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sabato 6 maggio 2017

L'INTERVISTA - FONDAZIONE INTERNAZIONALE FATEBENEFRATELLI (FIF) Sara Lanfredi: “Grande successo la Scuola di medicina estetica FIF”

Sara Lanfredi: “Un grande successo la Scuola di medicina estetica FIF”


Intervista di Laura Fusillo


Dottoressa Sara Lanfredi

Dottoressa Lanfredi, la Scuola internazionale di medicina estetica della FIF è giunta al suo 27° anno. Che bilancio può fare, dopo un’esperienza di oltre un quarto di secolo di insegnamento ai giovani medici?

La Scuola internazionale di medicina estetica della FIF è giunta al suo 27° anno. Che bilancio può fare, dopo un’esperienza di oltre un quarto di secolo di insegnamento ai giovani medici? La vita ci insegna che gli investimenti migliori sono quelli i cui risultati positivi si possono misurare nel lungo periodo e questa è esattamente la realtà che sta dimostrando la nostra Scuola. Un’offerta formativa seria, scientifica e globale portata avanti con tenacia e competenza dal compianto professor Carlo Alberto Bartoletti e ora continuata dal figlio, Emanuele Bartoletti, che si è rivelata apprezzata e sempre all’altezza di soddisfare le esigenze lavorative dei giovani medici che si affacciano all’esercizio della professione.

Avete fatto passi avanti nel progetto, annunciato in passato, di aggiornamento periodico post-scuola dei vostri diplomati, che ormai sono oltre un migliaio?

E anche di più, dal momento che ogni anno si diplomano all’incirca sessanta corsisti. Ormai i medici estetici formati dalla Scuola coprono abbondantemente tutto il territorio nazionale e in parte anche estero, pronti a soddisfare in maniera seria e responsabile i bisogni dei pazienti. Il tutto in un frangente sociale in cui le facilonerie e gli atti medico estetici poco responsabili, con conseguenze anche drammatiche, sono sotto gli occhi di tutti. L’annuale Corso di aggiornamento per diplomati è sempre l’occasione per mantenere vivi i contatti con la Scuola e con la Società Italiana di Medicina Estetica che fin dall’inizio gestisce scientificamente la Scuola. I temi trattati, scelti e approfonditi dal direttore e dal Consiglio di direzione, sono sempre all’insegna delle novità e degli argomenti più discussi su cui la Scuola coglie l’occasione per prendere posizione e orientare i propri diplomati.

L’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina a Roma ha un ambulatorio di medicina estetica che applica tariffe ‘calmierate’ per i pazienti e rappresenta un’occasione di tirocinio ‘sul campo’ per i giovani medici della stessa Scuola. Sono previste novità in tema di prestazioni e di servizi offerti ai pazienti?

Sicuramente la ricollocazione del Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica nei nuovi spazi messi a disposizione dall’Ospedale, al terzo piano della scala B, ha influito positivamente sia sull’offerta assistenziale che su quella didattica per i discenti della Scuola. Tra le novità del Servizio all’utenza, oltre all’apertura dell’Ambulatorio anche di sabato, l’introduzione di alcuni servizi: le visite e i trattamenti di tricologia, le consulenze sulle complicanze di medicina estetica, il nuovo peeling PRX, la biostimolazione con plasma arricchito di piastrine in collaborazione con il Centro Trasfusionale dell’Ospedale.  

Come funzionano gli ambulatori per le complicanze della medicina estetica e quello per la cosmesi per i pazienti oncologici?

