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mercoledì 8 marzo 2017

MALAFFARE LO STRANO SILENZIO "Da 3 anni lo denuncio, ma..." Bomba del big azzurro / Foto

Malaffare e lo strano silenzio Consip, Francesco Aracri: "Sono tre anni che denuncio il malaffare, nessuno muove un dito"



"Le inchieste di questi giorni sulla Consip? Io denuncio che il sistema della centrale acquisti dello Stato non funziona dal 2014. Ma nessuno mi ha mai ascoltato. Forse qualcuno aveva interesse a non farlo". Così il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri, che spiega a Il Tempo in un'intervista come abbia presentato la bellezza di sette interrogazioni parlamentari sull'azienda pubblica che si occupa della gara per forniture di beni e servizi, senza che però, almeno fino a poco tempo fa, nessuno muovesse un dito.

Possibile che si siano girati tutti dall'altra parte? "Più che possibile è certo", risponde. Dunque, l'accusa, precisissima: "La legge con la quale la Consip bandisce le sue gare sembra appositamente costruita per favorire la creazione di maxi lotti destinati alle grandi imprese. Che però non si scontrano mai. Basta guardare gli esiti delle gare per vedere che tutti i grandi operatori alla fine si aggiudicano grandi commesse".

Secondo Aracri, c'è stato un difetto di vigilanza: "Chi dovrebbe vigilare su come Consip svolge le sue gare - continua - è il ministero dell'Economia. Ebbene, ultimamente il Tar del Lazio ha annullato una gara importante per la fornitura dei servizi di vigilanza. Il Tesoro invece di cercare di capire gli errori ha presentato l'appello al Consiglio di Stato", e lo ha perso. E forse, dopo ciò che è successo, il Mef aprirà un indagine.? "Attendo i fatti", commenta un po' disilluso Aracri, che per anni, inascoltato, ha denunciato il malaffare.

Renzi, arriva l'ora del controesodo: chi lo molla per andare con Silvio

Addio Renzi, il controesodo: i sottosegretari pronti a tornare da Berlusconi



Smaltita la breve - ma intensa - stagione delle scissioni dei partiti, la politica italiana sta per lanciarsi in quella delle ricongiunzioni. Ad aprire la stagione era stato in tempi non sospetti, a marzo 2004 come ricorda Il Tempo, l'ex sottosegretario Alberto Giorgetti, che lasciò la maggioranza al governo per tornare con Silvio Berlusconi all'opposizione. Al netto di tanti no detti a gran voce, il Cav alla fine ha spesso riaccolto chi gli aveva voltato le spalle. Basti pensare ai big rientrati in Forza Italia come Nunzia De Girolamo, Renato Schifani, Antonio D'Alì, Antonio Azzolini, giusto per citarne alcuni.

I flussi migratori verso il centrodestra quasi certamente si ingrosseranno con l'avvicinarsi della data del voto, ancora tutta da definire. La situazione di incertezza non risparmia nessuno, sia chi vive in piccoli gruppi, vedi i tosiani o chi ancora resiste nell'Ncd, sia chi è rimasto in un partito più solido, come Forza Italia o Fratelli D'Italia. Ma tant'è, la valanga - per Matteo Renzi e quel che ha rappresentato - s'ingrossa. Ora che pare più debole che mai, tutti quelli che lo hanno seguito sono sul punto di archiviare l'esperienza. Tanto che, si sussurra, nelle prossime settimane anche altri sottosegretari potrebbero annunciare il loro ritorno nei partiti d'origine (ammesso che per loro ci sia posto).

lunedì 6 marzo 2017

Clamorosa Merkel, glielo dice in faccia Gentiloni ko: "Come dev'essere l'Europa"

La Merkel lo dice in faccia a tutti: "L'Europa deve essere a due velocità"



La Cancelliera tedesca Angela Merkel ribadisce il suo sì ad una Europa a doppia velocità. "Dobbiamo avere - sottolinea parlando al fianco di Hollande, Gentiloni e Rajoy in occasione del vertice di Versailles - che alcuni Paesi vadano avanti più rapidamente rispetto ad altri". È la tesi "delle cooperazioni differenziate", ma "per chi è indietro non è una situazione chiusa", premette. "Dobbiamo andare avanti - ribadisce la Cancelliera -, serve un'Europa più forte e coerente".

