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martedì 5 luglio 2016

C'è crisi, possono tagliare le pensioni Mazzata delle toghe: ecco chi ci perde

Corte costituzionale, legittimo il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro


Corte costituzionale, legittimo il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro

La Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo il contributo di solidarietà, previsto dalla legge di stabilità 2014, per un triennio sulle "pensioni d'oro. I giudici della Consulta hanno, infatti, respinto le questioni di costituzionalità sollevate con ordinanze di rimessione da diverse sezioni giurisdizionali regionali di Corte dei Conti. 

Taglio progressivo - Quella misura voluta dal governo Letta, secondo i giudici, "non aveva natura tributaria" e aveva una motivazione solidaristica ben definita, riguardando solo gli assegni più ricchi, da 91mila euro in su. Un prelievo progressivo: 6% per gli importi da 91 a 130mila euro, il 12% per quelli da 130 a 195mila, il 18% per lo scaglione successivo. Un sospiro di sollievo per il governo Renzi, che si sarebbe ritrovato costretto a rimborsare 160 milioni di euro.

"Ma cosa significa?": tormento segreto Bossetti crolla dopo la visita di Marita

Bossetti, il dolore dopo la visita di Marita in carcere: tormentato da una domanda



"Mi stanno uccidendo". Massimo Bossetti riceve la prima visita in carcere della moglie Marita Comi dopo la condanna all'ergastolo per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio e non riesce a trattenere rabbia e frustrazione. L'operaio di Mapello, che continua a professarsi innocente, è terrorizzato dalla pena accessoria che scatterebbe con la condanna in terzo grado: "Mi hanno tolto la potestà genitoriale. Cosa significa? Che non vedrò più i miei figli?". È questo il dubbio che lo tormenta e di cui ha parlato con Marita e il suo legale Salvagni. "Se io sono innocente come possono condannarmi? - continua a ripetere - Devo andare avanti per i miei figli e quando avrò superato questo momento di disperazione continuerò a lottare".

"FALLIRANNO BANCHE" "La Germania ci fa la guerra, ecco chi pagherà il conto"

Banche, sarà un'estate caldissima: "L'Italia rischia, Berlino ci fa la guerra"


La Brexit lo ha dimostrato: l'Italia resta "un Paese esposto, vulnerabile", con due grossi problemi, il debito pubblico e le banche. Ecco perché "rimarremo a rischio". A sostenerlo, intervistato dal Fatto quotidiano, è Lorenzo Codogno, ex capo economista del ministero del Tesoro e docente alla prestigiosa London School of Economics, nonché fondatore e capo economista della società di consulenza finanziaria LC Macro Advisors. 

In guerra con la Germania - La decisione del governo di preparare un "salvagente" per gli istituti con corpose garanzie pubbliche, secondo Codogno, potrebbe favorire una guerra politica e finanziaria in realtà già iniziata: "È in corso un attacco frontale della Germania alla Commissione europea. Al Consiglio europeo le proposte italiane sono state rigettate e le trattative si svolgono ora solo su base bilaterale e nel quadro delle regole sugli aiuti di Stato e della direttiva sul bail-in". 

Chi pagherà il conto - La trattativa italiana con l'Europa avrà un risultato ("l'iniziezione di soldi pubblici nel sistema bancario") e un costo, salatissimo: "La ristrutturazione di alcuni istituti di credito", con "sacrifici imposti ad azionisti e probabilmente a obbligazionisti junior. Questi sacrifici non dovrebbero toccare i depositanti, ma è inevitabile un piano di ristrutturazione che comprenda il coinvolgimento di investitori privati". 

Oltre il tetto del 3% - L'ingresso del capitale pubblico, spiega Codogno, "può avvenire attraverso un fondo, una specie di super Atlante, che entri nel capitale delle banche, con il coinvolgimento dello Stato attraverso la Cassa depositi e prestiti". Peserà non sul deficit strutturale ma su quello nominale, portandolo al di sopra del tetto europeo del 3%, con automatico "percorso di rientro". 

