisse un famoso articolo: quando calano gli sciacalli», aggiunge Riccio: «Per colpa dell' inerzia della politica che lascia, anche in questo campo, mano libera agli speculatori, si arriverà in pochissimi anni a 450.000 immobili in asta, il 3% delle case di proprietà. Nell'ambito delle aste immobiliari si è sviluppato un mercato ormai parallelo a quello imprenditoriale, con evidenti convenienze per chi acquista immobili all'asta. Questa speculazione sugli impoveriti inquina l'andamento dei prezzi normali, perché drena molta domanda che potrebbe confluire sul mercato ordinario e si ferma invece in attesa dell' asta della fortuna».

In pochi anni saranno comprati immobili con un esborso fra i 30 ed i 40 miliardi di euro: chi in Italia ha i soldi, spesso liquidi e contanti, per fare incetta di questo patrimonio a spese degli impoveriti? Perché nessuno si pone questa domanda?

Il meccanismo dell'esproprio strisciante è ormai rodato. Quando una banca avvia la procedura di esproprio giudiziario per liquidare un proprio pegno, il consulente tecnico di ufficio, nominato dal giudice, stabilisce il prezzo base, inferiore a quello di mercato. Di fatto, il giudice dell'esecuzione non sovrintende più all'espropriazione, ormai delegata. L'immobile viene posto all'asta per un valore irrisorio che, nel caso in cui non ci sia l'aggiudicazione immediata, subirà una falcidia del 20%, ad ogni ulteriore chiamata d'asta.

Un bene che vale 200mila euro viene venduto, dopo cinque aste deserte, a meno di 50mila euro. C'è un articolo di legge (art. 586 c.p.c.) che dovrebbe impedire tutto questo e il giudice potrebbe bloccare soprusi evidenti, ma non capita quasi mai.

Quindi il debitore non solo perde il proprio bene, ma questo esproprio - seguito da una svendita - non genera mai un introito sufficiente a cancellare il suo debito, che gli resta addosso come una maledizione impedendogli o complicandogli molto il rientro del mondo degli affari.

DOPPIO AFFARE
Inoltre, una recente norma di legge stabilisce che i creditori (e lo fanno quasi esclusivamente le banche) possono farsi assegnare direttamente il bene posto all'asta, che poi rivendono tramite le agenzie immobiliari a prezzi raddoppiati, concedendo anche un mutuo al potenziale compratore. Così le banche lucrano due volte: perché rivendono il bene al doppio (rientrando del loro mutuo originariamente concesso e non rimborsato) e perché concedono un altro mutuo al nuovo compratore. Una legge tutta dalla parte dei creditori «In questo modo il mercato immobiliare non si riprenderà mai davvero in Italia», dice Attilio Simeone, avvocato della Consulta nazionale antiusura: «Il vero prezzo degli immobili vero non è più fissato dal mercato ma dalle svendite immobiliari. Le fondazioni antiusura intervengono come possono per proteggere il debitore da quel che gli capita dopo l'esproprio, il ricorso agli usurai. Ma il problema ha ormai raggiunto un livello di assoluta gravità sociale».

mercoledì 24 maggio 2017

Caivano (Na): I veri fannulloni sono al potere? Giunta OK Ma solo sulla carta

La Giunta scelta da Monopoli è un quadro di lontananza? 


di Gaetano Daniele



Chi l'ha visto? Non parliamo della nota e famosa trasmissione di Rai Tre condotta da Federica Sciarelli, ma degli assessori comunali di Caivano, che da invadenza pare che nessuno li conosca, neppure i segretari di partito, uno in particolare di una nota Lista Civica, che, sempre da indiscrezioni, in un recente incontro (non invitato) si è dovuto auto invitare (facendo la faccia tosta) pur di conoscere appunto uno dei rappresentati non eletto dal popolo, non eletto dai consiglieri, non eletto dai partiti, ma eletto dal primo cittadino, Monopoli. 

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Insomma, una Giunta che fa comodo? a chi? Al Paese? Al Sindaco? In breve, meglio una Giunta che fa poco, come i danni. Anzi no. I danni amministrativi sono tantissimi. La spazzatura è alle stelle.

Ma andiamo avanti, la miopia politica è tanta, soprattutto da confondere il ruolo del Sindaco con quello dei partiti, del resto, la seconda Giunta, stando alle indiscrezioni, l'ha nominata tutta dun fiato proprio il primo cittadino Monopoli. Ora però pare che lo yogurt sia scaduto. La seconda Giunta nominata da Monopoli va rifatta. Politica. Chissà perchè. Forse per mandare qualche consigliere eletto democraticamente in maggioranza a casa e lasciar spazio ad altri eletti all'opposizione, proprio come fece il Sindaco Falco (UDC) con il PD?.


Concludendo, Forza Italia, nella persona di Giuseppe Mellone, Gaetano Ponticelli, Cinzia Buonfiglio, Lorenzo Frezza e Teresa Fusco, chiedono con forza rispetto politico e ruoli istituzionali. Anzi no. Il Consigliere Teresa Fusco, sempre da indiscrezioni, pare non seguire la linea del Partito, anche perchè secondo qualcuno, se in un gruppo politico composto da 5 consiglieri comunali, scelgono una determinata linea politica ed uno solo (non tre) non è d'accordo, non passa la linea politica della maggioranza, ma del singolo. Assurdo è dir poco, (e se fosse un intruso?) ma ormai in politica siamo assuefatti da discorsi personalistici. Il Sindaco è il Sindaco di tutti, e deve restare fuori dalle scelte partitiche ed essere super partes a qualsiasi decisione che prende la maggioranza ammenochè non siano scelte scellerate.

Ma nulla di fatto, il braccio di ferro è in atto. E nessuno dalle fila dell'opposizione passerà in maggioranza come capitato in passato. Il popolo ha scelto: o con Forza Italia o tutti a casa.