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giovedì 8 gennaio 2015

Silvio chiede la liberazione anticipata Ecco quando finirà i servizi sociali

Berlusconi, chiesta la liberazione anticipata




Attraverso i suoi legali, Silvio Berlusconi ha chiesto la liberazione anticipata nell'ambito dell'affidamento ai servizi sociali in seguito alla condanna per il caso Mediaset. "Il progetto rieducativo si è arricchito dello svolgimento dei lavori di pubblica utilità da cui ha accolto uno spunto di riflessione sulla condizione degli anziani" hanno scritto i legali.

L'affidamento in prova ai servizi sociali, concesso il 15 aprile 2014 dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile de Santis e dal giudice Beatrice Crosti, decorre dal 23 aprile 2014, quando il leader di Forza Italia ha sottoscritto il verbale con le prescrizioni. Ora la richiesta verrà trasmessa al dirigente dell'Ufficio esecuzione penale esterna, Severina Panarello la quale scriverà una relazione  anche in base alle informazioni inviate dai vertici della Sacra Famiglia dove il leader di Forza Italia fa attività di volontariato. La decisione nel merito potrebbe arrivare già la prossima settimana.

Fuori-porta Buffon ha il braccino corto Doveva 5 milioni alla sua azienda ma...

Zucchi, Buffon non versa i 5 milioni di aumento di capitale




Da quando ha investito i suoi soldi nella Zucchi, storico marchio di biancheria per la casa, il portiere della Juventus Gianluigi Buffon ha avuto più grattacapi che gioie. L'ultimo, dei grattacapi, ggli costerà la bellezza di cinque milioni di euro. Ovvero la somma che, in qualità di azionista di maggioranza dell'azienda, Buffon si era impegnato a versare come aumento di capitale entro il 31 dicembre 2014. Peccato che, come annuncia oggi in una nota la Vincenzo Zucchi, quei cinque milioni non li abbia mai versati. Il portiere della Juventus e della nazionale ha però "ribadito l'impegno ad effettuare, in base agli accordi negoziali stipulati nel 2013, il versamento entro il 31 gennaio 2015" e ha nel contempo chiesto di poter concordare una modalità di pagamento "anche in più soluzioni, con diverse modalità e tempistiche (...) tenendo comunque conto delle esigenze finanziarie" della società.

L'inverno torna di nuovo in vacanza In arrivo un weekend "caldissimo"

Meteo, inverno in vacanza. Salgono le temperature fino ai 18°




Si fa presto a dire inverno, che in questo 2014/2015 sembra davvero non voler arrivare. E infatti, questione di ore e tornerà il caldo, dovuto all'avanzare dell'alta pressione sulla nostra Penisola, che caratterizzerà il clima sino alla prima parte di domenica. Poi un veloce peggioramento interesserà maggiormente il Centro-Sud. Come segnalato dal sito ilmeteo.it, le temperatureresteranno  sempre sopra lo zero anche di notte anche al nord, con le massime che raggiungeranno i 18° al Sud. Secondo i meteorologi, rivedremo l'inverno non prima della  metà del mese, quando è previsto l'arrivo di un veloce impulso Nord europeo che interesserà il Centro e il Sud con piogge e nevicate sopra i 1200 metri. Perturbato anche al Nordest, con neve sopra i 900 metri.

Grillo, vacanze a "5 stelle" in Kenya: sguazza nella piscina di Briatore

Grillo paparazzato in Kenya nella piscina di Briatore




Mentre i suoi accoliti strillavano allo scandalo per l'aereo di Stato con cui Matteo Renzi e famiglia hanno raggiunto la Val D'Aosta, Beppe Grillo trascorreva beato le sue vacanze a Malindi in Kenya, nella villa della moglie  Parvin Tadjk. Vacanze lunghe, dal 26 dicembre fino al 2 gennaio. Ma si sa, non c'è niente di più facile che riempirsi la bocca con la crisi e i poveri italiani e poi volare ai tropici a godersi spiagge, sole e lusso. Non bastasse, nei suoi giorni kenyoti, il leader del Movimento 5 Stelle ha pensato bene di fare una capatina nel resort a 5 stelle di Flavio Briatore, il "Lion in the sun", per concedersi un bagno nella bella piscina. Peccato che a Malindi, meta natalizia di tanti vip italiani, ci fossero pure i paparazzi che hanno immortalato il bagno di Beppe proprio sotto gli occhi di Flavio, che faceva gli onori di casa. Foto che il settimanale "Chi" si è accaparrato e che saranno il pezzo forte del prossimo numero in edicola. Vedremo, in futuro, Grillo ospite del Billionaire in Sardegna?

