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sabato 5 novembre 2016

L'allarme della Nato agli alleati: "Così la Russia si spartirà l'Europa"

La Nato avverte: "La Russia vuole spartire l'Europa tra grandi potenze"



Grandi capacità militari, anche nucleari. E l'uso della forza indiscriminato nei Paesi vicini, come la Georgia o la Crimea, o considerati nella propria sfera di influenza, come la Siria. L'intervista a Jens Stoltenberg ospitata dal Corriere della Sera è da far rizzare i capelli in testa. Il segretario generale della Nato spiega che le modalità d'azione della Russia sono quelle di un Paese che "sta cercando di stabilire sfere di influenza basate su un vecchio modo d'intendere come dovrebbe essere l'Europa. Su una idea di grandi potenze che si spartiscono il continente. E non è l'Europa per la quale stiamo lavorando". Stoltenberg, poi, torna sull'invio di soldati nei Paesi baltici, che riguarderà anche militari italiani: "Noi abbiamo un mandato di deterrenza: siamo lì per difendere tutti gli alleati e un attacco contro un alleato farebbe scattare una risposta di tutti gli alleati".

Vince 500mila euro al Gratta & Vinci e... Pazzesco: cosa le succede in ricevitoria

Brindisi, vince 500mila euro al Gratta e vinci e fugge dalla ricevitoria



Una vincita record al quartiere Commenda di Brindisi: una signora di circa sessant'anni ha vinto 500mila euro al Gratta e vinci. Il tagliando è stato acquistato nella ricevitoria di via Mecenate 74. Il primo a complimentarsi con la vincitrice, una cliente abituale, è stato Cosimo Di Bello, il proprietario del negozio fortunato. Ma è divertente ciò che il signor Di Bello ha raccontato: la donna, alla vista del biglietto, è diventata paonazza, e poi ha chiesto al proprietario di controllare meglio. "Neppure io riuscivo a crederci - afferma Di Bello -, è la prima volta che ci capita una vincita così importante. Ho fatto appena in tempo a fotografare il biglietto, poi la signora è fuggita via in preda alla felicità". Prima della "fuga," comunque, la signora ha ringraziato il negoziante promettendogli che presto sarebbe tornata con un regalo.

Cavalcavia giù sulla Milano-Lecco Ci sono tre indagati: le pesanti accuse

Crollo del cavalcavia sulla superstrada Milano-Lecco: ci sono tre indagati


Tre avvisi di garanzia ad altrettanti ingegneri: due della Provincia di Lecco e uno dell'Anas. Li ha emessi la procura di Lecco nell'indagine sul crollo del cavalcavia lungo la superstrada 36 ad Annone, nel quale un automobilista era rimasto ucciso e altri erano rimasti feriti (compresi due bambini). L'inchiesta ipotizza i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Dei tre indagati, l'ingegnere Anas era responsabile della manutenzione del cavalcavia crollato sotto il peso del tir.

"Renzi? Vince il no, resta premier e..." Scenario: due strade, rischiosissime

Matteo Renzi, lo scenario se vince il No: due strade, rischiosissime


A Matteo Renzi stanno per aprirsi due strade: tenersi il Pd e e mollare Palazzo Chigi oppure restare premier, a proprio rischio e pericolo. Un retroscena del Giorno riferisce i giorni di dubbi amletici che attanagliano il presidente del Consiglio, di fronte allo scenario sempre più plausibile di una sconfitta del "Sì" al referendum del 4 dicembre. 

La prima opzione è quella di salire al Colle e rassegnare le dimissioni in caso di vittoria del No. A quel punto, Renzi suggerirebbe a Sergio Mattarella una soluzione "tecnica" (con l'amico Graziano Delrio, il nemico Pietro Grasso o il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, via di mezzo, come suoi eredi) per un governo di scopo appoggiato da Pd, Ncd e, magari, Forza Italia. Renzi resterebbe segretario dei democratici e approfitterebbe della situazione per lanciare bordate al governo, riprendendo quota tra gli elettori. Contemporaneamente, organizzerebbe il partito per resistere all'assalto che D'Alema e Bersani stanno preparando in vista del prossimo congresso. Di alternative vere a Renzi al momento non se ne vedono, a meno di che qualche big (Enrico Letta, Dario Franceschini, Andrea Orlando) non decida di metterci la faccia e andare alla sfida ufficiale. 

La seconda opzione, la più rischiosa, è quella di restare comunque a Palazzo Chigi, giocando sul fatto che maggioranze alternative in Parlamento non sono possibili. Il pro: tenere in mano lo scettro del potere e far pesare soprattutto con gli italiani la sua "insostituibilità", sperando poi in qualche incastro fortunato a livello economico e di politica estera. I contro: uscire di fatto debolissimo dal voto referendario con la prospettiva poco allettante di essere esposto ogni giorno al fuoco incrociato di Grillo, Berlusconi, Salvini, Meloni e pure gli anti-renziani dem, in un conto alla rovescia al voto politico che si concluderebbe con finale scontato. La vittoria dei 5 Stelle.

