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venerdì 27 gennaio 2017

"Più burqa e meno tacchi...": l'islam all'Università, a Milano

"Più burqa e meno tacchi": lezioni di Islam all'Università Cattolica di Milano



Aria di novità presso l'Università Cattolica di Milano, situata a pochi metri dalla Basilica di Sant'Ambrogio, baluardo del cattolicesimo ambrosiano in Italia. Gabriele Iungo, italiano di fede musulmana parecchio conosciuto a Milano, sarà infatti uno dei nuovi docenti di un master di storia, istituzioni e norme.

Il giovane, riporta il Giornale, è stato visto di recente a Torino, a un convegno dedicato ai "Luoghi di culto nello spazio urbano della super diversità", dove Iungo è intervenuto sul tema "Moschea e madrasa: culto e cultura nei processi di integrazione civile e di contrasto all'integralismo".

Durante il suo discorso ha fatto molto discutere una frase sulla figura della donna, una contrapposizione tra donna musulmana e una invece occidentale; la prima, secondo Iungo, è "culturalmente educata a coprire il capo con un velo, con dignità regale", mentre la seconda è "socialmente costretta a camminare sui tacchi con penosa difficoltà". Alcune critiche sono sorte tra le donna musulmane laiche che hanno sempre combattuto contro l'oscurantismo di stampo islamico, ma son valsi a ben poco i loro reclami dato che secondo l'associazione Giovani musulmani, nota per le sue vedute leggermente più ampie, Iungo ha completamente ragione e anzi, commenta: "In quest'epoca se una donna protegge la sua dignità indossa il velo".

Ma non è finito qui il delirio islamico e infatti durante il discorso sono stati toccati molti altri argomenti in modo abbastanza originale, come il disinteresse verso l'elezione di Trump ("é sempre il re dei re a governare"), oppure il terremoto, visto dal docente come naturale connessione con le recenti scelte politiche italiane. Insomma, Iungo ha espressamente detto che i tragici eventi degli ultimi mesi sono legati alle unioni civili, e Dio ora ci starebbe punendo. Paolo Branca, direttore del master di Iunga e prestigioso docente alla Cattolica, ha tessuto le lodi del giovane, che detiene tra le altre cose il primato di essere il primo musulmano a pubblicare un articolo su Avvenire.

Baby squillo, scandalo sessuale a Milano Il giro di ragazzini: chi trema adesso

Baby squillo, scandalo sessuale a Milano. Il giro di ragazzini: chi trema adesso


di Salvatore Garzillo



Insospettabili, incensurati, padri di famiglia con un lavoro rispettabile. Uomini dai 30 ai 60 anni, operai, commercianti, liberi professionisti, imprenditori. Sono tutti finiti nelle maglie dell'indagine della procura di Milano per un giro di prostituzione minorile in cui sono coinvolti ragazzini dai 12 ai 17 anni. Le loro prestazioni costavano dai 50 ai 100 euro ma a volte si accontentavano anche di abiti griffati, un paio di occhiali nuovi, una ricarica del cellulare.

È in questo modo che si alimentava la rete di prostituzione omosessuale scoperta dai carabinieri e che dopo un anno di lavoro ha portato all'emissione di un' ordinanza di custodia cautelare per prostituzione minorile nei confronti di nove italiani residenti tra Milano e Pavia (di cui due con precedenti specifici). Uno è all'estero in attesa di essere raggiunto dal mandato di cattura europeo, due sono in carcere, sei ai domiciliari, tra cui due indagati trovati in possesso di una pistola e di 60 grammi di cocaina e 700 pasticche di ecstasy. Droga che si ipotizza possa essere stata usata come merce di scambio per i rapporti sessuali.

L'inchiesta coordinata dal pm Andrea Fraioli è iniziata circa un anno fa quasi per caso, dopo un controllo dei carabinieri della stazione di Lainate a un uomo sorpreso in auto con un 12enne. L'automobilista provò a giustificarsi, cercò di convincere i militari che si era trattato di un equivoco ma i suoi tentativi di spiegare cosa stessero facendo assieme a quell'ora e in quel posto finì solo per peggiorare la sua situazione. Da quel momento si è lentamente delineato un mondo sommerso fatto di sfruttatori (altri 4 indagati oltre ai nove delle custodie) e minorenni smaliziati che si comportavano da professionisti del settore e che erano disposti a tutto «per elevare le proprie condizioni economiche e di vita», come hanno spiegato gli investigatori.

Nel provvedimento firmato dal gip Livio Cristofano si legge chiaramente che i ragazzini «versavano in una situazione di disagio sociale, economico ed esistenziale» e che pur di ottenere un guadagno «accettavano di prostituirsi con uomini di età matura». Ma i carabinieri aggiungono che «altre volte lo facevano solo per gioco, tanto per testare il proprio "appeal" sugli adulti». Stando a quanto emerge dagli atti, i ragazzini coinvolti nel giro erano quattro (uno di loro, però, non figura nelle imputazioni della misura cautelare), tra cui due sudamericani e un italiano e con età compresa tra i 12 e i 17 anni all'epoca dei fatti contestati. Sono nati tra il 2002 e il 1997 e, dunque, alcuni di loro ora sono maggiorenni.

