Visualizzazioni totali

domenica 27 dicembre 2015

Marchionne manda in pensione la Punto La voce: ecco il nuovo modello / Guarda

Marchionne manda in pensione la Punto. La voce: ecco il nuovo modello




La Fiat Punto andrà in pensione dopo 12 anni sul mercato e al suo posto la Fca ha già pronto un nuovo modello: un'altra Punto. Prosegue la fortunata serie con la quarta generazione, scrive omniauto.it, il cui arrivo è previsto per il prossimo anno. L'ultimo aggiornamento risale al 2005 quando è stata lanciata sul mercato la Grande Punto, nel frattempo la Fiat ha investito in nuove offerte come la 500L e la Tipo. Ed è proprio con quest'ultimo modello che, scrivono su omniauto.it, condividerà l'abitabilità elevata e le finiture curate, certo con una qualità di materiali che non dovrà incidere troppo sul prezzo finale.

I motori - La base tecnica della quarta Punto sarà la piattaforma B-Wide, quella della 500L: la lunghezza non sarà superiore a 4,10 metri e l'altezza non supererà il metro e mezzo. Le previsioni del sito specializzato, che ha provato a realizzare un rendering, prevedono l'uso del sempre affidabile motore 1.2 8V da 69 cavalli, il 1.3 Multijet da 95 CV. Fca potrebbe puntare poi sul Twinair 0.9 con la dotazione da 105 CV per una dotazione più sportiva.

Napolitano trama contro Renzi E' furioso per lo scandalo banche

Banca Etruria: Giorgio Napolitano contro Matteo Renzi sulla commissione d'inchiesta




Se Matteo renzi, con lo scandalo-banche, aveva già un diavolo per capello, nei prossimi giorni rischia di averne uno in più. Un vecchio diavolo, ma molto tenace: l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riporta il sito affaritaliani.it che a Napolitano l'idea di una commissione parlamentare "d'inchiesta" per far luce su quanto accaduto in Banca Etruria nelle scorse settimane, non vada affatto giù. Il senatore a vita vede quel progetto come fumo negli occhi per due motivi: perchè il suo operato rischia di sovrapporsi a quello della magistratura sulla medesima vicenda. E per il rischio che critiche parlamentari eccessive all'operato della Banca d'Italia possano comportare una impennata dello spread.

Andrebbe molto più agenio, a Napolitano, una commissione "d'indagine" cioè al tempo stesso rispettosa della magistratura e che con trasformi la ricerca delle disattenzioni di Bankitalia in una campagna di delegittimazione, pericolosa anche in termini economici. Ma una commissione come quella d'inchiesta, che ha accesso agli atti della magistratura compresi quelli normalmente secretati per il segreto istruttorio, è proprio quello che vuole Renzi, per tenere sotto controllo e sotto tutela l'operato dei giudici su una vicenda tanto delicata per i destini del suo governo.

Premier ed ex presidente sono dunque in rotta di collisione. Napolitano avrebbe già messo all'opera i suoi uomini in Parlamento già nel corso della discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti della Boschi, quando in Aula, nella sua dichiarazione di difesa della Boschi, Walter Verini ha parlato di una “commissione di indagine” sulle banche. Una posizione, su questo tema, sfasata rispetto a quella del capogruppo del Pd, Ettore Rosato, che invece ha parlato, secondo l’ordine di palazzo Chigi, di “commissione di inchiesta”.

Il centrodestra unito davanti a tutti Sondaggio del sorpasso: Renzi kaputt

Berlusconi, Meloni e Salvini in testa a tutti. Il sondaggio che cambia tutto




Niente botti di fine anno per il Partito Democratico di Matteo Renzi stando all'ultimo sondaggio di Euromedia Research pubblicato da Affaritaliani.it, il Pd cala al 30,2% con un flessione dello 0,3%. Con lo stesso margine cresce invece il Movimento Cinquestelle che raggiunge il 27,5%. Continua a guadagnare terreno anche la Lega Nord di Matteo Salvini attestandosi sul 16,1% dei consensi. Stessa crescita, lo 0,1%, anche per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni ora al 4,9% e per Ncd-Udc che non va oltre l'1,6%. L'unica forza del centrodestra che non registra miglioramenti è Forza Italia, in leggero calo dello 0,1% e ora all'11,9%. Peggio va solo Sinistra Italiana in perdita dello 0,2% e ora al 5,7%.

