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martedì 16 agosto 2016

Allarme scabbia, ci sono altri tre casi La protesta dei vigili e la denuncia

Allarme scabbia, ci sono altri tre casi a Roma



Altri tre casi di scabbia nel centro accoglienza minori Villa Spada. La denuncia da parte del Coordinamento Romano dell’Ugl di Polizia Locale che comunica che ieri “sono stati registrati ulteriori tre casi, con tanto di isolamento di alcuni locali e degli ospiti, refrattari al trattamento dermatologico fin qui adottato”. Un focolaio che sarebbe partito da un minore ospite della struttura di accoglienza di via della Riserva Nuova e che ieri avrebbe riguardato quella di via Annibale Maria Di Francia. Il sindacato dei ‘caschi bianchi’ accusa la struttura “di non aver nemmeno informato, gli agenti che collaborano al servizio di identificazione dei minori, interagendo con gli stessi nel corso delle interviste e trasportandoli a bordo delle auto di servizio, presso il gabinetto di Polizia Scientifica e l'ospedale militare del Celio per le visite volte ad accertarne l'età effettiva”.  

“Siamo alle solite - dichiara in una nota Marco Milani Coordinatore Romano della UGL Polizia Locale -. I nostri agenti vengono impiegati in servizi impropri, specie considerando come il contratto sia da dipendenti comunali e non preveda nemmeno la causa di servizio per tutte quelle patologie od infortuni riportati nel compiere il proprio dovere. Troviamo inoltre scandaloso che nessuna informazione di tali malattie infettive venga data dalle strutture agli agenti incaricati di trasportare ed interagire con i soggetti infetti".

L'Ugl aveva già denunciato altri casi di scabbia e tubercolosi nelle strutture ai tempi dell’amministrazione Marino, (aprile 2015) “ottenendo una smentita dall’allora assessore alle politiche sociali Danese, lo stesso giorno in cui venivano certificati ulteriori 14 casi”. “Chiediamo formalmente al Sindaco di Roma ed al Comandante del Corpo - conclude la nota dell’Ugl di Polizia Locale - di sospendere il servizio di Polizia Locale presso questi centri - continua il sindacalista- , in attesa di un nuovo protocollo che garantisca la sicurezza sanitaria dei minori ospiti e dei lavoratori e che escluda categoricamente il trasporto e lo smistamento di tali persone, gravando sul bilancio del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale”. 

Boschi al mare, Boldrini in campagna e Renzi...Il Ferragosto privato dei politici

Boschi al mare, Boldrini in campagna, Renzi in Versilia ma...Il Ferragosto privato dei politici



Dove hanno passato il Ferragosto i politici? Quaranta giorni di ferie per deputati e senatori, ma premier e ministri fanno vacanze molto più brevi. Matteo Renzi che in vista dell'autunno bollente che lo aspetta, dovrebbe trascorrere qualche giorno di relax in famiglia in Versilia. Ma ha in testa Palazzo Chigi. Stando a quanto scrive il sito Affaritialiani.it il presidente della Repubblica  Sergio Mattarella resterà, invece, a Selva di Val Gardena fino a dopo Ferragosto.  Il 19 agosto, a Rimini, il Capo dello Stato inaugurerà l'edizione 2016 del Meeting di Cl. Dopo, forse, qualche altro giorno di riposo nella tenuta presidenziale di Castelporziano e nella natìa Palermo.  L'Alta Val Pusteria è stata scelta dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Il siciliano Piero Grasso sarà a Palermo, nella sua città con la sua famiglia. Così come Laura Boldrini, dopo qualche giorno di mare, sarà nella sua case nelle Marche. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi resterà in Italia, in famiglia, ma la destinazione è rigorosamente top secret. Marianna Madia al mare, sul litorale romano. Silvio Berlusconi a Villa Certosa in Costa Smeralda.  Mare e in Italia, ma riserbo sulla località prescelta, per Giorgia Meloni, in dirittura d'arrivo con la gravidanza. Il leader leghista Matteo Salvini ha trascorso qualche giorno a Cervia . 

