Rivolta pizzardoni, il derby Roma-Lazio è a rischio
di Brunella Bolloli
Solo oggi si saprà se domenica, giorno dell’attesissimo derby di calcio per i romani, la situazione attorno all’Olimpico sarà gestibile o no. Se i cittadini potranno fare ritorno a casa senza intoppi dopo la partita, o se nell’area adiacente allo stadio sarà il delirio, prima e dopo il match, considerato ad alto rischio. Per il vicesindaco Luigi Nieri (Sel), che fino a lunedì deve sostituire Ignazio Marino “impegnato” in una vacanza negli States, non ci saranno problemi: nel corso del vertice in prefettura di ieri si è deciso che in campo ci saranno 1200 uomini delle forze dell’ordine. Ma per i sindacati dei vigili urbani «Nieri ha poco da stare sereno. Se noi non facciamo gli straordinari, dovranno chiamare la polizia stradale per garantire il servizio e assicurare l’ordine pubblico. Comunque decideremo oggi come comportarci in un’assemblea indetta in Campidoglio».
Braccio di ferro - I pizzardoni, dunque, continuano il loro braccio di ferro con l’amministrazione capitolina. Non intendono cedere di fronte a un sindaco che con l’introduzione del nuovo contratto decentrato li priva, di fatto, di aumenti e soldi in più in busta paga, ma soprattutto attaccano la mancata riforma del Corpo e la rotazione voluta dal comandante Raffaele Clemente. Una turnazione che dovrebbe partire lunedì come mossa anti-corruzione. In pratica, l’accusa, neanche troppo velata, è che vigili e funzionari impiegati troppo a lungo nel medesimo territorio abbiano usufruito di favori (leggi mazzette), che soltanto la mobilità ogni tot anni può scongiurare. Gli agenti, dal canto loro, replicano che il vigile lavora meglio quanto più a lungo conosce il municipio di destinazione e che, al pari del Comune di Milano, il Campidoglio dovrebbe favorire il vigile di quartiere e trovare un accordo con i sindacati dei dipendenti comunali anziché fare di tutto per portarli all’esasperazione, alla protesta e perfino alla diserzione di massa come sembra avvenuto nella notte di Capodanno.
L'indagine - L’indagine sui fatti del 31 dicembre sta procedendo su due binari paralleli: da una parte c’è l’inchiesta amministrativa, con 30 provvedimenti disciplinari già inviati alla commissione competente e circa un centinaio di casi sospetti; e dall’altra c’è l’inchiesta aperta dalla procura dopo un esposto del Codacons. In più c’è l’Autorità di garanzia degli scioperi che vuole vedere chiaro sul ruolo dei sindacati dei caschi bianchi, se abbiano cioè fomentato la diserzione di massa del 31 dicembre. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, che dice sì alla rotazione degli agenti: «Se quella dei vigili è stata una forma di protesta», ha detto, «allora è stata fatta con metodi illegittimi perché presentare un certificato medico è un atto pubblico e chi dovesse averlo utilizzato in modo non corretto ha commesso un reato».
Piani ferie sbagliati - Eppure, forse anche a causa di piani ferie sbagliati, per Capodanno il comandante Clemente ha visto oltre 700 pizzardoni assenti dei mille sui quali era convinto di potere contare. È come se malattie, permessi per la donazione del sangue, legge 104 e congedi parentali si fossero concentrati tutti a ridosso del 31, con la città di Roma invasa di turisti per gli eventi di piazza. A quel punto dal Comando sono partiti sms per la reperibilità in taluni casi giunti perfino il giorno successivo, cioè il Primo gennaio con l’ordine di presentarsi in servizio il 31 dicembre alle 19. «Follia». «Noi avevamo già comunicato che non avremmo fatto gli straordinari, che sono su base volontaria», hanno ripetuto Ospol, Ugl, Sulpl, principali organizzazioni di polizia locale. E per questa loro assenza pacchi di multe non sono state consegnate ai romani e giaccioni negli uffici di via Ostiense. «Lo straordinario è d’obbligo se c’è emergenza», è stata la replica del garante degli scioperi. Ma i vigili rispondono al loro regolamento e stanno pensando di non lavorare fuori orario domenica 11, giorno del derby. Lo decideranno oggi in assemblea.