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giovedì 30 aprile 2015

Imu, guida per risparmiare (o evitare del tutto di pagare)

Imu, ecco tutti i trucchi per pagare di meno o non pagarlo affatto






L'Imu su un capannone industriale può costare fino a 80mila euro all'anno. Troppo per chi fa fatica a far quadrare i conti. L'alternativa per non pagare? Scoperchiarlo. Stesso discorso per vecchie case da ristrutturare magari ereditate: le tasse sono troppo alte e molti hanno deciso di disfarsene. In che modo? Donandole ai parenti o, addirittura, radendole al suolo. Alcune coppie arrivano perfino a separarsi pur di non pagare l'Imu per la seconda casa. Gli italiani tartassati ne inventano una più del diavolo per evitare il salasso e gli escamotage finiscono in alcune guide nelle quali vengono descritti i pro e contro di queste operazioni di "equilibrismo" fiscale.

Ruspe in azione - Ad esempio il ricorso alla ruspa per cancellare il proprio immobile. La demolizione, spiega Gian Maria De Francesco sul Giornale, salva dal pagamento delle imposte, ma è costosa perché bisogna chiedere un permesso e rivolgersi a ditte specializzate. In alcuni casi il gioco vale la candela. Secondo Confedilizia, in alcune province le richieste di questo tipo di permessi sarebbero aumentate del 20 per cento negli ultimi anni.

La coppia scoppia - Altro trucco usato è quello della cessione a titolo gratuito di un bene immobile, che è un po' costoso perché bisogna andare dal notaio, ma largamente usato. Secondo l'Istat tra il 2011 e il 2012 le donazioni sono aumentate del 44,4% a oltre 127mila. Poi c'è la separazione: due coniugi scelgono di porre fine fittiziamente al loro matrimonio in modo da risultare ntestatari ognuno di un'abitazione e pagare le aliquote più basse relative alla prima casa. Le spese legali non sono basse, ma si corre il rischio, avverte De Francesco, di essere indagati per il reato di falsa testimonianza.

La rivoluzione della Telecom Occhio alla fregatura-tariffe

Telecom diventa Tim: la rivoluzione delle tariffe





Una vera e propria rivoluzione quella che scatterà il 1° maggio per le tariffe Telecom Italia: Tim diventerà l’unico marchio commerciale non solo per l’offerta mobile e Internet, ma anche per la telefonia fissaa.  Il piano prevede il passaggio in massa dei clienti “a consumo” alla tariffa flat “Tutto Voce”.  Il passaggio sarà automatico ma i clienti pssono chiedere di sottarsi alle nuove tariffe chiamando il servizio clienti 187 e rinunciando espressamente al nuovo profilo tariffario. Su questa questione era intervenuta prontamente l'Agcom, che nei giorni scorsi aveva “ripreso” l'ex monopolista telefonico a causa della “poca chiarezza” su questo aspetto della rinuncia.  Ailla Telecom viene contestato dall'Autorità il fatto di aver fatto poca pubblicità e di non aver adeguatamente informato i clienti della possibilità di poter sfuggire alle nuove tariffe. 

Le tariffe - In base alle nuove tariffe tutti i  clienti che finora pagavano il canone mensile di 18,54 euro mensili più una tariffa al consumo di 10 centesimi al minuto, passeranno al piano “Tutto Voce” che prevede una tariffa fissa di 29 euro e traffico sia verso fissi sia verso cellulari illimitate. Una tariffa, quella del traffico al consumo di dieci centesimi al minuto conviene a quelli che hanno un un traffico telefonico di almeno 10 euro, pari a circa 90 minuti di chiamate. Questo importo, aggiungendosi al canone consentirebbe infatti di recuperare la tariffa fissa di 29 euro. Non è conveniente invece per tutti gli utenti che non effettuano molte chiamate.  Esiste  anche la tariffa nternet Adsl e prevede una connessione in rete illimitata e chiamate senza limiti ad una tariffa di 44,9 euro al mese.

mercoledì 29 aprile 2015

Italicum, prima fiducia e conta Pd Gogna: "Ecco chi non ha votato"

Italicum, prima fiducia alla Camera: 352 sì all'articolo 1. I conti del Pd: "Ecco chi non ha votato"





Fiducia "molto alta", "nessuno strappo" nel Pd e "no alle espulsioni" dei dissidenti. Matteo Renzi e i suoi uomini hanno passato indenni la prova del primo voto di fiducia sull'Italicum e già festeggiano, o quasi. Alla Camera il governo ha incassato 352 sì sull'articolo 1 della nuova legge elettorale, contro i 207 i no. La maggioranza "ufficiale" è di 396 voti, quindi mancano all'appello 44 voti. E qui tra i renziani è già partita la conta. 

