Visualizzazioni totali

giovedì 5 maggio 2016

"Questo borotalco provoca il cancro" La morte misteriosa: c'è la sentenza

Talco cangerogeno, ancora una condanna per Johnson&Johnson


Ennesima condanna per la Johnson&Johnson. Stavolta ad aver ragione sulla grande multinazionale una donna malata di tumore alle ovaie sviluppatosi a causa del talco usato per anni. L’azienda dovrà risarcire 55 milioni di dollari a Gloria Ristesund, 62enne del South Dakota.

La causa - La sentenza, pronunciata oggi, arriva dalla stessa corte che nel mese di febbraio aveva emesso un altro verdetto sfavorevole alla J&J, obbligandola a sborsare 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell’Alabama, Jackie Fox, deceduta in seguito allo stesso tipo di malattia.  Gli avvocati dell’accusa hanno sostenuto che il gruppo sapeva dei grossi rischi legati all’uso del prodotto e avrebbe omesso di informare correttamente i consumatori, come sarebbe emerso peraltro anche da alcuni documenti interni dell’azienda presentati al processo.

Il ricorso - I problemi per l’azienda statunitense però non terminano certo con questa sentenza e anzi queste ultime potrebbero essere fondamentali per la determinazione di altre 1.200 cause pendenti sulla stessa tematica con altre che, secondo gli esperti, potrebbero aggiungersi dopo le recenti notizie. La Johnson & Johnson ha annunciato che presenterà appello per entrambe le decisioni, precisando che le sentenze sono contrarie ai risultati di decenni di ricerche le quali sostengono la sicurezza del talco, mai inserito tra quelle a rischio di favorire la comparsa di un tumore alle ovaie.

La lista di tutti i ministri grillini Svolta di Grillo: chi ha fatto fuori

Il Movimento 5 Stelle si prepara a governare: ecco la lista dei futuri ministri



Il Movimento 5 Stelle è diventato grande e sembra finalmente pronto ad abbandonare l’opposizione, terreno in cui è nato e cresciuto, per tentare l’impresa del governo. Dopo la riorganizzazione interna seguita alla morte del papà Casaleggio, i pentastellati si sono rimboccati le mani alla ricerca dei nomi giusti. Quelli per occupare i ministeri del futuro governo. Ma la lista è lungi dall'essere terminata.

I nomi - C’è il professor Maurizio Verna, ordinario di patologia clinica alla Sapienza di Roma, per il dicastero della Sanità, Salvatore Settis, presidente del consiglio scientifico del Louvre, per i beni e le attività culturali, Maurizio Dècina, professore del politecnico di Milano, per le telecomunicazioni e la fisica Maria Rita d’Orsogna per l’Ambiente. Ovviamente, in coerenza con la linea del movimento, si tratta solo di candidature. Sarà il popolo della rete, come sempre, a scegliere i nomi dalla lista sulla base di un procedimento simile a quello adottato nella scelta del candidato per il Quirinale.

Da definire - Tuttavia, mancano ancora i nomi più difficili: quelli per l’Economia e gli Esteri. D’altro canto le esigenze del M5S sono cambiate: devono presentare un’offerta politica credibile senza far perdere di forza al versante movimentista. Quindi, addio alla linea anti-euro e benvenuti i nomi che possono garantire un dialogo con le imprese e i partner europei, anche se con esperienze politiche pregresse. La lista ufficiale verrà sottoposta ai grillini dopo il voto alle amministrative e sul referendum.

Vedete questa banconota? Sparirà Arrivano altri due nuovi tagli: eccoli

Addio alle banconote da 500 euro arrivano due nuovi tagli



Il biglietto da 500 euro non verrà più prodotto nè emesso ma continuerà ad avere valore. La produzione delle banconote da 500 euro verrà fermata da subito, mentre lo stop alle emissioni avverrà dalla fine del 2018, "quando verranno introdotte le programmate banconote da 100 e 200 euro". "Tutte le altre banconote, da quella da 5 euro a quella da 200 euro resteranno in vigore". La Bce precisa poi che la banconota da 500 euro, non verrà abolita.

"In vista del ruolo internazionale dell’euro - si legge nella nota dell’istituto - e della diffusa fiducia nelle sue banconote, quella da 500 euro resterà una valuta legale e potrà dunque essere usata come moneta di pagamento e come riserva di valore. L’Eurosistema, che comprende la Bce e le banche nazionali dell’area euro, adotteranno le misure necessarie per assicurare che le restanti denominazioni siano disponibili nella giusta quantità". "La banconota da 500 euro - prosegue la nota della Bce - come le altre banconote in euro, manterrà sempre il suo valore e potrà essere scambiata nelle banche nazionali dell’Eurosistema per un periodo di tempo illimitato". 

mercoledì 4 maggio 2016

Augias, pazzesche parole in diretta Così umilia in tv la piccola Fortuna

Augias, pazzesche parole in diretta: così umilia in tv la piccola Fortuna Loffredo


Chissà, forse è stato frainteso, forse non intendeva dire esattamente quel che ha detto a Di Martedì, intervistato da Giovanni Floris. Fatto sta, però, che Corrado Augias è stato aspramente criticato, quando non insultato, sui social network per le parole pronunciate in merito alla piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni violentata e uccisa per anni in un condominio di Caivano, popoloso centro alle porte di Napoli. Parlando di donne e violenza, Floris ha chiesto una opinione sulla tremenda vicenda al giornalista, conduttore tv e scrittore. E Augias ha usato parole quantomeno imprudenti di fronte a una vasta audience televisiva: "Fa impressione il contrasto tra lo sfondo e la bimba. Ha 5-6 anni e pure guardi come si atteggia, come è pettinata, guardi i boccoli... Aveva 5-6 anni ma si atteggiava come se ne avesse 16 o 18".

Attenti all'ultima fregatura indiana Perchè Girone non tornerà in Italia

Marò, corte suprema indiana in ferie: il rientro di Girone rischia di slittare di due mesi



L'ennesimo sberleffo. E non è nemmeno detto che sia l'ultimo. La scorsa settimana, il tribunale arbitrale de L'Aja aveva finalmente disposto il rientro in Italia di Salvatore Girone, il marò ancora trattenuto in India senza nè accusa nè condanna. Girone tornerebbe a casa per tutta la durata dell'arbitrato internazionale sulla diatriba che da anni divide Italia e India, ma è molto probabile che il suo sia un rientro definitivo. Giusto il tempo della sentenza, ed ecco che da Delhi arriva un'altra beffa. Il via libera definitivo al rientro del fuciliere deve essere dato dall'ormai famigerata Corte suprema indiana . Che però dal 15 maggio al 28 giugno sarà in ferie. Quindi, o il via libera arriverà a Girone di qui ai prossimi dieci giorni, o il poverò marò dovrà aspettare praticamente altri due mesi. Scommettiamo su questa seconda ipotesi?

Chi "benedice" Virginia Raggi: così il Vaticano cambia tutto

Chi sta con Virginia Raggi, impensabile benedizione: così il Vaticano cambia tutto



«Virginia Raggi? Le auguro ogni successo». Arriva l’imprimatur del Vaticano per la candidata del Movimento 5 stelle alla poltrona di sindaco a Roma. Ad esprimersi a favore della grillina è stato il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. L’altro prelato rispondendo alla domanda di un cronista, che gli chiedeva se quindi il suo augurio alla Raggi fosse quello di diventare primo cittadino della capitale, ha replicato: «Di diventare quello che vuole diventare».

Sembra proprio che il Vaticano voglia scongiurare il pericolo di un altro Ignazio Marino. Uno stalker per papa Bergoglio che, ritrovando Marino ad attenderlo anche a Philadelphia, meta di un viaggio pastorale, disse sul volo di ritorno: «Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato». E la Raggi lontana dalla corruzione romana, che ha investito i partiti tradizionali sia a destra che a sinistra, potrebbe essere la candidata ideale per la Santa Sede.

«Penso che oggi Papa Francesco abbia il nostro stesso obiettivo: ripulire Roma dalla corruzione», ha detto Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S, commentando l’endorsement della Santa Sede alla candidata del M55, «Credo che la sua», ha detto a proposito delle parole di Parolin, «sia stata una risposta dettata dalla buona educazione. Del resto dovremo convivere e servono rapporti di educazione e stima reciproci».

Parla la candidata Mara Carfagna: "Cosa so su Salvini e la Meloni"

Mara Carfagna capolista di Forza Italia a Napoli



Si era parlato, per un po', di una sua candidatura a sindaco di Napoli. Poi, Gianni Lettieri, sconfitto cinque anni fa dal guitto De Magistris, ha annunciato di volerci riprovare e il prossimo 5 giugno sarà lui a tentare di portare Napoli al centrodestra. Ma Mara Carfagna ci sarà eccome. In cima alla lista di Forza Italia, secondo una strategia perseguita dagli azzurri anche a Milano, dove la capolista è Maria Stella Gelmini: mettere nomi di peso, con esperienze in Parlamento e al governo, sul territorio.

Intervistata dal quotidiano "Il Tempo", la Carfagna è consapevole delle difficoltà della corsa, specie in alcune città (come proprio Napoli e Roma) "dove il centrodestra si presenta diviso per la necessità di soddisfare alcuni personalismi". L'ex ministro delle Pari opportunità, però, si rifiuta di credere che dietro le divisioni con Salvini e Meloni in vista delle amministrative ci sia la lotta per la leadership del centrodestra: "I leader di Lega e Fratelli d'Italia sono troppo accorti per non tenere distinti i due piani. Non si possono utilizzare città come Roma o Napoli per le proprie ambizioni personali. Che possono anche essere legittime, ma si decidono in altri tempi e con altre modalità".

Quanto alla sua candidatura, spiega che "è la dimostrazione di quanto Forza Italia consideri importante mettere tutte le risorse di cui dispone al servizio di città abbandonate al degrado dopo anni di cattiva amministrazione. Città che invece vanno governate con cura, serietà e rigore da persone che abbiano a cuore gli interessi della comunità".