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venerdì 17 marzo 2017

Monte Paschi, l'ultima porcata Chi paga per salvare i bidonisti

Mps per salvare i bidonisti licenzia 5.000 poveracci


di Francesco De Dominicis



Lo fanno i governi ed è una pratica diffusa fra le autorità di vigilanza: intestare la responsabilità di scelte e misure impopolari all'Unione europea. Al punto che il refrain «ce lo chiede l'Europa» è ormai stancante. Lo abbiamo ascoltato spesso dagli inquilini di palazzo Chigi. Più di recente è stata la Banca d'Italia a puntare il dito contro le istituzioni del Vecchio continente: vuoi per le regole, vuoi per i diktat operativi, tra Commissione Ue e Bce è facilissimo individuare il «colpevole di turno». È probabile che pure a Siena stiano pensando di incolpare l'Europa.

Col Tesoro che sta impiegando più tempo del solito prima di nazionalizzare Mps salendo al 70% del capitale, diventa urgente tenere i conti in equilibrio. In assenza di grandi strategie, la strada è sempre quella dei tagli al personale. Si parla, da ieri, di 5mila esuberi rispetto ai 2.600 indicati finora. Ipotesi che sarebbe il frutto di una mediazione proprio con le autorità europee, disposte ad accettare una riduzione dell' aumento di capitale in cambio di una sforbiciata agli stipendi dei dipendenti. Secondo indiscrezioni, l' importo degli aiuti di Stato per la banca potrebbe ridursi fra i 5 e i 6 miliardi , meno - dunque - dei 6,6 iniziali poi saliti a oltre 8). Indicazioni che preoccupano, ovviamente, i dipendenti che da ieri stanno cercando di capire in quali settori potrebbero essere richiesti i sacrifici maggiori.

Qualcuno pensa si tratti di una ipotesi non veritiera, fatta emergere strumentalmente per tenere lontano dai riflettori proprio il ritardo dell' intervento statale. Frattanto, circola una indiscrezione, a Siena: tra le varie richieste sul piano di salvataggio, la Bce avrebbe messo sul piatto il dimezzamento della direzione generale (dove lavorano circa 5mila addetti) e dei dirigenti. Più difficile attaccare la rete perché il rapporto tra filiali e numero dei dipendenti è inferiore alla media del settore.

Quella dei conti, tuttavia, è solo una delle emergenze. Rocca Salimbeni l'anno scorso ha subito una emorragia di liquidità: oltre 20 miliardi di euro sono stati portati via dai clienti. A gennaio la fuga sarebbe stata contenuta - come hanno più volte assicurato gli attuali vertici - ma per aumentare la provvista, la banca sta ricorrendo a speciali emissioni obbligazionarie coperte da garanzia pubblica. Ai primi due bond di gennaio da 7 miliardi, ieri sul mercato ne è arrivato un altro da 4 miliardi. Si mette fieno in cascina - totale 11 miliardi - ma resta un problema. Il deflusso dei depositi va analizzato dal punto di vista della qualità: a portare via liquidità da Mps sarebbero stati soprattutto i clienti migliori (private o affluent), quelli con patrimoni superiori a 100mila euro e più preoccupati per gli effetti delle regole Ue sui salvataggi, coi quali i margini di guadagno sono più consistenti. Tuttavia, è difficile sperare nel percorso inverso.

