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martedì 27 ottobre 2015

"Lady Fisco si deve dimettere" Scontro Renzi-Alfano nel governo

Scontro nel governo su Lady Fisco: "Si deve dimettere", "anzi no"




Rossella Orlandi si deve dimettere. Anzi no. Lite nel governo sulla posizione di Lady Fisco, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, dopo che il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti aveva pronosticato le sue dimissioni. Motivo? Le continue lamentele della Orlandi sulle difficoltà dell’amministrazione fiscale. Ma Pier Carlo Padoan, con una nota del ministero, si schiera a fianco di Orlandi e ribadisce il ruolo "cruciale" dell’Agenzia, seppure nella rinnovata strategia messa in campo dal governo per la lotta all’evasione fiscale.

Il caso era in realtà scoppiato in primavera dopo che la Consulta aveva dichiarato illegittimi 767 dirigenti nominati senza concorso pubblico, anima sotto traccia da mesi un braccio di ferro all’interno della maggioranza, tra chi propendeva per una “sanatoria” che non bloccasse il lavoro dell’Agenzia e chi invece, Scelta Civica in testa, puntava a una soluzione di rigore che passasse attraverso il solo concorso e senza alcuna forma di favoritismo verso i dirigenti “declassati”. Dirigenti che però, in molti casi, ricoprivano il loro ruolo da anni (alcuni da più di dieci) e che ora in massa stanno facendo causa a Palazzo Chigi e all’Agenzia proprio per vedere riconosciuto un diritto “maturato sul campo”. 

Il casus belli è stato però un altro. Giovedì scorso, la Orlandi si sfoga sul rischio di "morte" delle agenzie che in questi mesi hanno resistito solo grazie alla buona volontà dei dipendenti. Immediato l'attacco di Zanetti, secondo il quale se il direttore delle Entrate «continua a esternare il suo malessere e a dire che così l’agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili».

La Spagna insulta Rossi e l'Italia Ecco che cosa ha detto. E Renzi...

Il premier spagnolo Rajoy attacca Rossi e l'Italia




Tutti i giornali, i tifosi e gli sportivi italiani con Valentino Rossi. Tutti quelli spagnoli con Marc Marquez. Normale: si chiama nazionalismo (o quel che ne resta). Ma dalla penisola iberica, nelle ore immediatamente successive al fattaccio di Sepang in MotoGp è arrivato un tweet che non ha trovato riscontro sulle rive del Tevere (o dell'Arno, fate voi).

Da Madrid, il premier spagnolo Mariano Rajoy si è infatti apertamente schierato con Marquez attraverso un tweet più che esplicito. Infatti, oltre a scrivere "Nuestro apoyo a Marquez", Rajoy ha pure cinguettato che "En el deporte como en la politica no vale todo" (cioè: nello sport come nella politica non vale tutto). Che contiene un giudizio morale sull'operato dell'italiano Rossi (ma forse, chissà che Rajoy non si riferisse a certi metodi politici per così dire "sbrigativi" del nostro presidente del Consiglio).

Ora, senza farla troppo lunga con gli stranieri ai quali piace darci dei furbi e dei ladri, la cosa che colpisce è l'assordante silenzio da palazzo Chigi. Ancor più assordante considerato che Renzi twitta a spron battuto su ogni argomento possibile immaginabile (ma non in situazioni spinose, quando c'è da rischiare qualcosa d'immagine, come in questo caso). O forse, il premier pensa anche lui che Rossi abbia commesso una scorrettezza? Italiani liberi di pensare quel che più gli aggrada... ma per uno che fa dell'italianità e dell'italico onore uno dei suo cavalli di battaglia...

lunedì 26 ottobre 2015

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo




Irregolarità nella scelta delle ditte a cui affidare lavori e commesse, per affari da centinaia di milioni di euro. Questi i presupposti della nuova bufera che si sta abbattendo sulla Rai. Come riporta il Corriere della Sera, venti giorni fa, la Guardia di Finanza ha eseguito l'ordine di esibizione dei documenti che riguardano 37 dossier su indagini condotte negli ultimi due anni. Le prove sono state raccolte dal 2013 con l'aiuto di un superteste che sta aiutando gli inquirenti a ricostruire la vicenda.

La rete dei fratelli Biancifiori - Le indagini, guidate dal pubblico ministero Paolo Ielo, riguardano soprattutto il Festival di Sanremo per cui sarebbero state versate delle mazzette dalle ditte interessate all'appalto. Sono coinvolti inoltre programmi di approfondimento giornalistico e anche svariate fiction. I principali indagati sono i fratelli David e Danilo Biancifiori titolari delle società Diand lighting and Truck e DibiTechnology, principali fornitori di apparati tecnici per la Rai degli ultimi anni. I due Biancifiori sarebbero stati aiutati Roberto Gasparotti, il responsabile dell'immagine di Silvio Berlusconi ai tempi in cui il Cavaliere era a Palazzo Chigi. Inoltre, la rete dei due imprenditori, si è estesa negli anni ed è arrivata a coinvolgere anche Mediaset, La7 e Infront. Bastava pagare e l'appalto se lo aggiudicavano loro. 

