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sabato 7 novembre 2015

"Nuzzi e Fittipaldi da impiccare" Lo dice il direttore di Radio Maria

Don Livio Fanzaga: "Quei giornalisti io li impiccherei"




"Gli autori di questi libri, le case editrici, diventeranno milionari. Poi vengono a far le prediche, dite che l'avete fatto per guadagnare! Voglio semplicemente dire che l'avete fatto per guadagnare! Voglio semplicemente dire, a chi ha venduto i documenti, a chi li ha comprati...dico loro che Giuda dopo aver concluso l'affare andò a impiccarsi.  Andò a cercare l'albero dove si impiccò. Mi dispiace per lui, per tutti i suoi…diciamo i suoi discendenti, a cui auguro di pentirsi.Quello che mi scandalizza sono i Giuda di ieri e di oggi". Sono durissime le parole del direttore di Radio Maria, Don Livio Fanzaga, per i libri bomba "Avarizia" e "via Crucis" di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi che hanno sconvolto il Vaticano.

Le parole dure - "Giornalisti cattolici che dicono delle cattiverie….che hanno la lingua biforcuta, la penna biforcuta. È una cosa che mi fa rimettere…Mi fa nausea, mi fanno stomacare. E devo fare fatica a pregare per loro, perché io li impiccherei quasi quasi…". Il suo intervento si conclude poi con parole meno dure e un più misericordioso "Ti fan sudare sangue, a leggerli. Ma siccome il papa ieri a parlato di perdono, per carità perdoniamoli".

Colpo di scena al processo Yara: spunta il sangue di una donna

Colpo di scena al processo Yara: sangue di una donna sulla giacca della Gambirasio




Durante il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, un nuovo colpo di scena. Come racconta Oggi, durante il dibattito in aula contro Massimo Giuseppe Bossetti, imputato per il delitto, si scopre che sulla giacca della 13enne di Brembate ci sono delle macchie di sangue. Sono di Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnastica di Yara.

 Lo garantisce l'esame del Dna. "È positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro materiale biologico", ha spiegato il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del Ris di Parma che ha condotto l'indagine scientifica. Visto che la macchia ha resistito a tre mesi sotto la pioggia e la neve, si deduce che è per forza una una traccia lasciata nelle ultime ore di vita di Yara. "Può essere una traccia lasciata per contatto?", ha chiesto l’avvocato Claudio Salvagni. "Lo escluderei, è qualcosa di più corposo", ha risposto l’ufficiale.

La donna era già comparsa in aula come testimone. Ha quasi sempre risposto "non ricordo" alle domande. Dopo le ultime rivelazioni sul suo sangue sulla giacca di Yara, adesso i difensori di Bossetti chiederanno quasi sicuramente che Silvia Brena torni a deporre. 

venerdì 6 novembre 2015

La Cassazione condanna Mario Monti: "Illegittima la conversione anticipata lira-euro"

La Cassazione condanna Mario Monti: "Illegittima la conversione anticipata lira-euro"




È illegittima la norma che ha anticipato lo stop della conversione lira-euro, contenuta nel decreto Salva Italia varato nel dicembre 2011 dal Governo di Mario Monti. Lo ha deciso la Corte Costituzionale dichiarando fondata un’eccezione di legittimità sollevata dalla sezione specializzata in materia di impresa del tribunale di Milano. La Consulta ha rilevato che sussiste la violazione dell'articolo 3 della Costituzione, inerente i principi di "tutela dell'affidamento e di ragionevolezza". La sentenza potrebbe costare allo Stato 1,3 miliardi di euro, l'equivalente delle lire non convertite incassate in anticipo

