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lunedì 29 giugno 2015

Arriva il caldo torrido: previsti 40 gradi La lista: quali sono le città più afose

Meteo, arriva il caldo torrido. Previsti 40 gradi: le città più afose




Temperature record sono previste questa settimana, soprattutto al Nord. Durante la prima settimana di luglio, avverte il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, "tutta l'Italia sarà sotto la canicola". Si tratterà di un caldo torrido come quello che si verificò nell'estate del 2003 - non come durata però - che interesserà anche buona parte dell'Europa centro-occidentale, interessata da un enorme anticiclone africano.

Le temperature - Le aree più colpite saranno quelle del Nord, centrali tirreniche e Sardegna, dove nei prossimi giorni si potranno superare punte di 35-36 gradi, ma con picchi anche vicini ai 38-40 gradi dopo il 5-6 luglio. La fiammata africana non coinvolgerà invece in modo diretto il Sud, dove il caldo sarà per così dire "di normale amministrazione". Anche "i versanti adriatici non sperimenteranno temperature particolarmente elevate".

Le più calde - "Tra le città più bollenti", continua l'esperto,
"Aosta, Torino, Milano, Sondrio, Bolzano, Trento, Verona, Firenze, Grosseto, Roma, Nuoro; queste località potranno raggiungere punte di 34-36 gradi se non superiori da venerdì. Punte di 32-34 gradi attese anche in città come Treviso, Udine, Ferrara, Bologna, Perugia, Terni, Frosinone, Benevento, Caserta, Foggia, Cosenza, Caltanissetta. Sulle città costiere qualche grado in meno, in particolare su quelle adriatiche e ioniche, che saranno i versanti per così dire più freschi".

L'afa - Afa accentuata nei prossimi giorni soprattutto lungo le coste e in Valpadana: "Sulle grandi città del Nord si soffrirà soprattutto dalla sera, quando le temperature potranno ancora mantenersi intorno ai 28-30 gradi ma aumenterà il tasso di umidità; soprattutto da giovedì/venerdì e nel weekend".

"Questo concerto non si deve fare" Napoli contro Vasco Rossi: ecco perché

Concerto di Vasco Rossi, Napoli Calcio fa intervenire la polizia al San Paolo





La telenovela San Paolo si arricchisce di nuove puntate. Dopo gli scontri verbali della scorsa settimana tra De Laurentiis e il sindaco De Magistris, ieri il Napoli ha deciso di fare un sopralluogo per controllare lo stato dello stadio di Fuorigrotta, in vista del concerto di venerdì prossimo di Vasco Rossi. Alessandro Formisano, capo delle operazioni del club di De Laurentiis, ha deciso quindi di chiamare la polizia per far rimuovere i pannelli in alluminio che coprivano la zona della porta lato Curva A. Appena sollevati c’è stata la brutta sorpresa: erba danneggiata. Ne è nato un confronto verbale molto forte tra il dirigente del club azzurro e gli organizzatori, alla presenza delle forze dell’ordine.

La polemica - Formisano ha rivendicato il fatto che fino al 30 giugno bisognava chiedere al Napoli l’autorizzazione per montare il palco, cosa che non è stata fatta: “Abbiamo voluto evidenziare la situazione e per questo ci siamo rivolti alla polizia. Mi auguro vengano adottati i correttivi giusti, noi siamo preoccupati per le condizioni del nostro manto erboso”. La replica Giuseppe Gomez, rappresentante della Fast Forward che si occupa del concerto, non si è fatta attendere: “Altrove non ci sono tutte queste polemiche per il manto erboso. Nessun presidente si permette di entrare nel profondo dell’organizzazione dei concerti. Il Napoli è l’unica società di calcio che pretende, avendo una convenzione piuttosto strana col Comune che ha l’esclusivo utilizzo del manto erboso, di essere messo al corrente. D’altro canto il Comune dice che lo stadio è di proprietà di tutti”. Ma Gomez è anche andato oltre, attaccando personalmente il presidente del Napoli: “Personalmente non ho mai parlato con De Laurentiis, non mi piace il suo atteggiamento così istrionico, non mi piace il fatto che per forza debba comparire sui giornali. Non vorrei che tutta questa polemica fosse pretestuosa, affinché possa distrarre la tifoseria dalla sua gestione, che ultimamente è sbagliata. D’altronde manifesti e manifestini palesano adeguatamente il malcontento”.