L'estate calda - L'estate che sta arrivando, conclude l'esperto, sarà "calda". Magari non come quella tragica del 2011, ma ci sarà da ballare. E la Germania, che pure ha una bella bomba a orologeria come Deutsche Bank? "Ci sono delle fragilità nel sistema tedesco che però è in parte in mano a un azionista pubblico. In Italia i conti pubblici sono un grosso problema, in Germania hanno più margini. Questo legame tra lo Stato sovrano e il sistema bancario è quindi particolarmente pericoloso in Italia, meno in Germania".

martedì 28 giugno 2016

Mancato controllo della vescica: un nuovo modello per la diagnosi

Controllo della vescica: un nuovo modello per la diagnosi


di Pierluigi Montebelli



Tra le più gravi conseguenze delle lesioni midollari traumatiche, la disfunzione vescicale rappresenta anche uno tra i principali ostacoli al reinserimento sociale, scolastico o lavorativo delle persone con lesioni spinali. Non a caso, il recupero dell’autonomia nella minzione è considerato dai pazienti stessi come assolutamente prioritario, spesso ancor più di quello delle capacità deambulatorie. Ma se nella letteratura scientifica e nella pratica medica esistono modelli di predittività del recupero delle funzioni locomotorie e della mobilità degli arti superiori, non è così per le funzionalità delle vie urinarie. O meglio, non lo era fino ad oggi. È proprio questo infatti l’importante e innovativo risultato di un lavoro firmato, tra gli altri, dai ricercatori del Centro Spinale, dello SpiRe e dell’Ambulatorio di Urologia della Fondazione Santa Lucia, guidati dal dottor Giorgio Scivoletto: l’elaborazione di un modello che permette di prevedere se, ad un anno dalla lesione, il paziente avrà recuperato o meno la capacità di urinare spontaneamente. Lo studio, pubblicato a giugno dalla rivista scientifica Plos Medicine, ha esaminato i dati relativi a 1.250 soggetti con lesione midollare traumatica inclusi nel database dell’European Multicenter Spinal Cord Injury - EMSCI, di cui la Fondazione Santa Lucia è l’unico membro italiano. 

La ricerca è stata condotta sulla base di alcuni dati neurologici, riguardanti la forza e la sensibilità degli arti inferiori, e alcuni dati funzionali sulla gestione degli sfinteri, registrati al momento della prima valutazione del paziente, entro 30 giorni dalla lesione. Il modello ha mostrato un’efficacia elevatissima: il 94 percento dei casi. Ciò significa che è ora possibile rispondere tempestivamente e con certezza alla richiesta d’informazione dei pazienti sulla loro possibilità di recupero della funzione vescicale e, di conseguenza, attuare misure utili alla loro futura qualità di vita. In particolare “il cateterismo intermittente - spiega il dottor Giorgio Scivoletto - è il cardine delle cure rivolte ai pazienti con questa disfunzione. È oggi l’unica tecnica a disposizione che rispetti l’alternanza fisiologica del riempimento e dello svuotamento vescicali, senza richiedere la presenza di alcun corpo estraneo, possibile fonte di complicazioni, all’interno della vescica”. Numerosi studi e l’esperienza clinica diretta dimostrano che questa tecnica, correttamente eseguita, riduce il rischio di infezioni urogenitali anche in ambiente ospedaliero. Può essere eseguita in autonomia dai pazienti con frequenza media di 4-5 volte al giorno. “Mentre in ospedale è raccomandata una procedura sterile, a casa può essere effettuata in sicurezza semplicemente lavando accuratamente le mani e le parti interessate”, spiega il Neurologo. 

“L’educazione all’autocateterismo intermittente è al centro delle cure riabilitative rivolte ai pazienti mielolesi - continua Scivoletto - insieme ad adeguate raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni e all’indicazione della quantità di liquidi adeguati da assumere nel corso della giornata. Per chi non può sperare nel recupero dell’orinazione spontanea - conclude il medico - questi strumenti diventano essenziali a migliorare la qualità di vita”. Oltre a rappresentare un evento fortemente drammatico per le persone colpite, le lesioni traumatiche del midollo spinale - il 65 percento delle mielolesioni in Italia -  rappresentano un forte onere per il sistema sanitario. Traumi derivanti nella maggior parte dei casi da incidenti stradali, cadute e incidenti sportivi, si trasformano infatti spesso in invalidità permanenti. Ma mentre in passato le complicanze sistemiche generate da disfunzioni del tratto urinario erano responsabili per oltre il 40 percento dei decessi tra gli individui colpiti, oggi la combinazione di auto-cateterismo, trattamenti farmacologici e regolari indagini urodinamiche ha rivoluzionato la cura dei pazienti affetti da questo tipo di lesioni, riducendo questo dato al 13 percento.