Tre mesi prima - Secondo i giudici delle leggi, "non è dubitabile che il quadro normativo preesistente alla disposizione denunciata di incostituzionalità fosse tale da far sorgere nei possessori di banconote in lire la ragionevole fiducia nel mantenimento del termine fino alla sua prevista scadenza decennale, come disposto, sia dalla norma sulla prescrizione delle banconote cessate dal corso legale, sia dalla norma che prevede il diritto di convertire le banconote in euro presso le filiali della Banca d'Italia. Il fatto che, al momento dell'entrata in vigore della disposizione censurata, fossero già trascorsi nove anni e nove mesi circa dalla cessazione del corso legale della lira - si legge nella sentenza n. 216 depositata oggi - non è idoneo a giustificare il sacrificio della posizione di coloro che, confidando nella perdurante pendenza del termine originariamente fissato dalla legge, non avevano ancora esercitato il diritto di conversione in euro delle banconote in lire possedute".

Colpa del debito pubblico -  Nemmeno la "sopravvenienza dell'interesse dello Stato alla riduzione del debito pubblico, alla cui tutela è diretto quell'intervento legislativo - rilevano i giudici costituzionali - può costituire adeguata giustificazione di un intervento così radicale in danno ai possessori della vecchia valuta, ai quali era stato concesso un termine di ragionevole durata per convertirla nella nuova: se l'obiettivo di ridurre il debito può giustificare scelte anche assai onerose, esso non può essere perseguito trascurando completamente gli interessi dei privati, con i quali va invece ragionevolmente contemperato". Nel caso in esame, si legge ancora nella sentenza, non ci sarebbe "alcun bilanciamento fra l'interesse pubblico perseguito dal legislatore e il grave sacrificio imposto ai possessori di banconote in lire", perché "non lascia alcun termine residuo, fosse anche minimo, per la conversione", né lo scopo perseguito "imponeva un tale integrale sacrificio".

Ruba la pistola agli agenti e spara Poi fugge dall'ospedale, è caccia all'uomo

Lecce, ergastolano ruba la pistola agli agenti e spara nell'ospedale: fugge rubando una macchina




Una mattinata horror quella che i pazienti hanno passato all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Un ergastolano, Falcio Perrone, è salito al terzo piano del nosocomio per sottoporsi a un esame strumentale ma quando gli hanno tolto le manette, l'uomo ha sfilato la pistola dalla fondina di uno dei due agenti. Perrone ha cominciato a sparare all'impazzata ferendo uno i due poliziotti alla coscia e al polpaccio. Poi ha raggiunto l'area di parcheggio dove ha rubato un'auto alla cui guida si trovava una donna e si è allontanato sfondando le sbarre che si trovano all'ingresso della struttura ospedaliera.

Perse le tracce - Il 42enne di Trepuzzi, era stato condannato per un omicidio avvenuto nella notte del 29 marzo 2014 in un bar. L'uomo uccise Fatmir Makovic, ferì gravemente il figlio Alen e tentò di ammazzare anche un nipote minorenne. La caccia all'uomo è scattata immediatamente in tutta la provincia e nel Brindisino dove sono stati disposti numerosi posti di blocco.

Caivano (Na): Intervista all'Avv. Domenico Acerra (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): L'Avv. Acerra ai nostri microfoni


di Gaetano Daniele


Avv. Domenico Acerra
(Coordinatore Liberi Cittadini) 


Avv. Acerra, il Sindaco sfida i consiglieri comunali di Forza Italia, ed usa il pugno di ferro: "niente ricatti" la miglior difesa è l'attacco? qual'è la sua opinione in merito a questa vicenda che al momento pare non sia ancora del tutto chiarita?

I consiglieri di forza italia,  giustamente,  hanno sollevato dei problemi legati alla legittimità di alcuni atti amministrativi deliberati dalla giunta e chiedono chiarimenti sia in merito agli stessi atti sia, consequenzialmente, cambiamenti all'interno del giunta. Questa mi sembra una posizione politica formalmente corretta, per quanto discutibile nel merito. Monopoli risponde a questi consiglieri dandogli del ricattatore. Non mi meraviglia questa reazione considerato che il personaggio è abituato a ragionare usando le categorie morali e misurando i gradi di fedeltà e infedeltà delle persone. Il suo infantilismo conduce il dibattito politico, purtroppo, sulle sponde di una anemica e stucchevole antinomia tra amico e nemico, dove il primo è colui che gli mostra supina deferenza e il secondo è colui che usa qualche volta ragionare con la propria testa. Ovviamente egli inclina a favore del primo.

Avv. Acerra, siamo all'inverosimile, il Sindaco Monopoli su alcuni periodici punta il dito contro le opposizioni e invita a cercare altrove lobby familiari e affidamenti a familiari di consiglieri  e assessori, ignorando che il fratello di una consigliera comunale di Idea Nuova ha ricevuto un affidamento e ignorando che la moglie di un assessore proprio di Forza Italia, ha ricevuto una commessa appunto dall'Ente, secondo lei perchè il Sindaco Monopoli tende a dimenticare o a nascondere ciò che gli accade intorno addirittura incalzando le opposizioni?

Nei giorni scorsi le opposizioni hanno pubblicato un manifesto dove denunciavano episodi di affidamento di incarichi e forniture da parte del comune ad alcune persone o enti ritenuti vicini agli amministratori o addiruttura familiari dei stessi e hanno intitolato lo stesso manifesto "la parentopoli di monopoli", appunto come riporta anche lei nella domanda. Si è trattato di una denuncia puntuale riferita a episodi specifici. Come è suo solito,  Monopoli l'ha buttata in caciara, ha alzato polveroni e attaccato ignoti che nel passato avrebbero adottato atti amministrativi per favorire i parenti. La differenza è netta tra le due posizioni, c'è chi elenca fatti e nomi, come fa giustamente l'opposizione, e chi, come invece fa Monopoli, parla a vanvera e lancia accuse nel vuoto. Questo Monopoli è proprio un magliaro!

Avv. Acerra, Gara Rifiuti, raccolta differenziata, il Sindaco Monopoli punta al 70%, al momento resta un sogno, utopia, le strade versano in condizioni pietose che anche in Bangladesh criticano. Monopoli promise pulizia e sgombro rifiuti ad inizio settembre, così non è stato, anzi, a fine settembre la spazzatura come per magia è triplicata, secondo lei si può raggiungere questo risultato oppure è un'altra mandragata demagoga del Sindaco Monopoli? 

Monopoli, finora,  si è mosso poco e malissimo sulla questione ambientale. Dopo aver promosso un paio di iniziative pubbliche sul tema, che sono apparse più una passerella per lui e per chi lo circonda, nelle quali ha ripetuto refrain abbastanza stantii tanto da rendere quei due appuntamenti una liturgia, è stato un completo black out! Nessuna iniziativa concreta sulla questione terra dei fuochi, alcun interesse per le bonifiche ambientali, men che meno qualcuno ha mosso un dito per provvedere a reprimere il fenomeno delle puzze nauseabonde provenienti dalla zona industriale, salvo in questo caso una ronda notturna organizzata da alcuni assessori che si sono coperti di ridicolo in questo modo trasformandosi in cani da tartufo.  Infine la questione rifiuti urbani. La raccolta di questi ultimi è scadente, saltuaria, tante buste di spazzatura spesso giacciono intere giornate nelle strade imbratandole e ostruendone il passaggio. Ora una giunta inetta,  incapace,  che ignora il suo compito specifico, ha apprestato  una gara europea per conferire l'appalto della raccolta dei rifiuti. Che iddio c'è la mandi buona con questi sprovveduti! La chiosa finale è la balla del 70% di raccolta differenziata che sembra più un numero estratto al lotto che una previsione realistica. Monopoli continua a giocare sulla pelle dei cittadini come un bambino che si accanisce a volere svolgere compiti che non gli riescono. Povera Caivano!

