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lunedì 21 marzo 2016

Tamberi, impresa azzurra: il suo salto da oro a 2,36 metri

Tamberi, impresa azzurra: il suo salto da oro a 2,36 metri





Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto indoor ai Mondiali di Portland superando l'asticella a 2,36 metri. "È una bella sensazione", commenta l’azzurro, che ora pensa alle Olimpiadi in Brasile. "Io punto a Rio, come ho sempre detto. Questi sono tutti step di preparazione, il mio unico obiettivo è l’Olimpiade - dice Tamberi - ho fatto cinque gare quest’inverno, le ho vinte tutte, l’ultima era questa, la più difficile. È un percorso che porta ai Giochi olimpici".

Buffon record, la Juve schianta il Toro Higuain show, Napoli vola. Milan pari

Juve e Buffon, derby di gloria: 4-1 e record d'imbattibilità. Higuain show, il Napoli non molla e fa tris



Signora e Buffon, missione compiuta. Dopo l'eliminazione-beffa in Champions League la Juventus ricomincia la sua corsa in campionato vincendo 4-1 il derby contro il Torino. Per il portiere della Nazionale dopo appena 3' è arrivata la gioia del nuovo record di imbattibilità, che apparteneva a Sebastiano Rossi con 929 minuti. È Belotti su rigore al 3' della ripresa, però, a fissarlo a quota 974, segnando il momentaneo 1-2. Sono un super Pogba (gol e 2 assist), Khedira e Morata (doppietta nella ripresa) a garantire i tre punti e il primato ad Allegri. Ma il Napoli, secondo a -3, non molla un colpo.

Super Higuain, tris Napoli - Alle 18 scende in campo la squadra di Sarri, al San Paolo contro il Genoa. Inizio choc, con Rincon che sorprende Reina da fuori e porta in vantaggio i rossoblu. Il Napoli reagisce ma Perin para di tutto. Nel secondo tempo sale in cattedra Higuain ed è ribaltone azzurro: l'argentino capocannoniere della A segna una doppietta (29 gol in campionato), El Kaddouri chiude il conto sul 3-1.

Altro pari Milan - Nel posticipo serale, emozioni tra Milan e Lazio a San Siro. Partono meglio i biancocelesti reduci dal flop in Europa League Parolo di testa batte Donnarumma. Reazione immediata dei rossoneri con Bacca, che torna al gol con un bell'esterno destro. Occasioni per Bonaventura (traversa su punizione e poi gran parata di Marchetti) e Felipe Anderson (miracolo di Donnarumma), nel finale fallo di mano in area milanista di Zapata non visto dall'arbitro. Alla fine il pubblico fischia: il Milan ha sprecato un'altra buona occasione per accorciare le distanze sulla quinta.

Colpaccio Carpi - Nelle altre gare del 30° turno, la Fiorentina frena ancora la sua corsa al terzo posto, pareggiando 0-0 a Frosinone. È in coda che si registrano i risultati più importanti. Il Carpi vince 2-1 a Verona, condannando di fatto l'Hellas alla retrocessione: scaligeri a -9 dalla quart'ultima, che è proprio il Carpi grazie alla punizione magnifica di Lasagna nel secondo tempo. L'Atalanta si risolleva: 2-0 al Bologna con un grande Diamanti. L'Udinese pareggia in casa del Sassuolo, ma resta invischiata nella lotta per non scendere in B. Bella vittoria del Chievo sul campo della Sampdoria: gialloblu sempre più tranquilli. 

Di Maio, una furia grillina sulla Boschi: "Assassini al governo, te ne devi andare"

Di Maio: "Ci sono assassini nel governo". Rissa con la Boschi: "Dimettiti"



"Il governo Renzi ha deciso di massacrare anche le vittime delle mafie, la storia è tanto assurda quanto semplice: sono stati tolti i fondi al Comitato per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso per pagare le spese agli avvocati delle vittime del racket. Avvocati che lavorano gratuitamente, ma che devono aver riconosciuto almeno il sostegno alle spese legali che devono sostenere». Così Luigi Di Maio illustrando la propria interpellanza urgente oggi alla Camera. «Situazione ben peggiore - prosegue - è che hanno bloccato anche i pagamenti alle famiglie delle vittime, che dopo anni di sofferenza a conclusione di lunghi processi, si vedono negare qualsiasi diritto e risarcimento. Un esempio per tutti la famiglia di Domenico Noviello, imprenditore assassinato per mano del clan dei casalesi. Tutto questo è stato deciso da un commissario nominato dal ministro dell’Interno, indagato, Alfano. Un vero e proprio schiaffo alla dignità dei coraggiosi cittadini italiani che lottano e denunciano le mafie. Se non sbloccate quei fondi, vi assicuro che domani durante la giornata della memoria di don Peppe Diana pianto un casino che ricorderete negli annali delle celebrazioni italiane. Il vice presidente della Camera replicando al Governo: "La risposta odierna del sottosegretario Manzione è stata paradossale. Facendosi scudo con la scusa che qualcuno possa approfittarsi dei fondi, il Governo ha sospeso il risarcimento a tutti. Ora, dietro nostre pressioni, sembra che verranno ripristinati. Lo facciano subito, immediatamente, senza perder tempo - e conclude - Vigileremo su questo risultato ottenuto, perché la lotta alle mafie appartiene ai cittadini e non ai burocrati che siedono comodamente nei palazzi del potere. Se da ottobre ad oggi i fondi non sono stati erogati, Renzi ha dato un segnale in più alle mafie: i cittadini sono stati abbandonati a loro stessi. Un governo che gioca con le regole e le carte bollate mentre l’usura e il racket strangolano gli onesti".

