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mercoledì 11 maggio 2016

"Una cosa così non s'è mai vista" Mister sondaggi: "Renzi è spacciato"

"Una cosa così non s'è mai vista". Mister sondaggi: "Renzi è spacciato"


Allarme rosso fuoco per Matteo Renzi: per la prima volta i "no" superano i "sì" nel referendum sulla riforma costituzionale sul quale il governo si gioca il futuro politico ("Se perde, mi ritiro", ha affermato da Fabio Fazio). È quanto emerge da un sondaggio Ixé, secondo il quale i "no" sarebbero in vantaggio con il 52%, contro il 48% favorevole al pacchetto di riforme.

Ma non è tutto. La situazione, per Renzi, è ancor peggiore rispetto a quella descritta dalle cifre. La ragione la spiega il presidente di Ixè, Roberto Weber: "Un mese fa i sì erano avanti di otto punti e ora sono sotto di due punti. È un totale ribaltamento della tendenza, un fatto che avviene molto di rado". E ancora, aggiunge Weber: "I no questa settimana stanno ulteriormente guadagnando terreno". La disfatta, per Renzi, sta per arrivare. E dunque anche l'addio.

martedì 10 maggio 2016

IL GESTO MALEDUCATO Sgarbo di Renzi a Mattarella La mossa che lo frega / Foto

Sgarbo a Mattarella, Renzi occupa anche Moro


Lunedì 9 maggio 2016, via Caetani a Roma. A 38 anni dal ritrovamento del cadavere di Aldo Moro nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, sfilano le istituzioni davanti alla lapide che ricorda l’assassinio del leader Dc da parte delle Brigate Rosse. Arrivano le corone di fiori. E a sorpresa ne vengono appese tre. Una è del Pd di Matteo Renzi, che non avendo altro ormai da occupare, decide di occupare la memoria di Moro. La corona Pd viene messa infatti al centro, spostando quella del Quirinale con uno sgarbo che non ha precedenti nei confronti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Spostata sul lato anche la corona inviata dal presidente del Senato, Piero Grasso. Quasi ne avesse avuto il presentimento, Mattarella ha preferito evitare l’umiliazione di via Caetani e l’esibizione muscolare del Pd, che più che partito della Nazione da quando c’è Renzi si sente Nazione stessa, istituzione sulle istituzioni come ai tempi di Benito Mussolini. Il Presidente della Repubblica ha preferito andare da solo con un’altra coroncina di mattino presto a ricordare Moro di fronte alla sua tomba, a Torrita Tiberina, dove si è fermato a lungo a pregare.

Gomorra 2 è tornato: la serie è una bomba Ecco perché è ancora più cattivo di prima

Gomorra 2 è tornato: la serie è una bomba Ecco perché è ancora più cattivo di prima


di Fabrizio Biasin


Qui «no spoiler», alla faccia di chi vi vuole male. Stasera inizia la seconda stagione di Gomorra. Riassunti brevi di Gomorra per introdurre la cucaracha e far capire di cosa stiamo parlando a chi non sa, fa lo schizzinoso o si nasconde dietro alla scusa «io non lo guardo perché non capisco il napoletano stretto».

1) Gomorra è la storia di famiglie che ammazzano componenti di altre famiglie ma dicono sempre «stiamo senza pensieri». Curioso.

2) Gomorra ti spiega che la sete di potere ti porta a vivere un' esistenza di merda, perché magari sei pieno di quattrini ma ogni volta che giri l' angolo rischi di prenderti una revolverata in fronte. Meglio poveri senza revolverata.

3) Gomorra ti insegna che è meglio se uno guardandoti in faccia ti dice «sei uno stronzo», perché se invece ti dica «vieni qua, ti voglio bene» è certo che finirai morto ammazzato di una morte brutta.

4) Gomorra consiglia a tutti come fare fortuna nella vita: cerchi un posto dimenticato da Dio tipo «sotto un ponte di periferia», individui un piccolo cumulo di rifiuti, inizi a scavare. Le possibilità che tu possa riesumare diamanti, sacchi di soldi, mitraglie è elevatissima. Ergo, scavate.