Vanno considerate le assenze giustificate, e infatti dai calcoli effettuati dal Pd, sulla base dei tabulati del voto di fiducia, risultano essere 38 gli esponenti della minoranza interna che non hanno votato. Questo perchè ai 36 già considerati, vano aggiunti Roberto Speranza e Guglielmo Epifani, considerati in missione, ma entrambi hanno annunciato pubblicamente che non avrebbero partecipato al voto. Dalla presidenza del gruppo Pd della Camera spiegano che sono state 4 le assenze "giustificate": Vaccaro, Beneamati, Genovese e Pistelli. Da qui, viene ancora spiegato, il calcolo di 36 esponenti Pd che non hanno partecipato al voto di fiducia, tra cui Pier Luigi Bersani, Alfredo D'Attorre, Enrico Letta, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Rosy Bindi., a cui come detto si devono aggiungere Speranza ed Epifani.

"Il voto di fiducia è molto alto, il secondo più alto di tutta la legislatura. Si è contenuto anche lo strappo nel Pd", è il commento a caldo del vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, renziano di ferro. "La linea che abbiamo presentato alla Camera è stata appoggiata in maniera significativa, dopodichè è chiaro che c'è un tema politico sul quale dovremo lavorare nei prossimi giorni". "Non espelliamo mai nessuno", è la replica secca di Guerini a chi gli chiede se i deputati Pd che non hanno votato la fiducia verranno espulsi: "Ci confronteremo politicamente nei prossimi giorni, lavoreremo con molta responsabilità e intelligenza". Soddisfatta anche la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, che martedì si è sorbita a Montecitorio la durissima contestazione delle opposizioni: "Un primo passo, siamo in linea con il numero di voti delle altre fiducie. Il più alto era stato 354". 

Caivano (Na): L'efficienza e l'inefficienza della Politica

Caivano (Na): L'efficienza e l'inefficienza della Politica 


di Gaetano Daniele 



Il nostro obiettivo, in questo Post, è quello di incentivare l'opinione pubblica a porre, sotto l'occhio vigile della meritocrazia, l'efficienza di quanto fatto dai nostri politici locali. Dal reale alle solite frasi fatte. 

Il programma di ogni singolo candidato sindaco, deve essere portato all'attenzione dei cittadini. Perchè? perchè a sentir loro, i politici, soprattutto in campagna elettorale, non si riesce mai a venire a capo ai fautori dell'incapacità o dell'inefficienza  politico-amministrativa. 

Ziello accusa Monopoli, Sirico si sente accusato da Monopoli e viceversa, Del Gaudio dice la sua su altri, Papaccioli viene attaccato da terzi o viceversa etc etc. Insomma, a sentire i politici locali la colpa è sempre di qualcun'altro. 

Proviamo a riportare, assumendoci anche la responsabilità di quello che scriviamo, la reale storia politica di ogni singolo candidato sindaco. 

Partiamo dal candidato del centro destra dott. Simone Monopoli. Decide di scendere in politica 20 anni fa, con Forza Nuova o con il Partito Liberale, non ricordiamo bene, potrà specificarlo il citato se vorrà. Non sfonda, raggranella circa 90 preferenze, fa flop. Nessuno lo conosce, ma gli riconosciamo l'impegno assunto. Dopo una lunga latitanza, con l'appoggio della famiglia, decide di candidarsi nell'Udc di Tonino Falco, in qualità di consigliere comunale. Questa volta però, per il dott. Monopoli la strada è in discesa. Viene eletto nel 2007/08 consigliere comunale quota Udc, con circa 450 preferenze, nominato poi assessore con delega allo Sport e all'Istruzione. Dì lì a poco, il dott. Monopoli, decide di lasciare l'Udc per cause caratteriali e politiche, infine, a meno di un mese dalla caduta del sindaco Papaccioli, si dimette da assessore allo Sport e all'Istruzione. Decide quindi, di avviare tutta una serie di trattative-proposte ad altri partiti politici. Prima con l'Mpa, poi con l'Alleanza di Centro dell'On. Pionati. Viene eletto appunto, consigliere provinciale nel 2009 con Alleanza di Centro. Dopo circa un anno, lascia Alleanza di Centro e stringe un patto con Forza Italia capeggiata dall'On. Luigi Cesaro. Il dott. Monopoli, in meno di 4 anni, cambia 3 partiti politici. Uno stato quasi confusionale. Nel mandato 2009/2014, quando appunto, rappresentava la provincia di Napoli (IN MAGGIORANZA), accade di tutto. Bassolino e il centro sinistra avevano iniziato a portare e a versare a caivano tonnellate e tonnellate di eco-balle e immondizia e, la provincia di Cesaro e Monopoli hanno fatto il resto, la cosiddetta ciliegina sulla torta, infatti, nel 2011, la Provincia di Napoli versa nella partecipata comunale, Ambiente e Energia, 4.800 tonnellate di spazzatura, oltre al danno anche la beffa, non bastavano le politiche sbagliate del centro sinistra e di Bassolino, ma anche quelle di Cesaro e CO. Dopo una preparata ed inutile resistenza davanti ai cancelli della partecipata, da parte dei politici locali, Monopoli in segno di protesta si sospende da Forza Italia. Si sospende  ma non lascia Forza Italia. Rimane. Rimane ancora consigliere provinciale. Solo dopo qualche mese, per cause ancora ignote, a 4 mesi dalla scadenza del quinquennio, si dimette da consigliere provinciale. 

L'ascesa in campo - Nel 2010, Monopoli decide di candidarsi a Sindaco, contro l'avversario politico Falco che, nelle precedenti tornate aveva fiancheggiato appunto, nell'Udc. Una campagna elettorale sofferta. Falco vince, Monopoli perde le elezioni amministrative. I moderati si impongono sui forzisti di Cesaro.

La caduta dell'Impero - Nel 2014, l'attuale sindaco Falco, si dimette dopo anni di incomprensioni politiche con gli altri partiti politici. Falco, dopo aver dimostrato di non aver carattere politico, protocolla le sue dimissioni irrevocabili. Monopoli, a quel punto decide di riscendere in campo e ricandidarsi come il nuovo che avanza. Mentre presenta la sua candidatura a sindaco, dopo aver rappresentato per un anno l'Istruzione e lo Sport caivanese, appunto, una telefonata, ci mette al corrente che, al Liceo Scientifico Braucci, viene staccata la corrente elettrica, perchè la Provincia di Napoli, sempre rappresentata da Cesaro e anche dal consigliere provinciale Monopoli, non avevano gestito al meglio la questione sui pagamenti "fornitura elettrica". Il Liceo Scientifico Braucci chiude i battenti per 4 lunghi ed interminabili giorni, a pagarne le conseguenze sono gli alunni. Monopoli non sa niente, Cesaro non risponde. Nessuno sa niente. La colpa forse, è degli scolari. Lo slogan: "Il nuovo" però, avanza. Come volevasi appunto, dimostrare, Monopoli si proclama il nuovo che avanza. Boccia le vecchie liste, ma le ascolta e gli propone anche leggi antiribaltone. La porta del suo studio è sempre aperta, ovviamente alle sue condizioni politiche. Chiude le alleanze e, allea sul suo carrozzone, esponenti politici vecchi e nuovi. Nei nuovi ci sono anche politici di cardito. Difatti, a rappresentare i Popolari per l'Italia (sede di Caivano), c'è l'Avv. Giuseppe Caputo, carditese doc, con non pochi trascorsi politici. A Caivano, nella coalizione di Monopoli, i rappresentati politici provengono anche da altri comuni. Insomma, quella di Monopoli è una nuova coalizione che avanza, ma puzza di vecchio? 

BERLUSCONI VENDE TUTTO Milan, arriva l'offerta del cinese

Milan, arriva l'offerta del cinese a Berlusconi: "500 milioni. Prendere o lasciare"





Bee Taechaubol presenterà a Silvio Berlusconi un’offerta di 500 milioni per rilevare il 51% del Milan. Prendere o lasciare. È quanto riporta "il Sole 24 Ore", secondo cui questa sera ad Arcore i colloqui ristretti fra le parti saranno perciò da dentro o fuori. L’intento è di diffondere domani mattina un comunicato ufficiale con l’annuncio della conclusione della trattativa. Partner di Bee saranno Ads Securities, una società di brockeraggio finanziario in forte espansione, China Citic Bank, banca commerciale a vocazione internazionale. La valutazione complessiva del Milan si aggira intorno ai 1.200 milioni. Da questa cifra vanno decurtati i 250 milioni circa di debiti finanziari certificati dal bilancio al 31 dicembre 2014 approvato ieri dall’assemblea rossonera (insieme a una perdita record di 91 milioni che porta l’ammontare del deficit accumulato dal club negli ultimi 10 anni a 360 milioni).

