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sabato 10 gennaio 2015

Renzi si accorge di averci riempito di islamici e adesso corre ai ripari: il piano anti-terroristi

Procura unica contro i terroristi. E partire per il Jihad sarà reato penale

di Enrico Paoli 



Per colpire e prevenire il terrorismo non servono fughe in avanti, basta la riproposizione di strumenti vincenti già adottati nel passato. L’obiettivo del governo è l’istituzione di una Procura nazionale antiterrorismo, sulla scorta dell’esperienza maturata con la versione dedicata alla mafia. L’ipotesi è già allo studio dell’esecutivo e la strada per la sua istituzione potrebbe essere la creazione di una struttura ad hoc. Le opzioni sono una nuova «superprocura» o l’estensione della Procura nazionale antimafia. L’importante, però, è fare presto.

Se dovesse prevalere questo secondo orientamento, la scelta sarebbe quella della Direzione unica, che si occuperebbe contemporaneamente di antimafia e antiterrorismo. Magistrati particolarmente esperti come Franco Roberti, Otello Lupacchini e Gian Carlo Caselli, confermano la necessità di costituire questo strumento. A studiare la questione saranno i tecnici dei dicasteri di Interni e Giustizia mentre sul tema è previsto un incontro tra i ministri Angelino Alfano e Andrea Orlando. Di una procura nazionale antiterrorismo, in realtà, si discute da tempo. Il riferimento è al disegno di legge presentato dal parlamentare di Scelta civica, Stefano Dambruoso, magistrato esperto di antiterrorismo, che estende le competenze della Dna alle indagini relative ai reati di associazione per delinquere con finalità di terrorismo, anche internazionale, e istituisce le Direzioni distrettuali antiterrorismo, mutuandone la struttura dalle direzioni distrettuali antimafia.

Ma nei piani del ministro dell’Interno e del governo non c’è solo la Procura antiterrorismo. Per farla funzionare servono gli «utensili» giusti. Le nuove norme che l’esecutivo vuole portare rapidamente all’esame delle Camere guardano alla figura del terrorista molecolare, cosiddetto «home made», capace di trasformarsi in un’impresa individuale terroristica nel senso che si autoradicalizza e si autoaddestra anche ricorrendo al web, si procura le armi e le istruzioni per l’uso, progetta da solo o comunque senza appartenenza a reti strutturate azioni terroristiche. In particolare il questore potrà ritirare il passaporto ai sospettati, proponendolo per le misure della sorveglianza speciale o dell’obbligo di soggiorno in modo da restringerne capacità di movimento e campo di azione.

Il provvedimento, poi, incide anche sull’organizzazione e sul finanziamento dei trasferimenti nei teatri di guerra con l’introduzione di una specifica figura di reato che, colmando un’oggettiva carenza, colpisce i combattenti stranieri ma anche chi agisce dietro le quinte tirando le fila degli spostamenti verso l’estero. Infine un controllo più stringente della rete potrebbe limitare la propagazione delle informazioni sensibili.

Islam, Berlusconi e gli sci... Il sondaggio che fa tremare Matteo

Sondaggio Swg: crolla la fiducia nel governo, Forza Italia primo partito centrodestra





Il nodo "salva-Silvio", i voli di Stato per andare in vacanza e le deboli politiche anti-Islam affossano nei sondaggi il governo di Matteo Renzi. Il premier comincia a perdere quello slancio che aveva avuto nei suoi primi mesi a palazzo Chigi e inizia a soffrire sul fronte dei numeri. Secondo i sondaggisti la caduta del consenso sarebbe fisiologica, ma comunque i dati allarmano e non poco il Nazareno e palazzo Chigi. La fiducia nel governo è scesa al 50 per cento contro una media del 52 nel 2014. Brunetta già gode: "Governo in caduta libera! Per Swg perdita consenso progressiva e inarrestabile". Infatti secondo l'ultima rilevazione il Pd è a 38,1 per cento ben sotto il 40 delle ultime europee. Tiene Ncd al 3,2 per cento mentre Forza Italia resta primo partito del centrodestra al 14,1 per cento seguita poi dalla Lega Nord all'11,5 per cento. Fratelli d'Italia scende sotto il 3 per cento e si ferma al 2,7. In crescita Sel che è al 3 per cento. Scompare un partito: Scelta Civica che è allo 0,8 per cento. Infine il Movimento 5 Stelle al 20,6 per cento. 

