Caivano (Na): Intervista al Consigliere del Partito Democratico Luigi Sirico
di Gaetano Daniele
Architetto Luigi Sirico Consigliere comunale PD |
Giunta fatta. 4 assessori esterni ed uno di Caivano, cosa ne pensa?
Continuo a pensare quello che ho dichiarato proprio a lei qualche giorno prima della nomina dei nuovi assessori. E cioè che la giunta è una responsabilità esclusiva del Sindaco. Che gli assessori non siano di Caivano tranne che per la prof. Cantone, può dispiacere, poiché si è trasmessa l’impressione che in un paese di 40.000 abitanti non ci siano personalità e professionalità all’altezza del compito, ma se è questa la scelta del sindaco non si può che prenderne atto. In consiglio comunale ci ha ribadito che la giunta precedente è stata perfetta, ma tuttavia egli intende varare un nuovo corso e che dunque si è reso necessario affidarsi a professionalità di alto profilo tecnico, che probabilmente i vecchi assessori non erano in grado di assicurare.
Crede che sia sufficiente?
Assolutamente no. Io credo che al di là del profilo, alto o basso dell’assessore, il tema è quello di avere una visione e una strategia per lo sviluppo del paese. E questa non dipende dagli assessori , ma dalla capacità di programmazione politica del sindaco e della sua maggioranza. E purtroppo questi continuano a bordeggiare sotto costa. Mentre i comuni limitrofi provano a prendere il largo.
Cosa dovrebbe fare il sindaco e la maggioranza?
Dirci che idea hanno sul futuro del paese. Le polemiche suoi presunti guai ereditati dalle precedenti amministrazioni, è diventato un tema polemico stucchevole e, ormai dopo otto mesi di amministrazione, inutilizzabile. E’ arrivato il momento di passare dagli annunci e dalle polemiche ai fatti.
Per esempio?
Per esempio varare un piano per il commercio. Noi abbiamo proposto un ordine del giorno nell’ultimo consiglio comunale sul piano di sviluppo commerciale del paese. Caivano sta morendo. E’ sotto gli occhi di tutti. E il commercio, come ho avuto modo di ribadire in consiglio comunale, non è solo un’attività economica, è anche un elemento di riqualificazione fisico e sociale del paese. Bisogna partire dalla riorganizzazione delle attività di vicinato. Organizzarle e sostenerle anche mediante sgravi fiscali come avevo proposto nel mio programma elettorale. Così come non intravedo una idea a sostegno dell’agricoltura, che nonostante tutto continua a svolgere un ruolo importante nel nostro paese. Io avrei pensato ad un assessorato ad hoc. L’agricoltura può essere una risposta alla crisi occupazionale ma anche uno strumento di tutela e di salvaguardia del territorio, dopo la cattiva nomea della terra dei fuochi.