Montalcini, una famiglia in guerra: lotta sanguinosa per l'eredità
Spesso quando un personaggio famoso muore si scatenano lotte famigliari per l'eredità. E' successo anche a Rita Levi Montalcini. In Corso Re Umberto 10, nel centro di Torino, nel palazzo che ospita la sede della onlus in memoria della scienziata premio, c’è anche l’appartamento della nipote, Piera. Ma Piera ha ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario e deve sloggiare perché sfrattata dal fratello, Emanuele.
Una lite in famiglia, clausole testamentarie ambigue, un’eredità contesa. La disputa ora è finita in tribunale, ci informa Carlotta Rocci su La Repubblica. Tecnicamente, è la società Fedora srl. che amministra le attività commerciali del palazzo a sfrattare Piera per morosità. In pratica, è proprio il fratello Emanuele a disporre lo sfratto, perché “se andiamo a vedere chi detiene le azioni scopriamo che in realtà il nome di Emanuele compare”, dichiara l'avvocato di Piera.
Piera e Emanuele Levi Montalcini sono i figli del fratello della scienziata italiana. Quando sua moglie è deceduta, ha lasciato nel testamento a Emanuele le quote della società di cui era l’unica beneficiaria economica. Con una clausola precisa: l’appartamento al secondo piano andava affidato in comodato d’uso a Piera insieme a una somma di denaro.
E allora perché lo sfratto, perché Piera ha aspettato di ritrovarsi in fretta e furia a riempire scatoloni e lasciar di corsa casa sua? Perché l’intestatario dell’appartamento risulta essere la figlia di Piera, Claudia Geromel Levi Montalcini. E da Zefora srl. fanno sapere che nel testamento di clausole con il nome di Claudia non ve ne è traccia. Un giudice risolverà la controversia.
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