Dal 2008 è attivo presso il Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica un Ambulatorio dedicato ai pazienti che abbiano avuto un evento avverso ad un trattamento di Medicina Estetica. Ormai diventato riferimento nazionale, accoglie pazienti da tutta Italia e ha accumulato ad oggi un’esperienza unica in questo particolare ambito clinico. Altro campo d’azione della medicina estetica all’interno dell’Ospedale è il rapporto con l’oncologia e la radioterapia: medici estetici sono a disposizione dei pazienti oncologici per prescrivere prodotti cosmetici o cosmeceutici che li aiutino ad alleviare gli effetti secondari delle terapie a livello cutaneo permettendo talvolta il completamento della terapia. Gli operatori medici e le cosmetologhe dell’Ambulatorio di Medicina Estetica sono pronti a fornire tutte le informazioni utili per le prenotazioni di visite e controlli di chiunque abbia necessità di un’assistenza di questo tipo, sarà sufficiente chiamare il numero 06.6837235.

E’ certamente ‘non comune’ che un’istituzione religiosa si occupi di medicina estetica, superficialmente ritenuta ‘frivola’ da molti: eppure le liste di attesa del vostro ambulatorio sono sempre più lunghe

La fidelizzazione del paziente deriva sicuramente dall’impegno e dalla serietà professionale degli operatori medici del nostro Servizio. La medicina estetica, solo per il fatto che si occupa principalmente dell’aspetto esteriore del paziente, non è per questo da considerarsi frivola, al contrario, il più delle volte interviene sull’inestetismo mal accettato che può essere causa di disagio e malessere psicofisico. La filosofia assistenziale dell’Ordine dei Fatebenefratelli è quella di prendersi cura dell’individuo in senso globale: proprio nell’ottica del miglioramento e del benessere della persona in tutti i suoi aspetti, la Medicina Estetica trova accoglienza sotto l’egida religiosa del nostro Ospedale. 

Info: Servizio Ambulatoriale – 06.6837235
Scuola Internazionale di Medicina Estetica - 06.68370562/68370557

LEGITTIMA DIFESA Salvini "incrocia" Alfano La rissa: finisce malissimo Un insulto brutale / Guarda

Scontro Alfano-Salvini: "Un giocherellone che non può governare", "Un idiota"



Intervistato da Il Corriere della Sera, Angelino Alfano difende la legge sulla legittima difesa, definita "un successo". Dunque il ministro degli Esteri critica Matteo Salvini e la dura contestazione che ha inscenato ieri in aula quando il testo veniva approvato. Alfano definisce il leader della Lega Nord "un giocherellone a cui non si può affidare il Paese". La risposta di Salvini, durissima, piove su Facebook, dove cita Oscar Wilde: "Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza".

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Di seguito il post di Matteo Salvini:

Matteo Salvini
23 ore fa
Alfano: "Salvini è un giocherellone a cui non si può affidare il Paese".
Cosa rispondergli?
"Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (Oscar Wilde). Elezioni subito!

"Asse con Cuba e Venezuela" Qualcuno fermi Di Maio: l'idea kamikaze sul petrolio

Luigi Di Maio spiega la politica estera del M5S: "Ritiriamo le truppe italiane e sulla crisi libica affidiamoci a Cuba o Venezuela"



L'Italia dovrebbe ritirare le sue truppe da tutte la aree in crisi nel mondo, ridurre il suo contributo economico alla Nato e spostare quelle risorse per il reddito di cittadinanza. La linea del M5S sulla politica estera si fa più chiara del sole a mezzodì dopo l'intervista a La Stampa rilasciata dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, appena rientrato dall'intervento con i ricercatori europei di Harvard. Col piglio del diplomatico consumato, Di Maio assicura che una volta al governo, i grillini faranno la voce grossa con gli Stati Uniti: "A volte si rischia di diventare troppo proni verso gli Usa - ha detto commentando l'ultimo faccia a faccia di Donald Trump con Paolo Gentiloni - Bisogna ragionare per priorità, pensiamo che si possa discutere con l'amministrazione americana per trovare una soluzione. Gentiloni non ci ha nemmeno provato. È venuto qui e Trump ha detto che pagherà. Questo non è comportarsi da alleati, quali noi vogliamo essere".

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Dal punto di vista militare, Di Maio non ha nessuna intenzione di trattenere le truppe italiane in Afghanistan: "Per anni abbiamo formato esercito e poliziamo, lasciamo ora che vada avanti col suo governo". E per sconfiggere l'Isis la soluzione è già pronta: "Dobbiamo chiedere ai Paesi che continuano a comprare il petrolio di contrabbando dall'Isis, e quelli con le fondazioni caritatevoli sunnite che fanno transitare i soldi per i terroristi, di tagliare i ponti".

La soluzione più illuminante però Di Maio la riserva per lo stato libico in eterno conflitto: "I Paesi occidentali che hanno interessi petroliferi nel Paese non sono credibili per mettere insieme le tribù e le varie comunità locali - ha detto lapidario - Noi proponiamo una conferenza di pace che coinvolga i sindaci e le tribù, mediata da Paesi senza interessi, tipo quelli sudamericani del gruppo Alleanza bolivoriana - tipo Cuba o Venezuela - Poi dobbiamo smettere di affidarci a Serraj come persona che possa risolvere la questione. Non è un capo legittimato dalle tribù o dai libici. Dobbiamo mettere intorno al tavolo chi conta, non inventarci un soggetto che purtroppo al massimo controlla un tratto di costa". 

Gli Usa volevano uccidere Kim ma non ci sono riusciti, caos: "Una dichiarazione di guerra"

Corea, l'accusa di Pyongyang 007 americani hanno tentato di uccidere Kim



La Corea del Nord accusa la Cia degli Stati Uniti e i servizi di intelligence della Corea del Sud di avere provato ad assassinare il leader Kim Jong Un con una sostanza bio-chimica. È quanto si legge sull'agenzia di stampa di Stato nordcoreana Kcna. Secondo Kcna, il tentato assassinio con sostanze bio-chimiche e radioattive risalirebbe al mese scorso.

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Il ministero della Sicurezza di Stato di Pyongyang, in una nota, afferma che la Cia avrebbe reclutato un cittadino nordcoreano nell'estremo oriente russo nel 2014 e lo avrebbe addestrato per assassinare Kim Jong-un durante la sua partecipazione a eventi pubblici il 15 aprile, nell'ambito delle celebrazioni per il 105esimo anniversario della nascita del leader fondatore Kim Il Sung.

Kcna riferisce che la spia, di cui viene fornito il cognome Kim, residente a Pyongyang, avrebbe ricevuto equipaggiamento, denaro e istruzioni per compiere l’omicidio. Il complotto per uccidere Kim Jong-un equivarrebbe, se confermato, ad una vera e propria dichiarazione di guerra alla Corea del Nord. Lo afferma il Ministero della Pubblica Sicurezza nord-coreano, in un comunicato apparso sull'agenzia di stampa statale, la Korean Central News Agency.

Gira cocaina alla Camera, tutto vero: "C'è un video" Trovata: quando e dove

Trovata cocaina nel bagno della Camera, lo scandalo a Montecitorio



Gira cocaina alla Camera dei deputati. Non è una leggenda metropolitana, ma una realtà almeno stando a un video che sarebbe in mano al Fatto quotidiano. Lo scorso 29 marzo un giornalista, inviato di Fq Millennium, ha trovato tracce di cocaina nel bagno maschile dei deputati, fuori dall'aula di Montecitorio. La polverina bianca è stata trovata su una mensola dei bagni, "subito prima di una importante votazione". "Quella stessa mensola - spiega il Fatto -, al mattino, era risultata negativa".

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"Il cronista - spiega il comunicato - ha condotto diversi test con salviettine Nark II a base di cobalto tiocianato acquistate in un negozio di Roma specializzato in dispositivi per indagini di polizia scientifica. Il risultato positivo, confermato da una doppia prova con esiti identici, è stato ottenuto mercoledì 29 marzo 2017, nel momento in cui molti dei 400 deputati presenti si sono serviti della toilette dell'atrio appena prima di entrare in aula per una votazione relativa al testo di legge su magistrati e politica". Resta un dubbio, non da poco. Non è chiaro se il bagno analizzato dal giornalista sia a uso esclusivo dei parlamentari oppure accessibile a tutti gli autorizzati all'interno di Montecitorio (giornalisti compresi). 