Le ville ai cinesi - Oltre al Milan sembra che Silvio Berlusconi sia intenzionato a vendere a Mister Bee anche Villa Certosa e Villa Gernetto. Per la lussuosa dimora in Sardegna il Cav avrebbe chiesto 200 milioni di euro, ma secondo i ben informati il magnate cinese avrebbe rifiutato. Tre anni fa sembrava ben avviato il negoziato con un imprenditore russo al modico prezzo di 470 milioni, ma poi non se ne fece nulla. Sulla ribalta dei potenziali pretendenti era comparso, pochi mesi fa, l’immancabile emiro. Mai nulla di concreto, però, così il prezzo sembra essere stato ribassato. Da tempo anche Villa Gernetto, il palazzo di Lesmo che era stato acquistato per la mai nata Università della libertà e poi divenuta sede di rappresentanza per gli eventi privati dei berlusconiani, sembra destinata a una nuova proprietà. Se sarà Mr Bee lo si saprà a breve. 

Il primo maggio funestato dalla pioggia Meteo amaro: le previsioni sul ponte

Meteo, le previsioni per il ponte del primo maggio a nord, centro e sud Italia





Si avvicina un lungo weekend ideale per la classica uscita fuori porta con il ponte del 1° maggio. E puntuale arriva anche il maltempo che imperverserà su buona parte dell'Italia. Già da mercoledì 29 aprile pioverà su gran parte delle regioni, per colpa di una bassa pressione proveniente dall'Atlantico. Non saranno risparmiate neanche le regioni del Nord-ovest, anche queste colpite da rovesci e temporali diffusi, soprattutto in Lombardia. Fino a giovedì il clima sarà pessimo anche al Centro con temporali diffusi sul Lazio, Toscana, Umbria e su tutte le regioni adriatiche. Fino a venerdì non saranno risparmiate anche regioni meridionali come Campania e Puglia, bagnate da diffusi rovesci. I presupposti per il weekend festivo non si preannunciano tra i migliori, le previsioni oltre le 48 ore rimangono sempre le meno affidabili, ma assicurano che il cielo sarà sgombro da nubi almeno al sud Italia. Quasi certo invece il maltempo al nord, anche nel giorno della festa dei Lavoratori. Le temperature quasi estive arriveranno su tutta Italia solo al rientro della prossima settimana.

"Signora, c'è...": non aprite quella porta L'ultima frontiera dei furti in casa

Terni, rapina in casa: "Dobbiamo consegnare un telegramma". Muore un anziano





Una vicenda inquietante, che arriva da Terni: sono stati arrestati per omicidio preterintenzionale, rapina, lesioni e sequestro di persona tre giovani, tutti romeni, bloccati dai carabinieri nell’ambito delle indagini dopo che un agricoltore di 91 anni è stato trovato morto nella sua casa di Terni. Secondo quanto accertato dai carabinieri, due dei malintenzionati sono entrati in casa mentre il terzo attendeva in auto. I tre - di 20, 21 e 43 anni - provengono dalla periferia romana e sono da parecchi anni in Italia, tanto che, riferiscono gli inquirenti, "parlano perfettamente" la lingua. I tre avevano diversi precedenti, e viaggiavano a bordo di una Bmw con targa romena che era stata parcheggiata nei pressi della casa dell'anziani (sono poi stati bloccati dai carabinieri quando ancora si trovavano nella zona). A preoccupare è il metodo utilizzato dalla banda per farsi aprire la porta: i tre, infatti, hanno affermato di dover consegnare un telegramma. In casa in quel momento, intorno alle 13.30, la moglie della vittima, di 85 anni, che è stata subito aggredita e legata mani e piedi. Poi i due stranieri entrati in casa le hanno coperto bocca e naso con del nastro adesivo. L’uomo è stato invece bloccato con le mani dietro alla schiena.