Schiaffo ai dipendenti pubblici: la pagella. Così adesso potranno essere licenziati
I dipendenti pubblici avranno presto una pagella con la quale sarà valutato il loro lavoro ed eventualmente anche la tenuta del loro posto di lavoro. Avanza un po' a fatica la riforma della Pubblica amministrazione voluta dal governo di Matteo Renzi che porta un giro di vite sui soldi distribuiti a pioggia finora a funzionari pubblici e dirigenti. Con il decreto approvato in via preliminare i dirigenti resteranno in carica quattro anni, rinnovabili una sola volta per due anni, ma solo in caso di buoni voti.
La carriera del dipendente pubblico con almeno tre anni di servizio passerà per una selezione sulla quale vigileranno tre commissioni, una statale, una regionale e una locale. Per i super-capi, i 524 direttori generali della Pa, l'ingresso sarà più soft, godranno di una corsia preferenziale negli interpelli a quanti hanno maturato la prima fascia, cioè quelli con cinque anni di servizio. Quando l'incarico sarà scaduto però non ci saranno rinnovi automatici, ma tutti dovranno passare attraverso una nuova selezione.
Il sistema di valutazioni sui singoli dirigenti andrà così a creare un mercato interno nel quale poter scegliere quelli con i voti migliori. Chi non dovrà superare la sufficienza alla fine del ruolo svolto avrà un anno di tempo per trovare un nuovo incarico. Passato questo periodo perderanno il posto. In quel caso comunque il dirigente può sempre salvare il suo posto di lavoro, ma puntando a ruoli di fascia più bassa, anche nella stessa amministrazione nella quale ha fallito.
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