Frattanto, la Procura di Milano insiste per archiviare l'inchiesta a carico dell' ex vertice (Alessandro Profumo e Fabrizio Viola), per falso in bilancio e manipolazione del mercato (2011-2014). Quanto alle ragioni della crisi, dopo che il Parlamento ha affossato la lista dei bidonisti (ovvero delle grandi aziende che non hanno rimborsato i prestiti, contribuenti a portare i bilanci Mps in rosso) ieri il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha tirato fuori del cilindro un' altra scusa, parlando di «sequenza perversa» per giustificare il botto. Come dire: che sfortuna.

giovedì 16 marzo 2017

De Magistris, che brutta "sorpresa" Toh, chi viene arrestato a Napoli

Napoli, arrestato Gianluca Battaglia: il super-consulente del Comune di Luigi De Magistris pagato 1.100 euro al giorno



Tra i 69 arresti per camorra e appalti scattati mercoledì a Napoli, oltre all'ex assessore regionale Pasquale Sommese e all'ex primo cittadino di San Giorgio a Cremano, c'è anche il "superconsulente" di Luigi De Magistris. Si tratta del commercialista Gianluca Battaglia, uno dei collaboratori più stimati a Palazzo San Giacomo, sostenitore del sindaco "arancione" e figlio dell'alta borghesia cittadina. È accusato di aver intascato una mazzetta dal valore di 10 mila euro per orientare il bando di gara per la costruzione del forno crematorio della città degli Scavi, in quanto componente della commissione aggiudicatrice.

Battaglia è stato liquidatore dei beni delle Terme di Agnano, società da anni sommersa dai debiti, ed è inoltre risultato il vincitore della gara per la valutazione in termini economici della partecipazione del Comune nella società "Gestione Servizi Aeroporti Campani S.p.a.". Inoltre, partecipò a una cena elettorale di finanziamento dell'associazione "deMa" nel febbraio scorso insieme a tanti manager delle partecipate. Battagli vinse anche la gara per la valutazione in termini economici della partecipazione del Comune nella società "Gestione Servizi aeroporti campani spa". A lui - ha fatto i conti Il Giornale -  sono andati 22.204 euro per venti giorni di lavoro (la durata del rapporto era espressamente indicata nella determina dirigenziale): in buona sostanza, l'amministrazione De Magistris ha pagato a Battaglia circa 1.100 euro al giorno. Sabati e domeniche comprese.

Caserta: Successo al Bar "Il Bacio" per le Zeppole di San Giuseppe alla crema di Oreo

Successo al Bar "Il Bacio" per le Zeppole di San Giuseppe alla crema di Oreo



di Ettore Orefice



Boom per la nuova invenzione di Giuseppe De Luca, responsabile del Bar "Il Bacio" di Via Roma, che ha avuto la brillante idea di ideare la Zeppola di San Giuseppe alla crema di Oreo. La Cornetteria il "Bacio", nasce dall'abilità di un piccolo artigiano che dedica la sua vita all'impegno quotidiano in una bottega che produce un pane speciale ma non solo, riesce ad essere un eclettico della panificazione e sforna abilmente focacce, pizza, cornetti e tutto ciò che riguarda la pasticceria, oltre alle sue idee e alla sua continua innovazione, come appunto le Zeppole alla crema di Oreo. 

La Cornetteria "Il Bacio" la trovi in Piazza Gianturco, 59 - Afragola (Na). La Grafferia "Il Bacio" in Piazza Vanvitelli (Ce), e la Caffetteria "Il Bacio" in Via Roma (Ce). 

Ora legale, quando scatta quest'anno Lancette avanti, si dorme di meno

Ora legale, quest'anno scatta nella notte tra il 25 e il 26 marzo



Torna l'ora legale con cui potremo goderci la luce del sole più a lungo nel pomeriggio. Anche se nella giornata dello "scatto" dormiremo un'ora in meno, visto che le lancette verranno spostate di un'ora in avanti. Quest'anno il cambio di orario è previsto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo. L'orario "estivo" durerà sette mesi, fino alle 3 del mattino della notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre, quando le lancette degli orologi verranno spostate indietro di un'ora.

Il vescovo ta-ta-ta, è giusto sparare. "E sapete quanto paghiamo i ladri?"