I genitori non pagano la retta scolastica, alunni vanno a piedi...

I genitori non pagano la retta scolastica. Mensa sì, ma gli alunni vanno a piedi



Genitori morosi e bambini esclusi dalla mensa scolastica. Questa la soluzione adottata in molti Comuni per costringere i genitori inadempienti a pagare le rate alla scuola. La sindaca leghista di Ello, in provincia di Lecco, ha trovato un altro modo. Il pranzo non sarà tagliato, ma rimarranno a piedi. “Ai bambini che non pagano continueremo a dar da mangiare, ma non potranno più salire sullo scuolabus - ha spiegato la prima cittadina Elena Zambetti, 61 anni - Nessun bambino sarà mai lasciato a digiuno, o discriminato impedendogli l’accesso alla mensa. Mangiare è un loro diritto e i bambini non hanno colpa né delle difficoltà, né dei comportamenti dei genitori. Però negheremo loro il pullmino scolastico, perché riteniamo che i genitori che non pagano debbano provvedere ad accompagnare i figli all’asilo con i propri mezzi”.

La misura, che ha ricevuto il plauso degli altri genitori, scatterà a settembre. Un tentativo per contrastare i “furbetti della mensa scolastica”. “Negli ultimi mesi alle famiglie inadempienti abbiamo scritto quattro lettere di sollecito. Risultato? Nessuna risposta - racconta la sindaca - Allora le abbiamo convocate in Comune e abbiamo proposto loro una rateizzazione. Hanno detto ancora no. Eppure sono genitori che lavorano regolarmente. Non versano quindi in situazioni di povertà. Tanto che sono famiglie sconosciute sia ai servizi sociali che alla Caritas. Semplicemente sono furbi, sanno di poterlo fare e lo fanno. Ma causano un ammanco nelle casse municipali e, soprattutto, un’ingiustizia verso coloro che pagano”.

La scuola materna di Ello, l’unico asilo pubblico della zona, ospita 50 bambini. Da mesi, il 10 per cento dei genitori degli alunni non versa la retta, senza fornire giustificazioni, nonostante le ripetute sollecitazioni. Siccome i morosi sono tutti figli di extracomunitari che non risiedono a Ello, per loro la tariffa di 100 euro al mese comprende, oltre al buono pasto, anche il servizio di scuolabus. La sindaca spera che il taglio del trasporto spinga i genitori morosi a rimettersi in regola. “È un ammonimento per frenare il diffondersi delle insolvenze, che purtroppo sono in crescita e non possiamo più tollerare” ha commentato Zambetti.

Brexit, la banca (italiana) rovinata Ecco l'istituto che rischia più di tutti

Brexit, la banca rovinata: l'istituto che rischia più di tutti



Dopo la Brexit e il tracollo sui mercati dello scorso venerdì, per Piazza Affari si delinea una nuova giornata di passione: dopo un avvio piatto, il listino è pesantemente tornato in negativo. Nel mirino, come è noto, il comparto bancario. Per il governo e per Bankitalia quella di oggi è una giornata decisiva: bisogna comprendere se sarà necessario intervenire e come prima che il sistema bancario venga destabilizzato o, peggio, compromesso.

E un piano per tentare di arginare l'emergenza ci sarebbe già. Il governo intenderebbe muoversi con risorse finanziarie proprie, dunque senza far ricorso allo strumento dello European Stability Mechanism, più prosaicamente detto il fondo salva-Stati (per ricorrervi, oltre a sottomettersi ad ulteriori condizioni-capestro imposte da Bruxelles, è necessario chiedere l'attivazione del programma). Un funzionario dell'Unione europea citato da Repubblica ha spiegato che "se le banche perdono un altro 20%, la situazione diventa pesante". E, dunque, si dovrà intervenire. Il timore è che il crollo del mercato azionario possa provocare dubbi sulla solidità del sistema. 

