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lunedì 4 gennaio 2016

Parla Ilary, Totti smascherato La frase sul ritiro: un terremoto

La frase di Ilary inguaia Totti. Ecco quando si ritirerà il Pupune


La frase di Ilary inguaia Totti. Ecco quando si ritirerà il Pupune

Prima o poi la brutta notizia per i tifosi della Roma doveva arrivare. Era solo questione di tempo perché il capitano romanista Francesco Totti appendesse le scarpette al chiodo per sempre, visto che il Pupone ha spento da settembre scorso 39 candeline. "Finché il fisico regge vado avanti" aveva detto un paio di mesi fa, quando era già fermo per l'infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto lontano dal pallone per ben 100 giorni. Magari all'inizio di quell'ennesimo recupero non aveva ancora valutato quanto fosse difficile tornare alla forma sperata, sta di fatto che la frase della moglie Ilary Blasi al settimanale Oggi lasciano pochi dubbi: "Ritiro? Eh beh, ci siamo". Dalla colazione con il presidente Pallotta dello scorso dicembre non erano trapelate notizie ufficiali. Ma le parole della Blasi oggi fanno intuire che quel faccia a faccia avesse poco a che fare con il rinnovo di un anno da calciatore del Pupone, magari già pronto a un ruolo diverso all'interno della società, dopo 22 anni da professionista con la stessa maglia.

Il ritiro - È la stessa Blasi un po' sibillina a spiegare i motivi che avrebbero portato Totti a cambiare idea negli ultimi tre mesi: "Ma ha visto? - ha detto a Oggi - Ho dato l'addio prima io che lui, l'ho bruciato sul tempo. L'anno prossimo compie 40 anni. Dico che ogni stagione ha il suo melone e Francesco si è goduto tutto, al punto che ora penso abbia desiderio di altro. Ma rimarrà comunque nel mondo del pallone".

Inps fa ponte: niente pensioni Scoppia la furia agli sportelli

Pensioni non pagate la rivolta dei pensionati



Un inizio di anno faticoso per i pensionati che non hanno potuto incassare l'assegno il primo gennaio. L'Inps fa il ponte. E ha fatto sapere che il pagamento del rateo spettante a milioni di pensionati, non sarà erogato il primo giorno bancabile del mese, come sempre, ma sarà posticipato al secondo giorno bancabile. Il primo gennaio è caduto di venerdì e quindi con il fine settimana di mezzo si è arrivati al quattro del mese.  Per chi ha l'accredito bancario c'è da aspettare ancora un giorno. L'assegno potrà essere incassato solo domani, cinque gennaio.

La protesta - "Senza comunicazione alcuna – si legge in un comunicato dell’associazione Federconsumatori – ai diretti interessati l’Inps ha deciso di applicare la normativa contenuta nella Legge 109 del luglio scorso. Di conseguenza le Poste i soldi ai pensionati li daranno oggi, mentre le banche li metteranno a disposizione soltanto domani: cinque giorni dall’inizio del mese. Può darsi che per la maggioranza delle Persone non sia un problema insormontabile, può però essere un disagio notevole per chi aspetta soltanto i soldi della pensione per sopravvivere e onorare i propri impegni. Nella sostanza i pensionati sono stati defraudati per 4/5 giorni delle loro spettanze. Nella forma riteniamo molto scorretto che l’Inps non abbia provveduto per tempo a darne comunicazione".

"Il segreto del successo di Zalone?" Ora parla il suo regista (e amico intimo)

"Il segreto del successo di Checco Zalone?". Ora parla il suo regista (e amico intimo)


"Il segreto del successo di Checco Zalone?". Ora parla il suo regista (e amico intimo)

Quando è arrivata la notizia dei sette milioni di euro incassati nel solo primo giorno dal film Quo Vado? Il registra Gennaro Nunziante e Checco Zalone (Luca Medici) erano insieme in un cinema di Bari, la loro città: "Ci siamo straniti - ha raccontato Nunziante a Repubblica - anche se Checco era più ottimista perché sapeva che le prenotazioni erano state alte". Quel che è seguito alla notizia racconta molto come è fatto Luca Medici, oltre che Nunziante che alle spalle ha una lunga gavetta da autore nella comicità pugliese: "Luca è andato dalla sua bimba, io ho mangiato una piazza a mezzanotte, da solo". Come faccia Zalone a raccogliere questo tipo di successo, quindi, lo spiega benissimo il suo amico e regista: "Il pubblico lo ama perché lo percepisce come un artista vero, una persona vera. Non c'è nulla che si frappone tra lui e il pubblico: scatta un senso di identificazione e quindi di accettazione, nel bene e nel male. A volte - ha aggiunto - la battuta è amara. Così come poi nel finale c'è sempre un abbraccio fraterno col pubblico. Luca ti racconta, ti svela, ma non ha mai un atteggiamento di superiorità".

Acerra (Na): Il sindaco campano contro gli oppositori: "Sono femminielli" Bufera, si difende. Ma la spiegazione...

Acerra, il sindaco contro gli oppositori "femminielli": "Niente omofobia, intendevo travestiti politici"



"Non dobbiamo aver paura di qualche femminiello che scrive su Facebook". Le parole del sindaco di Acerra Raffaele Lettieri hanno provocato un piccolo caso, con il Meetup 5 Stelle locale che accusa il primo cittadino, eletto da una coalizione di centro, di "omofobia con la fascia tricolore" e il presidente Arcigay di Napoli Antonello Sannino che chiede un incontro. I "femminielli" (versione partenopea dei "travestiti", con lunga tradizione folkloristica e sociale) in questione sarebbero gli oppositori del sindaco, che si è sfogato qualche giorno fa al termine di una seduta della commissione Ambiente, in cui si era discusso degli sforamenti delle emissioni delle polveri sottili. Lettieri però, come riporta il Mattino, rigetta totalmente l'interpretazione omofobica: "L'affermazione fatta non ha alcunché di sessuale, ma anzi, basandoci sull'antica esperienza della cultura popolare partenopea ci si riferiva a coloro i quali prima si travestono da politici per costruire consenso con la demagogia, poi si travestono da contestatori per altri tipi di dichiarazioni, poi tornano a travestirsi da politici che partecipano a riunioni. Da parte nostra nulla di discriminatorio, stiano tutti sereni".

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi


di Daniela Mastromattei


Se saldi devono essere che siano ragionati e ben calcolati. Non innamoratevi del primo cappottino rosa confetto dal prezzo invitante, non vi lasciate tentare dal maglioncino in cachemire verde pisello, anche se scontato del 50 per cento. Andare per negozi durante i saldi è un po' come quando si va al mercato: bisogna avere il fiuto per l' affare. Cosa difficilissima, soprattutto perché sono i commercianti gli unici a far quadrare i conti. I loro, però. Non lasciatevi ingannare da cartellini con sconti dalle percentuali inverosimili: sono spesso falsi.

Prima di uscire di casa fate un piccolo elenco con le priorità. Vale la pena focalizzarsi su capi che non passeranno mai di moda e che si utilizzeranno a lungo. Ancora meglio, se sono must di stagione, per esempio la borsa a secchiello di cuoio (il grande classico che ritorna) la mantella a quadri (altro capo intramontabile), calda e avvolgente da indossare sopra la giacca, il tailleur pantalone dal taglio maschile (sempre attuale), le scarpe stringate e i tronchetti con il tacco alto. Questi sono i pezzi fashion del momento. Se avete bisogno di un golfino che sia grigio a collo alto, o nero girocollo; se avete bisogno di una gonna che sia lunga fino al ginocchio a matita oppure larga a corolla. Le più giovani potranno scegliere lo stile anni Settanta: pantaloni a zampa e camicia col fiocco a fantasia.

E comunque oggi cominciano i saldi in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d' Aosta il resto d' Italia avrà ancora quache giorno (inizieranno il 5 gennaio) per studiare i cartellini a prezzo pieno dei capi che interessano, per capire poi se lo sconto è reale o fasullo. Vero è che con il passare dei giorni i prezzi scendono ancora, ma le taglie finiscono. Il settore moda ha registrato un calo del 40 per cento delle vendite questa stagione. I commercianti sperano nelle stime dell' Ufficio Studi di Confcommercio: ogni famiglia spenderà 346 euro per l' acquisto di capi d' abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro e un incremento medio del tre per cento rispetto ai saldi invernali dello scorso anno. Una notizia positiva per un settore fortemente penalizzato dalla crisi, in cui in un anno sono andate perdute 29mila imprese.

Gli italiani, sottolinea l' associazione dei commercianti, stanno ricominciando a dare maggiore importanza alla qualità dei prodotti rispetto al prezzo. E meno male. Se scendessero un po' anche i prezzi, forse ci sarebbe un maggiore movimento del mercato e non si dovrebbero attendere i saldi per fare acquisti. A sorpresa, scende lievemente la percentuale di quanti ritengono che sia più conveniente comprare su internet, dove i prezzi sono convenienti tutto l' anno.

Marò, trattativa segreta tra Italia e India Retroscena: così può finire il caso

Marò, la trattativa segreta tra Italia e India per risolvere il caso di Latorre e Girone


di Chiara Giannini


L’accordo ci sarebbe, almeno secondo fonti indiane: Italia e India sarebbero segretamente al lavoro per definire una possibile soluzione del caso marò. A scriverlo un giornale di Calcutta, il Telegraph, che parla della definizione di una «roadmap» in corso che consenta di mettere fine alle tensioni diplomatiche che da quattro anni fanno tenere il fiato sospeso sulla vicenda dei due fucilieri di Marina. Strano che la notizia sia apparsa su un giornale di Calcutta e non su uno di New Delhi, ma lo è anche che la Farnesina, una volta apprese le notizie uscite sulla stampa indiana, si è affrettata a emettere un comunicato: «Il governo italiano - si legge nel documento - ha attivato l’arbitrato internazionale il 26 giugno di quest’anno nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Come noto, in agosto, il Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo ha ordinato la sospensione delle due giurisdizioni nazionali a carico dei fucilieri di Marina. L’Italia continuerà a far valere le proprie ragioni nella sede arbitrale». 

Insomma, non si smentisce l’accordo, ma si fa presente che la via internazionale resta quella prediletta. Secondo il giornale indiano, l’intera operazione messa in atto dai due Paesi sarebbe top secret e riguarderebbe un accordo su richieste che entrambe le parti dovranno mantenere. Peraltro, questa nuova via non interferirebbe con la parte arbitrale del caso. Secondo il quotidiano indiano, la richiesta italiana sarebbe quella di far tornare Salvatore Girone in patria. Di contro, il nostro Paese dovrebbe ritirare le sue obiezioni sull’adesione dell’India a quattro importanti organismi di controllo delle modalità di esportazione: il Nuclear Suppliers Group (Nsg), il Missile Technology Control Regime (Mtcr), il Wassenaar Arrangement e l’Australia Group. Tra le richieste indiane ci sarebbe anche un accordo su questioni commerciali. Peraltro, qualora il tribunale dell’Aja decidesse per un processo in India, Roma dovrebbe impegnarsi a rimandare Latorre e Girone a Calcutta per un giudizio in quel Paese. Sulla questione poche parole sono state spese dai politici italiani. Ad esprimersi solo Elio Vito (Fi) che ha ricordato come neanche Mattarella, nel suo discorso di fine anno «si sia ricordato dei marò». Concetto ribadito dalla compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti: «Marò liberi, lo slogan più bistrattato del decennio. In questo anno sostanzialmente nulla è cambiato, ormai sono 4 anni che si vive così». Intanto una scadenza si avvicina, quella del 16 gennaio, giorno in cui Latorre dovrebbe tornare in India visto che il suo permesso per malattia (fu colpito da un ictus) giungerà a termine. Anche su questo punto dal governo tutto tace.

Ferrari in Borsa, Renzi senza vergogna ecco che cosa ha in mente il premier

La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari


La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari

Alla Ferrari staranno toccando ferro. Domani, lunedì 4 gennaio, è il grande giorno: alle 9 il Cavallino debutterà in Borsa. Annusando odore di pubblicità facile e gran ritorno mediatico in caso di (previsto) successo, il premier Matteo Renzi ha pensato bene di annunciare la propria presenza a Piazza Affari. Il problema è che ultimamente il presidente del Consiglio pare aver perso, come dire, il suo tocco magico e anche quando va a caccia di facili allori da intestarsi non sempre va tutto per il verso giusto. Ecco perché Sergio Marchionne, che del "miracolo rosso" è il vero artefice, farà bene a fare gli scongiuri. 

Chi ci sarà - Alla cerimonia che darà il via alle contrattazioni, oltre a Marchionne, saranno presenti tutti gli alti vertici di Ferrari, di Fca e della nuova controllante di entrambe (Exor), la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, e ancora Piero Ferrari e Maurizio Arrivabene con l'ad di Ferrari Amedeo Felisa. È stato proprio Renzi, nell'ottobre scorso, il primo ad annunciare che la seconda piazza di quotazione del Cavallino sarebbe stata Milano. Mentre la Rossa inizierà la sua avventura a Piazza Affari, il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati delle immatricolazioni di dicembre e dell'intero 2015, con numeri positivi per Fca che cresce più della media del comparto. 

Cosa cambia per Fca - L'esordio a Piazza Affari segnerà anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa. Nell'ultimo giorno in cui chi comprava azioni Fca aveva diritto anche a titoli Ferrari (nello spin off ai possessori di 10 azioni Fiat Chrysler è stata assegnata un'azione di Maranello) il valore di Fca è sceso (-1,37%) chiudendo sotto i 13 euro (12,92). A New York in 
flessione invece Ferrari (-0,85%) che ha chiuso a 48 dollari le contrattazioni del 2015.