I vertici - Le scoperte degli inquirenti possono portare a grandi nomi di dirigenti Rai. Con l'incrocio dei dati raccolti dal 2013 in avanti, infatti,è possibile ricostruire il percorso dei soldi, compreso il trasferimento di fondi all'estero come volevano in molti ai piani alti. E ora, i vari responsabili degli uffici competenti dell'azienda di Stato vengono interrogati su eventuali anomalie, ma tutti dicono di ignorare quello che è successo.

Nudo sull'aereo ci prova con la hostess Il gesto del pilota, finisce malissimo

Panico ad alta quota. Ubriaco rimane nudo, ci prova con la hostess: urla e insulti degli amici... per lui ora sono guai




Un uomo visibilmente ubriaco ha scatenato il panico a bordo di un aereo della Sun Express partito da Dublino e diretto in Turchia. Il passeggero ha improvvisato uno spogliarello, mentre gli amici applaudivano e urlavano incitandolo a non fermarsi. Secondo il Mail Online, l'uomo avrebbe provato a fare delle avances a una hostess, creando una tale confusione tra il personale di bordo da costringere il pilota a un atterraggio di emergenza a Belgrado, in Serbia: "Era aggressivo - hanno riferito dal ministero dell'Interno serbo - ha anche insultato gli agenti che lo hanno arrestato".

Tragedia alla gita per vedere le balene il battello si rovescia: 5 morti

Vancouver, affonda nave per l'osservazione delle balene. Cinque morti




In Canada, vicino a Vancouver, una gita in battello per osservare le balene si è trasformata in una tragedia. Secondo quanto riferiscono i media canadesi, il pomeriggio dell 25 ottobre, una barca con a bordo 27 persone si è rovesciata nelle acque vicino all'isola di Tofino. Cinque persone sono morte mentre altre risultano ancora disperse nonostante le ricerche siano proseguite tutta la notte, sotto una forte pioggia. Le dinamiche dell'incidente non sono ancora chiare. Si sa solo che l'imbarcazione, il Leviathan II, lungo 20 metri, era uno dei tanti battelli che portano i turisti a osservare le balene nella tipica gita che la città d Vancouver propone ai suoi visitatori. Un tragitto battuto più e più volte dunque, e ritenuto sicuro da tutti i navigatori. Ma qualcosa per il Leviathan II è andato storto e il primo mayday è stato lanciato alle 16 ora locale. I soccorsi sono subito intervenuti, ma per 5 persone non c'è stato nulla da fare.

Caivano (Na): Intervista all'Arch. Francesco Emione (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): L'Architetto Emione a testa alta e a muso duro replica alle continue diatribe interne alla maggioranza: "Si pensi al bene del Paese, il puzzle ormai ha preso forma"



intervista a cura di Gaetano Daniele 



Architetto Francesco Emione
Consigliere comunale (Liberi Cittadini)

Consigliere Emione, in questi ultimi giorni, in Forza Italia, primo partito di maggioranza e del Sindaco Simone Monopoli, sta succedendo di tutto e di più. Il Gruppo consiliare appunto, composto dai consiglieri Gaetano Ponticelli, Teresa Fusco, Giuseppe Mellone, Giuseppe Frezza e Cinzia Buonfiglio, pare sia entrato in rotta di collisione proprio con il Sindaco Monopoli. Alla base, due missive, in una si parla di ripristinare la legalità. Secondo lei perchè si è arrivati a tanto?

“ Il sindaco ed i consiglieri del suo partito hanno il dovere di chiarire: se vi sono illegalità devono andare in Procura ed informare la Prefettura. Credo vi siano gli estremi per lo scioglimento perché a denunciare illegalità sono stati gli stessi consiglieri del partito del Sindaco. Si è arrivati a questo perché alla base della maggioranza manca il collante politico. I partiti e le liste sono a gestione familiare. C’è un dilettantismo allo sbaraglio. Ma non importa il motivo, ora bisogna chiarire i fatti gravissimi denunciati. Devono chiarire nelle istituzioni, non se ne possono uscire a tarallucci e vino”. 

Consigliere Emione, questione Cimitero. Il problema affidamento è stato trasportato fino all'ultimo giorno, o quasi, per poi affidarlo ad altra ditta. (pare siano dovuti intervenire anche i Carabinieri). La cosa che sorprende di più è che il limite oltre il quale non è possibile l'affidamento fiduciario è di 40 mila euro, appunto, questo affidamento diretto è di 39.700 euro oltre iva, non le sembra una strana coincidenza? Ma soprattutto, perchè in questi ultimi mesi non è stata indetta una regolare gara d'appalto?