lunedì 15 agosto 2016

Ferragosto amaro per Matteo Renzi spunta il sondaggio che lo gela

Ferragosto amaro per Matteo Renzi: i numeri che lo gelano



Ferragosto amaro per Matteo Renzi. Secondo un sondaggio realizzato da Scenari Politici Winpoll per HuffingtonPost il numero di elettori che vogliono votare "no" al referendum costituzionale previsto per il prossimo autunno supera quello che intendono avallare i suoi cambiamenti. ". Il 53% degli intervistati è infatti deciso ad andare a votare contro la riforma voluta dal governo presieduto da Matteo Renzi. Mentre solo il 47% del campione sceglierà di promuovere la nuova Costituzione. Il sondaggio ha rilevato anche il dato sull'affluenza che racconta di un 49% degli italiani è sicuro di recarsi alle urne. Il 26% si dice ancora indeciso. Mentre il 25% è certo di non votare. 

Tragedia sulla giostra alla festa di paese Muore un 15enne: cosa stava facendo

Tragedia sulla giostra alla festa di paese. Muore un 15enne: cosa stava facendo



È morto a 15 anni dopo aver battuto il torace contro il passamano di una giostra, il Tagadà. È successo a un ragazzo ieri sera ad Alezio, in provincia di Lecce, nel luna park allestito per i festeggiamenti della madonna della Lizza. Il ragazzo avrebbe perso l'equilibrio mentre era sulla giostra. Trasportato al vicino ospedale Fazi di Lecce, è morto poco dopo l'arrivo.

EMERGENZA IMMIGRAZIONE "Immigrati scansafatiche? Qui no" Rivolta dei Vip di sinistra: la bordata

"Immigrati scansafatiche? No, grazie". Radical chic in rivolta, parla l'ex comunista



Finora la variegata comunità radical chic dei vacanzieri di Capalbio ha fatto sentire solo qualche borbottio dopo la notizia dell'arrivo di alcune decine di immigrati nel comune Toscano. Una disdetta nel bel mezzo delle vacanze che rischia di rendere sgradevole il periodo di relax di intellettuali e boiardi di Stato. Tra di loro però c'è anche Chicco Testa, uno che non ha mai abbracciato il politicamente corretto, che al Corriere della sera spiega quale sia la sua posizione: "Sì all'arrivo dei 50 migranti in paese - ha detto - se lavorano, no alla loro presenza se devono bighellonare tutto il giorno".

Presidente di Assoelettrica, il manager Testa è stato pur sempre parlamentare comunista e poi del Pds. Se le stesse cose le avesse dette un leghista, è assai probabile che si sarebbero scatenate accuse di razzismo. Nel suo caso Testa è sicuro della bontà della sua linea: "Non è ovviamente una considerazione razzistica, io la penso più o meno come Claudio Petruccioli, ma con la differenza se pur sostanziale, di dare un'occasione a questi ragazzi. Che magari hanno anche abilità particolari, sono bravi in alcuni mestieri. La discriminante è il lavoro. E capisco chi, a Capalbio, esprime perplessità nell'accogliere gente che magari sta a soggiornare senza riuscire a fare niente".

"Quella rapina dell'Inps agli italiani" Giordano svela il trucco sulle pensioni

"Le rapine agli italiani dell'Inps", Giordano svela il trucco sulle pensioni Ecco la verità



Pubblichiamo Posta Prioritaria, la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla missiva di un lettore.