Il contatto con i clienti avveniva tramite passaparola ma più spesso attraverso due siti di incontri. Quello con il maggior traffico di questo tipo si chiamava "Planet Romeo", un portale (al momento estraneo alla specifica vicenda giudiziaria) che nella sua homepage riporta questa descrizione: «Ci piacciono i ragazzi, proprio come a te! Quello che era nato come un sito amatoriale ora è diventato una delle più grandi community online del Pianeta per uomini gay, bisessuali e transgender! Scopri da solo il perché».

Belen e Stefano, addio per sempre Ecco quanti soldi le deve dare lui

Belen e Stefano si separano: lui deve darle mille euro al mese




Si sono detti ufficialmente addio Belen Rodriguez e Stefano De Martino. La showgirl argentina e il ballerino hanno infatti firmato la separazione consensuale in un'aula del Tribunale di Milano. Riporta il Messaggero che i due non si sono parlati, non si sono nemmeno guardati in faccia. Niente alimenti: Belen Rodriguez riceverà dall'ex marito mille euro al mese per le spese del piccolo Santiago. Che vivrà con la mamma a Milano. Il Tribunale deciderà anche sugli incontri: due fine settimana al mese, durante i quali sarà De Martino, residente a Roma, ad andare a Milano, per trascorrere due giorni con il bambino. Poi i canonici quindici giorni delle vacanze estive, ad agosto, e le feste alternate. Almeno così hanno concordato Belen e Stefano nel documento sottoscritto e presentato ai giudici. 

Sollecito, la vergogna e la vendetta: quanto vuole farsi pagare dallo Stato

Sollecito chiede un maxi risarcimento: "L'Italia mi deve 516 mila euro"



"Ingiusta detenzione": è con questa motivazione che Raffaele Sollecito ha chiesto allo Stato italiano un risarcimento per coprire i debiti creati a causa del delitto di Meredith Kercher, da cui è stato assolto. Durante un'intervista alla tv pubblica britannica Bbc, l'ex imputato chiede allo Stato Italiano "il massimo del risarcimento, all'incirca 516mila euro, ma comunque non è sufficiente a compensare quanto la mia famiglia ha speso. Sono passati 10 anni dall'inizio di questo incubo. Abbiamo dovuto vendere i nostri appartamenti ma abbiamo ancora dei debiti, all'incirca 400mila euro. Il risarcimento, quindi, servirebbe giusto a coprire i debiti ancora in piedi".

Si terrà domani, venerdì 27 gennaio, l'udienza della Corte d'Appello di Firenze in seguito alla richiesta di Sollecito. L'ex-studente pugliese però non sarà presente, saranno gli avvocati a curare i suoi interessi. Nell'intervista, Sollecito ha tenuto a sottolineare: "Spero che i giudici capiscano che il risarcimento servirebbe solo a ripulirmi dai debiti. La prima vittima dell'omicidio è stata Meredith, ma non è stata la sola. I genitori di Amanda, le nostre famiglie... ce ne sono molte altre, uccise dagli errori persecutori".

"Teatro Caivano Arte" Sabato ore 18.00 Un Concerto di Beneficenza per la "Solidarietà"

Sabato ore 18.00 Un Concerto di Beneficenza per la "Solidarietà"


di Gaetano Daniele



Sabato 28 Gennaio, ore 18.00, presso il Teatro "Caivano Arte" a Caivano, è programmato un Concerto di Musica Lirica, intitolato a "Lello e Ruocco", giunto ormai alla sua settima edizione, il cui ricavato verrà devoluto in "beneficenza". 

L'evento sarà seguito dall'Orchestra "Francesco Busacca" diretta dal Maestro Dilillo Francesco Saverio. Solisti principali: Francesco Malapena, Enzo Errico, Giacomo Mosca e Gloria Vardaci. 

Questa encomiabile iniziativa nasce dall'idea del Prof. Dott. Pasquale Salzillo, e dall'imprenditore caivanese, Antonio Licito. 