5) Gomorra dà lezioni di comportamento per affrontare determinate situazioni della vita. Se uno ti sequestra o ti punta una pistola e ti dice «fai questo per me e poi ti lascio andare», sappi che ti sta dicendo una cazzata. Ti userà fino a quando gli servi e poi ti ammazzerà a sangue freddo senza tanti complimenti. Il consiglio è «fingi di obbedire e prova a tirargli un calcio nei maroni». Non servirà per salvarti ma almeno non morirai dopo avergli fatto un favore tipo scavare una buca enorme a mani nude.

6) Tutti si preoccupano che Gomorra possa dare il cattivo esempio ai giovani al punto che tuo figlio un giorno ti obblighi a bere un sorso di piscio per vedere se si può fidare di te. Mentre tutti in nome del «diciamo la cosa più acchiappa-consensi» condannano il realismo di Gomorra, Corona va al Costanzo Sciò truccato come la compianta Moira degli Elefanti e si prende gli applausi della folla. Siamo certi che tutto ciò sia più edificante?


LA STORIA

E, insomma, riparte la serie che ha sbriciolato record nell' universo mondo: la più vista in Italia, la più esportata all' estero, certamente anche la più criticata dai benpensanti. Due puntate su Sky Atlantic HD ogni martedì sera per provare a replicare il successo del capitolo 1.

Per raggiungere l' obiettivo i capoccioni di Sky e Cattleya, ben coadiuvati dal mammasantissima Stefano Sollima (regista ma ormai tuttologo), devono aver pensato: «Cosa facciamo, tiriamo il freno e viviamo di rendita o spingiamo sull' acceleratore?». Hanno infine deciso di dare una sontuosa sgasata). Eviteremo di dirvi cose sconvenienti e rivelatrici, ma sappiate che:

1) Genny Savastano (Salvatore Esposito) è il Jon Snow nostrano e, quindi, come ampiamente previsto e prevedibile tornerà in forze e talmente cattivo che quando lo incroci al buffet post-proiezione ti viene da dirgli «dopo di lei ingegnere».

2) Ciro Di Marzio (Marco D' Amore) è un figlio di zoccola bestiale e nella prima puntata realizza un atto di una crudeltà assai impressionante che però noi stessi vorremmo avere il coraggio di realizzare in alcuni momenti della nostra esistenza. Noi alla fine ci plachiamo perché in fondo siamo degli orsacchiotti, lui no perché è una iena.

3) Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) dopo essere stato liberato dai compari riparte dalla Germania. Non è felice: continua a ripetere che è un posto di merda, che fa troppo freddo, che vorrebbe tornare a casa sua. Saranno contenti i distributori tedeschi. 4) Salvatore Conte (Marco Palvetti), rientrato a Napoli dalla Spagna, si accaparra tutto il cucuzzaro della mala campana e a un bel punto dice una frase che da sola vale il prezzo del biglietto: «Da ora ognuno è padrone a casa sua: abbiamo creato gli Stati Uniti di Scampia e Secondigliano!», che detta così sembra un' intelligente forma di federalismo e invece è un modo per produrre altre vedove e orfani a chili.

5) Tale Scianel (Cristina Donadio) e tale Patrizia Santoro (Cristiana dell' Anna) sono le due new entry femminili della serie. Sono buone? Addolciscono il tutto? Danno un tocco di rosa al prodotto? No, sono fetenti e cattive come la peste petecchiale.

Domandoni da un milione di euro: è più bella la prima o la seconda serie? E cioè, siamo in presenza di un Secondo tragico Fantozzi (degnissimo erede del primo capitolo) o de L'allenatore nel Pallone II (colossale boiata)?

Le prime due puntate ci fanno propendere per la prima opzione: se possibile c' è ancora più cattiveria, più credibilità, più sfrontatezza nella scrittura dei testi, vero punto di favore di Gomorra rispetto ai «fratelli minori» del Marseille targato Netflix, che a libro paga avranno anche Depardieu ma non il coraggio di rappresentare le cose per quello che sono, ovvero brutte e cattive.


LE NOVITÀ

Ultime due questioni da chiarire prima di lasciarvi alla meritata visione:

1) i fondamentali (e fenomenali) sceneggiatori stanno già completando la scrittura della terza e quarta serie per non lasciar passare troppo tempo tra la fine di un capitolo e l' inizio dell' altro.

2) Alla presentazione c'era nientemeno che Roberto Saviano, ispiratore di tutto il cucuzzaro grazie al libro che tutti conosciamo e ormai vecchio di dieci anni. Ha detto un sacco di cose tipo «in Sudamerica i giovani scrittori stanno studiando il metodo Gomorra per raccontare le loro realtà».

Forse andava citato prima per non passare per quelli che non citano Saviano ma, per quanto «realistica», qui stiamo parlando di una serie tv in 12 puntate utile sì a spiegare l' amara realtà, ma ancor più utile per fare il fenomeno sul divano con tua moglie («comunque io una volta sono andato a Scampia da solo perché volevo vedere com' era». «Ah sì? Bene. Vai giù tu a portare la spazzatura?». «Ehm, è molto buio amore, faccio domani mattina...»).

Vertice Bersani, Letta e Prodi che cosa hanno detto (su Renzi)

Incontro tra "reduci": Bersani, Letta e Prodi 


Proprio mentre la minoranza dem si scaglia contro il "bullismo anagrafico" di Maria Elena Boschi a Bologna si sono incontrati Romano Prodi, Enrico Letta e Pier Luigi Bersani, un appuntamento per celebrare,  spiega il Corriere della Sera, "l'incredibile attualità" di Beniamino Andreatta, padre del defunto centrosinistra. Nel celebrare la teoria politica di Andreatta non è difficile cogliere un affondo contro Matteo Renzi. Il primo a parlare è Letta che ai suoi giovani alunni della sua Scuola di politiche intitolata ad Andreatta, dice: "La politica è il noi, non è l' io. Non è questa ipertrofia dell' ego".  Quando da Roma arriva la notizia che Renzi ha chiesto una moratoria sulle polemiche e ha chiamato tutta la sinistra a raccolta, l'ex premier Letta osserva: "Ritengo sbagliato fare di questo referendum una specie di armageddon. È una cosa che farà del male alla riforma". Sulla riforma costituzionale, Prodi non parlerà prima della fine dell' estate: "Dirò la mia quando sarà il momento". Bersani si è già espresso a favore così come Letta, ma l' idea di un referendum pro o contro Renzi prorprio non gli piace. 

C'era l'apposito ufficio "frega-clienti" Banca Etruria, scoperta-vergogna

Banca Etruria, scoperta una cabina di regia per piazzare le obbligazioni


La guardia di finanza di Arezzo è nella sede di Banca Etruria alla ricerca di documentazioni riguardanti il collocamento sul mercato finanziario delle obbligazioni subordinata. Secondo la Procura c'è infatti una cabina di regia dietro al collocamento di questi titoli al pubblico indistinto, che andava a individuare anche soggetti con un profilo di investitore a rischio basso e non più solo a rischio medio-elevato in linea con la tipologia di investimento finanziario.

L'attività investigativa, che ipotizza il reato di truffa aggravata in concorso, è indirizzata alla ricerca della documentazione e della corrispondenza dei vari responsabili di area della Banca Etruria, che hanno imposto - tramite circolari interne e altre condotte al vaglio degli inquirenti - la sottoscrizione di obbligazioni subordinate a una clientela retail, priva di un profilo finanziario adeguato all'investimento, proposto di norma ai clienti professionali.

In particolare, le indagini della Gdf, coordinate dal procuratore capo Roberto Rossi, hanno evidenziato che gli investimenti in obbligazioni subordinate - su proposta dei responsabili d'area e degli uffici territoriali della Banca Etruria – sono stati prospettati ai vari clienti come investimento sicuro ed analogo a quelli in obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Talvolta, addirittura il cliente è stato spinto, spiegano gli investigatori, a effettuare il disinvestimento di operazioni a capitale garantito per favorire l'acquisto delle obbligazioni subordinate, che gli era stato proposto come "una promozione" della Banca Etruria rivolta ai propri clienti migliori, ma che doveva essere sottoscritta in tempi brevissimi.

Renzi è disperato, parte l'offertona: cosa darà ai ribelli in cambio del voto

Renzi disperato, offerta alla minoranza Pd: "Uniti fino al referendum, poi il congresso"


Uniti almeno fino al referendum, poi scatterà il tutti contro tutti. Matteo Renzi non lo dice e non lo può dire, ma il senso del suo appello al Pd in direzione al Nazareno è più o meno questo, ma la sensazione è che la sua mano tesa alla sinistra dem pronta a infiocinarlo sul referendum costituzionale del prossimo autunno (come già ha cercato di fare sulle trivelle) sia rimasta così, appesa nel vuoto. 