I vertici di Bankitalia, ministero dell'Economia e Consob si sono già incontrati la corsa settimana per stabilire una possibile modalità d'intervento. Dall'incontro sarebbe emerso anche l'identikit che, ora come ora, rischia più di tutti gli altri: si tratta del Monte dei Paschi di Siena. La banca, ancora tramortita dai recenti scandali, per gli effetti collaterali della Brexit potrebbe subire il proverbiale colpo di grazia. L'obiettivo del possibile intervento, dunque, è quello di sgravarne i bilanci dal peso dei crediti deteriorati, o rafforzarne il capitale con un intervento straordinario.

ADESSO CREDIAMOCI Un'Italia da leggenda: è il capolavoro di Conte

Italia ai quarti, il capolavoro di Conte: cosa ci insegna la vittoria sulla Spagna



Un'impresa, per chi non conosce Antonio Conte. Una partita perfetta, per chi lo conosce. L'Italia batte 2-0 la Spagna bicampione uscente e approda ai quarti degli Europei: sabato sotto con la Germania mondiale, nella seconda tappa di quella che si spera una lunga striscia di sfide difficilissime e affascinanti nella parte destra del tabellone, quella "infernale". Siamo arrivati agli ottavi da "mezza sorpresa", approdiamo ai quarti con una consapevolezza nuova. 

Perché dobbiamo crederci - Al 94' tutti gli azzurri - tutti - saltano e ballano, il coro è quello noto da 10 anni, il po-po-po, i sorrisi sono un po' meno increduli, la gioia inebriante ma per certi versi contenuta, già proiettata al prossimo avversario. Sotto questo punto di vista l'Italia di Conte ricorda di più quella di Lippi del 2006 che quella di Prandelli finalista a Euro 2012. Non significa ovviamente che arriveremo fino in fondo a questo Europeo, significa però che abbiamo dimostrato di possedere la forza interiore per giocarcela contro tutti, Germania, Inghilterra o Francia, senza temere di cedere di schianto sotto il peso dei nervi, come accaduto nella finale di Kiev, 4 anni fa proprio contro la Spagna

Intelligenza e sacrificio - A Saint-Denis va in scena una partita simile al debutto, bellissimo, contro il Belgio. Se possibile anche migliore, perché la Spagna ha esperienza infinitamente maggiore e storicamente, dal 2008 a oggi, ci ha sempre fatto male. Invece a fare male stavolta siamo noi, ogni volta che aggrediamo e puntiamo l'area presidiata da Piqué e Ramos. Il gol di Chiellini a metà primo tempo e la zampata finale di Pellè (quasi una fotocopia della rete contro i belgi) finiscono nel tabellino, le occasioni sprecate da Giaccherini ed Eder, l'intelligenza e il sacrificio degli attaccanti e dei centrocampisti, la sontuosa prestazione dei difensori e dei terzini no ma pesano forse di più. 

Conte perfetto - Conte ha studiato le mosse al centimetro, ingabbiando i cervelli noti di Del Bosque (Iniesta, Silva e Fabregas, pervenuti solo a sprazzi) e quelli occulti (Ramos e Piqué, i primi a impostare e sempre soffocati dai commoventi Pellè ed Eder). Quando mette Motta per De Rossi mezza Italia trema, ma l'ex Inter rimedia con la furbizia agli evidenti limiti fisici e dinamici. E Insigne, dentro per Eder, dà il cambio di velocità che serviva. Un applauso per Buffon, che ha salvato tre volte il risultato. L'ultima poco prima del gol di Pellè, un tuffo su Piqué che forse entrerà nella sua ventennale e ricchissima storia. Di sicuro entrerà nella storia, azzurra, questa partita, comunque andrà con i tedeschi. Oggi era una rivincita per noi, sabato saranno Neuer e compagni a volersi vendicare del 2012. Sarà una gara di nervi e di cuore, ne siamo i maestri indiscussi. Ma occhio, perché oltre a soffrire sappiamo anche giocare, e bene.