La Lega contro i tagli alla sanità: "Disobbedienza fiscale"
Con la Lega primo partito del centrodestra al 15%, è giocoforza divenuto una delle voci più ascoltate nel mondo degli economisti. E oggi Claudio Borghi non usa mezze parole per esporre la posizione sua e del Carroccio in merito ai paventati tagli alle prestazioni sanitarie per contenere la spesa pubblica. "Non accetteremo un centesimo in più di taglio alla sanità per le Regioni Lombardia e Veneto. Come certificato da fonti indipendenti, la Confcommercio per l'esattezza, il livello di efficienza della spesa pubblica è massima in alcune regioni, tanto che la Lombardia è stata presa come benchmark. E il governo Renzi cosa fa? Anziché applicare tagli mirati sceglie ancora una volta tagli generici e orizzontali sulla sanità. Possono stare certi che da parte nostra ci sarà ogni tipo di resistenza. Sarebbe una beffa, non ci stiamo".
Borghi poi entra nel dettaglio: "Siamo pronti ad azioni di ogni tipo per impedire questo scempio da parte del governo, anche alla disobbedienza fiscale. Sarà pure una legge dello Stato, ma le Regioni hanno il dovere di tutelare i propri cittadini". Quanto all'ipotesi di rivolta fiscale, precisa Borghi, "non sarà certo da parte dei cittadini, che possono fare ben poco, ma da parte delle istituzioni regionali. Una strada potrebbe essere quella di non pagare più le tasse a Roma, ma non posso al momento entrare troppo nel dettaglio. Dobbiamo ancora parlarne perché non ci aspettavamo che il governo facesse in tempi così rapidi una porcheria del genere".