Feltri avvisa il Papa: "Svegliati, sei il primo della lista dell'Isis"
di Vittorio Feltri
Il Papa ha le sue idee e noi gliele lasciamo tutte. Non abbiamo alcuna intenzione - a differenza di Scalfari - di insegnare al pontefice a fare il Pontefice, dato che facciamo già fatica a fare il nostro mestiere di cronisti. Quindi non entriamo nel merito della sua attività pastorale. Ci mancherebbe. Però quando lui parla non possiamo fare finta che parli Pinco Pallino, per cui ammettiamo che le sue affermazioni a commento della tragedia in Normandia ci hanno stupito. Egli ha detto, davanti al corpo del prete ammazzato, nella maniera nota, che effettivamente il mondo è in guerra, però non si tratta di guerra di religione.
Può darsi che abbia ragione. Nel caso tuttavia ci dovrebbe spiegare, il Santo Padre, per quale motivo i terroristi islamisti - non buddisti e neppure atei - abbiano preso di mira e sgozzato un sacerdote cattolico e non un viandante qualsiasi, uno spazzacamino, un rappresentante di commercio o un calciatore. Non è una guerra di religione? Allora che roba è? Guerra dei bottoni? Conflitto generazionale? Tra l’altro segnaliamo rispettosamente al capo della cristianità che i tagliagole ogni qual volta agiscono di coltello o di pistola o di mitra non dimenticano mai di citare il mandante, cioè Allah, in nome e per conto del quale compiono le loro sante stragi. Non è tutto, caro Bergoglio detto Francesco. Gli assassini oggi di moda si vantano di essere musulmani, ostentano la loro fede, si preoccupano di far sapere all’universo di essere comandati dal loro dio ogni qual volta danno il via agli eccidi di cui poi si vantano.
In varie circostanze, prima di procedere alle esecuzioni in puro stile da macelleria, sottopongono a una sorta di esame dottrinario coloro che hanno identificato quali candidati vittime. Gli rivolgono domande relative al Corano onde verificare il loro grado di conoscenza del testo sacro maomettano, e se gli interrogati dimostrano di non conoscerlo abbastanza approfonditamente sono destinati a morire ammazzati. E lei, Santità, insiste a dire che questa non è una guerra di religione? Abbia pazienza, cos’altro è, una partita di scacchi? Una gara enigmistica? Come mai lei chiude gli occhi dinanzi alla realtà più evidente? Teme che inimicandosi personalmente il feroce Aladino il Vaticano venga assaltato e distrutto? Rifletta. Se gli islamisti hanno deciso di incendiare San Pietro non sarà lei a salvarlo inginocchiandosi al Califfo. Che non sogna altro che vedere la Cappella Sistina data alle fiamme. Pontefice, si dia una svegliata e una regolata: siamo tutti in pericolo, lei di più. Se non fosse una guerra di religione, e di civiltà, saremmo più tranquilli. Invece lo è e il papa è il primo della lista nonostante la sua apertura ai giustizieri di Allah.