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sabato 27 agosto 2016

SCANDALO DELLA SCUOLA Antisismica, è crollata subito Accusa forte: "Chi c'è dietro"

Scuola crollata ad Amatrice, l'accusa pesantissima: "Chi c'è dietro la ristrutturazione"



L'ombra della mafia sui lavori di ristrutturazione della scuola Romolo Capranica di Amatrice, crollata a causa del terremoto nonostante l'intervento risalisse appena al 2013. È il Fatto quotidiano a lanciare l'accusa pesante, in attesa di una indagine ufficiale della Procura di Rieti. 

I lavori, costati in tutto 700mila euro, sono stati eseguiti dalla Valori Scarl. Di quei soldi, 200mila euro sono stati prelevati dal fondo stanziato dal governo dopo il terremoto dell'Aquila. Il Fatto ripercorre gli intrecci societari: "La Valori scarl fa parte del gruppo Mollica il cui principale socio è Francesco Mollica nato a Patti in provincia di Messina nel 1977 - scrivono Milosa e Vecchi -. La Valori, poi, è detenuta per l'88% dalla Dionigi Soc. Coop la cui sede si trova a Roma in via Dionigi 43, un indirizzo che risulterà decisivo". Allo stesso indirizzo c'è la Sed srl che si occupa di elaborazione dati: "L'amministratore è un cittadino russo, il quale controlla anche la Ricos, una società immobiliare che fa parte del gruppo che detiene le quote della Valori scarl - proseguono i giornalisti del Fatto -. Al netto di questo risiko societario, ciò che solleva sospetti di mafiosità è uno degli azionisti della Sed. Si tratta di Domenico Mollica che ne detiene il 90% e che è nato a Piraino (Messina) nel 1955". L'uomo, oltre a essere il padre di Francesco Mollica, era coinvolto nel consorzio Aedars che nel 2013 ha ricevuto una interdittiva antimafia firmata dalla Prefettura di Roma, poi sospesa dal Tar del Lazio nel 2014, per "mancanza di collegamento" tra il consorzio e la criminalità organizzata. Il nome dei fratelli Mollica, peraltro, fu inserito da Angelo Siino, il "Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra", in un elenco di imprenditori che si spartivano gli appalti. Il legame tra il padre Domenico e il figlio Francesco è sufficiente a parlare di "ombre di Cosa Nostra" sulla scuola di Amatrice? Per il Fatto, sì. Una cosa è certa: quei lavori di ristrutturazione anti-sismica non furono realizzati a regola d'arte.

Le vittime: il conto è salito a 290 tutti i nomi di chi non c'è più

Terremoto di Amatrice, il bilancio delle vittime: nomi e cognomi di chi non c'è più


Il bilancio ufficiale del terremoto che ha devastato Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto, aggiornato di ora in ora, parla di 290 vittime. Molte di loro, però, devono ancora essere identificate. I feriti sono 388, gli sfollati rimasti senza casa 2.500. Qui di seguito i nomi e i cognomi dei morti accertati, a cui i soccorritori sono riusciti a dare un volto. Intere famiglie distrutte, madri e padri che piangono i figli, bambini rimasti orfani, comunità cancellate e obbligate a ricominciare da zero.