"Siamo arrivati alla settima edizione del Concerto "Lello e Ruocco". Un appuntamento musicale il cui ricavato andrà interamente in beneficenza. Un appuntamento a cui l'Amministrazione comunale non vuole assolutamente rinunciare nonostante la probabile assenza del primo cittadino, dott. Simone Monopoli, legato ad impegni istituzionali. Un ringraziamento appunto va all'amministrazione comunale per la sensibilità con cui ha accolto l'iniziativa. Un grazie all'Orchestra "Francesco Busacca" diretta dal Maestro Dilillo, e a tutti i solisti. Un grazie a tutte le istituzioni presenti e ai cittadini, sempre attenti alle iniziative di solidarietà. Un Grazie al Sindaco di Marcianise, Antonello Velardi e al Sindaco di Capodrise, Angelo Crescente per la loro presenza. Un grazie di cuore soprattutto agli Sponsor: "Il Notiziario sul web, diretto da Gaetano Daniele, D&M di Angelo e Clemente di Fuccia; Metano Sud di Francesco Del Bene e figli; Banca di Credito Popolare filiale di Torre del Greco; Italgeco di Salvatore Liguori; Edil Iodice di Gino Iodice; Wedding e Party Planner di Margy Fretta ed Eugenio Salzillo. Un grazie anche a tutti i ragazzi dello Staff (25 volontari) per l'impegno e l'attenzione che ogni anno dedicano a questa bellissima manifestazione". Così ai nostri microfoni, l'imprenditore caivanese, Antonio Licito. 

Vaccini obbligatori, una giornata storica: accordo tra ministro Lorenzin e regioni

Vaccini, accordo tra il ministro Lorenzin e le regioni: verso l'obbligatorietà



Le Regioni hanno risposto all’unanimità alla richiesta della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, sull’esigenza di avere una legge sull’obbligatorietà dei vaccini, anche per garantire un’offerta vaccinale uniforme in tutte le zone del Paese. L’incontro tra la ministra e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome si è tenuto ieri nella sede del ministero della Salute. «Un incontro utile e importante che ha consentito di porre le basi per garantire un’applicazione omogenea del piano su tutto il territorio nazionale», ha commentato Antonio Saitta, assessore della regione Piemonte e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni.

Le nuove vaccinazioni contenute nel piano nazionale della prevenzione 2017-19 sono comprese nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), per questo, afferma Saitta, «si pone l’esigenza di una condivisione Stato-Regioni del percorso applicativo». Quello che serve è quindi un calendario vaccinale che stabilisca priorità e tempi delle somministrazioni, in modo progressivo e graduale. «Un obiettivo che va raggiunto nello stesso momento in cui si ripartiranno le risorse stanziate a riguardo, 100 milioni di euro, dalla legge di bilancio».

«È un passo importante che finalmente sancisce il valore della collaborazione tra Stato e Regioni in favore del diritto alla salute dei minori come diritto umano universale» commenta la senatrice del Pd Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione Sanità, che sottolinea come da tempo ci sia bisogno di una norma nazionale sull’obbligo vaccinale, «a maggior ragione dopo l’approvazione del Piano vaccini nei nuovi Lea». «Mi auguro - afferma - che entro breve tempo il Parlamento possa sostenere questo obiettivo con una norma concreta e condivisa».

Fondamentale per questo, secondo le Regioni, sarà attivare una campagna di comunicazione condivisa con il ministero. Nel corso dell’incontro di ieri si è affrontato anche il tema dell’attuazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea): «In particolare abbiamo concordato di lavorare per un’intesa che definisca le tariffe massime per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell’ambito del servizio sanitario nazionale».

«Infine - ha concluso Saitta - è necessario intensificare il lavoro e il confronto con la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea, attraverso un raccordo stretto e costante fra i rappresentanti delle Regioni e quelli dei ministeri. E a riguardo sono auspicabili le prime conclusioni entro la fine di febbraio».

Boom: con chi si allea Matteo Renzi Verso le elezioni: qui cambia tutto

Matteo Renzi, pronto un listone con Pisapia e Alfano



Il silenzio stampa di Matteo Renzi continua, ma l'ex premier è euforico. Secondo Renzi, infatti, la sentenza della Consulta non è una bocciatura dell'Italicum che ha "solo" cancellato il ballottaggio. A questo punto, riporta la Stampa in un retroscena, si avvicina la data del voto, magari l'11 giugno. 

Intanto, Renzi ha un piano che si basa su tre punti. Primo: niente fretta sulle elezioni. Il dramma dell'Abruzzo ha toccato profondamente gli italiani e non è questo il momento di pensare a votare subito. Secondo: far approdare in Parlamento, nel giro di qualche settimana, dei progetti di riforma elettorale, col Pd che spingerà per il ripristino del Mattarellum. Allora il Pd prenderà atto che una maggioranza per far passare una riedizione del Mattarellum non c'è. Quindi, il terzo punto: il Pd proverà ad armonizzare il Consultellum-1 (la legge per il Senato, ricavata da una vecchia sentenza della Consulta) e il Consultellum-2, la legge elettorale per la Camera ricavata dalla sentenza sull'Italicum. Soluzione che "piace anche a Forza Italia...".

E, "poiché si va verso una legge con quell'impianto lì e poiché alla Camera bisognerà presentare una lista coalizionale", ragiona Renzi, si intensificheranno i contatti con la "lista Pisapia" e con Angelino Alfano. Faranno le Primarie? Difficile dirlo ora. Di certo, già si discute su quanti capolista bloccati si possano assegnare alle tre forze nel futuro "Listone" (con il 75% dei bloccati al Pd e il restante 25% diviso tra le due ali).