Braccati i macellai islamici Arrivano dalla Siria dell'Isis

Braccati i macellai islamici Arrivano dalla Siria dell'Isis




Sono stati identificati e individuati al termine di una lunghissima e drammatica giornata di ricerche, posti di blocco e perquisizioni, i tre uomini che poco prima di mezzogiorno, in pieno centro a Parigi, mercoledì 7 gennaio hanno compiuto una strage nella redazione del settimanale satirico "Charlie Hebdo". La svolta ha dell'incredibile, visto che il documento d'identità di uno dei tre sarebbe stato rinvenuto all'interno della Citroen C3 usata per la fuga. Nella concitazione delle fasi successive alla sparatoria, nella quale sono rimaste uccise docici persone e ferite altre di cui 4 in modo grave, uno degli attentatori lo avrebbe smarrito. Il suo nome è Said Kouachi, nato a Parigi 34 anni fa ma di origini algerine. Il secondo uomo sarebbe il fratello Cherif Kouachi, di 32 anni. Entrambi avrebbero partecipato ai combattimenti in Siria con le forze dell'Isis e sarebbero rientrati in Francia la scorsa estate. Il terzo uomo del commando risponderebbe al nome di Hamid Mourad, un 19enne senza dimora fissa che avrebbe aiutato nell'azione i due fratelli. Secondo il sito di news transalpino Le Point uno dei due sospetti era già stato processato nel 2008, nell’ambito di un’operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19esimo arrondissement di Parigi. Le forze d'intervento della polizia francese sono in azione a Reims, la città capitale della regione dello Champagne, dove sarebbe stato perquisito un appartamento. E un'operazione analoga è in corso a Charleville-Mezieres, sempre nella regione dello Champagne, dove vivrebbe la famiglia del membro più giovane del commando. Il ministero dell'Interno francese ha però smentito le notizie inizialmente circolate di un loro arresto annunciato da alcuni media francesi.

La cronaca dell'attacco - A metà mattinata di mercoledì 7 gennaio tre terroristi incappucciati e armati con kalashnikov e spara-granate hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale e hanno sparato sui giornalisti in riunione: 12 morti, tra cui il direttore Stephan "Charb" Charbonnier e tre colleghi vignettisti, Cabu, Tignous e Wolinski, e altri quattro feriti gravi. Un massacro di "ferocia inaudita" al grido di "Allah Akbar" e "Vendicheremo il Profeta". Secondo una giornalista sopravvissuta uno di loro avrebbe ammesso: "Siamo di Al Qaeda", parlando in un "perfetto francese". Poi la fuga, ripresa da alcuni giornalisti terrorizzati dalle finestre dell'edificio in questo impressionante video: i due terroristi, vestiti di nero, sparano in strada contro gli agenti della polizia, finendoli a sangue freddo con un colpo a distanza ravvicinata. I due assassini sono poi saliti a bordo di una Citroen, forse rubata a un ignaro passante, ritrovata abbandonata circa un'ora dopo la strage.

Il giornale "Charlie Hebdo", noto per il suo stile ironico e provocatorio bollato come "anti-islamico", già aveva subito un attentato incendiario nel novembre 2011 e una serie di attacchi informatici dopo le sue vignette ritenute blasfeme dall'Islam. Quindici minuti prima dell'attacco, il profilo twitter del giornale aveva pubblicato un'altra vignetta satirica sul Califfo Al Baghdadi, leader dello Stato islamico.


Dalla parte della Fallaci - Nel 2002, quando uscì il libro La rabbia e l'orgoglio la testata si schierò a difesa di Oriana Fallaci divenuta oggetto di minacce da parte degli integralisti islamici. Ma è nel 2006 che l'Hebdo divenne noto al pubblico internazionale con la scelta di ripubblicare le dodici controverse vignette su Maometto del giornale danese Jyllands-Posten. Le vendite balzarono in un giorno dalle 140mila alle 400mila copie, facendo adirare il mondo islamico e spingendo il Consiglio francese del culto musulmano a chiedere il ritiro delle copie dalle edicole. Incriminato per razzismo, l'allora direttore Philippe Val fu assolto l'anno dopo da un tribunale francese.

L'ultima "provocazione" - Come ultima provocazione sui tabu dell'estremismo islamico il numero speciale dedicato alla vittoria degli islamisti in Tunisia. In copertina si vede una sacrilega immagine di Maometto che promette "cento frustate se non morite dal ridere". Fu subito dopo l'uscita di quel numero che la sede della rivista venne distrutta da un incendio provocato da un lancio di molotov.