Ballottaggio - Pur con il risultato negativo di Forza Italia, un listone unico del centrodestra sarebbe la prima forza con il 32,9% anche se il Pd, al 30,2%, si alleasse con il partito di Angelino Alfano e Pierferdinando Casini. In quel caso non andrebbe oltre il 31,8%, un dato comunque sufficiente a tenere fuori dalla corsa al secondo turno il Movimento Cinquestelle.

Grandi manovre a viale Mazzini Una renzina a RaiUno / Tutti i nomi

Rai, a gennaio i nuovi vertici: tutti i nomi in ballo



Anno nuovo, nuova Rai. A partire dalla fine di gennaio, scrive "Il Fatto Quotidiano", le deleghe del direttore generale Antonio Campo Dall'Orto diventeranno pienamente operative. E il dg potrà procedere a quel rinnovo dei vertici di cui si va parlando ormai da mesi.

Secondo i rumors di viale Mazzini riportati dal quotidiano di Travaglio, in pole position per la direzione di Rai1 ci sarebbe una renziana doc, quella Simona Ercolani che ha appena gestito la Leopolda. Giancarlo Leone potrebbe essere dirottato da Rai1 a Rai Cinema. Mentre a Rai2, il posto dell'attuale direttore Angelo Teodoli, che in tre anni ha risollevato una rete che sembrava morta, potrebbe essere preso dall'attuale numero uno di Rai teche, Maria Pia Ammirati. A Rai3 è debole la posizione di Andrea Vianello, per il cui posto ci sono, in ordine, la direttrice di Rai Scuola Silvia Calandrelli e il vicedirettore di Fandango Andrea Salerno.

Per quanto riguarda i telegiornali, difficile un cambio al vertice del Tg1, secondo "Il Fatto". Ma se si dovesse decidere per un avvicendamento, il colpo a sorpresa potrebbe essere quello di sarah Varetto, attuale direttrice di Sky Tg24. Per il Tg2 i nomi che si fanno sono quelli di Gaia Tortora e di Stefano Marrone. Per il Tg3, se si dovesse sostituire la Berlinguer, il posto potrebbe andare a Maurizio Mannoni o a Maria Teresa Meli del Corriere.

Il gossip-terremoto. Il nuovo uomo di Belen? Un super-bomber (né Vieri, né Borriello). Ecco il nome / Guarda

Il gossip-terremoto. Il nuovo uomo di Belen? Un super-bomber (né Vieri, né Borriello). Ecco il nome / Guarda



La rottura tra Belen e Stefano continua a tenere banco. Ci si proietta verso il futuro, spendendosi in profezie e seguendo tutte le piste possibili: chi sarà il prossimo ragazzo della showgirl argentina? Il punto è che si dice che una relazione potrebbe addirittura già esserci (si era vociferato di Bobo Vieri). Ma, ora, spunta un secondo nome, clamoroso. Si tratta sempre di un bomber: Gonzalo Higuain. La suggestiva ipotesi viene rilanciata dal sito di Sport Mediaset, che ricorda alcune parole di Belen su PremiumSport: "Come si fa per diventare cittadina napoletana?". Per farlo ci sarebbero diverse strade, ma sui social, ora, si vocifera sul possibile flirt con Higuain. Sempre la Rodriguez, tempo fa, disse: "Mi piacciono sia Inter che Napoli perché ci sono gli argentini". E insomma, ora che Belen è di nuovo single, il gossip impazza: le voci si concentrano su loro due, che tempo fa ebbero qualche "contatto sospetto" sui social network. Higuain ha tutte le carte in regola: argentino, bello, calciatore e inoltre potrebbe rendere in un batter d'occhio Belen una "napoletana in tutto e per tutto". Ma alle suggestioni, si aggiunge anche un recente incontro in tv tra i due, piuttosto chiacchierato. La coppia sarebbe da record: il miglior bomber della Serie A con la donna più desiderata d'Italia.

sabato 26 dicembre 2015

Facci, la terribile profezia sul futuro: "Perché vieteranno pizza e caffè"

Facci, la terribile profezia sul futuro: "Perché vieteranno pizza e caffè"