Muro (di 4 chilometri) di Londra e Parigi per fermare l'immigrazione clandestina

Emergenza immigrazione: per fermare i clandestini Londra schiera 4 km di barriera alta 3 metri a Calais




Per arginare il fenomeno dell’immigrazione sembra che l’unica idea che venga in mente ai governi europei sia quella di innalzare dei muri. A volte metaforici, a volte più che reali. Dopo in caso dell’Ungheria, che aveva annunciato di voler costruire una barriera lunga 175 km e alto 4 metri per proteggere il confine con la Serbia, ora è il turno di uno Stato molto più “occidentale”: la Gran Bretagna. Da giorni ormai diversi immigrati a Calais, in territorio francese, cercano di nascondersi su camion, furgoni e automobili private, spesso minacciando le persone in transito sui traghetti e che si imbarcano con i loro mezzi sui treni-navetta dell’Eurotunnel. Così il Governo di David Cameron ha deciso di costruire un muro metallico lungo 4 chilometri e alto 3 metri.

Barriere e disperazione - Al terminal camion di Coquelles, a Calais, i disperati tentano in ogni modo di salire sui mezzi pesanti per attraversare la Manica. Così, dopo giorni di accese discussioni in Parlamento, il responsabile per l’Immigrazione James Brokshire ha annunciato che verranno allargate le difese inglesi sul suolo francese inviando quasi 4 km di una recinzione metallica alta 3 metri. Al Daily Telegraph ha poi garantito la solidità del progetto, specificando che si tratta di barriere sofisticate, le stesse usate alle olimpiadi di Londra e al summit Nato dello scorso settembre in Galles.

Norme e emergenza - Il Regno Unito non fa parte dell’accordo di Schengen, quindi già è in vigore il controllo dei documenti alle frontiere. Ma questo non basta. Come non bastano le attuali norme britanniche, che prevedono che per ogni immigrato trasportato illegalmente l’autista è obbligato a pagare 2mila sterline di multa, circa 2.800 euro al cambio attuale. Secondo le organizzazioni umanitarie e anche secondo le autorità, nella periferia e nel porto di Calais al momento stazionano circa 3mila immigrati irregolari, molti dei quali di origine eritrea. Anche con minacce i migranti riescono a infilarsi nei veicoli per tentare la traversata, ma complice l’aumento dell’allerta terrorismo ora il Governo inglese ha deciso di ricorrere a misure drastiche.

Tuffano in mare: hanno la febbre alta L'incubo di 40 bimbi: "Acqua piena di..."

Civitanova, 40 bambini intossicati dopo aver fatto il bagno in mare inquinato




Il primo giorno di colonia è diventato l'inizio di un incubo per 40 bambini in vacanza a Civitanova, nelle Marche. Lo scorso lunedì 22 giugno i ragazzini tra i 7 e i 14 anni si sono lanciati nel primo tuffo in mare da una spiaggia a sud di Civitanova. Usciti dall'acqua però hanno accusato tutti febbre alta, irritazione della pelle, vomito e diarrea. Il Resto del Carlino riporta che proprio quel giorno l'Arpam, l'agenzia regionale per la tutela ambientale, aveva fatto analizzare l'acqua di quel tratto di costa: i dati delle analisi avevano rilevato valori ben oltre la norma di batteri come escherichia coli ed enterococco, quindi nell'acqua c'erano feci e urine. I sospetti si sono concentrati su alcuni scarichi non depurati e condotte fognarie abusive che ancora ci sono in quella zona.

È italiano il primo manuale sul corretto uso del ghiaccio

È italiano il primo manuale sul corretto uso del ghiaccio


di Eugenia Sermonti 


L’Italia si conferma capofila europea della sicurezza alimentare. È stato infatti appena approvato, dal Ministero della Salute, il 'Manuale di corretta prassi operativa per la Produzione, la Conservazione e l’Utilizzo del Ghiaccio per uso alimentare', presentato ufficialmente alla stampa. 

L’approvazione Ministeriale fa sì che il Manuale:

- Rappresenti una linea-guida utile per gli organismi preposti al controllo della sicurezza alimentare, dai NAS (Nuclei Anti Sofisticazione), ai Laboratori di Analisi Provinciali, alle singola ASL

- La stessa linea-guida diventi un riferimento condiviso per le Aziende produttrici di ghiaccio a uso alimentare, ma anche per i produttori non industriali: ristoratori/bar/pub, discoteche, punti di vendita alimentare (ghiaccio per bibite, supporto per l’esposizione di prodotti in vendita)

- La salute del consumatore sia il beneficiario vero della linea-guida, in quanto strumento di tutela sviluppato ad hoc.

Perché è stato stilato un Manuale come questo?

- I rischi da consumo di ghiaccio contaminato sono noti a chiunque viaggi, per turismo o lavoro, in aree del mondo note per la scarsa tutela delle condizioni igieniche, ma non sono immuni anche continenti come l’Europa o il Nordamerica.

- L’OMS indica chiaramente (vedi allegato) il ghiaccio in cubetti tra gli alimenti ad alto rischio di contaminazione biologica; ricorda anche che il cibo conservato per lungo tempo tra 5°C e 60°C è quello a maggior rischio. Quindi, anche il ghiaccio usato a contatto con gli alimenti deve essere sicuro.