La reazione - "Oggi il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha dimenticato di essere anche un uomo delle istituzioni: fare bassa propaganda politica, e farla con la menzogna, è davvero deprimente". Lo dice il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi: "Di Maio mente sapendo di mentire - prosegue il ministro - Non c’è stato nessun taglio ai fondi alle vittime di mafia. Come è noto, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso si autoalimenta durante il corso dell’anno in base alle richieste che arrivano e che vengono valutate da un’apposita Commissione. Rimane l’amarezza. Sfruttare la cerimonia in memoria di un martire della camorra per fare una bieca polemica di parte dimostra a quale livello di meschinità sia giunto il vicepresidente della Camera, eletto a quella carica con i voti del Pd".

La replica - "Apprendo le agghiaccianti parole del ministro Boschi - replica Di Maio - che ha ammesso che il fondo per le vittime di mafia è bloccato dal Governo. Certo prima afferma che mento e poi afferma che ho ragione: è la natura schizofrenica del politica del Pd. Quindi ad oggi il fondo vittime per la mafia è bloccato, inoltre è a rischio il risarcimento per la famiglia Noviello, imprenditore che ha denunciato il clan dei casalesi. La Boschi lo ammette il giorno della commemorazione di Don Peppe Diana. Sarà ricordata - aggiunge - per averci dato questa triste notizia in una giornata in cui lo Stato dovrebbe sostenere la legalità. La Bindi e tutti i suoi sodali che hanno aperto bocca a vuoto devono ora tacere, se un loro ministro ha ammesso che abbiamo ragione. Non possiamo che condividere e rilanciare l’invito di don Luigi Ciotti, la politica deve assumersi le proprie responsabilità. Cominciando dalla commissione Antimafia". 

STRAGE DI STUDENTI Si ribalta autobus in Spagna: "13 morti, 7 sono italiani"

Tragedia in Spagna, autobus con studenti Erasmus si ribalta: 13 morti, "sette sono italiane"




Ci sarebbero anche 7 italiani tra le vittime del tremendo incidente accaduto domenica mattina in Spagna: un autobus con a bordo 61 stranieri del programma Erasmus ha perso il controllo schiantandosi contro un altro veicolo. I morti accertati, per ora, sono 13, tutte studentesse, ma la Farnesina ha confermato la presenza di nostri connazionali tra le vittime. Sempre il ministero degli Esteri, che con il consolato di Barcellona sta assistendo i parenti ed i giovani coinvolti nell'incidente, ha reso noto che 5 italiani sono rimasti feriti. 

Tragedia dopo la festa - Tutto è iniziato stamane all'alba per quello che sembra essere stato un colpo di sonno dell'autista, che ora è in stato di fermo ma è risultato negativo ai test acolemici e per sostanze stupefacenti. L'incidente è avvenuto vicino Fregrinals, 150 km a sud di Barcellona, e ha coinvolto uno dei cinque pullman su cui gli studenti che tornavano a Barcellona dalla Noche del Fuego delle feste delle Fallas, una festa tradizionale che si celebra a Valencia. I feriti ricoverati al momento sono 23 di cui 3 in condizioni critiche e 9 gravi.

Giovani da tutto il mondo - I giovani erano studenti Erasmus di varie università catalane, ma soprattutto dell'Università di Barcellona e dell'Università Autonoma di Barcellona, e persone di diverse nazionalità legate ad esse. I giovani feriti, tutti tra i 22 e i 29 anni, sono secondo La Vanguardia di quasi 20 nazionalità tra cui, oltre l'Italia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Inghilterra, Irlanda, Turchia, Ucraina, Bulgaria, Polonia, Giappone, Olanda, Belgio, Francia, Peru, Repubblica Ceca, Ungheria e Germania.

Giorgia Meloni show dall'Annunziata: che botte a Bertolaso e Pascale...

Giorgia Meloni dalla Annunziata, pugnalate a Bertolaso e Pascale



"Io a Roma voglio vincere. Mi sono candidata per vincere. Non ci sto a fare favori a Renzi, non ci sto a un centrodestra considerato fuori dal ballottaggio prima di cominciare". È una Giorgia Meloni combattiva quella intervistata da Lucia Annunziata a In 1/2 Ora su Raitre. Nessuna marcia indietro, ovviamente, su Guido Bertolaso: "Gli osservatori dicevano che con lui non saremmo arrivati al ballottaggio". 

