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martedì 2 febbraio 2016

Allarme Oms: "Zika emergenza mondiale" I rischi per i bambini: come difendersi

Allarme Oms: "Zika emergenza mondiale". I rischi per i bambini: come difendersi




Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, l'epidemia del virus Zika è da considerarsi un'emergenza planetaria. Da Ginevra Margaret Chan, direttore generale dell'Oms, ha confermato che: "li esperti sono concordi nell'affermare che una relazione causale fra l’infezione fra virus Zika in gravidanza e microcefalia" del bambino "è fortemente sospettata", anche se "ancora non scientificamente provata". Chan ha anche sottolineato che sono causa di preoccupazione "la mancanza di un vaccino e di test diagnostici affidabili e l’assenza di immunità nella popolazione delle aree mai toccate dal virus" ha evidenziando la "necessità di una risposta coordinata a livello internazionale per migliorare la sorveglianza, la diagnosi e le malformazioni congenite".

Viaggi - Le prime segnalazioni del virus sono partite dall'America Latina, una zona verso la quale è consigliato alle donne incinte di restare lontane, se hanno in programma un viaggio. Al momento però vige la massima cautela da parte dell'Oms: "Il comitato non ritiene che siano necessarie restrizioni ai viaggi o al commercio per prevenire la diffusione del virus Zika. Le donne incinte possono considerare di rimandare i viaggi nelle aree coinvolte e dovrebbero proteggersi con repellenti e abiti lunghi". David Heymann, a capo del comitato di emergenza, ha evidenziato la necessità di "una sorveglianza standardizzata" e di "intensificare la ricerca" sul legame fra infezione da virus Zika e microcefalia". L’esperto ha comunque ricordato che la malattia "di per sè non rappresenterebbe una minaccia internazionale perché non è clinicamente grave, assomiglia alla dengue". A preoccupare, dunque, è essenzialmente il legame fra il virus e le malformazioni nei neonati.

Embrioni umani, sì alla manipolazione L'ultima frontiera: che cosa cambia

Embrioni umani, sì alla manipolazione. L'ultima frontiera: che cosa cambia




Per la prima volta nel Regno Unito un gruppo di scienziati del Francis Crick Institute di Londra è stato autorizzato a gestire embrioni umani per fini di ricerca. Lo ha annunciato l’autorità britannica per la fertilizzazione e l’embriologia (Hfea). L’autorizzazione prevede l’utilizzo del metodo Crispr-Cas9, che permette di bersagliare e neutralizzare i geni inadempienti nel Dna in modo più preciso. Si cerca in pratica di studiare i geni coinvolti nello sviluppo di cellule che formano la placenta per cercare di spiegare gli aborti spontanei. Si tratta di una delle prime autorizzazioni di manipolazione di embrioni umani, dopo un primo tentativo cinese all’inizio del 2015.

Verranno dunque modificati geneticamente gli embrioni umani, provenienti da cliniche che utilizzano tecniche di fecondazione in vitro, per comprendere il processo cruciale nelle prime fasi di sviluppo. Gli esperimenti si svolgeranno nei primi sette giorni dopo la fecondazione per capire anche che cosa va storto quando si verifica un aborto spontaneo. Nel dettaglio gli scienziati vogliono disattivare alcuni geni di questi embrioni per vedere che cosa succede e chiarire quali sono i geni cruciali per sviluppare bambini sani. Non sarà comunque possibile impiantare gli embrioni modificati in una donna.

L’annuncio è chiaramente destinato ad alimentare polemiche etiche e religiose, ma anche scientifiche, visto che in molti temono che alterare il Dna di un embrione sia un rischioso passo in avanti per la creazione di bambini su misura. Sarah Chan, dell’università di Edimburgo, ha detto alla Bbc che "l’utilizzo delle tecnologie di genome editing nelle ricerca sugli embrioni tocca alcune questioni delicate, quindi, è opportuno che questa ricerca e le sue implicazioni etiche siano attentamente considerate dall’Hfea, prima di dare l’approvazione a procedere. Dobbiamo essere sicuri che il nostro sistema di regolamentazione in questo settore stia funzionando bene, per mantenere la scienza in linea con gli interessi sociali". Già sull’esperimento cinese gli scienziati avevano invitato alla prudenza perché si erano verificate mutazioni inaspettate.

MELONI INSULTATA Ultima porcheria sul bebè: cos'ha detto la Littizzetto

La Meloni incinta, insulti al bebè: l'ultima porcheria della Littizzetto




Dopo il Family Day di Roma, non poteva mancare il veleno di Luciana Littizzetto. La "spalla" di Fabio Fazio, a Che tempo che fa di domenica sera, ha preso di mira Giorgia Meloni, che dal palco della kermesse ha annunciato di essere incinta. La Littizzetto, insomma, sfotte il bebè quando ancora la leader di Fratelli d'Italia è in dolce attesa. "La Meloni - ha affermato in chiusura di puntata - ha dichiarato di essere incinta, quindi aspetta un meloncino, fa molto ridere che l'abbia detto al Family Day, la festa della famiglia tradizionale, perché lei non è sposata. È come andare al festival vegano e dire di amare la fiorentina".

lunedì 1 febbraio 2016

Sacchi inseguito di notte da un nero: terrore in Autogrill, e poi in bagno...

Inseguito nella notte da un uomo di colore, terrore per Arrigo Sacchi all'Autogrill: poi in bagno...




Uno spettacolare aneddoto, snocciolato da Maurizio Pistocchi su Mediaset Premium. Il moviolista premette: "Arrigo Sacchi potrebbe raccontare un episodio curioso su Balotelli". Dunque è Sandro Sabatini ad incalzare Pistocchi: "E dai, Maurizio, anticipalo tu". E così, Pistocchi, racconta: "E va bene. Era di notte, in autostrada verso Ravenna, Arrigo a un certo punto ha sentito l'esigenza di un bisogno corporale e si è fermato. È sceso e subito dopo dietro di lui ha visto parcheggiare una macchina sportiva bianca. Con la coda dell' occhio, entrando nell'autogrill, ha visto che c'era questo ragazzo di colore che è sceso e lo seguiva e allora sai com'è, Arrigo ha iniziato a guardarsi le spalle. Finché è entrato in bagno, si è aperta la porta e Arrigo ha sentito: salve Mister! Era Balotelli". Insomma, la notte in cui Arrigo Sacchi ebbe paura del fatto che Balotelli potesse rapinarlo.

Sanremo, esplode la villa di Garko Festival già maledetto: una vittima

Sanremo, esplode la casa di Garko. Festival maledetto: una vittima




In seguito a un'esplosione nella casa in cui risiedeva, Gabriel Garko è stato ricoverato a Sanremo. L'attore, che si trovava in Riviera in vista della conduzione della kermesse, è ferito ma secondo quanto si è appreso non sarebbe in gravi condizioni. Nell'incidente ha perso la vita una donna, la padrona di casa. Garko, trasportato in ambulanza all'ospedale, non ha mai perso conoscenza ma sarebbe ancora in stato di choc. Nell'esplosione, avvenuta in una villa non lontana dal centro di Sanremo, come detto è morta una donna di 77 anni, che risulterebbe essere la proprietaria dell'immobile. L'esplosione sarebbe dovuta a una fuga di gas.

L'allarme di Parigi: "Sappiamo dove l'Isis sbarcherà in Italia"

L'allarme del governo francese: i terroristi sbarcheranno a Lampedusa




Vi è un «serio rischio» che i terroristi dello Stato islamico possano infiltrarsi tra i profughi che dalla Libia raggiungono le coste dell’Italia meridionale. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian. Secondo il rappresentante del governo di Parigi vi è «urgente necessità» di trovare una soluzione politica alla crisi in Libia per contrastare l’espansione dell’Isis. Il ministro ha evidenziato che lo Stato islamico si trova a soli 350 chilometri dall’isola italiana di Lampedusa, il punto di approdo per migliaia di migranti e rifugiati che lasciano l’Africa per raggiungere l’Europa.

«Quando arriverà il bel tempo c’è il rischio che i combattenti possano affrontare la traversata mischiandosi ai rifugiati. È un pericolo serio», ha detto Le Drian alla tv francese. «Siamo consapevoli del rischio che il conflitto nel Levante (Siria e Iraq), dove stiamo iniziando a vedere alcuni risultati positivi, possa trasferirsi in Libia», ha aggiunto il ministro, aggiungendo che una soluzione politica in Libia è «l’unico modo per sradicare» il problema.

Statue velate, chi viene punito: il nome del big che rischia grosso

Statue velate, chi viene punito: il nome del big che rischia grosso




lva Sapora, capo del cerimoniale di Palazzo Chigi finita nel mirino poiché individuata come responsabile delle statue velate in occasione della visita del premier iraniano Rohani, ha consegnato la scorsa settimana una relazione scritta a Matteo Renzi. Da par suo, almeno con la stampa, la signora continua a tacere, sopraffatta dalla eco di una figuraccia mondiale, quella che si è concretizzata ai musei capitolini. Ma ora, che succede? Una risposta la fornisce a Repubblica un alto funzionario del governo: "Non vedo che conseguenze debbano esserci", poiché "è già accaduto tutto e quella in atto è un'indagine interna che deve restare riservata".

Insomma, la signora non rischierebbe né atti formali né licenziamento: così, secondo quanto si è appreso, la signora verrà accompagnata fino alla pensione senza grossi traumi (è nata nel 1951, nel 2016 compirà 65 anni). Eppure, per il ruolo di capo del cerimoniale, ora sono al vaglio altri nomi, e l'incarico potrebbe essere affidato ad interim al segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti. La Sapora, insomma, non verrà punita (più di tanto) anche perché ad oggi non è ancora certo che l'unica a fare la scelta di velare le statue sia stata lei: verrà affiancata o sostituita, ma non silurata.