"Vuoi stare da noi? Ti adegui" . Svizzera anti-Allah, i provvedimenti che frenano gli islamici
Il modello per l'integrazione ragionata e ragionevole degli islamici intransigenti? C'è, ed è a due passi da noi. In Svizzera, infatti, i cittadini hanno abbracciato la filosofia dell'interesse pubblico sulla libertà religiosa, mettendo in atto una serie di provvedimenti legislativi e culturali che limitano le rivendicazioni in nome di Allah.
Come riporta Il Giornale, uno di questi episodi è accaduto in una scuola di Therwil, nel cantone tedesco. Uno studente islamico si era rifiutato di stringere la mano alla professoressa perchè una regola coranica prevede di non toccare in nessun caso una donna non appartenente alla propria famiglia. I genitori del ragazzo avevano chiesto un'esenzione ufficiale per il figlio, ma il consiglio scolastico si è opposto in modo fermo: "Stringere la mano non è solo un segno di decenza, ma è un atto profondamente radicato nella nostra società e cultura" ha detto la dirigente dell'istituto. E il dipartimento dell'Educazione di Basilea-Landschaft ha ribadito che "L'interesse pubblico rispetto alla parità uomo-donna supera la libertà di coscienza degli studenti".
E' dell'anno scorso, inoltre, il referendum che vieta di indossare il burqa nei luoghi pubblici, regola valida anche per le consorti dei facoltosi sceicchi facilmente avvistabili in Svizzera, pena una multa di circa 200 euro. E nel 2009 i cittadini elvetici si sono anche pronunciati in favore di uno stop alla costruzione di nuovi minareti, mentre a giugno di quest'anno due ragazze islamiche non hanno ottenuto la cittadinanza svizzera per cui avevano fatto richiesta. Il motivo? Si erano rifiutate di nuotare in piscina insieme ai compagni maschi, mostrando di non essere pronte a diventare parte della comunità elvetica. Svizzera, insomma, modello di modernità laica.