- Il 7 aprile scorso, Giornata mondiale della Salute dedicata quest’anno all’Alimentazione, l’OMS ha indicato in circa due milioni le persone che, ogni anno, muoiono nel mondo in seguito a consumo di alimenti contaminati: il ghiaccio non è esente da responsabilità.

- Italia (ed Europa) non sembrerebbero coinvolte. Anche nel nostro paese (e nell’intero continente), però, la richiesta di ghiaccio per uso alimentare è in aumento, suggerendo un rischio concreto: la proliferazione di realtà produttive, sia industriali, sia soprattutto di media e piccola dimensione, che operino al di fuori di linee-guida approvate e condivise.

Inoltre: ad alto rischio di contaminazione sono anche le fasi finali della filiera, cioè la conservazione e la manipolazione, se condotte in modo non corretto

Com’è nato il Manuale?

- Il Manuale è un inedito assoluto, il primo di questo genere stilato in Italia e in Europa. La necessità di un documento come questo è emersa in parallelo con la comparsa, nel nostro Paese, di realtà industriali dedicate esclusivamente alla Produzione e alla diffusione di ghiaccio sicuro per uso alimentare, ma anche con la presa d’atto della diffusione capillare dell’autoproduzione di ghiaccio con macchinari di piccole dimensioni e con ‘modalità casalinghe’.

- Si tratta di realtà industriali troppo giovani per avere già dato vita a una propria Associazione di Categoria. Ecco perché Confindustria si è impegnata in prima persona per presentare la bozza del Manuale agli Uffici competenti del Ministero della Salute. La stesura definitiva, sviluppata con la collaborazione delle Istituzioni, è fresca di approvazione da parte del Ministero della Salute.

Quale può essere il ruolo del Manuale in Europa?

- In Italia, il sistema di allerta rapido delle frodi alimentari (RASFF), istituito a livello europeo, è particolarmente efficace. Un primato riconosciuto a livello internazionale. Il Manuale di corretta prassi operativa per la Produzione, la Conservazione e l’Utilizzo del Ghiaccio per uso alimentare appena approvato ha tutte le carte in regola per poter diventare un riferimento sia a livello comunitario, sia di singoli paesi, per lo sviluppo di una normativa condivisa.

- Una normativa, sviluppata sulla base di questo Manuale e condivisa anche a livello UE, favorirebbe lo sviluppo corretto di un’area industriale innovativa per il settore alimentare, come quella del Ghiaccio Sicuro.

- In Europa, infatti, la produzione di ghiaccio non possiede alcuna normativa e l’Associazione Europea di categoria (European Packaged Ice Association) non si è mai fatta promotrice di alcuna iniziativa in tal senso.

Dove si può scaricare il testo completo del Manuale?

- Il Ministero della Salute sta provvedendo alla pubblicazione del Manuale sul proprio portale: www.salute.gov.it

- Nel frattempo il testo completo, ma anche la sua versione 'pocket', sono presenti sul sito: www.ghiaccioalimentare.it

Truffa del caffè: invita al bar due turisti Ma nella tazzine versa... per lui sono guai

Napoli, la truffa del caffè ai turisti: dentro la tazzina un potente sonnifero per rapinarli




Truffava i turisti solo con un caffè offerto. È stato arrestato Luigi Esposito, pregiudicato di Napoli, accusati di rapina aggravata a una coppia di turisti giapponesi. Il 40enne si era avvicinato ai due e si era proposto di offrire un caffè in un bar vicino a piazza Garibaldi. Nella tazzina però, Esposito aveva messo un potente sonnifero che ha stordito il turista, l'unico a bere il caffè. La compagna invece ha provato ad aggredire il rapinatore che intanto la strattonava e la scaraventava per terra, rubandole il marsupio. Come riporta il Mattino, nella piazza c'erano anche alcuni agenti di Polizia che hanno arrestato l'uomo dopo un inseguimento a piedi.

Vince 1 milione di euro al gratta e vinci Ma non riscuote subito: "Se non torni..."

Monza, vince un milione di euro al gratta e vinci, ma è in vacanza: rientra a casa appena in tempo




La fortuna non l'ha abbandonata anche quando le ha quasi voltato le spalle. Una donna di Lissone, nella provincia di Monza e Brianza, a fine aprile ha scoperto di aver vinto una rendita per vent'anni con il gratta e vinci Win for life Grattacieli. La decisione presa al volo è stata di partire e cominciare da subito a vivere la sua vita in vacanza, convinta di avere 90 giorni per riscuotere il premio di 100 mila euro subito e 4 mila ogni mese per i prossimi due decenni. Rientrata dalla vacanza, la donna ha capito però che aveva solo altri due giorni per poter rivendicare la vincita, visto che il termine era di due mesi e non di tre. Solo lo scorso giovedì è stata la stessa Sisal a lanciare l'appello e la fortunata si è precipitata agli uffici milanesi e con un'altra botta di fortuna ha sventato il disastro.