"Sfibrante discussione interna" - "Io credo che noi non abbiamo nessun motivo per continuare, nelle prossime ore e nelle prossime settimane, una sfibrante discussione interna quando altri nostri amici sono impegnati sul territorio", spiega il premier-segretario di fronte alla platea Pd. E come prova della sua buona volontà, Renzi annuncia l'anticipo del congresso in autunno, rispondendo così a una richiesta esplicita della sinistra. Un altro segnale distensivo da parte di Renzi è arrivato sulla segreteria. Anche qui, la sinistra del partito chiedeva di tornare a convocare l'organo di governo del Pd in cui, al momento, la sinistra non è rappresentata. L'annuncio del segretario di voler procedere a una "verifica" della segreteria dopo le amministrative è letta dalla minoranza proprio come un tentativo di rabbonimento dei "ribelli" in vista della lunga campagna referendaria.

Pd sotto (quasi) ovunque - Dalla sinistra dem non sono arrivati segnali incoraggianti: maglio sarebbe stato, ha spiegato Gianni Cuperlo, se la relazione del segretario si fosse concentrata sull’appuntamento elettorale più prossimo, quello con le amministrative. Renzi, però, non sembra preoccuparsene più di tanto. È vero che i sondaggi vedono il Pd in forte difficoltà in più di un grande Comune, ma è pur vero che, fanno notare fonti di maggioranza, che il partito ha dato prova di saper ribaltare anche i dati più catastrofici. "Ci danno quinti, sesti in molte realtà, una cosa difficile da credere". E invita i candidati "ad andare tra la gente, con il sorriso aperto, orgolgiosi di quello che stiamo facendo insieme". La mente corre alle Europee 2014, quando i dem segnarono il record con quel 41% che Renzi considera la vera e propria legittimazione popolare ad una legislatura nata sotto l'ala di Giorgio Napolitano e con lo scopo dichiarato di riformare il Paese. Ecco perché il premier, anche oggi davanti alla direzione, è tornato a spiegare che, se perde, sarà la fine della legislatura. 

Lista nera Boschi, sinistra sfasciata: la frase che manda in pezzi il Pd

Maria Elena Boschi contro Cuperlo: "Chi vota no al referendum come CasaPound è un dato oggettivo"



Benigni? Un fascista. I costituzionalisti? Una squadraccia. Il parallelo è estremo, ma chi si aspettava smentite o retromarce da Maria Elena Boschi è rimasto deluso. Il ministro delle Riforme aveva equiparato chi voterà no al referendum sulle riforme costituzionali del prossimo autunno a CasaPound: "Sappiamo che parte della sinistra non voterà le riforme costituzionali e si porranno sullo stesso piano di CasaPound e noi con Casa Pound non votiamo", aveva riportato domenica il Fatto quotidiano. Parole che avevano scatenato la rabbia di Gianni Cuperlo: "Spero che qualcuno malevolmente una cosa così se la sia inventata".

Niente da fare, la Boschi conferma tutto e lo fa in un veemente discorso in direzione Pd: "Pensiamo a quello che De Magistris sta dicendo del nostro partito e del nostro presidente del Consiglio, guardiamo alla Lega per la quale il nostro presidente della Republica avrebbe le mani sporche del sangue degli immigrati. Di fronte a tutto questo da qui al 2018 ci sarà una direzione in cui la minoranza interna non attaccherà la dirigenza del partito? Dico una, la nostra gente è abbastanza stanca delle discussioni tra di noi, soprattutto quando nascono dal nulla". E poi, rivolta a Cuperlo e a tutta la minoranza dem: "Più volte ho sentito equiparare chi vota sì alle riforme a Verdini e in un incontro pubblico ho detto che chi vota No lo fa proprio come casa Pound. È un dato oggettivo. Sinceramente, Gianni, siccome sei uno di noi che guarda tutto e legge tutto, forse bastava farmi una telefonata e non fermarti ai titoli del Fatto Quotidiano. Se ti fermi ai titoli forse c'è una trasformazione in corso nel nostro partito che non mi sarei aspettata".