Ercolano - On. ANTONIO AMATO (Presidente commissione regionale bonifiche) : La questione ambientale del Parco nazionale del Vesuvio è un’emergenza nazionale

ANTONIO AMATO (Presidente commissione regionale bonifiche) : La questione ambientale del Parco nazionale del Vesuvio è un’emergenza nazionale


A cura di Gaetano Daniele




 «La situazione ambientale dell’area vesuviana, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio da Ercolano a Boscoreale, la messa in sicurezza e la bonifica delle ex discariche oggi abbandonate e delle aree recentemente sottoposte a sequestro per il ritrovamento di fusti tossici e amianto, la salvaguardia di zone dove si verificano sversamenti e combustione di rifiuti, tutto questo rappresenta un’emergenza nazionale con ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini. Oltre al Prefetto di Napoli contatteremo urgentemente il ministro all’ambiente chiedendo che venga a verificare personalmente la vicenda ci sia un intervento fattivo e non differibile del Governo. 

Quanto verificato ancora oggi non è più tollerabile» lo afferma il Presidente della Commissione Regionale Bonifiche al termine del sopralluogo presso Cava Montone, l’area di Ercolano oggi sequestrata dopo il ritrovamento di fusti bituminosi e amianto, l’ex discarica Amendola Formisano e la zona a valle della stessa, in particolare via Filaro. Al sopralluogo, accompagnati dai carabinieri del NOE e dalla polizia municipale, con Amato e la consigliera regionale Anita Sala, hanno preso parte il sindaco di Ercolano Vincenzo  Strazzullo,  Antonio Gallozzi e Pasquale Raia di “Legambiente Campania”, Franco Matrone per la “Rete dei Comitati Vesuviani”, Antonio D’Amore di “Libera”, Ciro Teodonno di “Cittadini per il Parco” e rappresentanti di altre associazioni e comitati dell’area vesuviana. «Sull’area di Cava Montone, sottoposta a sequestro giudiziario, si attendono i risultati della caratterizzazione e delle analisi di falda. Chiediamo la massima trasparenza perché bisogna dare risposte chiare ai cittadini e i risultati devono essere pubblici. 

Ci sono controversie giudiziarie in corso, a noi interessa che la messa in sicurezza dell’amianto sia realizzata quanto prima e che sia completato l’esame dell’intera area sì da predisporre tutte le azioni di messa in sicurezza previste dalle normative europee. Purtroppo, sono stati ritrovati rifiuti di ogni sorta, oltre all’amianto speciali e industriali giunti da ogni parte d’Italia. Speriamo che le indagini portino quanto prima anche all’accertamento dei responsabili, e che, soprattutto, non intervengano assurde prescrizioni». Nell’ex discarica Amendola Formisano a destare maggiore sconcerto la permanente presenza di rifiuti stoccati temporaneamente nel corso dell’emergenza del 2008 «Oltre alla storica discarica, qui sono state portate ecoballe nel 2004, poi rimosse, e tal quale nel 2008. Dovevano rimanere pochi mesi e invece sono ancora qui. Il comune, tra fitto, manutenzione, rimozione del percolato e custodia, paga oltre 50 mila euro al mese» dice ancora Amato «Poi ci sono gli interventi eccezionali come quello che servirà nei prossimi giorni per riparare il telo che si è strappato la scorsa settimana per il maltempo. E i cittadini denunciano una continua tracimazione del percolato raccolto in una piccola ed evidentemente insufficiente cisterna. 

E la domanda di fondo resta: perché quei rifiuti sono ancora lì dimenticati da tutti?». A via Filaro, sempre in questa zona di Ercolano,  poi, le scene che si ripetono quotidianamente nella terra dei fuochi: «Amianto, scarti edili e tessili, pneumatici posti a formare letti di combustione, un inferno, un’indecenza sulla quale è necessario intervenire d’urgenza, oltre che per la rimozione con azioni serie di contrasto, a partire da pattugliamento e sorveglianza oggi del tutto assenti» afferma il Presidente della Commissione Regionale «Il comune, la regione, sotto la regia del Prefetto, insieme alle forze dell’ordine, devono mettere in atto tutte le azioni necessarie perché si ponga fine a questo scempio. L’area del Parco nazionale del Vesuvio per produzioni agroalimentari e ricchezze storico naturali rappresenta un patrimonio unico al mondo» conclude Amato «Quanto abbiamo visto a dicembre nell’area Pozzelle tra le discariche Sari, quanto constato oggi, quanto verificheremo alla discarica Porcilaia a Torre del Greco e alla “Fungaia” di Somma vesuviana dove ci recheremo presto, tutto questo è la rappresentazione di uno scempio aberrante di cui ha diretta responsabilità lo Stato. Lo ribadisco: il risanamento ambientale del Vesuvio è un’emergenza nazionale, soprattutto per le conseguenze dirette che questa devastazione ha sulla salute dei cittadini. Ora basta scaricabarile e omissioni, ognuno si assuma le proprie responsabilità e si intervenga con tempestività».

M15: "Il prossimo obiettivo dei terroristi è Londra"

M15: "Il prossimo obiettivo dei terroristi è Londra"





Dopo il blitz delle teste di cuoio francesi che ha procurato la morte degli attentatori, ma anche la fuga di Hayat Boumeddiene, la moglie di  Amedy Coulibaly, l'allerta terrorismo è ai massimi livelli in tutta Europa. Dopo Parigi potrebbe essere Londra la prossima città nel mirino dei terroristi di Al Qaeda. E' questo il timore di Andrew Parker, capo dell'M15, i servizi segreti interni britannici. La minaccia al Regno Unito arriva dalla Siria. Un gruppo di terroristi legati ad Al Qaeda sta preparando un commando, arruolando jihadisti europei che combattono nei paesi del Medio Oriente per realizzare "complessi e ambiziosi attacchi per causare vittime su larga scala colpendo sistemi di trasporto e luoghi simbolo", afferma Parker. 

La minaccia - Il capo dell'M15 ha rivelato che il controterrorismo britannico ha già sventato alcuni attacchi ma "non può fermare ogni minaccia contro il Paese". L'M15 stima che i cittadini britannici che sono partiti per unirsi all jihad in Siria sono circa 600. Insomma a quanto pare un altro attacco sarebbe imminente. Intanto l'Isis e Al Qaeda alzano il tiro con nuovi video di minacce contro l'Italia e soprattutto contro la Francia a cui chiedono di "sospendere gli attacchi contro i Paesi arabi di fede isalmica, altrimenti ci saranno nuovi attacchi". La morsa del terrore dunque continua a stringere l'Europa senza lasciare spazio ad una tregua. La speranza è che i servizi di intelligence sappiano prevedere in anticipo gli attacchi sventandoli e non contando i morti come hanno fatto quelli francesi. 

Calderoli, il diabolico scherzo marrone: cosa fa mangiare al sottosegretario...

Senato, lo scherzo del leghista Calderoli al sottosegretario Pizzetti: gli fa mangiare del carbone





Fosse fiorentino, Roberto Calderoli si sarebbe già guadagnato un posto nella combriccola di Amici Miei. Non è un caso che su Twitter NonLeggerlo presenti il mirabolante scherzo del senatore leghista alla voce Cos'è il genio...


Nonleggerlo @nonleggerlo

#cosèilgenio, il vicepresidente del Senato Calderoli, con i suoi scherzoni. E poi grasse risate.

#nonrassegna #cds 
15:49 - 9 Gen 2015

Succede che durante una pausa dei lavori a Palazzo Madama il diabolico Calderoli si sia sollazzato con uno scherzo all'ignaro sottosegretario alle riforme Luciano Pizzetti, che si è visto omaggiare al proprio banco con un piattino di succulenti pezzettini di carbone, in pieno clima post-Epifania. Pensiero gentile, anche se malizioso: evidentemente a Calderoli l'operato di Pizzetti non dev'essere piaciuto granché nel 2014... Il sottosegretario fa comunque buon viso a cattivo gioco, sorride e assaggia un po' sospettoso i dolcetti. Cioccolato? No. Zucchero? Nemmeno. Al povero Pizzetti sono capitati pezzi di vero carbone, mentre Calderoli tornato al proprio scranno se la ride di gusto con un collega. Con il ministro Maria Elena Boschi però è stato più galante: anche alla bella renziana ha regalato carbone, sì, ma di zucchero. 

La segretariessa generale della Boldrini: Camera, una nomina senza precedenti

Lucia Pagano, è lei segretario generale della Camera. L'ha voluta la Boldrini e ha spaccato la Presidenza





Per la prima volta nella storia la Camera dei Deputati ha un segretario generale donna. Si tratta di Lucia Pagano che, su proposta del presidente della Camera Laura Boldrini,  sostituisce Ugo Zampetti, che ha lasciato a fine dicembre per raggiunti limiti di età. Pagano, però, all'interno dell'Ufficio di Presidenza non ha ottenuto l’unanimità dei consensi: contro la sua nomina si sono espressi il vice presidente Luigi di Maio e gli altri due rappresentanti M5S Claudia Mannino e Riccardo Fraccaro. Contro anche Fratelli d’Italia, con il no espresso da Edmondo Cirielli. Per stigmatizzare il metodo adottato, si sono chiamati fuori sia Roberto Giachetti (Pd) che Stefano Dambruoso (Sc). Proprio quest’ultimo, uscendo dalla riunione, pur facendo gli auguri di buon lavoro alla neo eletta, non ha nascosto il disappunto per come sono andate le cose. "Faccio gli auguri a Lucia Pagano perché ha davanti a sé dei compiti difficili ma l’amministrazione -ha commentato il questore della Camera-esce lacerata dalla gestione di questa nomina". "Non ho condiviso il metodo adottato e c’è stata un’ingerenza eccessiva dei partiti nella scelta del segretario generale tanto che la presidente Boldrini ne è rimasta imprigionata. Rispetto alle altre professionalità di cui si era parlato mi sembra una scelta al ribasso -ha concluso Dambruoso- e per questa ragione non ho partecipato alla votazione".

Chi è ? -  Di Maio, membro del direttorio M5S, pochi minuti dopo la nomina ha scritto su Fb. "Oggi l’ufficio di presidenza della Camera dei deputati, di cui facciamo parte come membri del M5S - spiega il grillino - doveva eleggere il nuovo segretario generale di Montecitorio, colui che sostituirà Ugo Zampetti, nominato da Violante ben 15 anni fa. Sapete chi hanno scelto i partiti su proposta della Boldrini? La dottoressa Lucia Pagano: figlia di un ex capo servizio della Camera (Rodolfo Pagano); moglie del capo servizio informatica al Senato Mauro Fioroni (cugino di Giuseppe Fioroni deputato del Pd - fonte dagospia.com)". "Il Movimento 5 Stelle poteva mai votare a favore di questo teatrino? - chiede Di Maio - Lega, Pd e gli altri si riempiono la bocca con la lotta ai burocrati, ma alla fine nominano sempre le stesse dinastie per proteggere i propri interessi. Un altro schiaffo all’autonomia delle istituzioni", conclude Di Maio, che firma il suo sfogo con gli altri componenti 5 Stelle dell’ufficio di presidenza della Camera, Claudia Mannino e Riccardo Fraccaro.

blogger saudita "offende" l'islam: mille frustate (in "rate" da cinquanta)

Arabia Saudita, il blogger offende l'Islam: condannato a 1.000 frustate in "rate" da 50





Frustato in pubblico a Gedda, dopo la preghiera del venerdì. A nulla sono servite le richieste degli Usa e le 14mila firme che online sono arrivate per chiedere la grazia di Raif Badawi blogger saudita. Oggi ha infatti, ricevuto le sue prime 50 frustate di una pena che ne prevede 1000 dilazionate in 20 giorni. L'uomo fu arrestato nel giugno 2012 e condannato a 10 anni di reclusione, punizioni corporali e un'ammenda di un milione di rial sauditi (circa 200mila euro). L'accusa è di aver insultato l'Islam e violato le leggi sulle comunicazioni elettroniche. La moglie, Ensaf Haidar ed i tre figli, in via del tutto precauzionale è fuggita in Canada, da dove inerme segue le sorti del marito. Sulla vicenda si è formalmente schierato a sfavore il direttore di Reporters sans frontieres Lucie Morillon che afferma: "Anche se l'Arabia Saudita ha condannato l'attacco codardo al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, ora sta impartendo una punizione barbara su un cittadino che ha solo usato la sua libertà di espressione e informazione, la stessa libertà che è costata la vita ai giornalisti francesi".