Il discorso di Hollande - "Nessuno può pensare di agire in Francia contro i principi della Repubblica. E' un attentato alla nostra libertà, alla libertà di stama. Reagiremo con fermezza", il presidente François Hollande è intervenuto sul posto ed ha subito avuto parole di condanna durissima contro quello che, senza esitare, ha definito "attentato terroristico", un "atto di barbarie eccezionale".  

mercoledì 7 gennaio 2015

REGIONE, GELMINI: Maroni al lavoro su programma, no a pagelle anticipate

REGIONE, GELMINI: Maroni al lavoro su programma, no a pagelle anticipate 


a cura di Gaetano Daniele 




Maria Stella Gelmini
Coordinatrice Regionale Regione Lombardia 

"La Regione Lombardia rappresenta un modello di governance che ha raggiunto i migliori risultati in Europa su indici fondamentali, dalla sanità alla promozione del territorio, dalle infrastrutture all'ambiente. Una Regione in grado di individuare le criticità e di rispondere con i fatti, con riforme concrete come quella dell'Aler e di Trenord. Ed è oggi la Regione che garantisce la maggiore libertà di impresa in Italia, grazie all'ispirazione liberale che il centrodestra ha opposto in questi anni alle derive stataliste e fiscaliste degli ultimi esecutivi nazionali e che stanno uccidendo l'impresa in tutta Italia, mentre in Lombardia si vedono segni di ripresa. Cosi Maria Stella Gelmini, Coordinatrice regionale di Forza Italia, al nostro blog, il Notiziario. E nota: Il programma di trattenimento delle tasse sul territorio è in pieno svolgimento: non siamo nemmeno a metà mandato. E anche sui ticket sanitari sono certa che la maggioranza centrerà l'obiettivo. Ricordo peraltro che le Regioni di centrodestra sono oggi le uniche a rappresentare una forma di opposizione e di alternativa liberale al Governo Renzi, che ormai agisce senza contraddittorio con un programma economico ad oggi vuoto di risultati. Ed è il Governo che oggi continua a tagliare in modo lineare sui trasporti e sul sociale, è il Governo che aumenta le tasse, è il Governo che continua a rinviare l'applicazione dei costi standard, è il Governo che continua a premiare le regioni spendaccione di colore amico. Questi sono fatti, - conclude Gelmini - fatti che i Lombardi verificano ogni giorno. Le pagelle anticipate servono a poco, soprattutto quando chiamano in causa sempre e solo qualcuno e non tutti".

Quella vignetta profetica del direttore ammazzato: "Nessun attentato? C'è tempo fino a fine gennaio"

Strage islamica al "Charlie Hebdo", chi era il direttore ucciso: Stéphane Charbonnier e la sua tragica vignetta profetica




Nell'attacco terroristico alla redazione del settimanale Charlie Hebdo ci sono 12 vittime. Tra queste, anche il direttore del periodo satirico, Stéphane Charbonnier, 47 anni, detto Charb. Come disegnatore satirico e giornalista, ha lavorato per parecchi giornali e collaborava anche con il quotidiano del partito comunista l'Humanitè e due principali riviste francesi di fumetti, Fluide Glacial e l'Echo des Savanes. Irriverente e soprattutto anti-capitalista, lo si capiva anche dalle sue vignette più celebri spesso al limite del pornografico, che riguardano il cane Maurice, bisessuale e anarchico, e Patapon, gatto asessuato e fascista. Quindici minuti prima dell'attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico (Isis) ma la pubblicazione che sta sconvolgendo tutti è quella di una vignetta premonitrice dello stesso Charb, che forse anche per le sue tanto contestate vignette su Maometto, si aspettava qualche attacco, anche perché proprio per tali vignette nel 2013 Al Qaida l'aveva inserito nella lista degli obiettivi. In settimana infatti, era comparsa sul Charlie Hebdo, questa vignetta che riporta sullo sfondo la scritta "Ancora nessun attacco in Francia" e in primo piano un attentatore islamico con kalashnikov in spalla che afferma: "Aspettate abbiamo fino alla fine di gennaio per farli". Forse se l'aspettava forse no, ma alla fine così è andata e pochi giorni dopo, l'attentato è arrivato mietendo tra le vittime proprio il direttore, che in nome della libertà d'espressione nonostante tutto aveva continuato a raccontare i terroristi a modo suo.