Pd, Pier Luigi Bersani lancia Bianca Berlinguer: già superato Roberto Speranza
di Elisa Calessi
E se spuntasse un «giovane Prodi»? O una donna, giovane o no, nel ruolo che fu del Professore? Se, nel campo degli anti-renziani, vittoriosi al referendum, ma incapaci di tradurre quel risultato in un’alternativa, emergesse una carta in grado di archiviare per sempre Matteo Renzi?Finora questa possibilità sembrava affidata, senza troppe chance, a Roberto Speranza, pupillo di Pier Luigi Bersani e leader in pectore della minoranza.
Ieri, però, in un’intervista a Repubblica, l’ex segretario ha rimesso tutto in discussione. Alla domanda se fosse il giovane Speranza l’anti-Renzi, ha risposto così: «Lo stimo, non è un segreto. Ma al di là dei nomi serve un segretario che si occupi del partito sdoppiandolo dalla figura del premier e non escludiamo a priori di pescare da campi che non sono del tutto sovrapponibili alla politica. Qualcuno può escludere che in giro ci sia un giovane Prodi?».
Parole che, tra i dem, hanno provocato un piccolo terremotato. «Ha dato il benservito a Speranza»,è la frase più gentile che girava ieri. È vero che da tempo Bersani e tutta la minoranza sostengono la necessità di sdoppiare il ruolo di segretario e premier. Finora, però, non era mai stato specificato se Speranza, che da tempo si è candidato per sfidare Renzi al congresso, corresse per un ruolo o per l’altro. Bersani, ieri, l’ha chiarito via Repubblica: può andare bene come candidato alla segreteria. Ma per la premiership bisogna cercare qualcun’altro. Il «giovane Prodi», appunto.
Tra i dem circolano almeno due nomi che corrispondono all’identikit. Il primo è quello di Enrico Letta, legato a Bersani da antica amicizia, discepolo di Prodi (da qui l’espressione dell’ex segretario) e proprio ieri impegnato nella seconda edizione del summit Youth & Leader, organizzato dalla Scuola di Affari Internazionali di Sciences Po, presieduta dall’ex premier (un seminario con 600 ragazzi in cui si è parlato di migrazioni, crisi economica, diseguaglianze sociali). L’altro nome, invece, è quello di Bianca Berlinguer, ex direttrice del Tg3, ora conduttrice di un programma su Rai3 (Cartabianca) e soprattutto depositaria di un cognome che rappresenza un pezzo importante della sinistra. Profilo che potrebbe andare bene per Palazzo Chigi, ma anche per il Pd, magari in ticket con l’ex premier.
Letta, quando ha lasciato Palazzo Chigi e poi si è dimesso da parlamentare, ha sempre detto di non voler smettere con la politica, ma di aver scelto momentaneamente un’altra modalità. Senza contare che la possibilità di sfidare l’uomo che lo ha sostituito a Palazzo Chigi, potrebbe avere un suo fascino. Quanto alla Berlinguer, la minoranza dem da mesi la corteggia. Si era parlato di lei anche come possibile candidato per Roma.
L’uscita di Bersani nasce poi da un’altra riflessione: per aver una chance di battere Renzi al congresso, la minoranza deve andare aggregare pezzi dello schieramento renziano. Sia Letta, sia Berlinguer potrebbero ottenere i consensi di pezzi di sinistra dem che ora stanno con Renzi. Resta una domanda, che ieri in tanti si facevano: come l’avrà presa Speranza? Sarà stato informato, da Bersani, prima di leggere quelle parole su Repubblica? Si sa solo che ieri non ha commentato.