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martedì 10 novembre 2015

Caivano (Na): Caso Braucci Dopo 4 anni di inefficienza alla Provincia Monopoli recupera a stento 130 mila euro

Caivano (Na): Dopo 4 anni di inefficienza alla Provincia e dopo 4 giorni di chiusura del Plesso scolastico Braucci Monopoli recupera a stento 130 mila euro



di Gaetano Daniele





Finalmente la montagna ha partorito il topolino. Monopoli, nonostante i 4 anni e mezzo in Provincia da consigliere provinciale di maggioranza in quota Forza Italia-Cesaro, e dopo 4 anni e mezzo di nulla per scongiurare la chiusura dello stesso Liceo Scientifico Braucci, arrivando, difatti, alla chiusura del Plesso per 4 giorni, oggi,  il neo Sindaco Monopoli, a stento riesce a recuperare 130 mila euro per risanare, forse, una situazione insostenibile per insegnanti e alunni che, appunto, proprio mentre il neo Sindaco si destreggiava a destra e a sinistra in campagna elettorale e proprio mentre si insediava nei banchi del civico consesso, veniva staccata appunto, la corrente al Liceo Scientifico Braucci. 4 giorni di chiusura e quindi 4 giorni di lezioni perse per i liceali del Braucci, perchè la Provincia, ora Città Metropolitana, non versava più all'Ente Comune, i soldi per le forniture Elettriche. E Monopoli all'epoca dov'era? forse a studiare la sua candidatura a Sindaco? 

Insomma, il primo cittadino Monopoli, riesce a scongiurare la chiusura del Liceo Scientifico Braucci recuperando a stento 130 mila euro, sventolando pure a destra e a manca la bandiera dell'utilità come se avesse fatto il piacere a qualcuno, al Preside o agli insegnati o persino agli alunni, quando garantire il regolare funzionamento del Plesso è di base. Che figuraccia avrebbe fatto nei riguardi di insegnanti, alunni e genitori, in breve agli occhi dell'opinione pubblica, se il Liceo Scientifico Braucci, avesse chiuso nuovamente per mancanza di fondi? 

La solita politica che lascia passare messaggi di regolare amministrazione come chissà quali manovre politiche intelligenti, appunto, di intelligente non c'è niente. Pensate se un qualsiasi capo di famiglia esultasse a fine mese solo perchè ha pagato la bolletta elettrica. Si pensi al concreto, si pensi al reddito di cittadinanza. Si pensi alla nuova gara rifiuti, escludendo favoritismi e garantendo trasparenza. Si pensasse ai buoni pasto e alle graduatorie. Si pensasse ad una nuova riqualificazione ambientale delle strade, considerando che alcuni giorni fa per una giornata intensa di pioggia i cittadini non sono potuti neanche uscire dalle proprie abitazioni, solo qualche fortunato, si, con la Canoa. Speriamo domani di non vedere sventolata un'altra bandiera dell'utilità solo perchè dopo una giornata di pioggia non si è dovuto prendere la Canoa. 

Il favore di Conte a Renzi: ecco chi farà le nuove divise della Nazionale

Per la Nazionale di Conte nuove divise griffate Ermanno Scervino




Tra sette mesi si giocano gli Europei di calcio di Francia 2016. La nazionale italiana di Antonio Conte è già qualificata e può quindi pensare a cose più leggere di gol, classifiche e differenze reti. Tipo le divise da portarsi Oltralpe. Si sa, ad ogni manifestazione ufficiale il look cambia per stare al passo coi tempi e per essere il più "cool" possibile. In più, in questo caso, c'è da lasciarsi alle spalle (anche sul piano del look) la disastrosa spedizione di Brasile 2014. E così, nuove maglie, nuovi pantaloncini, ma anche nuove giacche, cravatte, pantaloni e quant'altro. Roba normale. Meno, forse, lo è lo stilista che tra qualche mese vestirà gli azzurri. Mollati Dolce & Gabbana, la Figc ha scelto Ermanno Scervino. Sarto forse poco al grande pubblico se paragonato alle grandi griffe made in Italy, ma con una asso nella manica: essere fiorentino (ma va?) ed essere lo stilista preferito dei Renzi, Matteo e Agnese, la mogliettina del premier che non si perde una sfilata di Scervino oltre a indossarne i capi.

Loris, arriva la svolta clamorosa cosa ha detto Veronica al marito

Veronica Panarello ammette: "Quella mattina non ho portato Loris a scuola"




Comincia a parlare, a ricordare, Veronica Panarello. La donna accusata di aver ucciso suo figlio Loris ha incontrato il marito Davide Stival in carcere e, secondo quanto scrive il quotidiano La Sicilia, gli avrebbe detto: "Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola", ma poi avrebbe ribadito: "non l'ho ammazzato io. Ho un buco, mi ricordo solo questo - aggiunge - non ti basta? Ora stammi vicino...".

Stangata da 10 miliardi sui rifiuti Ecco i comuni dove si paga di più

Tari, stangata da 10 miliardi sulla monnezza


di Antonio Castro



Per essere rifiuti li paghiamo (e li pagheremo) sempre più a peso d' oro per smaltirli. Sia quelli che produciamo a casa, sia quelli che vengono realizzati nei processi produttivi delle imprese. La sostanza è che la Tari (la tassa sui rifiuti che dal gennaio 2014 ha assorbito e sostituito Tarsu e Tares) è aumentata (la media d' incremento nazionale è dell' 1,5/2%), e continuerà a crescere.

I tagli ai trasferimenti alle amministrazioni locali, l' evasione dal pagamento del tributo, e la necessità di fare cassa, hanno fatto lievitare la tariffa comunale per lo smaltimento dei rifiuti. E gli italiani negli ultimi due anni si sono trovati con una tassazione locale minore che è letteralmente esplosa: dai 60 euro che si pagano a Fermo (appartamento di 100 mq con tre residenti), agli oltre 523 euro l' anno che si sborsano a Cagliari (ed è pure scesa del 6,4% l' imposta 2015 rispetto al 2014).

Nel mezzo ci sono tutte le sfumature (e tutte le variazioni possibili). A prendersi la briga di analizzare tutte le possibili varianti dell' imposta - ripartita e aggregata per 104 province - ci ha pensato Ref Ricerche, pensatoio di analisi che ha realizzato per il Sole 24 Ore un approfondimento. L' analisi ha fatto emergere che la gestione dei rifiuti a livello nazionale (costo aggregato circa 10 miliardi), è coperto per il 99,5% dalla tassazione dei cittadini. Insomma, lo Stato ci rimette veramente poco in questo caso per sanare la differenza. Salta anche fuori che mediamente per "gestire" un chilogrammo di rifiuti sborsiamo 0,33 centesimi. Anche se la differenza tra il costo sostenuto al Nord e quello pagato nelle regioni meridionali, ovviamente, varia: al Nord - secondo l' analisi Ref - si pagano in media 30 centesimi, mentre al Centro come al Sud il costo/chilo supera i 37 centesimi di euro.

Perché, principalmente la variazione tariffaria è imputabile alla diffusione della differenziata. Nei comuni e nelle province dove è più sviluppata, spesso (ma non sempre) il costo al chilogrammo scende. A Salerno (dove la raccolta differenziata supera il 65%), una famiglia tipo paga la bellezza di 493 euro in media, non proprio un premio per uno dei pochi comuni del Sud ad avere adottato percentuali nordiche di differenziata. Insomma, il prelievo in aumento (solo una quarantina di comuni hanno deliberato riduzioni delle tariffe), nonostante la crescita della differenziata, dimostra che i sindaci usano come un bancomat - in mancanza di altre risorse finanziarie certe - anche la tassa sui rifiuti.

Se le famiglie boccheggiano tra aumenti e bollette folli, non se la passano certo meglio le imprese che - sempre stando all' analisi Ref - hanno visto crescere, e non di poco, la tariffa tra il 2012 ed oggi. E nonostante qualche limatura recente il bilanciamento tra rincari e riduzioni non basta a riportare l' imposta ai livelli di 3 anni fa.

La sostanza è che per far quadrare i conti i sindaci hanno spremuto dove hanno potuto, con un ventaglio tariffario che passa dai 2,54 euro al metro quadrato, agli oltre 18,23 euro (sempre per un metro quadrato di rifiuti). Resta da chiedersi - come hanno fatto alla Confesercenti giusto qualche giorno fa - se quest' esplosione tariffaria sia giustificata poi dall' effettivo servizio reso. Nel 2015, tanto per fare un esempio, il costo per la fornitura idrica alle famiglie è lievitato dell' 8,8% (rispetto al 2014), e in quattro anni è addirittura lievitato del 36,6%. Considerando complessivamente tutte le utenze - stima la Confederazione - quest' anno le famiglie pagheranno il 10% in più rispetto a quattro anni fa (9,6%) e lo 0,9% in più rispetto al 2014.

Per le famiglie la tassa sui rifiuti nel 2015 è salita del 2%. Il record va a Cagliari con 523 euro. A Napoli, sommersa dall' immondizia, si sborsano quasi 500 euro. Salasso in crescita anche per le aziende. Ecco l' elenco dei capoluoghiStangata da 10 miliardi sulla monnezza.

TSUNAMI FORZA ITALIA Il piano degli anti-Bologna vogliono un nuovo leader

Forza Italia, i moderati pronti a scendere in campo con Diego Della Valle




La "svolta" leghista non è piaciuta ai moderati di Forza Italia, le colombe azzurre sono sempre più attratte dal richiamo di Diego Della Valle. Aspettano e sperano nella sua discesa in campo e, stando a quanto scrive Repubblica, sarebbero già pronti alla scissione. A lui si sarebbero rivolti molti nomi in vista di Forza Italia e di Ncd, i conservatori di Fitto e il movimento di Tosi. L'obiettivo è quello di raccogliere in un'unica lista tutti quelli che non hanno approvato la scelta di Bologna. Rimproverano a Silvio di aver ceduto a Salvini e ai suoi toni che vengono considerati troppo radicale rispetto a loro che stanno su posizioni più moderate. E poi ci sono di mezzo i calcoli. Amesso anche che il centrodestra unito avrà molti voti al capo di Forza Italia spetterebbero tra Camera e Senato trentacinque posti. Troppo pochi. Per questo si guarda e si aspetta la discesa in campo di Della Valle. Il quale per ora resta fermo. Da tempo l'imprenditore marchigiano è tentato dalla politica. Ma contattato da Repubblica ha preferito non parlare. 

I NUMERI NON MENTONO La classifica: Renzi sprofonda Ha perso 5 posti in due anni

La classifica dei Paesi più felici del mondo: l'Italia è solo 37esima




Renzi parla, parla, e dice che stiamo andando verso tempi migliori. C'è pero un prestigioso indice mondiale, formulato da un istituto londinese, il Legatum Institute, che dice che non è vero. E che, anzi, l'Italia rispetto a due anni fa è andata in retromarcia. Il "prosperity index" è una monumentale classifica di tutti i Paesi del globo che identifica quelli più felici, prosperosi e sani in base a molteplici fattori: 89, tra cui il reddito pro-capite, il livello di occupazione, l'educazione, la sicurezza, la libertà personale, la mobilità sociale ecc...

Ebbene, tra i 142 Paesi della lista il più fortunato è la Norvegia, che guida una top ten nella quale rientrano Svizzera, Danimarca, Nuova Zelanda, Svezia, Canada, Australia, Olanda, Finlandia e Irlanda. Gli Stati Uniti scivolano alla posizione numero 11, seguiti da Islanda (che però vince nelle categorie libertà personale, sicurezza e opportunità) e Lussemburgo. La Germania è quattordicesima, seguita da Gran Bretagna, Austria, Singapore, Belgio, Giappone, Hong Kong, Taiwan, Francia, Malta, Spagna, Slovenia e Repubblica Ceca.

E l’Italia dove sta? Al 37° posto, cioè dietro a Costa Rica e Kuwait e appena davanti a Trinidad & Tobago. La nostra migliore performance è nel settore Sanità, la peggiore riguarda la libertà personale. Nel 2014 eravamo sempre lì, trentasettesimi. Ma nel 2013, anno in cui il fiorentino prese il potere dalle mani di Enrico Letta eravamo ben cinque posizioni più avanti, al 32° posto.

Arriva la rivoluzione del catasto così il Fisco misura la tua casa

Catasto, la rivoluzione: il Fisco calcola i metri quadati




Basta calcoli basati sui vani. I metri quadrati entrano nelle visure catastali E' una vera e propria rivoluzione quella che interessa 57 milioni di immobili. Il documento di riconoscimento sarà rilasciato dall'Agenzia delle Entrate e conterà il numero di metri quadrati. “Da ogguu l’Agenzia delle Entrate rende disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei gruppi A, B e C. Una novità che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili, mettendo a loro disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici, e che manda definitivamente in soffitta i calcoli basati sui vani”, si legge nel comunicato.  “Arriva direttamente in visura anche la superficie ai fini Tari, per consentire ai cittadini di verificare con facilità la base imponibile utilizzata per il calcolo della tassa rifiuti”, aggiunge l'Agenzia delle Entrate.  

SPERIMENTAZIONE -  Oltre ai dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale. La novità, che arriva al termine di un periodo di sperimentazione che ha coinvolto gli uffici provinciali lascia al momento fuori gli immobili che presentano un dato di superficie “incoerente”. Per quanto riguarda gli immobili non dotati di planimetria, che risalgono perlopiù alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e sono di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale.