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venerdì 29 maggio 2015

Marocco capitale della prostituzione Per fare sesso bastano due euro

Marrakech capitale africana del turismo sessuale di europei ed arabi




Il Marocco è la capitale del sesso africana: infatti fra Marrakech, Fes, Rabat, Tangeri e Casablanca si contano più di circa 50mila prostitute, di cui le 19mila intervistate che risultano essere analfabete, divorziate o vedove di un'età compresa fra i 18 e i 20 anni. Le giovani si riuniscono nelle brasserie, nei negozi di moda o nei fast food per trovare clientela e si vendono a un prezzo che varia fra i 500 ai 700 dirham corrispondenti a 50/70 euro. Come riporta Dagospia le ragazze si offrono in maniera totalmente autogestita, gareggiano con le colleghe provenienti dall'Africa centrale e le più belle arrivano a richiedere cifre pari a 300 euro con cena a carico del cliente. La loro fama si estende anche in Europa e in Arabia Saudita creando così un vero e proprio turismo sessuale ad alta richiesta con tanto di recensioni, tour per i turisti più esigenti, luoghi e tariffe. Ma le donne oramai sfiorite e disperate del quartiere ebraico Mellah prendono 20 dirham, ovvero 2 euro italiani nei pressi del suk e l'Islam grida allo scandalo.

Liguria: Voto, Renzi verso il ko: saltano le teste I nomi: i ministri che vengono cacciati

Liguria, Matteo Renzi verso la sconfitta: in caso di flop, il rimpasto radicale. Tutte le teste che salteranno




Liguria, il crocevia della politica che sarà. Già, perché c'è un candidato - Luca Pastorino da Bogliasco, ex piddino - che fa molta, molta paura a Matteo Renzi (e al suo governo). I voti che Pastorino può soffiare ai democrat, infatti, potrebbero consegnare la vittoria a Giovanni Toti, che potrebbe spazzare via Raffaella Paita. Sondaggi (riservatissimi e non divulgabili) alla mano, pare proprio che la Paita sia destinata alla sconfitta. E non solo: a Genova e in alcuni capoluoghi di provincia, Pastorino sarebbe pure davanti alla Paita. Uno scenario che potrebbe avere conseguenze esplosive, e non soltanto per la Liguria.

Verso il rimpasto - Cosa farà, Renzi, in caso di (roboante) sconfitta? Una risposta arriva da un approfondito "dietro le quinte" di Dagospia: in caso di sconfitta, il premier non potrà fare altro che cambiare. Una svolta, dunque, per rispondere alla batosta. Che tipo di svolta? Un rimpasto. Già, perché il presidente del Consiglio non potrebbe restare impalato di fronte a un flop fino a poche settimane fa inimmaginabile. E dunque, in un'ottica di rinnovamento (un po' fine a se stesso, di facciata, in pieno Renzi-style), per rispondere al duro verdetto del voto, Renzi potrebbe far saltare delle teste. Si parte da Marianna Madia, ma tra i "defenestrabili" ci sarebbero anche Giuliano Poletti, Federica Guidi e Stefania Giannini.

I rimproveri del premier - Alla Madia, ministro della Pa, Renzi da tempo rimprovera troppa timidezza nel mettere in atto la riforma della Pubblica amministrazione. A Poletti, titolare del Welfare, il premier addebita la lentezza nel preparare i decreti attuativi del Jobs Act. Quindi la Guidi, al timone del dicastero dell'Industria, a cui l'inquilino di Palazzo Chigi imputa una scarsa operatività. Infine la Giannini, ministra dell'Istruzione eletta con Monti e confluita nel Pd, che è la prima dei "sacrificabili" nella lista di Renzi, il quale la riterrebbe incapace di governare la scuola (da tempo vorrebbe che liberasse la poltrona). Il possibile rimpasto, inoltre, riguarderebbe anche due poltrone "minori". Una al ministero dell'Economia, dove potrebbe saltare il direttore generale Vincenzo La Via. La seconda è alla Farnesina, dove il premier avrebbe messo nel mirino il segretario generale, Michele Valensise.

Il botto di Celentano: molla Beppe Grillo Attacca i rom, e si schiera insieme a...

Celentano molla Grillo e si schiera con Salvini





"Ciao GrilloRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini"

Chi scrive non è un leghista convinto o un oadano di ritono che ha avuto un momento di debolezza per l'antipolitica dei grillini. Il testo, ripreso parola per parola dal sito huffingtonpost.it, si trova sul blog "Il mondo Adriano", dove Adriano è il molleggiato Adriano celentano. Sempre stato contro la politica, con simpatie aperte per i 5 Stelle quando sono saliti alla ribalta, a quattro giorni dal voto celentano sfodera un endorsement per la Lega e per il suo leader davvero clamoroso. Ciao GrilloRenzi...

giovedì 28 maggio 2015

Caivano (Na): Papaccioli denuncia: "Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature etc."

Caivano (Na): Papaccioli denuncia: "Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature etc." 



di Pippo Papaccioli 


Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 


Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature, questi sono i nuovi rappresentanti che ambiscono a diventare paladini della legalità, e della società civile. Tanto spreco di danaro anche seppur privato, ma perchè? provate a farvi voi stessi questa domanda. Perchè spendere tantissimi soldi per rappresentare il Paese? Proprio in questo momento, mentre giro per le vie del mio Paese, della mia Città, leggo che un ragazzo, Nicola Semplice, stamattina, addirittura pare sia stato, se fosse confermato, aggredito da un candidato della lista di Monopoli, perchè sempre da come leggo, quei 6 tabelloni erano riservati a lui, quasi come se li avesse comprati il giorno precedente. Badate bene, domenica 31 Maggio, avete dalla vostra il diritto alla scelta senza nessun compromesso, non vincolato nè da lacci nè da lacciuoli, Caivano merita altro. 







Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta

Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta 


di Gaetano Daniele 


Nicola Semplice 

Ci scrive Nicola Semplice, un giovane ragazzo caivanese che, da anni segue la politica locale. 


Signor Semplice, benvenuto, ci può spiegare brevemente cos'è successo stamattina? 

Direttore la ringrazio dello spazio che mi concede nel suo Blog. Allora, erano circa le 13:30 raggiungevo gli spazi consentiti per attaccare i manifesti, mi trovavo sulla strada sannitica, altezza Parco Verde, adiacente l'Itis Morano. lì, ci sono 6 tabelloni, su ogni tabellone la legge prevede che si possono affiggere 2 manifesti per ogni candidato. Nel mio caso, su ogni tabellone c'erano 6 manifesti uguali per ogni tabellone, quindi 36 manifesti di un solo candidato della coalizione del dottore Simone Monopoli. 

Cosa succede poi?

All'improvviso, vengo avvicinato da questo candidato della lista di Monopoli, urlava fortemente contro di me,  quasi se gli avessi messo la mano in tasca, mi accusava che stavo comprendo i suoi manifesti, io ho cercato di spiegargli in tutti i modi che la legge prevede che, su quei tabelloni ci fossero anche i miei di manifesti, ma nulla di fatto, mi ha aggredito verbalmente, in più mi ha minacciato e spinto, un atteggiamento prevaricatorio fuori luogo, privo di ogni regola democratica. 

Cosa intende fare? 

Domani con il mio legale intendo sporgere denuncia ai Carabinieri. 

Ringraziamo il signor Nicola Semplice per essersi rivolto al nostro blog, il Notiziario sul web, non siamo entrati nello specifico, anche perchè come sopra riportato, il signor Semplice ha deciso di rivolgersi alle vie legali. Al momento non conosciamo l'altro nome, e l'altra versione, quindi non possiamo far altro che esprimere la nostra solidarietà al signor Nicola Semplice. 

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"




"Sto cominciando a pensare a Salvini". Adriano Celentano, sul suo blog "Il mondo Adriano", chiude così un suo intervento scritto sulla vicenda dell'auto che ha travolto nove passanti a Roma, uccidendo una donna.

Il Commento di Adriano Celentano:
Ciao GrillòRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini.

Heysel, l'ex big della Juve vuota il sacco: quel (terrificante) ordine negli spogliatoi

Strage Heysel, Stefano Tacconi: "Negli spogliatoi un generale ci ordinò di festeggiare sotto la curva"





Sono passati 30 anni da una delle pagine più buie nella storia del calcio. Sono trascorsi tre decenni dalla strage dell'Heysel, quando morirono schiacciati dalla folla 39 italiani prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Di quella notte non si ricorda affatto la vittoria dei bianconeri. Si ricorda l'orrore. Si ricordano le polemiche: perché quella partita è stata ugualmente giocata? Perché i giocatori della Juventus, dopo aver vinto, hanno esultato sotto alla curva dei tifosi? Ora, dopo molto tempo, a rompere il silenzio è Stefano Tacconi, che in quella disgraziata serata difendeva la porta della Juve. "Non bisogna chiudere gli occhi, ma tenerli ben aperti per ricordare - premette -. Penso soprattutto al grande sogno di 22 giocatori infranto da certi ultrà. Le finali si dovrebbero sempre giocare con entusiasmo e gioia". Ma l'ex portierone, poi, va più nel profondo e spiega che cosa sapevano (o non sapevano) i giocatori: "Le notizie erano frammentarie, non si capiva se era morto un tifoso oppure un centinaio. La Uefa ci aveva impedito di scendere in campo, ma per fortuna un generale grande e grosso, con un po' più di sale in zucca, ci ha ordinato di giocare per evitare problemi più grandi: la curva juventina avrebbe voluto vendicarsi". Infine l'accusa, forse quella più grave. Si parla dei festeggiamenti, contestatissimi, fonte di eterna polemica: "Sento sempre ripetere le stesse cose - si sfoga Tacconi -. La nostra festa era stata decisa dallo stesso generale alto due metri: ci ha obbligati a uscire dallo spogliatoio e andare sotto la curva bianconera, perché dovevamo tenere i nostri tifosi all'interno dello stadio".