“La gara è stata espletata, e c’è un giudizio in corso innanzi al Consiglio di Stato. Il problema attuale è un altro affidamento frutto di clientelismo e dilettantismo. Hanno dato la gestione del servizio per le lampade votive e la gestione di un impianto elettrico così grande ad una ditta che, alla Camera di Commercio, si qualifica come piccolo imprenditore edile per lavori di muratura con soli due dipendenti. Non ha mai gestito un impianto cimiteriale. A meno che dietro quest’affidamento non vi sia un sub appalto in nero. Come tanti altri, anche quest’atto sarà inviato dalla minoranza all’Autorità Anticorruzione.

Consigliere Emione, neanche sei mesi di mandato Monopoli, ed è successo di tutto, se questo è l'inizio, cosa si devono aspettare i cittadini di Caivano?

“Mi auguro che il Sindaco prenda coscienza della situazione perché così non si può andare avanti. La città che l’ha eletto, ora ha capito che questa maggioranza - come ha ammesso lo stesso Monopoli - pensa solo agli incarichi per amici e parenti. C’è troppo dilettantismo, purtroppo Caivano degraderà ancora. Meglio che si dimettono. Non c’è nulla da aspettarsi di buono. E ciò mi fa male perché sono un amministratore, ma soprattutto abito e lavoro in città”.

Consigliere Emione, problema rifiuti. Il Sidnaco Monopoli promise in agenda che nella prima settimana di settembre avrebbe tolto, eliminato, tutta la spazzatura dalle vie di Caivano. Ciò non solo non è avvenuto, ma la spazzatura è addirittura triplicata. Perchè?

“Perché il settore è gestito male, da soggetti che non hanno la giusta competenza. Solo a Caivano c’è un’emergenza rifiuti ogni 15 giorni, eppure continuano ad aumentare la spesa. I cittadini pagano ed i rifiuti sono per strada. La causa di tutto è come sempre il dilettantismo, la mancanza di autorevolezza. Nonostante il fallimento, l’assessore non ha sentito il dovere di dimettersi ed il funzionario è rimasto saldo al suo posto,. C’è la prospettiva di un appalto da 30 milioni di euro e non si può mettere una simile questione in mani sbagliate. O forse lo si è fatto apposta?”

Consigliere Emione, rimarco, una nuova elezione potrebbe essere una soluzione, o meglio un'alternativa a questa amministrazione giovane capeggiata da un leader ormai alla frutta?

“ Quando il partito del sindaco e di maggioranza relativa scrive che c’è illegalità al Comune, non c’è altra strada che le dimissioni. Il silenzio degli altri consiglieri fa capire che c’è una crisi grave e nessuno se la sente di smentire. Quando il sindaco sfiducia i consiglieri del suo partito dicendo che chiedono solo incarichi ed appalti non c’è altra strada che il ritorno alle urne. Quando si dimettono due segretari di partito, un consigliere passa da un partito all’altro, un altro era già uscito da Forza Italia, e si chiede aiuto a una forza di minoranza che rappresenta la vecchia amministrazione significa che non c’è più la maggioranza. Sono andati in crisi dopo appena sei mesi. Ma credo che tutto si risolverà a tarallucci e vino con qualche incarico per zittire i dissidenti interni. Un compromesso al ribasso, sulla pelle della città”.

Lavorare da casa, ora c'è una legge ecco tutte le novità su stipendi e ferie

Smart working, il lavoro da casa sarà regolamentato da una legge




Si chiama "smart working" ed è la nuova frontiera del lavoro: si farà tutto da casa, con un occhio sul pc e uno sui figli o sui fornelli. Una forma di impiego "agile", adottato da un numero sempre maggiore di aziende e che ora, in Italia, sarà regolato da 9 articoli contenuti nel disegno di legge collegato alla legge di Stabilità. A predisporlo, come scrive il Corriere della Sera, è stato il professor Maurizio Del Conte su richiesta del governo Renzi.

Come funziona - La legge interviene su una serie di materie che comprendono i diritti del lavoratore, privacy, infortuni e retribuzione ma lascia anche spazio alla contrattazione degli impiegati con le aziende che sceglieranno di farli lavorare lontano dalla sede principale. Lo "smart working" infatti, potrà essere svolto sia da casa che in spazi di co-working creati appositamente. In entrambi i casi, lo scopo deve essere uno: "Incrementare la produttività e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".

Ferie, infortuni e stipendio - L'intesa regolerà sia i dispositivi tecnologici di cui il lavoratore potrà servirsi, sia le fasce orarie in cui si lavorerà e quelle che, invece, saranno di riposo. Lo "smart working" potrà inoltre essere a tempo determinato o indeterminato, ma si potrà recedere il contratto solo per giusta causa o con un preavviso di almeno 30 giorni. E sugli infortuni è già tutto stabilito: il ddl copre gli incidenti che avvengono sia fuori dall'azienda, sia nell'eventuale percorso da casa allo spazio di co-working. E per lo stipendio? Non deve essere inferiore a quello di chi ogni giorno si siede alla scrivania dell'ufficio.