Incontro ravvicinato con Igor, la pistola alla testa "Cosa voleva davvero". Perché ha le ore contate

"Igor cercava la cocaina", il racconto del falegname rapinato



"Cercava cocaina, diceva di essere in crisi d'astinenza. E voleva soldi. Ma una volta calmo, siamo rimasti a parlare per quindici minuti". Paolo, falegname di 56 anni di Ospital Monacale ha avuto un incontro terrificante con Igor. Che nemmeno due mesi fa, il 24 febbraio, gli ha puntato una pistola in faccia e lo ha rapinato. In una intervista a il Resto del Carlino, Paolo racconta i dettagli di quel faccia a faccia: "Erano le 19.30, ero in casa quando ho sentito un rumore dall'esterno. Sono uscito e ho visto un uomo che cercava, con una sega da ferro, di tagliare l'inferriata di una finestra".

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In un attimo "mi sono trovato una pistola sulla faccia. Ho cercato di mantenere il sangue freddo, gli ho detto di calmarsi e che gli avrei dato i soldi che voleva. Gli ho dato il portafoglio, si è preso 60 euro e me lo ha restituito". Poi gli ha chiesto se aveva della cocaina "perché era in crisi d'astinenza", Igor gli ha detto che "faceva le rapine per vivere. Poi mi ha chiesto dov'era la stazione più vicina".

In tutto hanno parlato per dieci minuti, un quarto d'ora: "Si è messo tranquillo quando ha visto che non ero pericoloso. Mi ha chiesto se avevo altri soldi da dargli e che gli dispiaceva rapinarmi ma che non poteva fare altrimenti". I carabinieri gli hanno detto poi, quando è andato a denunciarlo, che "quello era il classico suo comportamento. Se stai calmo, lui non fa nulla. Non ha usato violenza con me". Igor, continua Paolo, era vestito con "giacca e pantaloni mimetici, berretto scuro, bandana a coprirgli la bocca e uno zaino sulle spalle", parlava italiano "perfettamente".

venerdì 5 maggio 2017

Nel testo l'errore di italiano Legittima difesa, una farsa: tutto da rifare, cosa "spunta"

Legittima difesa, l'errore nel testo della legge: "ovvero", perché è tutto da rifare



Il testo sulla legittima difesa approvato giovedì alla Camera è una mezza porcheria: sono tutti concordi. Anche chi lo ha approvato, come il Pd. Non solo i termini in cui viene ampliato il diritto all'autodifesa sono pressoché incomprensibili (lo dimostra che chi è stato condannato, oggi, verrebbe condannato lo stesso), i problemi riguardano anche la sintassi del testo, come è scritto.


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Già, perché c'è un macroscopico errore dovuto alla congiunzione "ovvero", in un passaggio usata per tre volte. Il punto è che "ovvero", in termini giuridici, ha un solo significato: quello disgiuntivo, che separa parole e concetti alternativi tra loro. Dunque, ecco la frase incriminata: "...la reazione ad un'aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell'introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno". Leggendo quest'ultima frase, e tenendo in considerazione il significato giuridico di "ovvero", si capisce in modo piuttosto semplice come la frase, semplicemente, non significhi nulla.

Non a caso, come detto, contro il testo non insorgono soltanto Lega Nord e Forza Italia: anche Matto Renzi ha espresso i suoi dubbi, nella sua rubrica "domande e risposte" con gli iscritti Pd, in cui scrive a un lettore: "Caro Alessandro, capisco la tua considerazione. Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo - leggendo il testo - ho avuto e ho molti dubbi". A quelle di Renzi, si aggiungono le parole di Pietro Grasso, ancor più nette: "Diciamo meno male che c'è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche".