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domenica 8 novembre 2015

Il sondaggista spaventa Renzi e Grillo "Ecco quanto vale la Sinistra italiana"

Sinistra italiana, il sondaggista Amadori: "Ruberà voti a Renzi e Grillo, oggi vale il 5% ma può arrivare al 15%"




Quanto vale Sinistra italiana, la "cosa rossa" fondata dagli ex Pd Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre? Poco, forse, a giudicare dai volti coinvolti e dagli spazi assai esigui concessi da Matteo Renzi e Beppe Grillo nel "mercato" degli elettori di centrosinistra. Fino a oggi, infatti, chi a sinistra è governista vota il Pd e chi è anti-Renzi vota M5S. Eppure, secondo il sondaggista Alessandro Amadori, intervistato da Affaritaliani.it, i margini di crescita ci sono e potrebbero preoccupare non poco sia il premier sia il guru dei 5 Stelle. 

"Oggi, appena nata, Sinistra Italiana vale il 5% ma ben presto potrebbe portarsi abbastanza rapidamente fino al 10%, ovvero la dimensione che aveva l'area della sinistra arcobaleno prima della lunga fase di decostruzone del brand", spiega Amadori ad Alberto Maggi. "Considerando lo scenario politico-economico e la crescente incertezza dei cittadini italiani il nuovo soggetto della sinistra potrebbe arrivare intorno al 15%, diciamo tra un anno e mezzo ovvero all'inizio del 2017. Tutto dipende dalla capacità che avranno di consolidare il marchio e dall'immagine del leader". In mezzo, ovviamente, ci sono alcuni test elettorali decisivi: le amministrative, con Fassina che potrebbe diventare il candidato sindaco a Roma per Sinistra italiana, sempre che non vada in porto quell'alleanza auspicata dal capogruppo dem Ettore Rosatoo. Alleanza da fantapolitica, stando alle parole di Fassina e D'Attorre) 

Vatileaks, spunta un uomo di Renzi: le poltrone, le carte "rubate" / Chi è

Scandalo in Vaticano. Spunta l'uomo di Renzi: il ruolo e le carte "rubate"




Dalle carte dell'inchiesta della Procura di Terni sulla fuga di documenti riservati dal Vaticano è spuntato anche il nome del giornalista Mario Benotti, ex responsabile di Rai International e oggi funzionario di Palazzo Chigi, dopo la nomina a capo della segreteria del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi. I ruoli ricoperti da Benotti raccontano quanto sia ben considerato tra gli uomini renziani, considerando che da maggio che anche consulente del sindaco di Firenze, Dario Nardella, con delega ai rapporti con le confessioni per il dialogo religioso.

L'indagine - Le carte dell'inchiesta ternana che indagano per i reati di intrusione informatica ed estorsione arriveranno la prossima settimana a Roma per competenza, ma la gendarmeria vaticana conosce già diversi dettagli e per questo ha tenuto sotto controllo Benotti, allargando così l'elenco delle possibili "spie" che hanno reso possibile la diffusione dei documenti vaticani, utlizzati per fare pressioni e avere incarichi e favori.

I documenti - Uno degli obiettivi dell'indagine, scrive il Corriere della sera, è scoprire dove sono stati sfruttati gli atti segreti e che ruolo avrebbe avuto Benotti. Il giornalista non ha solo un incarico a Palazzo chigi, ma collabora anche con l'Osservatore romano, è docente alla Sapienza di Roma e alla Temple University di Filadelfia. In più è stato consigliere della banca popolare di Spoleto. Non tutte le carte di cui Francesca Chaouqui è sospettata della fuga sono state usate per i libri di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi. La Pr faceva parte della Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi, organismo voluto da Papa Francesco. Lei aveva accesso diretto a dossier delicatissimi e non è ancora chiaro quale uso ne sia stato fatto.

I fondi che rendono come azioni I migliori dieci su cui puntare in Borsa

Piazza Affari è la regina degli Etf, ecco come sceglierli



di Gianluca Baldini


Un tempo considerati prodotti per investitori piuttosto avanzati, gli exchange traded products stanno conquistando i cuori dei risparmiatori italiani.

A dirlo sono i numeri diffusi da Borsa italiana secondo cui sul listino ETFPlus, quello dove vengono scambiati sia gli exchange traded products che - da gennaio - i fondi comuni di investimento, ogni giorno del 2015 mediamente si sono realizzati 20.040 contratti, rendendo Piazza Affari il primo mercato per importanza dal 2005. «Siamo molto soddisfatti della continua crescita del mercato ETFplus, che ha registrato un vero boom di scambi con contratti in crescita del 76%», ha detto a Libero, Silvia Bosoni, responsabile dell' EtfPlus a Piazza Affari. Del resto l'amore degli italiani per questi strumenti è presto spiegato. Offrono la diversificazione di un fondo unita alla redditività di un titolo azionario.

«Un ibrido tra azioni e fondi comuni, gli etf sono strumenti finanziari che investono in un basket diversificato di azioni o obbligazioni che sono quotati in continuo in Borsa», spiega Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca.

«Questo genere di strumenti garantisce un' ampia diversificazione», continua Roghi, «perché, acquistando un solo Etp, implicitamente si è investito in molti titoli sottostanti e si ha la possibilità di creare un' asset allocation anche molto sofisticata. In questo momento ne consiglierei una di questo tipo: 50% di obbligazionario suddiviso tra 30% bond governativi di Paesi sviluppati (Ishares euro govt bond 5-7yr ucits Etf), 10% corporate bond (Ishares global corporate bond ucits Etf) e 10% bond governativi di Paesi emergenti (spdr barcl em mkts local bond ucits Etf). Per il resto, scommetterei sull' azionario, diviso tra 20% Europa (Ishares euro stoxx 50 ucits Etf (dist) e Lyxor ucits etf stx europe sel divid 30), 15% Usa, 10% globale e 5% Paesi emergenti (spdr s&p emerg mkts dividend ucits Etf). Con un' offerta così ampia, dunque, può quindi essere difficile scegliere il prodotto migliore.

«All' interno del settore degli Etf e degli Etp, sulla base dei riscontri che stiamo raccogliendo dalla nostra clientela», spiega Antonio Sidoti, direttore vendite per l' Italia di WisdomTree Europe, «sembrerebbe da un lato che la propensione al rischio azionario stia tornando, ma dall' altro che un numero crescente di investitori vorrebbe avere un approccio più conservativo facendo affidamento su strumenti come il dividendo. Molti stanno iniziando a posizionarsi per un rimbalzo della Cina e sull' impatto positivo che questo dovrebbe avere su tutta l' Asia. Un' altra area che sta raccogliendo consensi», continua l' esperto, «sembrerebbe essere proprio l' eurozona. La domanda interna ha svolto un ruolo sempre più importante nella ripresa di tutta l' area e la fiducia si sta dimostrando la chiave per lo sviluppo economico. In termini di investimento guardare alle small cap può essere un' opportunità interessante dato che queste società sono tipicamente guidate dalla domanda interna».

Ma con gli Etf si può investire non soltanto in azioni o obbligazioni ma anche in materie prime, di solito molto gradite agli amanti di questi strumenti. «Dopo cinque anni di performance dei prezzi continuamente negative, potremmo aspettarci che numerose commodity, dal rame al platino, fino al granoturco e anche allo zucchero, vadano incontro a un deficit delle forniture, condizione che favorirà il ricorso alle scorte che si sono accumulate nel tempo», sottolinea Massimo Siano, responsabile del Sud Europa per Etf Securities.

«Per quanto riguarda l' oro, un ruolo fondamentale continuerà ad essere esercitato dalla Fed e dalla sua eventuale decisione di un rinvio del rialzo dei tassi: una situazione positiva per il suo prezzo. Se la storia dovesse essere una guida per il futuro, potremmo assistere a un aumento dei prezzi del granoturco, del cacao e dello zucchero, mentre quelli del caffè, della soia e del gas naturale americano potrebbero diminuire. Sul fronte dell' energia», continua Siano, «ci aspettiamo che il petrolio rimanga in una condizione di surplus almeno fino alla metà del prossimo anno. È probabile che l' apprezzamento del dollaro freni gli aumenti nei prezzi delle commodity nell' ultima parte dell' anno».

Senza considerare lo scandalo Volkswagen che ha inciso positivamente sulle vendite del palladio, elemento largamente presente nei catalizzatori delle automobili a benzina. «Gli investitori temevano una reazione dei consumatori contro i catalizzatori diesel in seguito allo scandalo, che avrebbe potuto favorire il palladio», spiega. «Così è stato: le solide vendite nel mercato automobilistico americano hanno permesso a questo elemento di invertire il suo trend negativo».

PIENO AL DISTRIBUTORE PADANO Benzina e gasolio a prezzi stracciati

Tutti al benzinaio leghista. Salvini fa il pieno: prezzi stracciati




Sabato stranissimo alle porte di Milano con le code chilometriche vicino Cinisello Balsamo. Non è colpa del solito traffico di pendolari verso il capoluogo lombardo, ma di Matteo Salvini che ha "offerto" gasolio e benzina a prezzi stracciati, perché privi dei costi di Iva e accise. La Lega ha messo in scena un'iniziativa per protestare contro il ricarico di tasse che pesano sul carburante distribuito in tutta Italia. Secondo i calcoli leghisti la benzina oggi venduta alla pompa a 1,434 euro, potrebbe costare agli automobilisti 0,447 euro al litro, mentre il gasolio arriverebbe a 0,456. In media in Italia, urlano i leghisti al megafono agli automobilisti accorsi a centinaia per un pieno a buon mercato, si pagano 22 centesimi di tasse in più degli altri Paesi europei: "Non promettiamo di tagliare le accise subito - ha detto Salvini alla manifestazione #Liberiamoci - ma sicuramente è una vergogna. Quando saremo noi al governo mi impegno a toglierne qualcuna, per esempio i 22 centesimi che gli italiani pagano in più rispetto agli europei".

Il distributore - La manifestazione è stata finanziata direttamente dalla Lega, che si è accollata la differenza del costo del carburante al benzinaio marchiato Retitalia. Sono state 100 le automobili fortunate che hanno potuto rifornirsi con al massimo 10 euro ciascuno di carburante, circa 20 litri di carburante. Contro l'iniziativa della Lega hanno protestato invece alcuni gruppi dei centri sociali milanesi.

sabato 7 novembre 2015

La casa di Mattielli andrà ai suoi rapinatori Guarda il Video

La casa di Mattielli andrà ai suoi rapinatori. L'insulto dai rom: "Morto? Non mi spiace"




La casa di Ermes Mattielli ad Arsiero, in provincia di Vicenza, potrebbe finire nelle mani dei due ladri rom albanesi lo stavano derubando nella notte del 13 giugno 2006 e che l'uomo aveva ferito. Oltre alla condanna per duplice tentato omicidio, Mattielli era stato condannato anche a risarcire i due ladri con 135mila euro. L'artigiano però non possedeva altro che la sua casa, proprietà che potrebbe finire nelle mani dello Stato, perché l'artigiano non aveva eredi diretti: "Potrebbe avere fatto testamento indicando qualche beneficiario - ha detto l'avvocato Maurizio Zuccollo al Giornale di Vicenza - Per la legge a pagare il risarcimento saranno gli eredi". Non essendoci figli o fratelli, resta un parente finora noto, un cugino che abita ad Arsiero: "Gli eventuali eredi dovranno pagare i 135mila euro di risarcimento solo nel caso di accettazione dell'eredità. Che non so a quanto possa ammontare - ha detto l'avvocato - ma se fosse inferiore a 135mila euro è difficile che l'eredità possa essere accettata". Una brutta notizia, almeno in parte, per i due rapinatori da risarcire, considerando che se lo Stato diventasse proprietario dei beni di Mattielli, i tempi per il risarcimento si potrebbero allungare.

La madre - "Sonia Caris, madre di uno dei rapinatori, non nasconde la sua soddisfazione per il risarcimento che è stato riconosciuto anche al figlio. Saputo che Mattielli è morto, la donna ha risposto: "Se dicessi che mi dispiace, direi una bugia". Non ha nessuna intenzione di perdonare: "l'uomo che ha tentato di uccidere mio figlio - ha detto - ma non ho augurato il male a nessuno".



Putin e l'attentato all'aereo sul Sinai La "vendetta" russa contro l'Egitto

Putin sospende tutti i voli per l'Egitto




Per ragioni cautelari la Russia ha sospeso tutti i voli da e per l’Egitto, compresi i collegamenti con il Cairo, e la misura rimarrà in vigore "finchè non sarà stato stabilito di nuovo il necessario livello di sicurezza": lo ha precisato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che il presidente Vladimir Putin aveva ordinato al governo di intervenire in tal senso accogliendo le indicazioni di Alexander Bortnikov, direttore dell’Fsb, i servizi segreti eredi del disciolto Kgb sovietico.

I numeri - Secondo l’agenzia turistica di Stato Rostourism e l’associazione dei tour operator russi Turpomosh, nel Paese arabo al momento si trovano in vacanza tra i 40.000 e i 45.000 connazionali: un numero tale da far temere agli esperti del settore che, per completarne il rimpatrio, possa occorrere addirittura un mese di tempo. A tale riguardo Rosaviatsa, l’ente federale per l’Aviazione Civile, ha indetto una riunione al vertice per valutare i passi da compiere. Il provvedimento è stato deciso con riferimento al disastro dell’Airbus-321 della compagnia siberiana Metrojet, precipitato sabato scorso nel deserto del Sinai con 224 persone a bordo, nessuna delle quali sopravvissuta. 

Dietro la telefonata c'è una truffa Call center: come evitare le chiamate

Call center: i consigli per evitare le chiamate di operatori sconosciuti




Chiamano a tutte le ore e spesso è impossibile liberarsene. Sono le frequenti telefonate di promozione commerciale che riceviamo sia sul cellulare che sul numero di casa e che spesso nascondono delle vere e proprie truffe. Di questo caso si è occupato spesso l'inviato di Striscia la Notizia Moreno Morello che ha svelato piccole strategia per liberarsi di operatori scaltri. 

I consigli - Prima di tutto bisogna stare attenti a come questi operatori si presentano e a quello che dicono quando chiamano: spesso si qualificano come dipendenti o collaboratori di enti o società che non esistono e che non hanno nessun legame con le aziende con cui avete stipulato il contratto di fornitura. Parlano di "Ufficio dell’abbassamento dei prezzi" o di "Ufficio centrale dell’energia e del gas metano". Un interlocutore distratto, soprattutto se anziano, a volte non riesce subito a capire che si tratta di una promozione. Ma quando si presentano inventando fantomatici uffici, allora meglio troncare subito. Il secondo consiglio è quello di non dare i propri dati personali se non siete sicuri che state parlando effettivamente con un operatore delle aziende di cui siete già clienti. Soprattutto non dovete mai dare l'Iban. Non fidatevi degli operatori che insistono troppo al teleoperatori che insistono per trattenerci al telefono e vendere i loro prodotti. La regola prima ovviamente è quella di guardare il display prima di rispondere al telefono. Se qualcuno vi chiama per vendere qualcosa ma ha oscurato il numero dovete subito riattaccare.