di Filippo Facci
@FilippoFacci1



Nella Terra dei fuochi hanno spento il forno a legna, almeno quello: a San Vitaliano (6mila abitanti, provincia di Napoli) il sindaco pensa che lo sforamento dei limiti sulle polveri sottili sia colpa delle pizze, cioè dei forni a legna, dunque ha imposto costosi impianti di abbattimento oppure niente pizze. L' ordinanza vale sino ad aprile ma potrà essere prorogata. Ora: siamo nel napoletano e in pratica vietano le pizze (immaginatevi le scene pazzotiche) ma non interessa, ora, difendere la degnissima categoria dei pizzaioli che peraltro hanno anche e probabilmene ragione: non si capisce, infatti, perché incolpino i forni a legna quando la vicina Napoli (meno inquinata) ne ha molti di più. Che cosa pensiamo di tutti i discorsi sulla "vera pizza" già lo scrivemmo quando le associazioni dei pizzaioli volevano escludere le catene McDonald' s dagli sponsor dell' Expo: è una categoria che fa spallucce mentre due pizze su tre, in Italia, sono fatte con farina e pomodoro e mozzarella e olio non italiani, inoltre la presunta mozzarella è fatta con cagliate dell' est Europa, il pomodoro è cinese o americano, l' olio tunisino o spagnolo mentre la farina è francese o tedesca o ucraina. Si straparla della superiorità della pizza italiana anche se è infornata quasi sempre da extracomunitari e anche se la maggioranza degli americani e dei cinesi ignora che la pizza sia italiana, e il maggior fornitore di "mozzarelle" mondiale è neozelandese. Ma è un altro discorso, appunto.

Il discorso, rassegnato e un po' da vecchi, è su un certo mondo che ci attende. I pizzaioli di San Vitaliano hanno poco da illudesi: i forni a legna vecchia maniera, prima o poi, li vieteranno tutti e dappertutto. Ufficialmente per lo smog, certo, per gli odori e le esalazioni: qui al Nord, del resto, molte città hanno già vietato i caminetti e le stufe a legna. Il trend è quello, ma non è solo una questione di inquinamento, il punto è che il mondo moderno parla con nostalgia dei vecchi profumi ma tende a scacciarli dalla vita quotidiana, è una specie di sindrome mirata al desiderio di un solo odore: nessuno. Un paio d' anni fa il sindaco di Mosca si era messo in testa addirittura di piazzare dei giganteschi diffusori nelle zone strategiche della città, voleva scacciare le puzze residue del socialismo reale: nafta e benzina col piombo, miasmi industriali di chi se n' è sempre fottuto dell' inquinamento, olezzi di cavolfiore alimentati dai milioni di fornellini per il pranzo che si accendevano nei retrobottega della Russia socialista. E via, scio', allontanare i tabaccai e le fabbriche di sigarette, le torrefazioni e gli odori di caffè.

Intransigenze alla Putin? Per niente. In alcune zone del Canada e degli Usa, da anni, hanno messo al bando i profumi: dicono che disturbino l' olfatto. Avete mai fatto caso che certi prodotti già riportano la scritta "non profumato"? In alcuni uffici sono vietati persino deodoranti e dopobarba e colluttori. A Ottawa i mezzi pubblici sono interdetti a chi usa l' acqua di colonia: i profumi hanno cominciato a nutrire le stesse ossessioni maturate contro il fumo e sono stupidamente associati a batteri e a sostanze inquinanti. Sono stati chiusi centinaia di panifici e tostature di caffè, e questo anche negli Usa, e vedrete che - more solito - le peggiori fobie d' oltreoceano presto o tardi sbarcheranno anche qui. Alcune chiese cattoliche hanno già abolito l' incenso (l' incenso passivo) e persino le candele. Hanno già inventato una malattia senza senso (la "sensibilità chimica multipla") che associa ogni odore a un campanello d' allarme. Figurarsi se prima o poi non spunteranno associazioni di allergici ai forni a legna: andranno dai vari Santoro e grideranno tutta la loro indignazione per le malattie dei loro figli. Anche lasciando da parte l' inquinamento, laddove il benessere crea allergie praticamente a tutto (quella al glutine è solo l' ultima) è chiaro che i forni a legna hanno le pizze contate.

La gaffe tremenda dello chef italiano con Amal Clooney: quell'offerta umiliante. Lei sbrocca e lo fulmina

La gaffe tremenda dello chef italiano con Amal Clooney: quell'offerta umiliante. Lei sbrocca e lo fulmina



Ci sono regali che proprio non dovrebbero essere fatti a donne come Amal Clooney, moglie dell’attore George ma soprattutto avvocato di fama mondiale specializzata in diritto internazionale e cause sui diritti umani. Avrebbe dovuto pensarci due volte Sal Scognamillo, chef del Patsy’s Italian Restaurant di New York, che si è permesso di  offrire ad Amal una copia del suo ultimo libro di cucina. La signora Clooney era arrivata già provata nel ristorante della 56ma strada, dopo una giornata in compagnia della suocera. Con lei è entrata nel locale e davanti all’offerta del dono ha risposto: “Pensi che io cucini? No, non cucino. Ti aspetti che impari?”.