L'elenco delle vittime - Ciarpella Giordano (Roma, 4 anni), Cicconi Anna (Amatrice, 57 anni), Ciciarelli Elisa (Guidonia, 7 anni), Ciciarelli Cesare (Amatrice, 47 anni), Colaceci Rita (Pomezia, 69 anni), Conti Luciana (Amatrice, 71 anni), Conti Santarelli Elisa (Piacenza, 85), Corsaro Federica (Fiumicino, 30), Cortellesi Felicia (Amatrice, 87), Cortellesi Stefania (Roma, 48 anni), Cossu Andrea (Roma, 48 anni), D'Alessio Teresa (Roma, 88 ani), D'Annibale Carlo (Amatrice, 76), Daogaru Aurelia (Nettuno), Dell'Otto Giacomo De Luca Emanuela (Roma, 41 anni), D'Emidio Giovanni (Amatrice, 94), De Santis Oyidi Carmela (Roma, 83), Desideri Barbara (Roma, 35 anni), Di Battista Loretta (S. Angelo, 62), Di Carlo Remo (Roma, 69 anni), Di Cesare Enzo (Latina, 73 anni), Di Cola Teodora (Amatrice, 80 anni), Di Domenico Silvia (Roma, 54 anni), Di Giammarco Clementina (68), Di Sebastiano Claudio (66 anni), Evangelista Ennio (Roma), Fedeli Giampiero (Roma, 65 anni), Feliziani Maria (Roma, 85 anni), Ferrari Bianca (Roma, 61 anni), Ferretti Maria (Amatrice, 40 anni), Filotei Ercole (Roma, 50 anni), Fortini Liliana (Amatrice, 85 anni), Romualdi Sofia (Roma, 81 anni), Rosini Adele (Amatrice, 75 anni), Rubei Maria (Roma, 44 anni), Rubei Pompeo (Amatrice, 54 anni), Russo Anna Rosa (roma, 62 anni), Salvati Antonio (Roma, 56 anni), Santarelli Vittoria (Amatrice, 59), Santarelli Marco (Frosinone, 28), Sciubba Stefano (Roma, 61 anni), Sebastiani Gabriele (Amatrice, 84), Serafini Pietro (Amatrice, 84 anni), Serafini Andrea Serafini Simone Serva Olivia (Roma, 50 anni), Spurio Giuseppe (Amatrice, 74), Taddei V. Benedetta (Amatrice, 3), Taddei V. Giuseppe (Amatrice, 10), Tomei Andrea (Amatrice, 29 anni), Tondinelli Eleonora (Amatrice, 78), Toro Erion (Amatrice, 30 anni), Torroni Graziella (Accumoli, 34), Torroni Iole (Amatrice, 18 anni), Torroni Margherita (Roma, 55 anni), Trabalza Fabrizio (Roma, 45 anni), Tuccio Stefano (Accumoli, 8 anni), Tuccio Riccardo (Accumoli, 1 anno), Tuccio Andrea (Accumoli, 34 anni), Tulli Ezio (Nettuno, 42 anni), Tulli Leonardo (Nettuno, 14 anni), Tulli Ludovica (Nettuno, 12 anni), Umbro Vito (Vibo Valentia, 63 anni), Valentini Assunta (Fontenuova, 90), Valiente O. Rosaura (Amatrice, 59), Volpini Maria Luisa (Amatrice, 78).

FUNERALI DI STATO Mattarella e i politici Le lacrime di coccodrillo

Sergio Mattarella sui luoghi del terremoto. Poi funerali di stato al palazzetto di Ascoli



Il giorno del dolore, dopo quelli dello strazio. Nella giornata di lutto nazionale proclamata dal governo l'altroieri, oggi ad Ascoli Piceno si tengono i funerali di Stato per 34 delle 290 vittime del terremoto. Nel palazzetto dello sport, perchè in chiesa non ci stavano. E' lì che sono arrivate le più alte cariche dello Stato: il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Tutti lì a piangere simbolicamente non solo quelle 34 persone che hanno perso la vita, ma anche, simbolicamente, le 260 e oltre (il conteggio purtroppo è ancora in corso) che sono morte tra Amatrice, Accumoli e Arquata.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha seguito un percorso diverso rispetto alle altre cariche dello Stato: prima di giungere ad Ascoli Piceno, infatti, il capo dello Stato ha voluto visitare i luoghi del sisma, giungendo in elicottero prima ad Amatrice per poi fare tappa anche ad Accumoli, il paese che in pratica non esiste più. Mattarella si è intrattenuto con le autorità locali e ha voluto personalmente ringraziare i soccorritori, ancora all'opera, per il lavoro incredibile svolto negli ultimi giorni. 

I sopravvissuti hanno perso tutto e ora le toghe possono rovinarli

I sopravvissuti al terremoto hanno perso tutto, ora li indagano per omicidio colposo



I sopravvissuti al terremoto piangono i morti, ma tra poco potrebbero finire a processo. È la Procura di Rieti ad avvisare: "C'è la responsabilità della natura e della faglia che si muove, e c'è la responsabilità degli individui. È quella che stiamo cercando di ricostruire". La questione, sia pur a caldo di un disastro da oltre 280 morti, è chiara: i magistrati voglio capire come sono stati realizzati i lavori di ristrutturazione degli edifici crollati. Quelli pubblici (come la scuola elementare di Amatrice, rifatta nel 2012 in apparenza secondo criteri anti-sismici) ma anche quelli privati. E così chi ha perso figli, mogli, mariti e madri potrebbe ritrovarsi tra poco in un altro incubo (sicuramente minore), quello legale. 

Omicidio colposo - La legge, è questo il presupposto del procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, parla chiaro: chi ristruttura o modifica anche solo parzialmente un edificio in zona sismica deve adeguarsi alle normative anti-sismiche. E qui dunque entra in ballo la responsabilità dei proprietari privati e delle ditte che hanno eseguito i lavori. I singoli cittadini che hanno eseguito in prima persona modifiche alle abitazioni, qui la drammatica beffa, potrebbero essere considerati penalmente responsabili della morte dei loro cari. Come spiega il Messaggero, "basta aver spostato un tramezzo per rischiare di essere accusati di omicidio colposo". 