Il vescovo Tessarollo: "Stato assente, giusto reagire ai banditi"



E' stato assolto in appello il tabaccaio di Padova che sparò e uccise un bandito nel suo negozio e monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, che allora difese Franco Birolo con un articolo sul settimanale diocesano locale, in una intervista al Giorno, non intende dire che "giustizia è fatta": "Direi piuttosto che è stato compreso il contesto in cui è avvenuto il fatto: nel buio, una volta scovato un ladro a rubare nel proprio negozio, con la preoccupazione di proteggere la famiglia. Dietro il comportamento del commerciante ci sono il lavoro di un'esistenza, la professione, le prospettive, un complesso di cause che spingono a una reazione che non è quella di togliere la vita punto e basta. La Corte d'appello di Venezia non ha giustificato l'uccidere in ogni caso, quando ci si trova in una situazione di pericolo. Ha tenuto conto, invece, di una serie di fattori alla base di una determinata reazione che non sempre vanno definiti quale volontà di ammazzare indiscriminatamente".

Eppoi, continua il vescovo, "le sentenze creano un'opinione. Se, da una parte, c'è il pericolo che un verdetto dica va bene, via libera alla licenza di uccidere, dall'altra, le pronunce di condanna in casi simili, e sono quelle più in voga, sembrano autorizzare a rubare, quasi che i malviventi abbiano sempre ragione. Non tengono conto di che cosa vive una persona che spara a un ladro entrato in casa sua o nel suo negozio".

Del resto, "quando arriva lo Stato" "è già avvenuto tutto e poi alla fine non ti tutela su niente... Ci siamo dimenticati del vitalizio di mille euro al mese per oltre 27 anni disposto in primo grado a vantaggio della madre e della sorella del bandito?". Il vescovo già allora parlò di "incidente sul lavoro" e anche oggi conferma quell'espressione: "Nel Veneto ci sono bande che tranquillamente assaltano ville, famiglie, rubano il rame dalle ferrovie e dagli impianti. Ritengono che sia questo il loro modo di guadagnarsi la vita. Poi qualche volta capita che, facendo il loro lavoro, si verifichi qualche incidente".

Bomba atomica del Cav contro Grillo: "La volta che mi chiese soldi in nero

La stoccata di Silvio Berlusconi a Beppe Grillo: "Non l'ho mai voluto nelle mie tv perchè voleva i soldi in nero"



Un Berlusconi frizzante più che mai, quello che si è visto in pubblico all'hotel De La Ville di Milano per una serata del Rotary. La cena è servita a (quasi) ufficializzare la candidatura di Giancarlo Vinacci a sindaco di Genova e a fare il punto della situazione in vista della scadenza elettorale che Berlusconi si augura arrivi nel 2018. in quella chiave, spiega in un colloquio con il quotidiano "Il Giornale", il pericolo maggiore per il Paese non è il Pd, ma il Movimento 5 Stelle.

"Lo dico da italiano, e non da politico: se vincessero i grillini sarebbe meglio lasciare il Paese perchè loro oggi sono persino peggio di quello che potevano essere i comunisti nel '94". Poi la stoccata, davvero energica, a Beppe Grillo: "Figuratevi - ha confidato il Cav ai presenti - che io non l'ho mai fatto lavorare nelle mie tv perchè voleva sempre essere pagato in nero. Possiamo, mi chiedo, consegnare l'Italia a questa gente qua. Il nostro Paese sta correndo un grave problema di democrazia e il nostro dovere è quello di salvarlo".

Nick Cosentino, la sentenza-mazzata senza precedenti: condannato a 7 anni di reclusione

Nicola Cosentino, processo Carburanti: condanna a 7 anni di reclusione



Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha condannato in primo grado, nell'ambito del cosiddetto processo Carburanti, l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino. Una vera e propria stangata: per lui la pena è di 7 anni e 6 mesi di carcere per estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa. Condannati anche i fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio, a 9 anni e 6 mesi e 5 anni e 4 mesi. Il processo riguardava l’azienda di carburanti di famiglia, la Aversana Petroli.