"Quelli non fatemeli nemmeno vedere" Renzi, chi non vuole sfidare in tv / Foto

Matteo Renzi: la lista nera di chi non vuole incontrare in tv



Questo sì, quello no. Da qui ai primi di dicembre, Matteo Renzi intende scegliersi gli avversari televisivi. E non fa nulla per nasconderlo. Ha già fronteggiato De Mita (capirai) e ha detto sì a Grillo (che però gli ha dato appuntamento in piazza), a D'Alema (che lo ha spernacchiato) e a Berlusconi (il quale pure gli ha risposto picche). La strategia del premier pare chiara. cercare di incrociare le spade con vecchi leader sperando nell'effetto-terminator. Cioè cancellarli del tutto facendo mostra di quel po' (non troppo, per la verità se non l'aspetto anagrafico) che di nuovo può far sfoggio. Ovvio, quindi, come riporta oggi Il Fatto Quotidiano, che sfugga i coetanei: in cima alla lista dei nomi da evitare ci sono quelli di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Luigi Di Maio. Gente che in tv è in grado di sfoderare grinta. E che di certo si guarderebbe bene dal trattarlo coi guanti di velluto.

venerdì 4 novembre 2016

Tiziana Cantone, mamma aveva ragione La verità su quei video hard su Facebook

Tiziana Cantone, i giudici: Facebook doveva rimuovere video hot dal sito 



Facebook avrebbe dovuto rimuovere tutti i contenuti lesivi dell’immagine di Tiziana Cantone, la 31enne napoletana suicidatasi lo scorso 13 settembre dopo che a sua insaputa sul web erano stati diffusi alcuni suoi video hard. A dirlo è il tribunale civile di Napoli Nord, con una decisione che segue di poche ore la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura partenopea della denuncia per diffamazione che era stata presentata dalla stessa Cantone nei confronti di 4 ragazzi, ritenuti responsabili della diffusione dei video su Whatsapp.

Dopo i video, diventati virali , la ragazza era diventata protagonista su Facebook di insulti e prese in giro da tutta Italia. Facebook Ireland aveva presentato ricorso al tribunale di Napoli Nord contro l’ordinanza del giudice che imponeva l’immediata cessazione e rimozione di ogni contenuto riferito alla 31enne suicida. «Una decisione che rappresenta un elemento positivo e che compensa in parte la delusione della madre per la richiesta di archiviazione», spiega a LaPresse l’avvocato Andrea, che assiste la famiglia Cantone in sede penale.

Quanto alla richiesta di archiviazione, il legale spiega che «Siamo in attesa di conoscere le motivazioni del provvedimento, e dopo faremo alcune valutazioni. Abbiamo un limite, la persona offesa non c’è più. Valuteremo, una volta letto il provvedimento se cè possibilità di chiedere ulteriori indagini e nel caso cercheremo di produrre alcune memorie». La mamma della 31enne, aggiunge Imperato, «è distrutta dalla vicenda».

Rita Levi Montalcini, guerra per l'eredità: famiglia distrutta, la polizia in casa

Montalcini, una famiglia in guerra: lotta sanguinosa per l'eredità



Spesso quando un personaggio famoso muore si scatenano lotte famigliari per l'eredità. E' successo anche a Rita Levi Montalcini. In  Corso Re Umberto 10, nel centro di Torino, nel palazzo che ospita la sede della onlus in memoria della scienziata premio, c’è anche l’appartamento della nipote, Piera. Ma Piera ha ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario e deve sloggiare perché sfrattata dal fratello, Emanuele.

Una lite in famiglia, clausole testamentarie ambigue, un’eredità contesa. La disputa ora è finita in tribunale, ci informa Carlotta Rocci su La Repubblica. Tecnicamente, è la società Fedora srl. che amministra le attività commerciali del palazzo a sfrattare Piera per morosità. In pratica, è proprio il fratello Emanuele a disporre lo sfratto, perché “se andiamo a vedere chi detiene le azioni scopriamo che in realtà il nome di Emanuele compare”, dichiara l'avvocato di Piera.

Piera e Emanuele Levi Montalcini sono i figli del fratello della scienziata italiana. Quando sua moglie è deceduta, ha lasciato nel testamento a Emanuele le quote della società di cui era l’unica beneficiaria economica. Con una clausola precisa: l’appartamento al secondo piano andava affidato in comodato d’uso a Piera insieme a una somma di denaro.

E allora perché lo sfratto, perché Piera ha aspettato di ritrovarsi in fretta e furia a riempire scatoloni e lasciar di corsa casa sua? Perché l’intestatario dell’appartamento risulta essere la figlia di Piera, Claudia Geromel Levi Montalcini. E da Zefora srl. fanno sapere che nel testamento di clausole con il nome di Claudia non ve ne è traccia. Un giudice risolverà la controversia.