Macerie piantonate - Si rischia insomma un'inchiesta gigantesca. Quasi sicuramente partirà quella sui lavori agli edifici pubblici, tanto che la Procura di Rieti vuole predisporre un servizio di pattugliamento e piantonamento di quegli stessi edifici e palazzi crollati: sotto le macerie ci sono atti e documenti decisivi per risalire a eventuali responsabilità. Due sono gli edifici nel mirino: il campanile di Accumoli, che ha travolto e ucciso un'intera famiglia, e la chiesetta di Sant'Angelo inaugurata lo scorso 12 agosto: entrambi erano stati ristrutturati dopo il terremoto dell'Umbria del 1997, sfruttando le leggi di finanziamento post-sisma.

Bruno Vespa, un flop totale a Porta a porta: ascolti in picchiata

Bruno Vespa, un flop totale a Porta a porta: ascolti in picchiata


di Gaetano Daniele



Massacrato di critiche e punito dagli ascolti. Bruno Vespa ha pagato carissimo la sua seconda puntata speciale di Porta a porta sul terremoto di Amatrice. Netto calo di ascolti rispetto alla prima serata: 2 milioni di euro netti contro i 3 di 24 ore prima, per uno share sceso di 5 punti dal 17,8% al 12,8. 

LA CRITICA DI BEPPE GRILLO «Vespa, Del Rio e i terremoti che 'creano lavoro...'». Lo scrive Beppe Grillo in un tweet che rimanda ad un post sul suo blog firmato da Dario De Falco, il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle a Pomigliano d'Arco. «Non volevo crederci quando ieri sera mi hanno invitato a guardare questo video. Ma purtroppo ho dovuto constatare con i miei occhi che, l'altra sera a Porta a Porta, il terremoto sia diventato il volano dell'economia», scrive l'esponente del M5S che riporta alcuni virgolettati della trasmissione.

«Bruno Vespa: 'Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l'economia perché pensi l'edilizia che cosa non potrebbe farè; Graziano Del Rio: 'Adesso L'Aquila è il più grande cantiere d'Europa e anche l'Emilia è un grandissimo cantiere in crescita, farà Pil'; Bruno Vespa: 'Darà lavoro ad un sacco di gentè».

«Menomale che in studio, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, ha detto che, con i soldi impiegati per riparare i danni dei terremoti, avremmo potuto mettere in sicurezza la stragrande maggioranza dei fabbricati che hanno dei problemi. Allora, forse, avremmo potuto evitare anche le stragi di tanti innocenti. E questo viene prima di qualsiasi economia perché la vita umana ha un valore inestimabile. Non ce lo dimentichiamo», conclude De Falco. 

Raiola, il segreto dietro la spesa folle: perché compra la villa di Al Capone

Ecco perché Raiola vuole comprare la villa di Al Capone



Della volontà di Mino Raiola di acquistare la villa di Miami che fu di Al Capone si è scritto molto in questi giorni. Il settimanale Gente (in edicola da sabato 27 agosto) ha scoperto che il super agente dei calciatori avrebbe un motivo in più per volerla: la madre del gangster più famoso d’America si chiamava Teresa Raiola e come il marito nonché padre di Al Capone era originaria di Angri, il paese in provincia di Salerno da cui proviene proprio Mino Raiola. Al Capone, insomma, potrebbe essere un parente del re del calciomercato di questa estate.

Sberla ai dipendenti pubblici: la pagella Così ora potranno essere licenziati

Schiaffo ai dipendenti pubblici: la pagella. Così adesso potranno essere licenziati



I dipendenti pubblici avranno presto una pagella con la quale sarà valutato il loro lavoro ed eventualmente anche la tenuta del loro posto di lavoro. Avanza un po' a fatica la riforma della Pubblica amministrazione voluta dal governo di Matteo Renzi che porta un giro di vite sui soldi distribuiti a pioggia finora a funzionari pubblici e dirigenti. Con il decreto approvato in via preliminare i dirigenti resteranno in carica quattro anni, rinnovabili una sola volta per due anni, ma solo in caso di buoni voti.

La carriera del dipendente pubblico con almeno tre anni di servizio passerà per una selezione sulla quale vigileranno tre commissioni, una statale, una regionale e una locale. Per i super-capi, i 524 direttori generali della Pa, l'ingresso sarà più soft, godranno di una corsia preferenziale negli interpelli a quanti hanno maturato la prima fascia, cioè quelli con cinque anni di servizio. Quando l'incarico sarà scaduto però non ci saranno rinnovi automatici, ma tutti dovranno passare attraverso una nuova selezione.

Il sistema di valutazioni sui singoli dirigenti andrà così a creare un mercato interno nel quale poter scegliere quelli con i voti migliori. Chi non dovrà superare la sufficienza alla fine del ruolo svolto avrà un anno di tempo per trovare un nuovo incarico. Passato questo periodo perderanno il posto. In quel caso comunque il dirigente può sempre salvare il suo posto di lavoro, ma puntando a ruoli di fascia più bassa, anche nella stessa amministrazione nella quale ha fallito.