Caos-Pd, rivolta contro la Boschi: chi spara a zero contro il ministro
L'affare Banca Etruria non smette di turbare Maria Elena Boschi e il governo. Il ruolo di papà Boschi nell'istituto, infatti, sta spingendo il ministro ad esporsi: si pensi, per esempio, all'intervista di domenica concessa al Corriere della Sera. Per parare le critiche e le accuse, la Boschi si espone, insomma. Ma questa sua visibilità ha attirato anche le critiche di parte di quel Pd che, ad oggi, la aveva difesa in modo compatto. Per esempio ha parlato Miguel Gotor, uno dei leader dei dissidenti democratici, il quale ha puntato il dito contro la Boschi affermando che "dovrebbe mostrare più disinteresse". Una posizione, quella di Gotor, condivisa anche dagli altri esponenti della sua corrente: ora che il ministro è in difficoltà, chi nel Pd osteggia Matteo Renzi e il suo entourage, torna a farsi sentire.
A complicare ulteriormente il quadro, le rivelazioni di Libero: insieme a Luciano Nataloni, titolare di uno studio di commercialisti e che era anche nel cda di Etruria, avrebbe lavorato per un periodo anche il fratello del ministro Boschi, Emanuele, dopo aver lasciato Banca Etruria nell'aprile 2015. A destare sospetti e polemiche, il fatto che lo studio di Nataloni incassasse cospicue somme per delle consulenze proprio da parte di Banca Etruria nel momento in cui i risparmiatori stavano perdendo i loro risparmi.
Nessun commento:
Posta un commento