Avv. Acerra, nucleo di valutazione, Monopoli ha scelto 3 professionisti secondo una logica di esperienza e di democrazia, guarda caso la stessa logica che usò con il suo Capo di Staff, già preannunciata da noi de il Notiziario sul web e da altri colleghi blogger. Secondo lei, invece, che metro di valutazione è stato adottato?

Giunta, funzionari pubblici, componenti dello staff e ora organismo di valutazione: Monopoli in questi ambiti ha usato sempre lo stesso metodo nella scelta delle persone, fatto di familismo, parentado, servilismo,  lottizzazione, spartizione, partitocrazia. Egli si è creato una corte dei miracoli che farà precipitare Caivano nelle secche dell'ingoverabilita'.

Le ferie dei magistrati sono da tagliare: la sentenza che fa piangere le toghe

Ferie dei magistrati, la Corte Costituzionale: sì al taglio, inammissibile il ricorso del Tribunale di Ragusa




La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Ragusa sulla riduzione delle ferie per i magistrati, da 45 a 30 giorni, contenuta nel decreto legge approvato lo scorso anno in materia di arretrato civile. La Corte ha bocciato il ricorso "per difetto di motivazione in punto di rilevanza": quando il rimettente "non spieghi adeguatamente le ragioni per le quali ritiene di dover applicare la norma della cui legittimità costituzionale dubita per proseguire nel giudizio pendente dinanzi a sé, la questione - si legge nella sentenza n. 222 depositata oggi - è inammissibile". Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la
prosecuzione del procedimento in corso". 

Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la prosecuzione del procedimento in corso". La Corte ricorda inoltre di aver "già avuto più volte occasione di delineare l'ambito di applicazione e la finalità dell'istituto della sospensione feriale dei termini processuali, precisando che esso, nato dalla necessità
di assicurare un periodo di riposo a favore degli avvocati e procuratori legali è anche correlato al potenziamento del diritto di azione e di difesa, richiamato dall'articolo 24 della Costituzione a cui "deve essere accordata tutela, quando la possibilità di agire in giudizio costituisca per il titolare l'unico rimedio per far valere un suo diritto. Risulta, dunque, evidente - conclude la sentenza - che l'individuazione del periodo di sospensione feriale dei termini processuali risponde a un'esigenza di garanzia dell'effettività del diritto di difesa nel periodo di riposo degli avvocati, ben diversa da quella sottesa alla previsione del periodo di congedo ordinario dei magistrati, cui sono viceversa indirizzate, a titolo esclusivo, alcune delle censure" sollevate dal tribunale di Ragusa.

Berlusconi sarà in piazza con Salvini Nasce il fronte anti-Renzi: il patto

Silvio Berlusconi sarà in piazza a Bologna insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni




In piazza con Matteo Salvini ci sarà anche Silvio Berlusconi. A Bologna, domenica 8 novembre, il "Blocca-Italia" leghista diventerà la più grande manifestazione anti-renziana del centrodestra italiano. A darne l'annuncio è stato lo stesso Berlusconi, che si è detto "ben lieto di accettare l'invito del segretario della Lega". Un passo indietro, o meglio avanti rispetto alla brusca frenata di un giorno fa che sembrava una rottura quasi definitiva tra Forza Italia e Lega. "Non potevamo restare indifferenti dinanzi alle pressioni dei nostri elettori (e anche di qualche onorevole, ndr), che in questi giorni hanno insistentemente chiesto una forte dimostrazione di unità del centrodestra - ha spiegato il Cav in una nota -. Questa unità si è concretizzata ieri nella riunione dei capigruppo di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia, per il coordinamento della nostra azione parlamentare a partire dalla legge di stabilità, a conferma che i movimenti del centro-destra hanno l'assoluta consapevolezza di poter vincere soltanto se uniti". "L'appuntamento con Matteo Salvini e con Giorgia Meloni - ha concluso - è quindi fissato per le ore 12 di domenica 8 novembre in Piazza Maggiore a Bologna".