"Tutto quello che abbiamo costruito potrebbe crollare. Abbiamo l'obbligo di continuare nella costruzione europea", ribadisce, riconoscendo che "attraversiamo un periodo di difficoltà, abbiamo bisogno di slancio e di ottimismo. L'Europa non è una cosa astratta". "Le grandi sfide sono tante: dal clima alla disoccupazione, dalla Brexit alle politiche migratorie". Ostacoli verso quello che deve essere l'obiettivo comune: far diventare  l'Ue "un'Unione della prosperità. Ci vogliono posti di lavoro: dobbiamo far valere e prevalere" l'economia sociale di mercato. Alla luce della premessa sulla "Europa a doppia velocità", viene un dubbio: non sarà che lavoro e prosperità debbano spettare solo a chi viaggia fin da ora a velocità doppia, guarda caso la Germania?

BERLUSCONI DIABOLICO "Salva Lotti e Gentiloni, così..." Piano perfetto: Renzi kaputt

Consip, il piano diabolico di Berlusconi: così salverà Lotti e Gentiloni per affondare Renzi



Il caso Consip e l'indagine su Luca Lotti è una bomba non solo su Matteo Renzi, ma pure sul governo Gentiloni. E Silvio Berlusconi sarebbe pronto ad approfittarne nel modo più geniale possibile: cercando di tenere il sottosegretario con delega allo Sport al suo posto. Per l'ex premier tutta l'inchiesta puzza di "chiaro disegno per creare tensioni" ai massimi livelli politici. Per il presidente del Pd Matteo Orfini è invece tutto studiato "per liquidare" proprio il già traballante Partito democratico. Parlando di Lotti, il premier in carica Paolo Gentiloni è stato chiaro: "La mia fiducia nei suoi confronti rimane immutata ed io mi auguro che lo sia anche quella del Parlamento". È lì che si gioca la partita e forse la sopravvivenza dell'esecutivo: la mozione di sfiducia contro Lotti presentata dal Movimento 5 Stelle troverà il voto favorevole anche della Lega Nord e molto probabilmente degli scissionisti del Pd. Il rischio, come detto, è di far finire qui la legislatura e di tornare al voto a giugno o a settembre. 

Per questo Forza Italia si sta muovendo per scongiurare l'ipotesi. Come ricorda il Messaggero, il capogruppo al Senato degli azzurri Paolo Romani ha sottolineato: "Non votiamo mozioni di sfiducia individuali". Particolare non da poco. A Palazzo Madama la maggioranza, contando le defezioni tra Democratici e Progressisti, esisterebbe solo con i voti di Forza Italia. Un "Nazareno" momentaneo e improvvisato che però metterebbe in gravissima crisi Renzi, salvando il suo uomo di fiducia e allungando la vita al governo. Praticamente, tutto quello che sogna il Cavaliere.

Mentana, è un sondaggio storico: Salvini e Meloni, tutto stravolto

Mentana, il sondaggio Emg Acqua: unica maggioranza possibile è M5s, Lega Nord e Fratelli d'Italia



Se fosse un fronte compatto, il "fronte sovranista" sarebbe per la prima volta nella storia recente dell'Italia la maggioranza nel Paese. È il verdetto del sondaggio di Emg Acqua per il TgLa7 di Enrico Mentana. Certo Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d'Italia molto difficilmente riuscirebbero a governare, uniti (forse) solo da un più o meno marcato atteggiamento anti-euro ma di sicuro al momento, con questa legge elettorale caotica e frammentata, questa strana alleanza è l'unica a garantire un risicato margine per governare. Politicamente, però, il dato è comunque rilevante: significa che gli italiani contrari a questa Unione europea o euro-scettici stanno diventando una fetta sempre più importante dell'elettorato.

Secondo la rilevazione dell'istituto guidato da Fabrizio Masia, il M5s continua la sua scalata e oggi è al 29,1% (+0,7), primo partito contro un Pd in caduta libera al 27,6% (-0,4). Dietro, stabile la Lega Nord (al 13,3%), in calo Forza Italia all'11,8% (-0,4), in lieve crescita Fratelli d'Italia al 5,1% (+0,2). Continua la crisi di Ncd (al 2,5%, -0,2) e Sinistra italiana (all'1,7%, -0,7), mentre i neonati Democratici e progressisti salgono al 4% (+0,2). Alla luce di questi numeri, alla Camera (maggioranza richiesta 316) solo una ipotetica intesa tra Lega, FdI e M5s raggiungerebbe la soglia minima, attestandosi a 318. Un segnale fortissimo al centrodestra, ma che qualcuno alla Casaleggio Associati farebbe bene a cogliere.

I BIG DATA E L’OPPORTUNITÀ DI SALUTE di Francesco Pellegrino

I BIG DATA E L’OPPORTUNITÀ DI SALUTE


di Francesco Pellegrino 
per il Notiziario sul web


Dott. Francesco Pellegrino

Viviamo l’era dei Big Data non essendone ancora pienamente consapevoli.

Quotidianamente una moltitudine di dati maturano nel nostro interagire da esseri viventi condizionati anche e soprattutto dal nostro libero arbitrio. Alzandoci la mattina già l’ora cui avviene il nostro risveglio è un dato, così come ciò che assumiano o non assumiamo condizionano le vendite della GDO ma soprattutto la nostra Salute intesa come tutela dell’opportunità di vita migliore.

E’ affascinante. 

Siamo fortunati del vivere nell’epoca in cui potremmo renderci conto con maggiore consapevolezza di ciò che avviene introno a noi e di come noi lo condizioniamo anche con scelte che a volte ci appaiono semplici e quasi impercettibili.

Una moltitudine di numeri e di algoritmi algebrici ruotano nell’aria in uno spazio libero e rarefatto, attendendo qualcuno interessato a coglierli, ad elaborarli per renderli fruibili e soprattutto per condizionare le scelte future correggendo quanto potrebbe essere migliorabile per la vita Comune, rafforzando la Comunità e la prospettiva futura con cui far crescere le nuove generazioni.

Questa moltitudine di dati (BIG DATA) assumono un ruolo determinante e strategico quando trattano della Salute umana e dell’ecosistema.

I Big Data sono l’opportunità su cui costruire non solo valutando le disfunzioni e le malpracticies sanitarie ma prospettando la progettazione dell’offerta di salute di domani.

Un esercizio che vorrei proporre è il considerare quanto ha offeso la terra felix del settentrione campano, comunemente identificato nella terra dei fuochi, con distruzione di un ecosistema ed una falcidia da malattie incurabili delle popolazioni attestantesi in questa area geografica.

La tragedia può diventare una opportunità di rilancio senza perdere d’occhio la necessaria azione giudiziaria per il diritto costituzionale alla salute?

Probabilmente lo è se riuscissimo a lavorare sulla tutela della salute di chi sciaguratamente è stato esposto alla malattia e contemporaneamente investire in osservazione e studio di una sciagura biologica di portata ancora incomprensibile per sviluppare modelli innovativi di screening delle malattie, di offerte di salute articolate e congrue per situazioni di emergenza umanitaria e di specializzazione di personale da formare in aree di criticità che interesseranno nel futuro prossimo probabilmente altri distretti mondiali, permettendoci in quel caso una esportazione di modelli sanitari unici ed innovativi. 

Questo è già successo in modo intuitivo in due modelli storici. 

Il terremoto dell’Irpinia è stato lo start event per far germogliare con l’intuizione di Zamberletti la protezione civile italiana. Il secondo è lo scandalo del vino al metanolo che mise in ginocchio una industria del vino italiana orientata all’esasperazione del business vitivinicolo arrivando a sofisticare il proprio vino ( di qualità, non eccellente ancora ma di qualità e genuino) con il metanolo. Questo scandalo ha generato con un sano slancio, non certo per merito dei truffatori o di chi altri avesse contribuito a non tutelare i consumatori, una generazione di imprenditori vitivinocoli assurti in questi decenni ai massimi livelli di espressione del sublime enologico mondiale.

Questo slancio andrebbe cercato nell’offerta di salute e confidiamo che la necessità ci porterà a cambiare l’ordinario con lo straordinario di una vita in salute migliore. 

Dott. Francesco Pellegrino
Via G.A. Acquaviva, 39
81100 Caserta.
E_mail: frankpiglrim@gmail.com
Cell: 348.8910362

"O fai così o chiude il tuo giornale": occhio, l'inchiesta demolisce Travaglio

Inchiesta Consip, l'intervista riparatoria di Marco Travaglio ad Alfredo Romeo: "Sennò gli chiudevano il giornale"



Agli atti dell'inchiesta Consip ci finisce anche uno dei più fanatici "supporter" del caso, Marco Travaglio. Già, perché nell'informativa degli investigatori alla base dell'inchiesta si parla dei traffici di Alfredo Romeo per diventare socio de L'Unità, in grave crisi, e tra gli stessi atti spunta una storia sul direttore del Fatto Quotidiano, manetta Travaglio, appunto. Tutto emerge, come spiega Il Giornale, dalle intercettazioni tra l'imprenditore napoletano arrestato per corruzione e Carlo Russo, imprenditore fiorentino amico della famiglia Renzi. Nel settembre 2016, Russo spiegava a Romeo che Matteo Renzi era "indiavolato" con gli azionisti della società editrice de l'Unità per le condizioni in cui versava la testata, e suggeriva di salvare il giornale con un'operazione di "un paio di milioni", soprattutto per ingraziarsi l'allora premier,

Ed in questo contesto spunta Travaglio. Nel riassunto fatto dagli investigatori del colloquio, si legge: "Riguardo alla molto probabile pubblicazione della notizia che il Romeo abbia acquisito l'Unità, quest'ultimo racconta un episodio che gli è occorso tempo addietro con il noto giornalista Marco Travaglio. In sintesi il Romeo racconta che il Travaglio gli fece diversi attacchi mediatici e che poi, a seguito della smentita delle informazioni che aveva in possesso il giornalista, per evitare beghe giudiziarie che avrebbero portato alla chiusura del suo giornale, accettò di fare un' intervista al Romeo che, a detta di quest' ultimo, lo fece uscire a testa alta, quindi il Romeo ritiene che proprio per tale motivo Travaglio si asterrà dal fare attacchi se dovesse divenire pubblica la notizia dell' acquisto dell' Unità, tant' è che afferma: Da allora non ha più toccato l'argomento Romeo".

Certo, pochi mesi dopo sarebbe stato Il Fatto Quotidiano a pubblicare le prime notizie sull'inchiesta Consip. Ma quell'intervista di Travaglio a Romeo non era sfuggita agli addetti ai lavori, e non solo. Per esempio, Mattia Feltri de La Stampa la definì la "dolce intervista". Il colloquio finì nel mirino anche sul web: si pensi, tanto per intendersi, che Romeo la fa campeggiare sul proprio sito web. L'intervista risale al 16 maggio 2015, e le domande di Travaglio appaiono pacate e accomodanti, una rivoluzione copernicana rispetto al suo stile bava-alla-bocca. Romeo, per inciso, si spinge (con Travaglio!) a dubitare dei giudici, invocando la responsibilità civile dei magistrati, dubitando della "loro competenza e onestà intellettuale". E, quando ricorda che "chi sbaglia paga", Romeo pare rivolgersi non soltanto ai giudici, ma anche ai giornalisti.