Caro Giordano, negli anni Novanta l' Inps incamerò "enne" anni di contributi da lavoratori che, come me, impiegata di concetto per 10 anni in un' azienda a suo tempo monopolista in Italia si vide annullare tali importi perché "troppo vecchi". Possibile? Ma se c' è gente che riscuote pensioni per 40 anni relative a versamenti molto più agée… Ma c' è di più: chi voleva, poteva proseguire a versare contributi volontari fino al raggiungimento dell' età pensionabile (pari a 120 euro mensili attuali) mentre per coloro che, come me, non si sono fatti convincere, gli importi versati in moneta legale sono stati fagocitati dalle casse Inps. Preciso che non pretendo la pensione con il sistema contributivo, come ora si predica, ma semplicemente la restituzione di quanto versato, maggiorato, logicamente degli interessi maturati in 44 anni, periodo nel quale l' Inps li ha usati come ha voluto… Lo Stato, quando il cittadino non versa quanto richiesto, provvede al sequestro dei beni, mentre il cittadino servo della gleba deve abbozzare e stare zitto nel caso sia lo Stato a non osservare le norme relative ai contributi. Bel Paese che pretende di esportare altrove la democrazia… Quale democrazia? Ma mi faccia il piacere, come diceva Totò…

Carla Gattico - Torino

La questione è nota, ma non per questo meno urticante: il fatto che l'Inps abbia trattenuto i contributi versati dalle persone che non hanno raggiunto la soglia minima per avere la pensione è una rapina. Non ci sono altri modi per definirla. Se si comportasse in questo modo un gestore di risparmi privati verrebbe arrestato, non crede signora Carla? C'è solo una cosa che lei sbaglia: non è vero che lo Stato "non osserva la norme". Lo Stato le norme, in casi come questo, le osserva eccome. Peccato che le norme non stiano proprio dalla parte dei cittadini. Non di tutti, almeno. Perché non le sarà sfuggito, amica di Torino, che proprio mentre lei perdeva tutti i suoi contributi c'erano persone che sono riuscite ad avere la pensione pur avendo lavorato assai meno anni di lei. Le faccio un esempio? Il 1 agosto 1983 andò in pensione una bidella di Lissone. Aveva 32 anni e aveva lavorato nella scuola appena 11 mesi. Appena assunta, infatti, aveva fatto il ricongiungimento con contributi versati nel settore artigianale a Messina (dove pare si fosse occupata di tappezzeria) e questo fece scattare la famosa clausola delle baby pensione (14 anni, 6 mesi, 1 giorno). Da allora la signora vive felicemente con un assegno mensile. Anche grazie ai soldi suoi. Ed è tutto perfettamente, maledettamente legale, mi creda.

I Kim Jong-Un è andato su tutte le furie. La crudele vendetta contro gli atleti a Rio

Olimpiadi, Kim Jong-Un è su tutte le furie. La sua crudele vendetta sugli atleti



Prima di partire per il Brasile, tutti gli atleti della Corea del Nord erano stati avvertiti dal leader Kim Jong-Un su tutto quello che avrebbero potuto e non potuto fare. Il governo aveva diramato un vademecum dettagliato distribuito ai 31 nordcoreani in gara a Rio, un elenco di regole con una base fondamentale: non sono ammesse interazioni con atleti provenienti da altre nazioni, se non per lo stretto necessario. Qualcuno ha provato a sfuggire alla morsa del regime, come le atlete della ginnastica artistica che si sono azzardate a fare un selfie con le colleghe della Corea del Sud. Chissà cosa accadrà loro al ritorno in patria. Ma quel che più ha irritato il regime nordcoreano è stato il gesto della coreana Samsung che sui Giochi ha investito tanto. L'azienda ha voluto regalare a tutti i partecipanti delle Olimpiadi oltre 11 mila smartphone e tablet per un'enorme operazione di marketing. Ma secondo Radio Free Asia, ripresa da Repubblica, appena arrivata la notizia ai funzionari del governo presenti a Rio, uno di loro si è fiondato allo stand dell'azienda per sequestrare i 31 apparecchi. Solo i maligni hanno pensato che quegli apparecchi siano finiti nelle tasche dei dirigenti del partito dei lavoratori nordcoreano.