"Su Bertolaso ho sbagliato" - Anche lei, però, prima di candidarsi sosteneva l'uomo scelto da Silvio Berlusconi, con molta più forza di quanto non avesse fatto uno scettico Matteo Salvini: "Posso aver fatto un errore di valutazione. Sapevo che potevano esserci dei profili diciamo particolari, ma ho trovato una resistenza dei romani molto maggiore. È possibile che non l'abbia gestita bene, ma sono stata sempre molto coerente e sono sempre stata mossa dalla voglia di vincere", ha spiegato. 

La replica (gelida) alla Pascale - Autocritica che non arriva su una questione molto più privata e personale, quella del suo passato politico. Francesca Pascale l'ha definita "raffinata fascista moderna" e la leader di Fratelli d'Italia, ex Alleanza Nazionale, contrattacca: "Io sono di destra. Non voglio essere giudicata per niente che sia dell'altro millennio, è un tema che non mi interessa. Io sono nata nel 1977, non sono mai stata fascista". 

Sesso col prete in oratorio a 14 anni: la suora fa tremare la Chiesa italiana

La 14enne, il prete pedofilo e il sesso in oratorio: il libro che fa tremare la Chiesa italiana



Lei oggi ha 40 anni, vive in convento, e quando aveva 14 anni è stata molestata sessualmente in oratorio da un prete che di anni ne aveva 30 in più. Il libro-confessione Giulia e il Lupo rischia di far tremare la Chiesa italiana gettando lo sguardo sui misteri e i torbidi segreti dei religiosi. E, clamorosamente, la spallata arriva dall'interno, visto che il libro, curato da Luisa Bove, è pubblicato da L'Ancora, casa editrice legata all'ordine dei pavoniani, con il supporto della Curia di Milano e la prefazione di padre Hans Zollner, membro della Pontificia commissione per la tutela dei minori voluta da Papa Francesco in persona. 

"Le carezze, poi i baci" - È Repubblica a fornire qualche anticipazione del libro, inquietante spaccato su scandali sessuali e pedofilia dentro la chiesa. "Mi ha fatto sdraiare sul suo grande letto - ricorda la religiosa -. Io mi ci perdevo, ero magrissima ed esile. Lui aveva modi gentili e paterni. Mi ha invitato a slacciarmi i pantaloni e poi mi ha aiutato a sfilarli, ha fatto lo stesso con le mutandine. Io mi vergognavo, ero tesa e non sapevo come comportarmi. Mi ha aperto le gambe lentamente e mi ha detto: Sei fatta bene". Il prete oggi è morto, la bambina abusata per 7 anni è cresciuta ma le ferite dell'anima restano. Anche per questo ha deciso di rivelare per la prima volta il suo dramma: "Ogni volta le carezze aumentavano e le sue grandi mani raggiungevano i miei piccoli seni - si legge nei primi capitoli -. Un pomeriggio, dopo le prime carezze, mi ha detto che voleva vedermi tutta perché ero bella. Ha iniziato a spogliarmi, un minuto dopo ero completamente nuda, mentre il Lupo mi divorava con gli occhi e non smetteva di accarezzarmi e di baciarmi ovunque. Aveva ottenuto quello che voleva, mentre io ero inerme". 

Il confronto drammatico - Il don era il suo confessore: "Era la mia guida spirituale. Dovevo fidarmi. Mi aveva chiesto di più, avevo concesso di più. Di fronte a ogni sua richiesta non sapevo dire di no. Subito dopo, mi pentivo. Il Lupo no. Mi trovavo bloccata da quella confusione mortale. Percepivo che qualcosa di me era come morto, perché riusciva a fare di me e con me tutto quello che voleva". Tutto il resto è dolore, vergogna, senso di colpa e omertà fino alla decisione di uscire allo scoperto. Quando, cresciuta, ha incontrato nuovamente il suo carnefice, il confronto è stato drammatico. "Mi ha detto: Io non ho mai dimenticato. Spero che tu mi abbia perdonato. Ho risposto d'impulso: Certo, tanti anni fa. E lui: Questo per me è un grande sollievo".

domenica 20 marzo 2016

Il sondaggio sui voti degli italiani: ecco chi vince tra destra e sinistra

Il sondaggio coltellata: chi vince tra destra e sinistra



Dove si collocano politicamente gli italiani?  A scattare una fotografia molto nitida di come votano e dove si collocano nell’arco parlamentare gli italiani, ci pensa un sondaggio di Eurometra Monterosa pubblicato da Il Giornale. La fetta più grande di elettori, il 56%, non si  riconosce in nessun’area politica. Mentre il 12% a sinistra, l’11% a centrosinistra. Per quanto riguarda il centro solo un 5% di elettori, nell’area del centrodestra si ritrova il 4% degli italiani, a destra il 12%. Una fotografia che è uno schiaffo per tutta la classe politica in quanto dimostra la disaffezione degli elettori.